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Autore: angelwithashotgun_    09/01/2019    9 recensioni
"Dicono che l'anima non voli via, fino a che si hanno dei conti in sospeso sulla terra, ebbene: il mio conto in sospeso sei tu, sono tutte le parole che non ti ho mai detto e che forse, mai riuscirò a dirti."
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[SPOILER WARNING: Ambientata dopo il volume 10 del manga/episodio 24 dell'anime, e dopo Garden Of Light]
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ash Lynx, Eiji Okumura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Non mi sono mai preso del tempo per dirti tutto quello che pensavo, e adesso mi ritrovo qui, con il cuore spezzato e l'impotenza che accompagna ogni mia singola, interminabile giornata.
Ogni istante, scandito sull'orologio a muro della tua stanza, lo passo al tuo fianco, osservando come il dolore e il rimorso ti stiano distruggendo secondo dopo secondo.
Dicono che l'anima non voli via, fino a che si hanno dei conti in sospeso sulla terra, ebbene: il mio conto in sospeso sei tu, sono tutte le parole che non ti ho mai detto e che forse, mai riuscirò a dirti.
 
Non sono mai riuscito a dirti che fin dal primo momento in cui i nostri sguardi si sono incrociati, ho sentito una sensazione strana, dentro di me. Una sensazione che mai nella mia vita avevo provato, ma che mi piaceva. Dio, se mi piaceva; mi faceva sentire così felice.
È andata crescendo nel tempo, mano a mano era come un fuoco che, bruciando, scaldava e scioglieva tutte le fibre congelate del mio cuore.
E mi chiedevo, nel profondo del mio essere, come può una bestia peccatrice come me, amare -o meglio, farsi amare- da una creatura pura come te?
 
Non sono mai riuscito a farti capire che tu per me, eri la persona più importante.
Avrei dovuto proteggerti, avrei dovuto mettere tutto me stesso, al di sotto di te. Avrei dovuto dare una svolta alla mia vita, quella che ormai era diventata solo un'infinita caduta in un abisso di oscurità.
Sei riuscito a prendermi, tu. Mi hai afferrato, hai stretto la mia mano e mi hai sorriso senza chiedere nulla in cambio, accecandomi con una luce che mai avrei pensato potesse splendere sulla mia pelle, ormai macchiata e intrisa di sangue e morte.
 
Non sono mai riuscito a metterti al sicuro, veramente: senza che potesse succederti qualcosa a causa mia. Anche adesso che non sono più con te, avverto chiaramente l'asfissiante dolore della perdita. La stessa che provi tu, mista al vuoto che ho lasciato al tuo fianco, quando sarei dovuto essere parte della tua vita, come ti avevo promesso. Ti osservo piangere la notte, le fotografie della nostra vita trascorsa insieme, strette, accartocciate nei pugni premuti contro il petto, come se in qualche modo potessi fartele entrare nel cuore per ricucire le profonde ferite che io, e solo io, ti ho inferto.

Avrei dovuto lasciarti andare, quando ancora potevo essere sicuro che il tuo corpo e la tua mente potessero continuare a vivere in salute; saresti potuto essere felice con la tua famiglia di cui mi hai sempre parlato, laddove non servivano armi per vivere.
Laddove il tuo sorriso sarebbe potuto essere spontaneo, per un gesto dolce da parte di qualcuno che ti ama, invece che per il sollievo di un amico scampato alla morte.
 
Avrei dovuto dirti che no, non te l'avrei fatta toccare la mia arma. Perché in quel momento ho percepito la purezza di un angelo venir intaccata per sempre e da bestia qual ero, ho spezzato le ali candide con le quali saresti potuto volare via da quel posto. Ti ho imprigionato, mettendoti le catene alle caviglie, in un inferno senza fine, nel momento in cui ti ho fatto premere il grilletto.
 
Avrei dovuto prendere quel volo, stare attento, tenere la guardia alta come ero solito fare, quando eri vicino a me.
Ma ti sapevo al sicuro, finalmente sull'aereo per il Giappone, mentre eri circondato da tutte quelle persone che come me, hanno imparato ad amarti e a proteggerti col tempo; quindi mi sono lasciato andare alla consapevolezza che avresti iniziato una nuova vita, lasciandomi alle spalle insieme all'incubo in cui ti ho trascinato.
Non avevo idea di quanto potessi sbagliarmi. Non avevo idea di quanto tu, davvero, potessi amarmi.
Perché nessun altro essere umano è stato mai in grado di guardarmi nel modo genuino e puro con il quale i tuoi occhi d'ambra si poggiavano nei miei.
E adesso, gli stessi occhi che tanto ho amato e sognato, sono chiusi, umidi delle ultime lacrime, che mai più bagneranno le tue guance.
 
Avrei dovuto fermarti, dirti che meritavi di meglio, nella vita e che avevi davanti un lungo percorso, tutto da scoprire.
Hai voluto però guardarti indietro, perché quello che avevi davanti non ti interessava. Sei salito troppo in alto, hai sfiorato il cielo con i tuoi lunghi capelli neri, ma dalle tenebre, come potevo fermarti? Un angelo, le cui ali sanguinanti, sono state completamente lacerate, come può volare?
Sei caduto giù, gli occhi chiusi e il mio nome a dipingerti per l'ultima volta le labbra che sapevano di lacrime amare.
 
Avrei dovuto dirti che ti amavo, quando entrambi eravamo vivi.
Adesso però lo vedo il sorriso con cui ancora una volta mi tendi la mano, chiamandomi felice: mi sei mancato.
E finalmente, anche tu riesci a vedermi di nuovo.
 
Dicono che l'anima non voli via, fino a che si hanno dei conti in sospeso sulla terra, ebbene: mi sento leggero, finalmente, ad intrecciare le mie dita con le tue.
   
 
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