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Autore: deminamylove    06/01/2019    0 recensioni
In ogni liceo esiste una piramide sociale, grazie alla quale molti giovani credono di avere successo, ma per Lauren non è quello ciò che conta. Lei ama la sua vita, non perchè è considerata la ragazza più adorata della scuola, ma perchè ha tutto ciò che un adolescente può desiderare: degli amici fantastici, un'ottima media scolastica, una famiglia agiata.
Cosa succederà quando il suo mondo calmo e perfetto verrà turbato dall'arrivo della ragazza, invece, più problematica dell'istituto? Quali saranno le sue scelte quando inizierà a provare sulla propria pelle la realtà infernale di Camila?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Ally Brooke, Altri, Camila Cabello, Dinah Jane Hansen, Lauren Jauregui
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo entrò in aula, aveva di nuovo il corso di matematica con la prof. Lovato. Oltrepassata la soglia della porta, Lauren si sorprese di trovare la figura di Camila seduta ad uno dei banchi.
 
Sembra stare meglio
 
pensò, osservandola da lontano prima di avvicinarsi a lei. Non sapeva se si ricordasse della loro strana conversazione avvenuta il giorno prima, quindi cosa doveva fare, salutarla o no? Il dubbio la afflisse sempre di più mentre si dirigeva verso di lei, ma trovatasi ormai davanti al suo banco, il suo cervello non riuscì a darle uno dei due comandi, così decise semplicemente di sedersi accanto a lei, senza proferire parola. Camila aveva il capo chino su un quaderno aperto davanti a lei, sembrava davvero concentrata, anche se la lezione non era ancora iniziata. Forse stava ripetendo qualcosa, o semplicemente non voleva avere niente a che fare con nessuno e si nascondeva dietro i propri doveri scolastici, chi poteva saperlo. Lauren non di certo e di conseguenza smise di prestarle la propria attenzione ed attese che la professoressa facesse il suo ingresso in aula, cosa che avvenne esattamente cinque minuti dopo.
 
“Buongiorno ragazzi” si annunciò la prof. Lovato “oggi tratteremo delle disequazioni e chiederei la vostra massima attenzione, grazie” al ché Lauren prestò nuovamente il proprio sguardo verso la ragazza minuta e fu lieta di vedere il viso di quest’ultima sollevato verso la professoressa, che nel frattempo scriveva qualcosa alla lavagna. Il viso era meno pallido e scavato rispetto a tre giorni prima, e di questo ne fu davvero felice.
 
Trascorsero trenta minuti quando la professoressa decise di trascrivere alla lavagna un esercizio dal libro a titolo di esempio per l’argomento appena spiegato. Lauren fece per aprire l’eserciziario e la penna che aveva utilizzato fino a quel momento cadde per terra, rotolando verso la postazione di Camila, all’oscuro della corvina che era troppo presa dalla ricerca della pagina giusta.
 
“Ehi” Lauren credette per un istante di essere stata chiamata dalla voce ormai familiare di Camila, ma le sembrava troppo strano per essere vero così decise di non verificarne la veridicità “Lauren?” quando sorprendentemente fu il proprio nome ad essere bisbigliato dalla ragazza minuta, non poté fare a meno di voltarsi verso di lei, con sguardo alquanto sorpreso.
 
“Tieni, ti era caduta” le disse Camila a bassa voce, mentre le tendeva la mano con la penna stretta tra le dita. Lauren impiegò qualche secondo per metabolizzare la frase pronunciata dalla vicina di banco, prima di spostare lo sguardo dal viso di Camila alla sua mano.
 
“G-grazie…” rispose esitante Lauren, allungando a sua volta il braccio per accettare l’oggetto offerto, facendo attenzione a non toccare per errore le dita di Camila.
 
“Figurati” e fu così che la ragazza minuta ripose la propria attenzione alla lezione, lasciando Lauren leggermente tramortita.
 
Mi ha davvero chiamata per nome? Quindi si ricorda del nostro incontro?
 
Era tutto ciò a cui riusciva a pensare, mentre riportava il proprio sguardo alla lavagna. La lezione proseguì, ma ormai la mente di Lauren era totalmente altrove. Voleva una conferma dei suoi dubbi, ma non sapeva se rischiare di fare una brutta figura con Camila raccontandole quella loro conversazione che magari aveva completamente rimosso dalla propria memoria, facendola sentire a disagio.
 
“Lauren? Sei tra noi?” fu la prof Lovato a farla tornare alla realtà. Aveva notato lo sguardo assente della propria studentessa modello, il che era insolito per lei.
 
“Sì prof, c-certamente” rispose Lauren, con poca convinzione nella voce. L’intera aula aveva gli sguardi rivolti verso di lei.
 
“Allora qual è il risultato di questa disequazione?” Lauren si concentrò qualche secondo sulla scritta bianca riposta sulla tavola nera prima di rispondere.
 
“X minore uguale di -2” affermò, stavolta con convinzione.
 
“Okay, sei davvero con noi allora” Lauren fece un sospiro di sollievo, ringraziando interiormente le proprie capacità matematiche che le semplificavano qualsiasi tipo di problema. Era pur sempre una delle studentesse migliori della scuola.
 
“Camila?” quando la professoressa pronunciò quel nome, la corvina girò di scatto il volto per guardare la ragazza minuta, palesemente in preda al panico “sai dirci come mai il risultato non è x maggiore uguale di 2?”
 
“Ehm… io credo che… ehm…” era in evidente difficoltà, eppure non era difficile osservare l’impegno che Camila stava applicando per cercare di rispondere alla domanda “io non… mi scusi” concluse infine, senza riuscire a dare una soluzione. Lauren la guardò rattristarsi enormemente, presa dallo sconforto di aver fallito ed un senso di dispiacere la invase.
 
“Perché quando la x è preceduta dal segno negativo, tutti i segni si cambiano” spiegò la professoressa “non ci siamo, Camila” concluse, rivolgendo alla ragazza uno sguardo particolare, né troppo severo né troppo comprensivo.
 
Trascorsero pochi minuti prima che la lezione terminasse, e fu mentre tutti sistemavano i propri quaderni e libri nelle rispettive borse che Lauren decise di parlare.
 
“Non era una domanda facile, non avercela troppo con te stessa” disse, avvicinandosi leggermente a Camila così che potesse capire che si stava rivolgendo a lei.
 
“Se mi fossi concentrata di più durante la spiegazione sarebbe stata una domanda sicuramente più semplice” le rispose con un mezzo sorriso, voltando il proprio sguardo verso di lei. Era la prima volta che la guardava per davvero, nei suoi occhi notava una certa lucidità che al loro primo incontro non aveva per niente trovato.
 
“Sono sicura che la prossima volta andrai alla grande” le sorrise Lauren, felice di aver avuto il coraggio di iniziare una conversazione con quella ragazza che la intrigava così tanto.
 
“Beh, farò del mio meglio” le rispose Camila, mentre guardava quel sorriso così sincero e così bello che restò con un’espressione leggermente confusa e sbalordita.
“Ad ogni modo, volevo chiederti… prima, durante la lezione, mi hai chiamata Lauren, come fai a sapere il mio nome?” chiese Lauren, sperando con tutta se stessa di non aver fatto una tremenda figuraccia con questa domanda.
 
“Davvero? Sei Lauren Jauregui, tutta la scuola sa chi sei” le rispose Camila, al ché Lauren notò la timidezza prendere il sopravvento su di lei, come se pronunciare quella frase le avesse fatto realizzare con chi stava parlando in quel momento, ovvero con la ragazza più popolare della scuola.
Ad ogni modo, Lauren le offrì un nuovo sorriso come per rassicurarla ed aggiunse un “giusto, che domanda sciocca” così sarcasticamente altezzoso che riuscì a far arrivare alle proprie orecchie una risata così piccola e breve, eppure così dolce che non poté fare a meno di incantarsi per qualche istante.
 
“Allora io vado”
 
“Aspetta!” urlò Lauren, sistemandosi frettolosamente la borsa sulle spalle e raggiungendola fuori dall’aula nel corridoio “ti accompagno in aula, se vuoi” si offrì la corvina, senza pensarci. Non voleva separarsi già ora dalla ragazza minuta, non ora che era riuscita a rivolgerle la parola.
 
“Ehm… okay, Lauren” accettò Camila, ancora leggermente intimorita dalla figura popolare di Lauren, ma soprattutto confusa da quegli atteggiamenti improvvisamente gentili ed insistenti che la corvina stava avendo nei suoi confronti.
 
Staranno organizzando uno scherzo?
 
Pensò Camila come una soluzione agli interrogatori che aveva in testa. Le sorrideva così tanto, eppure sembravano sorrisi sinceri, come se davvero quella ragazza avesse voglia di stare con lei, di conoscerla, magari di esserle amica. Amica, chissà cosa significava esserlo per qualcuno, Camila non lo sapeva. La sua era sempre stata un’esistenza tormentosa, non aveva mai avuto nemmeno il tempo di fermarsi a riflettere sul significato dell’amicizia o dell’amore. Da quando era nata si era trovata costretta a fronteggiare situazioni e problematiche fin troppo pesanti ed angoscianti per una bambina. Improvvisamente il suo sguardo perse quel po’ di luce che aveva, diventando triste ed afflitto all’instante. Lauren, notando il brusco cambiamento nei suoi occhi, fece per chiederle se andasse tutto bene, ma una voce la fermò.
 
“Camila!” urlò Nick dal fondo del corridoio, raggiungendole di corsa, tuttavia rallentò sempre di più quando notò finalmente la presenza della corvina.
 
“Lauren Jauregui, a cosa dobbiamo questo onore?” chiese sprezzante Nick, con un sorriso piuttosto irritante stampato in faccia.
 
“Cosa vuoi Nick” chiese brusca Lauren, non lo voleva vicino a Camila, quel ragazzo era solo portatore di problemi.
 
“Niente che ti riguardi Jauregui, devo avere una certa discussione in privato con Camila” a quelle parole un lampo di ricordi attraversò la mente di Lauren, riportandola in quel bagno dove aveva sentito Nick chiamare il nome di Camila in mezzo ai suoi stessi gemiti. Un’improvvisa sensazione di nausea le attanagliò lo stomaco.
 
“Beh, lei non vuole” nonostante il disagio che provava nel frapporsi tra i due, non riuscì ad evitare di difendere da quell’individuo Camila, la quale non aveva ancora proferito parola, nemmeno alzato lo sguardo verso ciò che stava accadendo a mezzo metro da lei. Lauren la guardò per un secondo, la vide improvvisamente più agitata, con le mani tremanti ed un leggero strato di sudore sulla fronte.
 
“Camila? Stai bene? Ti senti male?” le chiese a quel punto Lauren, portando la sua totale attenzione su di lei. Le sue domande, tuttavia, non ricevettero risposta.
 
“Fatti da parte Jauregui” disse improvvisamente Nick, affiancandosi a Camila e fasciandole le spalle con un braccio. Quel gesto fece irrigidire il corpo della ragazza minuta per un istante soltanto, prima di tornare alla normalità “la accompagno io a lezione” concluse con prepotenza ed un sorriso stomachevole che gli attraversava la faccia. Guardava Camila in maniera così esplicita, come se non vedesse l’ora di spogliarla consapevole del fatto che lo avrebbe fatto tra pochi minuti. Questo fece imbestialire Lauren, che guardava la scena scioccata. Non capiva perché Camila non lo respingesse, si capiva lontano un miglio quanto fosse deficiente quel ragazzo, ma soprattutto non realizzava come fosse possibile che il tocco di quel tipo non le creasse problemi.
 
Lauren rimase lì, muta ed immobile mentre Nick e Camila ormai le davano le spalle, allontanandosi sempre di più. Fu poco prima di svoltare l’angolo che, con gran sorpresa di Lauren, la ragazza minuta girò il viso verso di lei, un’espressione pensierosa su di essa, prima di sparire completamente dalla sua vista, ovviamente nella direzione opposta alla lezione successiva di Camila.  
 
 
Buonasera!
Ecco un nuovo capitolo, chiedo venia per tutto il tempo che ho impiegato per aggiornare, ma ho avuto problematiche varie. Spero di riuscire a pubblicare molto più spesso d’ora in poi. Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione,
a presto!
Mary
 
 
 
 
 
  
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