Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: _aivy_demi_    08/01/2019    10 recensioni
Il matrimonio di Madara e Hashirama si avvicina: mancano soltanto 3 mesi, e Sasuke, testimone di suo zio, dovrà organizzare tutto ciò che riguarda la cerimonia. Naruto gli verrà affiancato per portare a termine questo compito arduo (e alquanto bizzarro.) Ce la faranno i nostri eroi, senza impazzire prima? Questa minilong partecipa alla challenge "I'm dreaming of a white Christmas" del gruppo Boys Love - Fanfic & Fanart's World. La specifica con cui ho voluto partecipare prevede un filone da scegliere tra quello natalizio e quello invernale, accostato a 3 parole celate che dovranno essere utilizzate con la giusta attenzione nel testo.
GATTO – CALMO – CORO GOSPEL
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hashirama Senju, Madara Uchiha, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Done! A surprising ending


 

«Ahi!» E pure un "cazzo" avrebbe voluto aggiungerci vicino, ma non poteva. L'estetista lo stava letteralmente martoriando, mentre Madara sembrava così a suo agio per i trattamenti ricevuti.

«Sasuke tesoro, c'è un detto che dice che se bello vuoi apparire, un po' devi soffrire.

Stringi i denti e non lamentarti, non è da te.»

«Sì ma è il tuo matrimonio, non il mio, perché devo sopportare pure io quest... ahia cazzo! Questo massacro?»

La donna sorrise lievemente tentando di nascondere il divertimento che stava suscitando in lei la conversazione: sapeva fare il suo lavoro in maniera egregia, ma per chi non era ancora abituato al significato di depilazione con ceretta, la faccenda era diversa.

«Non devo andare a una sfilata di intimo minimale, non ritengo sia... auch! Necessario, zio.»

«Mi ringrazierai.»

Una tortura. Ringraziare il proprio perfido, egocentrico esaltato parente per una sequenza di estirpazioni di massa per liberare i bulbi piliferi. "Ringraziare un corno. Giuro che porto i colombi in una cassa, li libero al momento del sì e li faccio cagare tutti sulle teste degli invitati."

«E non pensare nemmeno di vendicarti domani, che se sento che stai per combinare qualcosa ti faccio sbattere fuori. Hai presente Killer Bee e suo fratello maggiore?» Il ragazzo portò alla mente i due: armadi a muro a quattro ante con le braccia conserte, a otto con l'apertura alare completa. Peso specifico del nucleo di Urano, fissati per l'abbronzatura e maniacali nel seguire gli ordini.

«Ecco, so già che hai capito con chi avresti a che fare se tentassi di fare cazzate, tesoro.»

«Pure le bodyguard adesso?»

«Certo, deve essere tutto assolutamente e doverosamente perfetto.»

Quanto sarebbe stato bello addormentarsi e risvegliarsi a marzo, come gli orsi in letargo, pensò: levarsi dall'impiccio, dalla cera calda, dal corpo pulsante e arrossato in cui si era trasformato per i capricci di un megalomane. Non era così purtroppo; si sarebbe preso una vacanza da lui, dal mondo, da chiunque dalla sera stessa del matrimonio. Si voltò osservando Madara con gli occhi lucidi per le stillate di dolore che avvertiva continuamente, notando con una punta di invidia l'essere completamente impassibile dell'uomo davanti allo stesso destino. «Dovresti abituartici, poi è una passeggiata fidati. Senti...»

"Eccolo che parte alla riscossa, so già dove vuole andare a parare." Lo conosceva così dannatamente bene, non aveva neppure il bisogno di sentire la conclusione della frase per capire cosa avrebbe chiesto.

«Se riguarda me e Naruto, lascia perdere.»

«È per questo che sto chiedendo. Sai bene che sono un impiccione inguaribile. Cara per cortesia, lavoro preciso lì sotto perché domani sera mi aspetta la prima notte.» Un cenno d'assenso da parte della donna, con annessa occhiata complice e batti cinque dietro le quinte.

«Da quanto vi conoscete?»

Lei sorrise: «praticamente dalla prima volta in cui ha deciso di eliminare questi benedetti peli superflui. Quanti anni saranno Madara?»

«Più di quelli che devo dimostrare domattina cara, su su non perdiamoci in chiacchiere inutili. Allora Sasuke: tu e quel bel biondino? Che mi dici? Non posso credere che sia rimasto tutto fermo, dopo quella serata splendida. Vi ho lasciati soli apposta, e so bene che la tua lingua si srotola un po' quando bevi.»

«Glielo hai consigliato tu?!» Il tono alterato del ragazzo tentava di mascherare l'imbarazzo crescente.

«Glielo ha detto un uccellino.» Rise sonoramente, solleticato all'idea di un aggiornamento.

«Sei proprio una vecchia pettegola.»

«Pettegola sì, vecchia per niente. Potrei sembrare tuo fratello, lascia solo che questo tesoro di donna domani faccia lavorare le sue dita magiche. Fidati, non avrai altra parrucchiera al di fuori di lei.»

L'umore era insolitamente alto, l'atmosfera serena e sembrava che ogni fatica vissuta negli ultimi tempi se ne fosse rimasta per un po' chiusa fuori casa.

«Puoi parlare tranquillo, lei è una tomba, nonché custode di ogni mio piccolo segreto.» Sasuke sospirò rassegnato. Avrebbe anche potuto glissare sui particolari, ma in un ipotetico futuro incontro tra Madara e Naruto, era convinto che avrebbero parlato di ogni singola cosa, senza filtri o moderazione. Non sarebbe valsa la pena nascondere oltre.

«Allora?»

«Allora non verrò da solo alla cerimonia.»

«Lo sapevo!» Un battito di mani deciso assecondò la reazione entusiasta dell'uomo; «ne ero convinto, voi due siete destinati a stare assieme!»

Il giovane inspirò tentando di lasciarsi scivolare addosso quelle scemenze romantiche su cui lo zio sperava tanto. Com'era finita la serata? Avrebbe dovuto davvero dirglielo?
 

«Cosa pensi tu davvero?»

Anche se avesse voluto mentire ancora, non ci sarebbe riuscito per niente. Cullato nell'ovattata sensazione di euforia che quei cocktail gli stavano donando, si avvicinò al centro del tavolino attirando a sé Naruto con un cenno del dito. Prese il bavero della camicetta che stava indossando e gli sussurrò all'orecchio biascicando leggermente: «penso tu sia una persona speciale.»

Si riadagiò sulla sedia, e notò che l'amico era diventato rosso completamente fino alla punta delle orecchie.

«Speciale?»
 

«Tutto qui? Speciale? Gli hai detto solo questo?»

«Zio, senti: chiunque potrebbe dirgli che è un ragazzo sensuale, bellissimo, spigliato.

Chiunque potrebbe fargli i complimenti per il suo corpo, i suoi occhi e le sue movenze. Dio santo, chiunque potrebbe dire che con qualsiasi cosa si metta addosso sarà sempre e comunque una spanna sopra a tutti.»

«E quindi?»

«È la cosa più bella che qualcuno mi abbia detto, e so che viene dal

cuore, grazie.» Il viso del biondo si illuminò di una luce particolare. Colpa dell'alcool, dell'eccitazione repressa dello spettacolo concluso da poco, o forse dell'ora tarda e delle briglie sciolte nella mente, ma Sasuke gli fece cenno di seguirlo, pagò il conto senza esitare e lo trascinò verso la hall. Si diresse verso il primo piano e la camera in cui il tutto era avvenuto, richiudendosi la porta alle spalle. Si accorse solo in quel momento di stare stringendo ancora il braccio di Naruto.

Si guardarono per attimi che sembravano eterni, senza battere ciglio e senza dire nulla. Non ce n'era affatto bisogno, anche se il cuore dell'Uchiha rimbombava nel petto, facendolo desistere dal fare qualsiasi cosa.

«Senti, non so perché ti ho portato qui, scusami. Sono stanco, ti spiace se...»

La frase non venne conclusa. Il contatto caldo delle labbra del ragazzo lo stordirono più dell'essere mezzo ubriaco, più del ricordo del suo corpo mezzo nudo. Gli afferrò il viso tra le mani, muovendo la propria lingua sulla sua bocca in maniera frenetica. Si staccarono poco dopo, ansimando.

«Aspetta per favore. Non voglio tu pensi che faccia tutto questo solo perché, oh cazzo non so come dirtelo credimi. Vorrei riuscire a spiegarmi, ma non ci riesco Naruto.»

Quest'ultimo gli sorrise portandolo con sé sul letto, adagiandolo e stendendosi accanto a lui; lo abbracciò facendo aderire il petto contro quella schiena chiara ancora coperta dalla giacca del completo, inspirando lentamente.

«Speciale. Sasuke, sei, no nulla.»

«E?»

«Ci siamo addormentati così.»

Madara rise portandosi la mano alla fronte. Lo stava prendendo in giro senza alcun ritegno, e pure davanti a una terza persona.

«Ok, e poi come è andata? Cioè, vi siete accoccolati e tutte quelle cosine dolciotte lì, come si dice, ma avete combinato qualcos'altro?»

«No. Ci siamo svegliati prima dell'alba, ci siamo salutati e siamo andati via, ognuno per la propria strada.»

«Tutto qui?»

Che avrebbe dovuto dire? Inventarsi un finale degno delle storie dei romanzi? No. «Ci siamo scambiati un bacio veloce. Senti, ma non puoi farti i cazzi tuoi? Non dovresti pensare ad altro tu?»

 



 

«Tesoro! Alzati!»

Serranda alzata, cielo ancora scuro. Madara aveva in mano due tazzine di caffè bollente, e una la porse a Sasuke che a malapena era riuscito a tirarsi su a sedere ancora dal mondo dei sogni.

«Sta per arrivare Kurenai, veloce veloce. Non vorrai farti trovare in quegli stati per farti

sistemare a dovere? Alzati, vestiti e per dio fai più in fretta che puoi.» Il ragazzo controllò l'ora sul display del cellulare: le 5.37.

«Che cazzo?»

«Devi ancora farti la doccia, muovi quelle chiappette d'oro e portale in bagno. Dopo che lei avrà finito ci vestiremo e poi partiremo.»

«Partiremo?»

Madara rise isterico. «Dobbiamo andare alla cerimonia, no?»

«Zio, non sono nemmeno le sei del mattino e parli di prepararci e di partire?»

«Ovvio. Kakashi ha spedito le coordinate per Maps.»

Si gettò esasperato nuovamente sul letto con un tonfo, considerando che la giornata non era neppure cominciata. Doccia rapida, caffè doppio, carica di pensieri positivi e buongiorno da parte di Naruto con tre cuoricini a fine messaggio: "sembra d'avere a che fare con un ragazzino delle medie." Nulla lo fermò comunque dal rispondergli con una registrazione vocale dal tono decisamente sarcastico.

«Buongiorno un cazzo: quell'isterica prima donna si è fiondata in camera mia a parlare di tutto, blaterando su una destinazione da raggiungere.»

«Certo, dovremo fare un bel viaggetto.»

«Non ho ancora capito dove però.»

«Nessuno lo sa, tranne Hashirama.»

«Spoiler?»

«Segreto!»

«Vaffanculo Naruto.»

«Se è il tuo, volentieri ♥»

«Imbecille!»
 

Obbligato a muoversi al doppio della velocità nella metà del tempo, si svegliò completamente solo mentre Kurenai massaggiava, rimodellava e fissava i suoi capelli in perfetto stile Uchiha. Terza dose di caffè e notò la tensione dipinta negli occhi di suo zio: non lo dava a vedere, ma lo conosceva fin troppo bene. La sfumatura strana delle sue iridi scure velate di scarlatto non poteva mentirgli.

«Per gli ultimi ritocchi ho bisogno tu indossi il completo, altrimenti rischierai di rovinare tutto. Non discutere, è fondamentale.»

La donna e Madara si scambiarono un'occhiata complice, qualcosa che non era assolutamente sfuggito a Sasuke; sotto direttive dello stesso parente, si diresse verso la camera di quest'ultimo.

Aprì il copriabito con la firma dell'atelier.

Si mise a ridere toccando il tessuto rosso.

«No, ok. È uno scherzo di pessimo gusto. Vero? Zio Madara,» alzò la voce per farsi sentire fino alla sala, «vero?!»

Le risate si diffusero allegre tra quelle mura.

Poco dopo si presentò con indosso ciò che era stato davvero scelto per lui, a sua insaputa.

«Per una volta sei perfetto, esattamente come dovresti essere.»

«Mi stai prendendo per il culo. Dov'è l'altro?»

Il volto falsamente innocente di Madara risultò falso più del dovuto. «Altro cosa? Il tuo completo blu? Ah sì, quello mi serviva per poter prendere le dovute misure, anche se ammetto che non è stato facile organizzare un altro appuntamento con la sarta. Qualcuno quel giorno ha avuto la bella idea di scappare in moto con il bel cavaliere.» «Quindi hai cercato di rabbonirmi e poi hai scelto lo stesso quel cazzo che ti pareva?» Si sentiva preso in giro in un giorno così importante. Non che il completo fosse male, semplicemente non era il suo classico stile; mai avrebbe scelto un taglio simile, e soprattutto un colore così.

Scoprì il perché al momento della partenza: l'abito bordeaux da cerimonia abbinato a particolari scuri sapientemente miscelati in linea con uno stile ricercato e d'una raffinatezza sopraffina. I due completi si bilanciavano e s'intonavano con grazia. Il tocco barocco, tessuti preziosi lavorati egregiamente, particolari brillanti e un'eleganza maestosa d'altri tempi.

«Magnifico, assolutamente magnifico. Bene, siamo pronti per partire. Copriti bene, e non dimenticare sciarpa e guanti. Andiamo.»

Kakashi li attendeva all'esterno con un'auto che decisamente saltava all'occhio, proprio per un uomo come Madara; una lussuosa sportiva verniciata di rosso camaleontico riluceva alle basse luci del mattino. Sasuke restò letteralmente a bocca aperta. «Bella, vero? Alla fine invece di optare per una qualsiasi agenzia di autonoleggio, ho preferito affidarmi a...»

«Alle conoscenze del signor Hatake, giusto? Buongiorno, come sta? Le è toccato il ruolo da chauffeur?»

L'uomo dai capelli argentati sorrise splendido nel suo completo scuro; «eh sì, ma con bestiole come queste mi diverto, non preoccuparti. Partiamo, altrimenti non arriveremo mai.» «Dove siamo diretti?»

«Solo il navigatore lo sa. Non provare a sbirciare ragazzo, l'ho silenziato.» Il viaggio fu più lungo del previsto: Sasuke controllò più volte il telefono, ma dei messaggi soliti di Naruto, ricchi di entusiasmo e di parole assurde, non c'era traccia. Quasi si assopì, quando un bip lo destò dal dormiveglia.
 

«Oddio Sasuke, è una figata! Non so voi a che punto siete ma io mi sto divertendo un casino!»

«Ehi Naruto, guarda la strada mentre guidi.» «Ce... certo signor Senju. Scusami per il video, ma sto guidando e non posso scriverti. Ringrazia per la dritta il signor Hatake, 'sta macchina è qualcosa di fantastico sulla neve!»

«Naruto sta' zitto, chiudi e concentrati!»

«D'accordo d'accordo, ora stacco. A dopo bellezza!»
 

Un video confusionario, sopra le righe, proprio come ci si sarebbe aspettati da uno del genere. Neve? Il giovane era certo d'averlo sentito bene.

«Signor Hatake, scusi se mi permetto.»

«Se la tua domanda riguarda il trasporto, sì: ho scelto le macchine in coppia e pure abbinate agli abiti degli sposi.»

«Siete dei mostri, rispetto permettendo.»

Il paesaggio cambiò mano a mano: usciti dall'autostrada cominciarono a salire tra i tornanti e le strade strette. Il mondo si aprì in un ambiente montano da cartolina. La neve adagiata ai lati, il sole che faceva capolino dalle nuvole grige che promettevano una nuova nevicata; i profili dei monti delineati dalle cime dei sempreverde. I tetti scoscesi delle case in legno, le baite che si affiancavano una all'altra illuminate dalle decorazioni natalizie accese perennemente.

«È davvero fantastico...» Sasuke non aveva trovato altre parole per definire quella che scoprì essere la loro destinazione. Abituato al tran tran cittadino e alla pianura, difficilmente aveva avuto modo di entrare a contatto con simili realtà: ogni tornante rivelava nuovi particolari, diverse sfumature, altre costruzioni dal sapore antico. «Mi sono completamente dimenticato che tra meno di un mese sarà Natale, grazie a qualcuno e ai suoi ritmi forsennati.»

«Oh tesoro, non fare la lagna. Farai festa due volte a dicembre, mettila così. È assolutamente straordinario Kakashi, ti ringrazio. Questo posto è stupendo, così diverso. Non ci sono mai stato, sta per venirmi da piangere!»

«Rilassati Madara, tra poco scenderemo. Non vorrai mica rovinare tutto il lavoro di stucco di stamattina?»

«Stucco? Stucco?! Mi sta dando del vec... Oh dio santo... è... è meraviglioso...»

Sasuke non seppe cosa dire, e rimase senza parole proprio come suo zio. A quanto pare erano arrivati.

Lo chalet lussuoso che avrebbe ospitato la cerimonia si mostrò in tutta la propria bellezza, dalle chiare finiture lignee alle vetrate che lasciavano trasparire scorci di interni raffinati e di classe. La trazione integrale dell'auto diede spettacolo dopo l'ultima curva, slittando con il posteriore e derapando fino a raggiungere lo spiazzo del comodo e spazioso parcheggio.

Madara inspirò ed espirò un paio di volte, notando la moltitudine di invitati presenti ad attenderli. Il ragazzo dal canto suo cominciò a percepire la tensione sempre maggiore: sentiva l'incredibile bisogno di accendersi una sigaretta, ma non poteva permetterselo proprio in quel momento.

Uscirono entrambi, il giovane accanto al parente, mentre il freddo pungeva sulla pelle del viso e delle mani. Al loro passaggio la miriade di persone batteva le mani sorridendo; Sasuke cercava con lo sguardo Naruto ovunque, ma ancora non lo aveva trovato.

Impettiti e con il respiro accelerato raggiunsero la gradinata ed entrarono.

Hashirama attendeva il futuro sposo con le mani strette una all'altra tremanti. Gli occhi lucidi tradivano la solita compostezza tipica, ma sorrideva. Il nipote era sicuro di non averlo mai visto così felice nonostante tutti quegli anni di conoscenza. Si voltò e notò due lacrime scivolare dagli occhi scarlatti di suo zio, fino a fermarsi sul mento; prontamente gliele asciugò, sussurrandogli che non avrebbe dovuto rovinare il trucco proprio in quel momento.

Si bloccò un istante, notando la presenza di chi stava cercando a fianco dell'uomo.

«Cosa ci fai lì!» sussurrò mantenendo il tono più basso possibile.

«Sono il testimone del signor Senju, credevo fosse ovvio!»

«Fosse ovvio cosa?!»

Madara si voltò fulminando entrambi con lo sguardo, mimando con le labbra un "silenzio altrimenti vi ammazzo".

«Vuoi tu, Madara Uchiha, prendere il qui presente Hashirama Senju come tuo legittimo sposo?»

«Sì.»

La lacrima non poté fare a meno di cadere fino al colletto, inumidendolo.

«E tu, Hashirama Senju, vuoi prendere Madara Uchiha come tuo sposo, in ricchezza e povertà, in salute e malattia, nel bene e nel male, finché morte non vi separi?»

«Sì.»

L'officiante fece cenno con un sorriso, indicando ai coniugi di potersi baciare. L'uomo prese il marito scostandogli i lunghi capelli corvini dagli occhi, si chinò su di lui sorreggendogli la schiena e gli sfiorò le labbra, riversando le ultime due lacrime di commozione sulle sue.

Urla e fischi di incoraggiamento si mischiarono alle risate e alle battute di chi, come gli amici di Madara, non era certo capace di starsene zitto in un angolo. Mentre i vari ospiti porgevano i migliori auguri e si congratulavano per il grande passo, Naruto raggiunse Sasuke con due flûte di champagne in mano.

«Allora? Sei uno schianto! Scommetto che non avresti mai e poi mai scelto un vestito del genere, non fosse stato per tuo zio!»

«Razza di imbecille, perché non mi hai detto nulla?»

«Beh, sapevo tutto, ero stato incaricato di aiutare il testimone a organizzare la cerimonia, ero sempre presente ovunque e aggiornato su ogni passo avanti. Non era ovvio?»

Maledettamente ovvio.

«Cazzo. Non ci avevo fatto caso.»

«Eri troppo preso da tutto questo stress, e ora finalmente potrai rilassarti, no?» Il moro gli si avvicinò, poggiando la fronte sulla sua. «Ho un calo di tensione allucinante, non ne hai idea.»

il biondino gli prese tra le mani il viso e lo baciò con delicatezza, sentendo il corpo dell'altro sciogliersi in quell'abbraccio caldo e confortante.

Madara si avvicinò definendoli piccioncini, tenendo per mano il marito e abbracciando di rimando i due ragazzi.

«Siete stati meravigliosi. L'ambiente, le decorazioni, il cibo. È tutto delizioso, magnifico e profumato. Non so come abbiate fatto, sul serio, ma avete reso questo giorno perfetto con la vostra sola presenza.»

Pianse. Per la prima volta, il nipote lo vide riversare lacrime, accantonando l'orgoglio di cui era tanto fiero.

Hashirama, fasciato da un completo nero e avorio, finemente lavorato e ricco di fitte trame decorative, strinse la mano a entrambi elogiando l'enorme (e sottolineò la parola) sforzo che s'erano accollati, dando un contributo fondamentale. Vennero separati poco dopo dagli invitati che continuavano a spostare l'attenzione degli sposi verso altre direzioni.

«Usciamo?» Naruto prese per mano il ragazzo, portandolo all'esterno. Faceva freddo, decisamente. Estrasse dalla tasca dei pantaloni quel benedetto pacchetto di sigarette che il moro aveva imparato a riconoscere più che bene, accendendosene una. «Vuoi?» «Ma neanche se non avessi più una sola cosa da fumare in tutto il mondo. Comunque, sei stupendo. Cioè, lo sei sempre stato, per carità non capirmi male. Oggi però, sei raggiante. Il tuo sorriso mi fa venire voglia di starti accanto e sorridere a mia volta.»

«Aahh! Sei così carino quando sei imbarazzato!»

«Smettila di prendermi per il culo, ero serio.»

«D'accordo d'accordo scherzavo! Ho apprezzato ogni singola parola che mi hai detto, e solo questo vale l'essermi vestito con questo completo così rigido e aderente, mi sento soffocare. Mi mancano i jeans e gli anfibi...»

«A chi lo dici. Io invece me le sono portate dietro!» Sasuke raggiunse di corsa l'auto con cui era arrivato alla cerimonia, sfilando di corsa le scarpe eleganti ed infilandosi le Converse rosse a cui era tanto affezionato.

«Hai avuto la mia stessa idea eh?» L'altro salì nella macchina accanto, stesso modello ma verniciato nero a specchio. Ne uscì con il chiodo aperto sul completo baroccato, infilandosi di nuovo i piercing che era stato costretto a togliere proprio da Hashirama. L'ultimo fu quello alla lingua, che prontamente infilò all'interno della bocca dell'amato.

«Non hai idea di quanto possa essere eccitante sentire un piercing che ti lecca il...»

«Naruto! Sasuke! Lo spettacolo sta per cominciare, muovetevi!» uno degli amici di Madara stava richiamando a gran voce i ragazzi, consapevole che quello che sarebbe successo di lì a poco sarebbe valso davvero la pena di essere visto. Il biondo non terminò la frase, ma l'Uchiha sapeva esattamente dove avesse voluto parare: scacciò con forza l'immagine erotica che poco prima si era stagliata prepotente nella sua mente.

Un cinquantenne dalla folta capigliatura bianca come la neve che aveva cominciato a cadere, una donna dai lunghi capelli biondi e dal seno più che prorompente gli si avvicinò con un abito decisamente provocante, nonostante l'età; il terzo componente del trio, dal trucco esotico e dai lunghi capelli corvini e lisci come seta s'avvicinò scostante. I tre che avevano intrattenuto musicalmente la cerimonia al pianoforte e agli archi, cambiarono completamente volto dopo qualche bicchiere e lasciandosi trascinare dall'atmosfera leggera e divertita.

Lo speaker dal microfono presentò lo spettacolo di Jiraiya, Tsunade e Orochimaru per gli amici sposi: la stanza diventò buia all'improvviso

Partì la base, e con essa dei riflettori puntati su di loro: i tre indossavano delle tuniche da suore, con velo e mani giunte.

 

I will follow Him

follow Him where ever he may go  and near Him I always will be

for nothing can keep me away He is my destiny.

I will follow Him

ever since he touched my heart, I knew there isn't an ocean too deep

a mountain so high it can keep

keep me away, away from his love.
 

I tre cominciarono a muoversi in coreografia, battendo velocemente i piedi e sollevando le braccia al cielo, caricandosi il petto di fiato e riprendendo più forte di prima:
 

I love Him, I love Him, I love Him

and where he goes I'll follow, I'll follow, I'll follow

I will follow Him, follow Him where ever he may go there isn't an ocean too deep a mountain so high it can keep, keep me away.

We will follow Him follow Him where ever he may go there isn't

an ocean too deep

a mountain so high it can keep

keep us away, away from his love!
 

Alla vista dei musicisti trasformatisi in simpatiche parodie delle protagoniste di Sister Act, Madara batteva le mani e seguiva con il labiale il testo della canzone. Il gruppo entrato fin troppo nella parte aveva preparato pure la posa finale a concludere l'esibizione, e Jiraiya era entrato in scivolata fino a ritrovarsi davanti al neo sposo, baciandolo poi in fronte ed augurandogli ogni bene.

Accolti da enormi applausi, tornarono tra i tavoli: Orochimaru avrebbe recuperato più alcool possibile per poter affogare nel bicchiere il ricordo della situazione in cui s'era cacciato, acconsentendo di partecipare insieme ai colleghi. Soddisfatto nonostante tutto, pregò che nessuno avesse filmato l'evento.

Cosa impossibile.

Sasuke e Naruto, entusiasti della performance, non si accorsero della mancanza di Hashirama accanto a Madara.

La stanza di oscurò di nuovo.

Le note di una notissima canzone di un musical di fine anni '70 si diffuse coinvolgendo gran parte del pubblico. D'improvviso i riflettori furono tutti per Senju: petto nudo, giacca in pelle e jeans arrotolati alla caviglia.

All'urlo estatico di "Oh mio dio John Travolta, mio marito è John Travolta!" il secondo spettacolo ebbe inizio.
 

You're the one that I want

you are the one I want Uh uh uh Honey!

The one that I want you are the one I want Uh uh uh Honey!

The one that I want you are the one I want

Oh oh oh, the one I need oh yes indeed!
 

Le pareti sembravano tremare, persino Sasuke venne trascinato da Naruto in pista, ballando come forsennati. L'eleganza maniacale con cui ogni fiore, ogni decorazione, ogni ninnolo e brillante nastro era stato posato in quella stanza oramai non aveva importanza: il ritmo s'era impossessato di ognuno dei presenti, trascinandoli in canzoni rimaste nei cuori di tutti, ed ognuno cantava a squarciagola, dimentico delle inibizioni e della tranquillità.

La sera era calata, la neve scendeva lenta e silenziosa e gli animi s'erano finalmente quietati. I due giovani se ne stavano tranquilli in giardino a parlare del più e del meno, osservando il paesaggio meraviglioso che si trovavano davanti. Le calde luci a forma di stelle, alberi e renne illuminavano le case scure, contrastando con il candore latteo e soffice del terreno coperto. Faceva freddo certo, ma stare abbracciati seduti uno accanto all'altro scacciava i brividi. Avevano avuto modo di parlare molto, di tutto e di nulla, di ridere e scherzare; erano soddisfatti di come la giornata fosse andata avanti in modo perfetto, anche quando il cameriere era scivolato sul vino rovesciato da un commensale e fortunatamente era riuscito a recuperare la bottiglia con il vassoio, riuscendo in un bottle flip da paura. Anche quando Jiraiya e Orochimaru s'erano messi a litigare come al solito. Perfetta quando i loro visi s'erano avvicinati tanto da permettergli di baciarsi con trasporto, lontani dal rumore, dalla quotidianità, dal mondo.

«Sai, mi sono reso conto di aver dato così tanta importanza a questo benedetto matrimonio, che non ho neppure pensato a Natale. Hai qualche impegno?» Sasuke stesso si stupì della propria intraprendenza, che non era certo parte integrante del proprio carattere. Naruto rise bevendo d'un fiato ciò che era rimasto del bicchiere che s'era portato appresso, abbracciandolo ancora più forte.

«Che dici se ci organizziamo e andiamo da qualche parte tu ed io?» «Ehm ehm.»

Una voce familiare si era schiarita la gola per attirare la loro attenzione.

«Oh ciao zii, ancora congratulazioni per il vostro matrimonio.»

«Giusto giusto, festa fantastica grazie!»

Madara e Hashirama si guardarono sorridendo prima di porgere un pacchettino ai propri testimoni di nozze. «Grazie ma... cosa sarebbe?»

«Il nostro modo per ringraziare i testimoni del lavoro egregio svolto in questi mesi, e di averci sopportati fino alla fine. Grazie a voi di cuore ragazzi.»

Aprirono insieme il regalo, trovando un pacchetto soggiorno per due allo stesso chalet in cui s'era svolta la cerimonia.

«Noi non possiamo accettare...» il nipote si sentiva in estremo imbarazzo, mentre il biondo non mostrava affatto la minima esitazione.

«Proprio non riesci ad accettare le cose per come sono, vero? Ringrazia e taci, ahahah!

Grazie, è un pensiero bellissimo.»

In quel momento lo spettacolo pirotecnico ebbe inizio. Le innumerevoli luci colorate che illuminavano il cielo a giorno, riempiendo di mille colori la volta ricoperta di nuvole, attirarono l'attenzione di tutti i presenti. Una conclusione col botto, in tutti i sensi. I ragazzi si presero per mano stringendosi uno accanto all'altro con le teste alzate: ne avevano passate molte, e mai avrebbero immaginato di finire in quella maniera. Sasuke era riuscito ad aprirsi un po' verso il mondo e verso gli altri, mentre Naruto aveva colpito per il suo essere semplicemente se stesso, andando al di là delle apparenze. Sfiorando le labbra del moro con un ultimo bacio, gli sussurrò con un soffio:

«sembra abbiamo risolto il problema del programma per le feste, che dici?»




 

 

Vorrei ringraziare di vero cuore Tenue, autrice di questa fanart che ho commissionato per la long in questione. Ha colto esattamente il confronto, il carattere, l'atteggiamento

che ho forgiato per i miei personaggi; grazie tesoro! Ringrazio pure Miryel per l'aiuto nel gestirmi nell'impaginazione dell'immagine perché io con ste cose si sa, sono una frana... Thanx Girl!

 

Yeeeeah! Ce l'ho fatta! Questo capitolo è stato qualcosa di allucinante, ve lo dico. Mi sono stressata per scriverlo, perché mi sentivo tesa come chiunque lo sarebbe stato durante i

preparativi; mi sono emozionata durante la cerimonia, perché una cosa simile ti smuove il sentimento. Mi sono accoccolata nell'idea di veder nascere e crescere qualcosa tra Naruto e Sasuke, cosa che non era preventivata all'inizio.

Soprattutto mi sono divertita moltissimo a sviluppare l'ultimo prompt, quello del CORO GOSPEL.

Grazie a Mahlerlucia per le parole chiave assegnate, sono state difficili da rendere in maniera originale. È stata una sfida!

Grazie al gruppo e a chiunque ne fa parte, e grazie a tutti quelli che sono arrivati fino alla fine di uno dei lavori più divertenti che abbia scritto. Alla prossima.

Stefy-

 
   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: _aivy_demi_