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Autore: meiousetsuna    05/01/2019    4 recensioni
Terza classificata nel contest: L'enigma dell'Uroboro, di _Freya Crescent _
Una breve OS di 1000 parole esatte, ispirata all’episodio 2x8 (Love is a Devil), che mi ha colpita moltissimo.
Isabelle è schiava del sangue di vampiro, che avrebbe dovuto essere il rimedio contro il yin fen.
Un patto col “diavolo”, però, ha sempre un prezzo maggiore di quanto pattuito…
[Dark, reverse! Hurt/confort]
Un bacio,
Setsuna
Genere: Dark, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabelle Lightwood, Raphael Santiago
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Terza classificata nel contest: L'enigma dell'Uroboro, di _Freya Crescent _
Personaggi: Isabelle/Implied! Raphael
Episodio: 2x8
Lime, dark, reverse! hurt/confort

you-and-me-and-the-devil

È così semplice, non è vero? Chiudo gli occhi, ti chiamo nel silenzio dell’anima, li riapro e tu sei qui. L’importante è che resti il nostro gioco proibito, il nostro piccolo segreto, so che spariresti dalla mia esistenza se qualcuno dei miei compagni ti scoprisse. Direbbero che non so fronteggiare la realtà, quando tu ed io sappiamo bene che sto facendo la cosa giusta, che non è un male volersi liberare di quel veleno scuro che scorre nelle mie vene scacciandolo con un altro.
Il yin fen mi è stato proposto con l’inganno, divorandomi di più ogni giorno e ogni momento, mentre desidero il tuo bacio, Raphael, lo reclamo per me, perché mi distrugge quanto mi cura, è la mia rabbia e la mia tranquillità in un’esistenza che volteggia in bilico sull’orlo del precipizio della fine. Ormai non distinguo se sei tu a sussurrarmi parole che mi blandiscono e mi sfidano o sono io che cerco di cantarle a me stessa come per cullare una bambina terrorizzata.
‘Tranquilla, tranquilla, posati su una pietra e riposa’.
Hai sorriso come solo uno della tua specie può fare, rendendo l’aria della notte ancora più buia, e in quel momento ho avuto davvero paura, ho perso il controllo e tu non hai fatto nulla per impedirlo.
Ogni affondo dei tuoi denti aguzzi nella gola mi dà un attimo di respiro, ma mi trascina in fondo, un passo in più.
Ogni bacio accende il mio cuore, ma è a un essere che non ne possiede uno che batte che mi unisco, e lo voglio più di qualsiasi cosa buona.
Le Sorelle di Ferro mi hanno scoperta, — ma sono ingiusta con me stessa, non ero neppure consapevole — e insieme alla mia purezza angelica ho capito di aver perso tutto; come possono i miei amici fidarsi di me? Come potrò tornare adeguata?
Ormai sospetto che a parlare sia soprattutto la mia parte peggiore, mi sento così in colpa per stare mostrando solo la maschera di un ruolo che ho iniziato a recitare, che mi ha avvinghiata e non vuole lasciarmi andare.
È lei, non io, che ti aspetta in un vicolo buio vicino al tuo covo di Nascosti, preda di una frenesia senza fine, se non quella che la droga di vampiro placa e aumenta, raffredda e incendia, fino a esploderle dentro in ogni minuscolo capillare delle sue vene.
Non è Isabelle Lightwood, la cacciatrice, la sorellina di Alec, l’amica di Clary e Simon quella ragazza selvaggia che ti trascina contro un muro e geme mentre hai così fretta che le laceri i vestiti infilando le mani avide sotto il cappotto perché non puoi metterci un secondo di più, le strappi gli slip di pizzo nero e la prendi come un animale.
Da lontano ― molto lontano, come ascoltando mentre si tiene la testa sott’acqua ― sembra la mia voce quella che geme di piacere e dolore, accompagnata da una tua risata bassa e spenta, e un gorgoglio sottilissimo di sangue, una sinfonia scritta macchiando uno spartito di gocce rosse e nere, una musica infernale.
Non ho paura che tu mi uccida, perderesti il tuo giocattolo e ti piace troppo divertirti a sentirmi pregare e tremare; non smetterà tanto presto, e non ammetteresti intromissioni, non importa quanto starò male, ti compiace troppo vedermi ballare sul palmo della tua mano.
Sto seguendo la via più facile, quella del sonno della ragione pur di non riconoscere questo lato fragile che non credevo mi abitasse, proprio io che a ogni bivio ho evitato le scorciatoie.
Fino a ora. Ero pronta a dare sostegno ― non privo di giudizio, in verità ― quando ho visto gli altri cedere a umane debolezze, scuotendoli perché cercassero una soluzione senza chiudersi in un guscio di negazione: e ora come potrò guardarmi allo specchio?
Tornerò? Mi salverò dalla spirale in cui sono caduta, smetterò di illudermi e autodistruggermi?
Al mio interno è tutto vuoto, freddo, inutile, tranne il veleno caldo che mi spingi dentro dalla tua bocca mentre ti nutri, e la tua carne morta che mi riempie con altrettanta maligna bramosia. Forse ora è quello che cerco, perché il dolore nessuno vuole portartelo via dalle mani, e più ne sono abitata più mi dimentico il valore di ciò che sto perdendo.
È come prepararsi a un lutto, ma non so affrontarlo; non è come quelli che ho imparato a sopportare, sono di fronte a una tomba con scritto il mio nome e nella quale vuoi gettarmi, sarebbe così appropriato, non posso non sentire l’ironia tagliente di questo pensiero. Lo leggo nei tuoi occhi scuri che vorresti scrivere questo finale, sarebbe un trionfo della tua razza e uno personale. Com’è essere un vampiro, Raphael? Dormire nell’abbraccio della terra, non avere nessun bisogno se non quello del sangue dei viventi?
Forse non sei crudele fino in fondo, sono io che risveglio una malvagità sopita come tutto quello che non ti è utile, o persino questa è illusione? Sei la prima persona che mi è arrivata tanto vicino e non è stata affascinata? Ho diritto alla tua attenzione, mi stai avendo, siamo qualcosa insieme. Magari nemici, ma non indifferenti, certo non amanti, per quanto i fatti sembrino gridare il contrario. È qualcosa di deforme e perverso, che mi sta consumando più di quanto mi salvi. Mio fratello ha cercato di combatterti, ma sono io che devo essere fermata, spero che qualcuno lo faccia e temo che ci riesca. Ci sono altre vite che dipendono dalla mia, ma ora è tutto così confuso… non smettere di ferirmi, mentre sento te so che la mia pelle pallida non è quella di un cadavere, i miei capelli neri non si sono sciolti nella tenebra, fin quando soffro sono ancora abbastanza umana perché accada. La mia natura Nephilim preferirebbe sacrificarsi, ma la mia carne e il mio sangue ― anche sporco e marcio ― vogliono vedere sorgere una nuova alba rosea. Tu non ci sarai, costretto a fuggire come un incubo, ma sarò io a tornare a sognarti ancora, ancora, ancora…

Note: Titolo
Go to sleep little baby
È una famosa ninna nanna che nasconde un terribile significato: la madre del bambino è fuggita tra i campi di grano (usati nel sud degli USA per i riti satanici) con le scarpe rosse (delle streghe). Alla fine il bambino sarà “messo a dormire” su un altare di pietra… perché questa canzone? Per il suo parlare di finta innocenza, in diversi modi; perché è la bellissima versione del film “Oh Brother Where Art Thou?” e perché il titolo va tradotto: siamo così cattivi che se ci uniamo il diavolo è con noi. Davvero Shadowhunters, considerato che alla fine dell’episodio appare Sebastian… io vedo questa serie una “angeli e demoni”, più che urban fantasy.
P.S in questo fandom shippo Isabelle/Chiunque…

  
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