Si incontrarono lungo la via che sale ad Assisi. Entrambi erano in cerca di qualcosa, entrambi percorrevano il sentiero lastricato di sogni e fantasie della giovinezza.

I loro sguardi si incrociarono e si guardarono profondamente l’un l’altra come mai avevano fatto fino ad allora.

Chiara e Francesco. Francesco e Chiara.

La figlia del nobile ed il figlio del mercante, la pia ragazza ed il giovane festaiolo, la maiores ed il minores.

Francesco e Chiara.

Un giorno poi, trovarono quello che stavano cercando. Era un tesoro meraviglioso, un qualcosa di dolce e amorevole che invadeva anima e corpo.

E Chiara e Francesco con esso spiccarono il volo, lasciando tutto per essere liberi.

Su, dove l’azzurro è infinito e Frate Sole brilla libero. Su, nell’oscurità di una notte trapunta di stelle come diamanti su nero velluto insieme a Sora Luna. Su, dove cantano gli angeli e dove l’anima è in pace.

Su, su ed ancora più su. 

Francesco e Chiara volarono insieme, insieme sullo stesso percorso, uno nella mano dell’altra.

Le anime fuse in una santa e gioiosa follia, incendiate di un fuoco d’Amore inestinguibile che tutto invadeva e che li aiutava a proseguire su quella strada, insensata per altri, ma stupenda per loro.

Chiara e Francesco: connubio di letizia e unione di meraviglia, uniti in un sogno.

Chiara e Francesco: angeli che hanno volato in alto aprendo le ali alla luce di Frate Sole e Sora Luna.

Nell’aria di Assisi vi aleggia ancora la loro presenza come una memoria indelebile, un antico eco di anime sublimi.