A: Visconte@alterego.sh
Oggetto: Re: Echeccazzo
Data e ora: 09 settembre 13:05
Sì, mio caro,
so cosa è successo e posso
assicurarti una cosa: è Opera mia.
E diciamocelo: è un
capolavoro!
La lettera che mi hai mandato
prima di questa è stata semplicemente illuminante.
Dovresti saperlo orami: sono
sempre pronta a imparare dai miei errori e a correggere il tiro.
Mi sono detta: Cavoli! Finalmente mi dice qualcosa di
sensato! Ha ragione!
Dan ha un rivale, ma non è
propriamente da definirsi tale (lei lo tradirebbe sicuramente più volentieri
con me che con quello). Tu dal canto
tuo non vuoi intrometterti nella loro coppia (ora poi sei il suo amichetto, quindi…).
Loro due hanno un solo vero
nemico: la Pazza Furiosa.
Quella nevrastenica di Ilaria
è l’unica che il loro amore sembra temere e quindi è l’unica che li può
smuovere.
Ed è qui che ho avuto
un’epifania.
Bisogna sguinzagliare la
cagna, che l’amore diventi tragico e proibito e non solo un lieve patema da
canzonetta spicciola. I giovani d’oggi non sanno più cosa vuol dire morire per
amore! Bisogna che glielo si insegni!
Bisogna che pensino che sia
tutto perduto perché convolino al giusto… Ah!
Sarò volgare, ma ho pensato: al giusto
coito! Finalmente avranno un COITO!
(Nota il grassetto, prego!)
Vedi, gli metterò anche
qualcosa alla spy story… così si sentiranno 007 con una delle sue sciacquette
e… tadan!!!
Non per elogiarmi, ma di mio
ho di buono che mi basta che mi si facciano notare i miei errori per
correggermi e rimediare.
Vuoi sapere cosa ho fatto? Sì
che lo vuoi: sei una petonega (come direbbe una certa nostra amica comune)!
Ho organizzato qualcosa di
buono per tutti!
Per me, per te, per… beh, per
tutto. Ovviamente.
Quando ho letto la tua
illuminante email, ho deciso di prodigarmi per rimediare.
Ero nel dormiveglia
ristoratore dopo il mio incontro con C (ah! Sapessi!! Dovresti imparare
qualcosa da lui! Non mi ha lasciato dormire un solo istante! Eh… quando la
moglie è in vacanza…!) quando ho compreso che Dan debba essere sculacciato come
si deve (probabilmente è un po’ bimbo masochista, non credi?) e da lì sono
partita per elaborare la mia geniale opera.
La sera ho fatto una sorpresa alla
pazza, con una buona bottiglia di bollicine e qualche additivo bianco. Eravamo
a metà del tutto quando ho detto senza mezzi termini che uno degli avvoltoi di
Dan mi aveva confidato della tresca tra di loro e che si erano addirittura
visti a casa di qualcuno e che lui se l’era ripassata. La mia amicizia nei suoi
confronti non potevo non raccontarglielo, amando la sua bambina come una nipote.
Lei ha boccheggiato un paio di
volte, mentre io mi dicevo così mortificata per aver avvalorato la loro
amicizia fino a quel momento: pensavo davvero che Dan avesse buone intenzioni e
che non si fosse vantato di aver… “usato anche il suo lato B”.
Tra gli sproloqui, capirai, ha
parlato anche di farle ricostruire l’imene… a quelle parole ho riso e lei ha
virato il tiro e ha sproloquiato contro il piccolo Dan.
Al che ho fatto la donna
sagace e piena di logica e le ho raccomandato di controllare il cellulare e l’email
della ragazza.
Stava per scattare subito in
camera della piccina quando le ho chiesto un po’ di controllo e di non dire che
ero stata io a fare queste confidenze: era meglio che la Piccola C avesse
qualcuno come me che potesse non solo consigliarla, ma anche ad essere un
collegamento tra madre e figlia.
Sai che non si può dirmi di
no! Anche perché, diciamocelo: sarà contenta di prendersi tutto gli onori per
aver rovinato la giovane vita della figlia! Immagina quando la costringerà a
fare una visita ginecologica (so che l’ha già prenotata).
Comunque, è rimasta di cattivo
umore per il resto della serata, armeggiando con quello stupido aggeggio che
neanche sa usare nel tentativo di accedere all’email della figlia senza sapere
la password.
Io chiacchieravo con la
piccola, guardandola con la coda nell’occhio aspettandomi una scenata… e
infatti verso il sesto bicchiere di vermut si è precipitata fuori dal salotto.
Trovo sempre fantastico come riesca a correre senza barcollare!
Non abbiamo potuto ignorare la
cosa (anche se mi sono dovuta trattenere dal ridere), soprattutto perché poco
dopo è tornata indietro come una furia, sbraitando ossessiva parole farfugliate
e incomprensibili, almeno all’inizio.
No, sul serio: da che buco d’Italia
l’ha pescata mio cugino?
Il momento clou è arrivato
quando ha lanciato quello stupido aggeggio troppo costoso in testa alla figlia.
Lo ammetto: mi sono spaventata anche io e ho lanciato un urlo che ha gareggiato
con quello di mio cugino.
Lì non ho potuto evitare di
intervenire e dopo che ha spintonato la piccola C in un camera sua ho
battibeccato pure io con quella povera pazza. Mi ha cacciato e io ho salutato
quello sfigato del marito e me ne sono andata consigliandole di bere meno e di
darsi una calmata. Volevo dirle di farsi curare, ma so che è la tua frase
preferita nei suoi confronti e quindi ho preferito non tirare troppo la corda.
La mattina dopo ho trovato due
messaggi che mi hanno fatto sbellicare dalle risate.
Erano di madre e figlia e in
entrambi c’era scritto questa frase “Posso fidarmi solo con te”.
Ho deciso di accettare
l’incontro con la madre solo per pranzo e ho tentato di infilare qualcosa di
decente in quel buco nero di ignoranza.
Le ho consigliato di
minacciare lui, giusto per mettergli un po’ di pepe al culo e per fare in modo
che stiano più attenti a cogliere i momenti di passione che creerò per loro.
Fino ad ora madre e figlia non
hanno interagito seriamente e certo non temo succeda a breve, ma ho finto di
preoccuparmi della cosa. Sono riuscita a impedire che la rimandasse in quella
specie di convento lesbo che era la sua scuola svizzera (dovrebbe poi spiegarmi
come fa a tornarci se può iscriversi all’università) e di portarla con sé via
da Milano. Al mare, ad esempio.
È stato in quel momento che
lei si è ricordata di essere stata invitata dalla moglie di un ambasciatore. Invito
che ora ha deciso di accettare.
Lasciata la madre, l’ho
convinta ad andare dal mio barista (adeguatamente pagato per l’occasione) e
così sono andata dalla mia piccola C.
Posso garantirti che la sofferenza
la fa ancora più bella: le ciglia più scure per le lacrime, le labbra e le
guance arrossate i capelli scompigliati e il bel seno che si muoveva per i
singhiozzi… ah! Fossi stata del giusto sesso per esserne il predatore!
Mi sono sdraiata vicino a lei
e ho cominciato a consolarla con parole calde e suadenti, rassicurandola che
sua madre non avrebbe mai fatto del male davvero a lei o a Dan… ma che comunque
avrebbero avuto in me uno scudo che li avrebbe protetti fino alla fine. Le ho
detto che avrei trovato un modo per aiutarla anche da lontano e che per ora era
meglio che la tranquillizzasse: ha palesemente qualcosa che non va e visto che
non vuole vedere un professionista, purtroppo non possiamo fare molto per lei.
Le ho detto di stare attenta
con i messaggi: sua madre non è stupida, ma forse lei non ha compreso il
pericolo. Le ho accennato la possibilità che ci sia una conoscenza comune che
possa aver spifferato tutto, ma… boh: non so se ha colto. Spero solo che questa
storia le faccia capire che non deve dire in giro o lasciare prove su come e
quando fa servizietti a qualcuno…
Ora. Tu tornerai con la
passione degli innamorati dalla tua oca bigotta e lì avvicinerai la Piccola C.
Io non posso seguirvi: ho
troppi impegni lavorativi a Milano.
Usa la scusa più banale del mondo:
set fotografico di una delle tue vallette. Là ci sono tra le piagge più belle e
bianche d’Italia, quelle, giusto? E poi non c’è quel bell’hotel da mille e una
sveltina? Sicuramente L’Isterica e la mia piccola C soggiorneranno lì, vedi di
farlo anche tu, giusto per non stare troppo addosso alla tua Bigotta.
Se non ti fari rapire l’ormone
(ma diciamocelo: anche se te lo fai partire, visto che la mia Piccola C merita),
ti chiedo cortesemente di fare da corrispondente tra lei e Dan: la pazza non è
scema e potrebbe capire che la piccola ha trovato un modo per comunicare con il
mondo.
Vedi in soldoni di rendertela
amica: ha un talento straordinario per la musica, inventati qualcosa con
quello!
Concludendo: il piccolo Dan ha
due sole possibilità ora.
Il primo caso è che
raddoppierà la sua passione e qui mi avrà come fedele servitrice della sua
smania d’amore.
Il secondo è che si dia
sconfitto e allora, diciamocelo: se lo merita di non aver avuto neanche il
“lato A” della mia Piccina.
Quello non avrà nulla della Piccina, a costo di mettermi io stessa
un pene finto.
Ora vado: il pranzo mi
aspetta.
E tu, se hai coraggio, va al
Lago!
Così hai la scusa per non
concludere assolutamente nulla con la tua Pia Ambasciatrice!
Mi fido di te.
La tua Signora (e padrona).