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Autore: Scribacchino_Fra_De_Mi    06/01/2019    0 recensioni
[Le relazioni pericolose (Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos)]
[Le relazioni pericolose (Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos)] Torna in città, scemotto.
Lo so che non vuoi che ti chiami così, ma non posso farne a meno, soprattutto perché mi stai abbandonando qui, nel nulla più assoluto!
Lascia perdere quella vecchia sclerotica di tua zia e vieni subito a trovarmi. Sarà milionaria, ma non ne vale la pena!
No, scemotto, no: non pensare che ti rivoglia con me solo perché sono annoiata.
Tranquillo, lo dico più per te che per me.
Ho un nuovo gioco da proporti: una bambolina meravigliosa. (dalla lettera II)
Se Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos fosse vissuto ai giorni nostri, in Italia, come sarebbero state le sue Relazioni Pericolose? Il romanzo epistolare più chiacchierato del XVIII secolo rivisto in una chiave contemporanea e nostrana.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Da: LaMarchesa@alterego.sh
A: Visconte@alterego.sh
Oggetto: Re: Echeccazzo
Data e ora: 09 settembre 13:05

Sì, mio caro,
so cosa è successo e posso assicurarti una cosa: è Opera mia.
E diciamocelo: è un capolavoro!
La lettera che mi hai mandato prima di questa è stata semplicemente illuminante.
Dovresti saperlo orami: sono sempre pronta a imparare dai miei errori e a correggere il tiro.
Mi sono detta: Cavoli! Finalmente mi dice qualcosa di sensato! Ha ragione!
Dan ha un rivale, ma non è propriamente da definirsi tale (lei lo tradirebbe sicuramente più volentieri con me che con quello). Tu dal canto tuo non vuoi intrometterti nella loro coppia (ora poi sei il suo amichetto, quindi…).
Loro due hanno un solo vero nemico: la Pazza Furiosa.
Quella nevrastenica di Ilaria è l’unica che il loro amore sembra temere e quindi è l’unica che li può smuovere.
Ed è qui che ho avuto un’epifania.
Bisogna sguinzagliare la cagna, che l’amore diventi tragico e proibito e non solo un lieve patema da canzonetta spicciola. I giovani d’oggi non sanno più cosa vuol dire morire per amore! Bisogna che glielo si insegni!
Bisogna che pensino che sia tutto perduto perché convolino al giusto… Ah! Sarò volgare, ma ho pensato: al giusto coito! Finalmente avranno un COITO!
(Nota il grassetto, prego!)
Vedi, gli metterò anche qualcosa alla spy story… così si sentiranno 007 con una delle sue sciacquette e… tadan!!!
Non per elogiarmi, ma di mio ho di buono che mi basta che mi si facciano notare i miei errori per correggermi e rimediare.
Vuoi sapere cosa ho fatto? Sì che lo vuoi: sei una petonega (come direbbe una certa nostra amica comune)!
Ho organizzato qualcosa di buono per tutti!
Per me, per te, per… beh, per tutto. Ovviamente.
Quando ho letto la tua illuminante email, ho deciso di prodigarmi per rimediare.
Ero nel dormiveglia ristoratore dopo il mio incontro con C (ah! Sapessi!! Dovresti imparare qualcosa da lui! Non mi ha lasciato dormire un solo istante! Eh… quando la moglie è in vacanza…!) quando ho compreso che Dan debba essere sculacciato come si deve (probabilmente è un po’ bimbo masochista, non credi?) e da lì sono partita per elaborare la mia geniale opera.
La sera ho fatto una sorpresa alla pazza, con una buona bottiglia di bollicine e qualche additivo bianco. Eravamo a metà del tutto quando ho detto senza mezzi termini che uno degli avvoltoi di Dan mi aveva confidato della tresca tra di loro e che si erano addirittura visti a casa di qualcuno e che lui se l’era ripassata. La mia amicizia nei suoi confronti non potevo non raccontarglielo, amando la sua bambina come una nipote.
Lei ha boccheggiato un paio di volte, mentre io mi dicevo così mortificata per aver avvalorato la loro amicizia fino a quel momento: pensavo davvero che Dan avesse buone intenzioni e che non si fosse vantato di aver… “usato anche il suo lato B”.
Tra gli sproloqui, capirai, ha parlato anche di farle ricostruire l’imene… a quelle parole ho riso e lei ha virato il tiro e ha sproloquiato contro il piccolo Dan.
Al che ho fatto la donna sagace e piena di logica e le ho raccomandato di controllare il cellulare e l’email della ragazza.
Stava per scattare subito in camera della piccina quando le ho chiesto un po’ di controllo e di non dire che ero stata io a fare queste confidenze: era meglio che la Piccola C avesse qualcuno come me che potesse non solo consigliarla, ma anche ad essere un collegamento tra madre e figlia.
Sai che non si può dirmi di no! Anche perché, diciamocelo: sarà contenta di prendersi tutto gli onori per aver rovinato la giovane vita della figlia! Immagina quando la costringerà a fare una visita ginecologica (so che l’ha già prenotata).
Comunque, è rimasta di cattivo umore per il resto della serata, armeggiando con quello stupido aggeggio che neanche sa usare nel tentativo di accedere all’email della figlia senza sapere la password.
Io chiacchieravo con la piccola, guardandola con la coda nell’occhio aspettandomi una scenata… e infatti verso il sesto bicchiere di vermut si è precipitata fuori dal salotto. Trovo sempre fantastico come riesca a correre senza barcollare!
Non abbiamo potuto ignorare la cosa (anche se mi sono dovuta trattenere dal ridere), soprattutto perché poco dopo è tornata indietro come una furia, sbraitando ossessiva parole farfugliate e incomprensibili, almeno all’inizio.
No, sul serio: da che buco d’Italia l’ha pescata mio cugino?
Il momento clou è arrivato quando ha lanciato quello stupido aggeggio troppo costoso in testa alla figlia. Lo ammetto: mi sono spaventata anche io e ho lanciato un urlo che ha gareggiato con quello di mio cugino.
Lì non ho potuto evitare di intervenire e dopo che ha spintonato la piccola C in un camera sua ho battibeccato pure io con quella povera pazza. Mi ha cacciato e io ho salutato quello sfigato del marito e me ne sono andata consigliandole di bere meno e di darsi una calmata. Volevo dirle di farsi curare, ma so che è la tua frase preferita nei suoi confronti e quindi ho preferito non tirare troppo la corda.
La mattina dopo ho trovato due messaggi che mi hanno fatto sbellicare dalle risate.
Erano di madre e figlia e in entrambi c’era scritto questa frase “Posso fidarmi solo con te”.
Ho deciso di accettare l’incontro con la madre solo per pranzo e ho tentato di infilare qualcosa di decente in quel buco nero di ignoranza.
Le ho consigliato di minacciare lui, giusto per mettergli un po’ di pepe al culo e per fare in modo che stiano più attenti a cogliere i momenti di passione che creerò per loro.
Fino ad ora madre e figlia non hanno interagito seriamente e certo non temo succeda a breve, ma ho finto di preoccuparmi della cosa. Sono riuscita a impedire che la rimandasse in quella specie di convento lesbo che era la sua scuola svizzera (dovrebbe poi spiegarmi come fa a tornarci se può iscriversi all’università) e di portarla con sé via da Milano. Al mare, ad esempio.
È stato in quel momento che lei si è ricordata di essere stata invitata dalla moglie di un ambasciatore. Invito che ora ha deciso di accettare.
Lasciata la madre, l’ho convinta ad andare dal mio barista (adeguatamente pagato per l’occasione) e così sono andata dalla mia piccola C.
Posso garantirti che la sofferenza la fa ancora più bella: le ciglia più scure per le lacrime, le labbra e le guance arrossate i capelli scompigliati e il bel seno che si muoveva per i singhiozzi… ah! Fossi stata del giusto sesso per esserne il predatore!
Mi sono sdraiata vicino a lei e ho cominciato a consolarla con parole calde e suadenti, rassicurandola che sua madre non avrebbe mai fatto del male davvero a lei o a Dan… ma che comunque avrebbero avuto in me uno scudo che li avrebbe protetti fino alla fine. Le ho detto che avrei trovato un modo per aiutarla anche da lontano e che per ora era meglio che la tranquillizzasse: ha palesemente qualcosa che non va e visto che non vuole vedere un professionista, purtroppo non possiamo fare molto per lei.
Le ho detto di stare attenta con i messaggi: sua madre non è stupida, ma forse lei non ha compreso il pericolo. Le ho accennato la possibilità che ci sia una conoscenza comune che possa aver spifferato tutto, ma… boh: non so se ha colto. Spero solo che questa storia le faccia capire che non deve dire in giro o lasciare prove su come e quando fa servizietti a qualcuno…
Ora. Tu tornerai con la passione degli innamorati dalla tua oca bigotta e lì avvicinerai la Piccola C.
Io non posso seguirvi: ho troppi impegni lavorativi a Milano.
Usa la scusa più banale del mondo: set fotografico di una delle tue vallette. Là ci sono tra le piagge più belle e bianche d’Italia, quelle, giusto? E poi non c’è quel bell’hotel da mille e una sveltina? Sicuramente L’Isterica e la mia piccola C soggiorneranno lì, vedi di farlo anche tu, giusto per non stare troppo addosso alla tua Bigotta.
Se non ti fari rapire l’ormone (ma diciamocelo: anche se te lo fai partire, visto che la mia Piccola C merita), ti chiedo cortesemente di fare da corrispondente tra lei e Dan: la pazza non è scema e potrebbe capire che la piccola ha trovato un modo per comunicare con il mondo.
Vedi in soldoni di rendertela amica: ha un talento straordinario per la musica, inventati qualcosa con quello!

Concludendo: il piccolo Dan ha due sole possibilità ora.
Il primo caso è che raddoppierà la sua passione e qui mi avrà come fedele servitrice della sua smania d’amore.
Il secondo è che si dia sconfitto e allora, diciamocelo: se lo merita di non aver avuto neanche il “lato A” della mia Piccina.
Quello non avrà nulla della Piccina, a costo di mettermi io stessa un pene finto.

Ora vado: il pranzo mi aspetta.
E tu, se hai coraggio, va al Lago!
Così hai la scusa per non concludere assolutamente nulla con la tua Pia Ambasciatrice!
Mi fido di te.

La tua Signora (e padrona).

   
 
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