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Autore: emptyhanded_    07/01/2019    1 recensioni
Sirius Black non crede di essere felice di compiere gli anni: se da un lato i diciotto indicano ufficialmente la sua totale e assoluta indipendenza, dall'altro indicano solo l'inizio della fine. Ma tra crisi esistenziali, rock band babbane e un regalo di compleanno speciale, Sirius riuscirà a trovare un senso alle domande che il futuro gli sta porgendo.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Anyway The Wind Blows 


3 Novembre 1977
 
Alle otto di sera, Sirius Black non aveva ancora capito se fosse felice di compiere gli anni. Con le mani sprofondate nelle tasche dei pantaloni, cercava di trovare una risposta mentre camminava lungo il corridoio che portava alla torre dei Grifondoro.
Da un lato non gli dispiaceva essere diventato diciottenne: ormai era considerato maggiorenne anche nel mondo babbano e questo decretava ufficialmente la sua totale e assoluta indipendenza. Ma a parte questo, gli si erano aperte nuove opportunità: se avesse commesso un reato, sarebbe potuto finire in prigione e se avesse avuto voglia di ubriacarsi fino a perdere i sensi avrebbe potuto comprare alcolici senza problemi.
Non che prima ne avessi avuti.
Comunque, compiere diciotto anni lo faceva sentire più adulto.
D’altro canto, però, sentiva che i Diciotto fossero l’inizio della fine. Nonostante l’anno scolastico fosse iniziato solo da due mesi, la sensazione che la sua permanenza a Hogwarts fosse agli sgoccioli gli faceva contorcere lo stomaco dall’ansia. La sua adolescenza era giunta al capolinea; le partite di Quidditch, gli scherzi con i Malandrini, la voglia di tenere alto l’onore dei Grifondoro, i tentativi di persuadere la McGranitt affinché lo sottraesse dalle punizioni… tutte queste cose gli sembravano già un ricordo lontano. Il tempo correva veloce e lui aveva paura di perderlo, aveva paura di non riuscire a stare al suo passo.
Che cosa avrebbe fatto dopo aver finito la scuola? E dove sarebbe andato dopo aver abbandonato quella che era stata casa sua per sette anni? Avrebbe potuto trovarsi un lavoro per racimolare il denaro sufficiente per lasciare la casa dei Potter. E poi?
E poi, cosa avrebbe fatto Sirius Black della sua vita?
Sirius scrollò le spalle per allontanare quei pensieri. Non era quello il momento di farsi venire una crisi esistenziale, non ora che doveva prepararsi psicologicamente ad affrontare la festa di compleanno che lo attendeva nella sala comune.  
Le fredde pareti di pietra erano illuminate dalla luce fioca delle torce appese ai muri; un fantasma stava intrattenendo una conversazione con la dama di un dipinto.
<< Sirius! >>
Il ragazzo alzò lo sguardo; davanti a lui, sulla scala che portava al secondo piano, Merlene McKinnon gli stava facendo segno di raggiungerla. Si era tolta la divisa e, al posto del maglione e della gonna, indossava una camiciona a fiori infilata dentro la vita alta dei jeans a zampa di elefante.
<< Wow, Raggio di Sole, tu sì che sai come vestirti per una festa >> disse lui; la bocca dispiegata in un mezzo sorriso e il tono della voce carico di sarcasmo.
Merlene alzò gli occhi al cielo.
<< Per Morgana, mi sono già pentita di esserti venuta a cercare >>
Con una lunga falcata, Sirius salì gli ultimi scalini che gli mancavano e balzò a lato della ragazza. Marlene inclinò il viso, i suoi occhi lo stavano scrutando perplessi.
<< Come fai a sapere della festa a sorpresa? >>
<< Me l’ha detto James >>
<< Ma è stato lui a organizzarla! >>
<< Appunto per questo >> concluse Sirius come se la sua fosse la riposta più ovvia.
Marlene rimase in silenzio per qualche secondo; la mente attraversata da mille domande. Dopo qualche istante, la ragazza chiuse gli occhi e sospirò. Era meglio non indagare oltre: Marlene non aveva mai capito le dinamiche che si svolgevano all’interno del loro gruppo ed era sicura che non lo avrebbe mai fatto. Non era nemmeno certa che volesse saperlo.
L’ignoranza è beatitudine. Sapere che cosa passava per la testa a quei quattro ragazzi un po’ meno.
<< Allora, a cosa devo la tua presenza? >> chiese Sirius; il sorriso beffardo ancora stampato sul volto.
<< Potter mi ha mandato a cercarti >> rispose Marlene.
A quelle parole, Sirius socchiuse gli occhi.
Davvero sottile da parte tua, James.
<< E poi >> continuò lei, alzando un braccio verso il ragazzo << volevo darti questo >>
La mano di Marlene reggeva la custodia bianca di un LP, dove al centro spiccava una strana immagine concentrica in cui alcuni animali colorati erano distribuiti attorno a un’enorme Q blu. Sorpreso, Sirius prese in mano il disco.
Guardò attentamente la copertina; l’incredulità di quel gesto gli stava impedendo di mettere a fuoco ciò che c’era scritto sopra.
<< Senti, non credere chissà che cosa, l’ho fatto solamente perché è il tuo ultimo compleanno ad Hogwarts >> riprese Marlene, le braccia incrociate e le guance rosse dall’imbarazzo << So che sei appassionato di musica rock babbana e loro sono la mia band preferita, quindi ti piacerà di sicuro >> la ragazza si ammutolì per un secondo.
<< E poi c’è una canzone che quando ho ascoltato la prima volta mi ha fatto pensare a te >>
Sirius guardò finalmente la ragazza, un sopracciglio inarcato e un mezzo sorriso malizioso.
<< Dev’essere la canzone d’amore più struggente al mondo, allora >> rispose rigirandosi il disco tra le mani. << Si tratta di Love Of My Life, non è vero? >>
Per quanto volesse continuare a fare lo sbruffone, Sirius stava trovando difficile ignorare il battito accelerato del suo cuore.
Dannati sentimenti.
Marlene lo fulminò con lo sguardo << In realtà parla di uno che ha appena ucciso un uomo, non la definirei proprio una canzone d’amore >>
Non volendo sembrare deluso, Sirius tornò a leggere il retro della copertina per guardare la lista delle tracce. << Dovrei ritenermi offeso? >> chiese, impegnato a indovinare quale potesse essere.
I’m In Love With My Car lo attirava particolarmente, ma non sembrava il titolo di una canzone su un omicidio. Certo, sempre che l’uomo non fosse morto investito da un’auto.
<< Penso sia la canzone più geniale che sia stata mai scritta. A prescindere da quello che dice il testo - quando l’ascolterai-  concentrati sulla melodia, sugli strumenti, sull’armonia delle voci, sulla dinamica della musica >> rispose Marlene indicandogli il titolo << è talmente incredibile da essere la magia più grande che i Babbani abbiano mai fatto! >>
Il sorriso di Sirius si addolcì. Nonostante Marlene fosse ritenuta una pazza esaltata da quasi tutti gli studenti di Hogwarts, lui sarebbe stato in grado di ascoltarla parlare di musica per giorni interi. Gli piaceva come le si illuminavano gli occhi e come veniva trasportata dall’entusiasmo delle sue stesse parole. Gli piaceva come gesticolava infervorata e adorava come si potesse evincere da ogni suo gesto la sua passione per la musica.
<< Grazie, Raggio di Sole, sono lusingato che la magia più grande creata dai babbani ti faccia pensare a me, ma non credo che questa canzone possa battere Wish You Were Here dei Pink Floyd >>
A quella risposta, qualsiasi traccia di entusiasmo svanì dal volto di Marlene.
<< Sirius, sei un’idiota assurdo >> sbuffò voltandosi un’ultima volta verso di lui << Muoviti a raggiungere la Sala Comune >>
Sirius la guardò sparire sull’altra rampa di scale, e una volta solo, la sua attenzione venne catturata di nuovo dal titolo della canzone.
Bohemian Rhapsody.
Le labbra del ragazzo si storsero in un mezzo sorriso, il disco roteò tra le mani.
Chissà se Marlene ha intenzione di fare un regalo di compleanno anche agli altri Grifondoro del nostro anno.
La voglia di ascoltare l’LP stava superando di gran lunga quella di festeggiare il suo compleanno.
Con le mani sprofondate nelle tasche dei pantaloni e LP stretto sotto l’ascella, Sirius tornò sui suoi passi, diretto verso la torre dei Grifondoro.
Forse non era felice di star crescendo, forse non era ancora pronto a lasciare la scuola, ma questo non gli avrebbe impedito di vivere al meglio il tempo che gli rimaneva ad Hogwarts. E anche se il futuro era incerto, Sirius sapeva che in un modo o nell’altro il vento avrebbe soffiato lo stesso.
 
 
Eccomi, dopo anni e anni di silenzio sono tornata! Okay, devo ammetterlo: questa One Shot l'ho scritta esattamente tre anni fa e l'ho ritrovata quasi per caso. Infatti, in questi tre anni ho scritto cose talmente tanto diverse da aver cambiato stile ed è stato difficilissimo sistemare questa storia dopo così tanto tempo. In realtà non l'ho mai scritta con l'intento di pubblicarla: inizialmente era la prova per una Fan Fiction sui malandrini che volevo scrivere, ma dopo non essere riuscita a continuare il progetto ho deciso di archiviarla insieme a tutto il resto. Marlene, infatti, doveva essere un personaggio originale.
Comunque, perchè ho deciso di riesumare questo cadavere? Perchè questa storia l'ho sempre trovata tenera, e poi quel dannato film di Bohemian Rhapsody mi ha proprio fatto ossessionare ai Queen e volevo festeggiare la loro vittoria e quella di Rami Malek ai Golden Globes. Senza contare che vedendo la scena del film dove hanno registrato Boheamian Rhapsody per A Night At The Opera mi ha fatto ricordare di aver scritto una one shot dove un personaggio regalava a Sirius proprio quell'album (album che dovete aver ascoltato per forza almeno una volta nella vita, davvero). 
Spero apprezziate questa piccola cosa, io vi mando un saluto con la speranza di tornare presto a pubblicare.
Baci,
Rebecca
  
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