Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Nymeria87    07/01/2019    3 recensioni
la mia prima Jonsa con tutto il cuore...
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[dal testo] scese da cavallo continuando a cercare tra la piccola folla che si stava radunando attorno a loro…
ancora niente…ma dove poteva essere, a chi poteva chiedere…
cautamente, senza smettere di studiare ogni singola persona, si girò ancora una volta, 
e li, sul parapetto che si stagliava di fronte a lei, infine lo vide!
[...]erano loro due, il centro del mondo erano loro due,
ad ogni passo Jon realizzava davvero chi aveva di fronte,
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riparto dalla 6x4 per ricostruire il loro percorso insieme, interpretando il non detto che traspare incontrollabile dall'alchimia del loro rapporto.
primissima fanfic, spero piaccia!
La ff si conclude con Winds of Winter, seguiranno altre 2 ff che andranno a percorrere gli eventi della settima e dell'ottava stagione.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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6x4 missing moment 1.1

 

“C’è stato un tempo in cui quando un cavaliere decideva di unirsi ai Guardiani della Notte, il suo scudo veniva appeso alle mura di questa sala assieme ad altri: a lui sarebbe poi stato dato uno scudo nero semplice, simbolo della fratellanza…” disse Jon mentre era occupato ad attizzare il fuoco: “…è per questo che viene chiamata Sala degli Scudi…” 

Voltandosi, Jon vide Sansa dallo sguardo assente costellato dalle lacrime…

“Sansa…” chiamò, cercando di destare la sua attenzione, ma inteso fosse ella racchiusa in una bolla di reminiscenze, iniziò ad avvicinarsi piano, fino a che non si trovò a un passo da lei: lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi abbassati, il viso sprofondato nella pelliccia del mantello…

Jon le alzò delicatamente il mento con l’indice, scrutandola impensierito:
“Sansa, ti prego parlami…”

Incontrando gli occhi ansiosi di Jon, Sansa si ridestò dal torpore dei pensieri, realizzando in quell’istante delle lacrime che continuavano a rigarle il viso… 

…fragile, stupida ai suoi occhi…come ho potuto permettere che accadesse… una ragazzina che non sa fare altro che piangere… Madre ferma le mie lacrime….

“Jon… scusami io… non riesco a fermarle… non so come…”

“Calmati Sansa, respira, sono qui con te. ORA sono qui con te, non sei sola…” disse Jon cercando gli occhi della sorella…

…Dei, può un viso regalarti l’avvolgente accoglienza che Jon sta donando a me…

sospirando Sansa chiuse gli occhi con l’intento di mandar dentro le lacrime:
“Jon io non so cosa puoi aver vissuto tu in tutto questo tempo… ma quello che è successo a me mi ha quasi spezzata, ho assistito a crudeltà indicibili e altre ne ho provate sulla mia stessa pelle… sono stata umiliata e tradita ed usata…ed ora sono qui con te e…” sospirò: “…mi sento a casa… più di quando c’ero veramente” disse lei regalandogli un flebile sorriso.

“Raccontami…” chiese Jon serio, invitandola a continuare.

Sansa iniziò quindi la narrazione degli eventi che l’avevano portata fin lì, dalla decapitazione di Ned loro padre, all’assassinio di Joffrey e del periodo in cui lei era stata la sua promessa, per poi essere data in sposa al Folletto; della conseguente fuga verso Nido dell’Aquila grazie all’aiuto di Dito Corto che in un secondo momento non aveva esitato a combinarle un matrimonio col figlio bastardo di Roose Bolton, complice dell’assassinio di Robb e Lady Catelyn alle Nozze Rosse; gli raccontò della brutalità del suo sposo, della confessione di Theon in merito alle sorti dei loro fratelli, che forse, da qualche parte, erano ancora vivi, e di come lui l’avesse aiutata a fuggire dai soprusi di Ramsay… e infine, gli parlò del fortuito intervento di Brienne durante la sua fuga, e di come l’avesse salvata dagli uomini dei Bolton riferendogli le notizie che Brienne le aveva raccontato in merito al suo incontro con Arya…

Sul volto di Jon si alternavano le emozioni come i colori del tramonto, ogni tanto durante il racconto distoglieva lo sguardo incollerito, o le prendeva la mano e la carezzava rassicurante; quando Sansa gli raccontò di Petyr, ad un tratto si alzò di scatto, continuando a camminare avanti e indietro cercando di calmarsi e quando poi arrivò a parlargli di Ramsay, lei vide la furia scatenarsi nei suoi occhi.

…Dei, come aveva fatto a essere sopravvissuta a tutta quella violenza, come avevano potuto approfittarsi della sua innocenza…
e come poteva essere riuscita lei a conservare la sua delicatezza dopo tutto quello che aveva provato sulla sua pelle….

Un silenzio attonito calò alla fine del racconto di Sansa.

Jon ora riusciva ad intravedere nel suo sguardo la donna forte, forgiata e disillusa che sua sorella era diventata a causa di quelle terrificanti esperienze.
Avrebbe voluto proteggerla dalla violenza del mondo, era stato lontano per troppo tempo,
Sansa andava difesa e non c’era stato quando aveva avuto più bisogno di lui…

Ma ora era arrivato il suo momento di raccontare: anche lei doveva sapere cosa lo aveva tenuto lontano,
cosa stava succedendo al di la della Barriera…
da cosa avrebbero dovuto difendersi ora…

 

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Il viso di Sansa era una maschera indecifrabile:
“…esistono davvero?” chiese in un sussurro fissandolo negli occhi.

Jon annuì cercando di valutare l’espressione della sorella.

“…ce ne avevano sempre parlato come se fossero solo delle storie per spaventarci” disse più a se stessa, con lo sguardo perso.

Cosa sono i miei tormenti rispetto a quello che stiamo per affrontare?

Ci fu un lungo silenzio in cui i pensieri di entrambi confluirono nel turbinio degli eventi di cui erano venuti reciprocamente a conoscenza,
con l’aprirsi della porta principale vennero riportati entrambi alla realtà del momento, alla Sala degli Scudi, l’uno di fronte all’altra.

“le camere di Lady Sansa sono pronte” Edd era venuto personalmente ad avvisarli:
“ho fatto arrivare anche abiti puliti Mia Signora, e un bacile d’acqua calda…”

“grazie Edd” rispose prontamente Jon.
Voltandosi verso la sorella, la guardò ricomporsi nel mantello:
“ti accompagno nelle tue stanze Sansa, così potrai riposarti. Parleremo dopo…” la rassicurò .

Sansa annuì remissiva e si apprestò a seguire Jon che la precedeva facendole strada.

“Spero ti troverai bene nelle sale del Lord Comandante,
sono le migliori del Castello Nero nonostante rimangano comunque molto semplici…ma c’è tutto il necessario….”
disse quasi scusandosi.

“Andrà benissimo Jon, sono certa che qui mi troverò meglio di dove non sia già stata” sorrise flebilmente lei…

Jon si volto verso la sorella, carezzandola con lo sguardo affranto in segno di scuse e mentre si apprestava a mostrale le sue stanze,
Sansa realizzò che quelle camere erano di norma occupate da Lui: “Ma Jon, tu dove dormirai?”

“Starò in una stanza qui accanto nel caso avessi bisogno di me… ora riposati, fatti un bel bagno…” accennando al bacile di acqua fumante
“io tornerò dopo a portarti qualcosa di caldo da mangiare” disse apprestandosi alla maniglia della porta…

“Jon!” lo richiamò Sansa con una nota d’urgenza della voce:
gli occhi negli occhi, intensi ed inquieti sussurravano una supplica silente…
Sansa distolse lo sguardo e non smettendo di torturarsi le lunghe dita affusolate: “non… farti aspettare troppo” disse in un soffio.

uno sguardo prolungato… 

“neanche tu..” rispose Jon con un piacevole sorriso mentre chiudeva la porta.

   
 
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