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Autore: Soul Mancini    09/01/2019    3 recensioni
[Storia momentaneamente sospesa.]
Hoginery, anime in armeno.
Quante anime avete incontrato durante il tour della vostra vita? Eppure con alcune ci si sente immediatamente a casa, ci si avvicina e ci si conosce inevitabilmente. Ci si scontra anche, perché le anime sono tutte diverse e non possono essere sempre d'accordo.
E allora che importanza ha far parte di una famosa metal band losangelina?
DAL TESTO:
«Serj e John stavano intrattenendo una conversazione con una ragazza dai capelli castano chiaro legati in una crocchia.
Un'altra, quasi identica a lei ma leggermente più bassa e più formosa, girovagava per la stanza come una trottola, aggirando i divanetti disseminati sul pavimento con un vassoio di polistirolo in mano.»
Piccole note sulla storia:
- In ogni capitolo troverete una colonna sonora; potrà trattarsi di una canzone dei SOAD o dei progetti paralleli dei componenti.
- Nella storia appariranno alcuni membri di un'altra band, ovvero i Dub Inc, gruppo reggae francese. Non considero comunque questa storia una multiband perché i Dub Inc non saranno protagonisti e appariranno solo in alcuni capitoli. Comunque potrete trovare anche delle loro canzoni nei capitoli.
- Cambierò spesso POV all'interno dei capitoli, ovviamente specificandolo.
Buona lettura :3
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ReggaeFamily

The road will be long


Dub Inc - Better Run




♫ John ♫


Mi adoperai per infilare nella cappelliera i trolley di Noah ed Ellie.

Ma John, non c'era bisogno...” cercò di protestare il bassista dei Souls.

Siediti” lo interruppi, scoccandogli un'occhiata rassicurante.

John, tu che posto hai?” mi domandò Johanna, guardandosi attorno con la sua carta d'imbarco stretta tra le mani.

15E, tu?” Afferrai anche il suo trolley, che giaceva ai suoi piedi, e sistemai anche quello al suo posto.

Grazie, non dovevi! Comunque 14B. Uffa, non mi piace questo posto, avevo intenzione di sfidarti a scacchi... ho capito, dovrò corrompere qualcuno per fare cambio di posto!”

Io mi strinsi nelle spalle, poi presi posto sul mio sedile e attesi che il resto del nostro gruppo facesse lo stesso.

Ehi John, mi sa che sono a fianco a te.” Mark, il nostro tecnico della chitarra, si fermò davanti alla mia corsia e consultò nuovamente il suo foglio. “15F. E sono anche vicino al finestrino, che culo!”

Mi misi nuovamente in piedi per farlo passare, ma mentre lui si stava intrufolando tra le due file di sedili, Johanna gli si piazzò di fronte. “Ehi, tu, anche se non so come ti chiami!”

Mark” disse lui, un'espressione stranita dipinta in viso.

MI lasciai sfuggire un sospiro. Me lo sarei dovuto aspettare da lei.

Ti va di fare cambio di posto? Io ho il 14B. È un bel posto, te lo assicuro, è vicino a Sako!”

Mark mi lanciò un'occhiata perplessa, poi ridacchiò. “E va bene, col fatto che c'è Sako mi hai convinto. Tu saresti Johanna, giusto?”

La ragazza gli sorrise raggiante, poi annuì. “Sì, sono io, piacere di conoscerti. Ora potrei sedermi? Sto disturbando il passaggio in corridoio” gli fece notare lei, mentre un tipo alto e corpulento di probabili origini russe cercava di aggirare invano la ragazza.

Subito!”

Così i due concretizzarono lo scambio e io potei tornare al mio posto.

Oh, sono soddisfatta!” esclamò Johanna, lanciando un'occhiata al finestrino che aveva accanto.

Povero Sako, l'hai evitato” commentai.

Già, dopo gli chiedo scusa! Sarei stata tra lui e Jacob.” Le ultime parole le pronunciò in tono serio e quasi incerto, il che mi parve abbastanza strano. Avevo notato di sfuggita che negli ultimi mesi il rapporto tra Johanna e Jacob si era raffreddato, ma non avrei mai chiesto spiegazioni, non mi piaceva impicciarmi nelle questioni altrui.

Oh, ma guarda un po' chi mi è capitato a fianco!” Shavo si sollevò gli occhiali da sole sulla testa e si accomodò alla mia sinistra.

Accidenti, e io che pensavo di essermela scampata” scherzò Johanna con un occhiolino.

L'hai scelto tu” le ricordai.

Ehi, ragazzi” attirò la nostra attenzione Serj, che sedeva nella fila di sedili davanti alla nostra insieme a Greg e Noah. Il cantante si era affacciato tra due spalliere e ci faceva dei cenni discreti verso la nostra sinistra, nella speranza che Johanna non se ne accorgesse.

Ruotai appena gli occhi nella direzione che mi indicava e capii a cosa si stava riferendo: nella fila di sedili accanto alla nostra, Ellie e Daron erano capitati uno accanto all'altra.

Serj, ti ho visto” mormorò Johanna in tono complice, sporgendosi verso il cantante.

Cazzo.

Serj si voltò e finse di non averla sentita.

Io e Shavo ci scambiammo un'occhiata preoccupata.

Non preoccupatevi, tanto l'abbiamo capito tutti che Daron è pazzo di mia sorella” sussurrò la ragazza con un sorriso.

Oddio... e pensi che...?” biascicò Shavo.

Che lei possa ricambiare? Non lo escludo, se lui si comporterà bene.”

Non mi mossi e non reagii, ma tirai mentalmente un sospiro di sollievo. Quindi anche Johanna se n'era accorta, non le avevamo rivelato nulla di nuovo.


Ah, ho vinto di nuovo!” esclamò Johanna, mangiando l'ultima mia pedina.

Ti ho lasciato vincere. La dama è un gioco noioso” ribattei in tono piatto; non volevo darle soddisfazioni.

Avete rotto le palle voi due, lo sapete? È da due ore che mi ignorate, io mi sto annoiando!” si lamentò per l'ennesima volta Shavo.

E faremo così per il resto del viaggio” lo minacciò scherzosamente Johanna, poi cominciò a ritirare le pedine bianche e nere che avevamo poggiato sul suo tavolino.

Facciamo un cruciverba!” strillò Daron, sventolando una rivista in aria e rischiando di colpire una hostess di passaggio in corridoio.

Ci sto!” accettò il bassista.

Allora...” Il chitarrista impugnò una penna e cominciò a leggere: “Definizione 1 orizzontale: le città dell'Antica Grecia, sei lettere.”

Sparta?” propose Ellie incerta. La ragazza, seduta alla sinistra di Daron, faceva vagare lo sguardo dal chitarrista a noi.

Le città, al plurale” le fece notare Serj.

C'era un termine con cui si definivano le città-stato, ma ora mi sfugge...” riflettei tra me.

Vabbè, andiamo avanti: le piante del deserto!” esclamò Daron.

Cactus” rispondemmo in coro io, Ellie e Noah.

Non sento niente per colpa di quell'idiota di Sako! Gli dite di abbassare il volume?” protestò Johanna con uno sbuffo.

Infatti Sako aveva collegato il suo cellulare a una cassa portatile; proprio in quel momento risuonavano nell'aria le note di Crazy degli Aerosmith.

Ma guarda come sono presi lui e Jacob” commentò Shavo con una risata, accennando ai due che cantavano – o almeno quella era l'intenzione, ma i risultati lasciavano parecchio a desiderare.

2 verticale: la sigla del dipartimento di polizia” lesse Daron.

Sako, abbassa la musica!” gridò subito dopo Johanna a qualche centimetro dal mio orecchio.

Cazzo, mi son cadute le patatine!” sbottò Noah.

PD!” rispose Shavo al chitarrista.

Perché mai dovremmo abbassare?” ci gridò Jacob.

Serve aiuto?” intervenne un'hostess, notando la manciata di patatine che Noah aveva sparso per sbaglio sul pavimento.

Oddio, ma voi siete i System Of A Down!” esclamò un tipo all'improvviso, mettendosi in piedi di botto e rischiando di battere la testa contro la cappelliera. Era stato per più di due ore dietro di noi, a qualche fila di distanza, ma solo in quel momento se n'era reso conto.

Io nel frattempo seguivo gli innumerevoli dialoghi che si susseguivano e si mischiavano, confuso. Forse era il caso che facessi notare ai miei amici che stavano facendo troppo baccano, gli altri passeggeri si sarebbero presto lamentati.

Potete abbassare il tono della voce? Grazie” gracchiò appunto una signora seduta dietro di me.

Posai una mano sul braccio di Johanna, che ancora comunicava a distanza con Jacob e Sako, e l'altra sul braccio di Shavo, che discuteva con Daron sulle definizioni del cruciverba. “Ragazzi, dateci un taglio” li ammonii.

Dovrei fare una foto con loro.” Il fan che ci aveva riconosciuto si era piazzato nel bel mezzo del corridoio e non faceva che fulminare con lo sguardo la hostess; quest'ultima intanto si stava adoperando per pulire il corridoio.

Potresti pazientare qualche minuto? Starei lavorando.”

Ma sono i System Of A Down!”

E io sono Celia, molto piacere.”

Johanna, accanto a me, ridacchiò. “Che genio questa tizia!”

Ehi, amico, possiamo rimandare la foto a quando scenderemo dall'aereo.” Shavo si rivolse al ragazzo che ancora stava lì impalato, non accennava a tornare al suo posto.

Oh, sì, certo Shavo, d'accordo... grazie fratello” farfugliò quello in imbarazzo, defilandosi subito.

Finalmente la quiete sembrava regnare nuovamente nell'aereo: l'hostess si era allontanata, Daron compilava lo schema delle parole crociate in silenzio, Sako aveva abbassato la musica e Johanna era assorta nei suoi pensieri.

Qualcuno ha voglia di fare una partita a Battaglia Navale?” propose la ragazza alla mia destra.

Io!” accettò subito Shavo.

Allora facciamo cambio di posto” dissi al bassista.

Così, mentre Johanna e Shavo si sfidavano e ridevano tra loro, io portai fuori un libro che avevo acquistato poco prima di salire sull'aereo e mi immersi nella lettura.



♫ Daron ♫


Ormai eravamo in viaggio da sei ore e io ero già al terzo cruciverba.

Shavo e Jacob si erano scambiati di posto in modo che il mio bassista potesse aiutarmi con le definizioni e l'altro ragazzo potesse dormire in santa pace.

La capitale del Perù, quattro lettere. La seconda è una i. Ah, io me ne tiro fuori, sono un ignorante in geografia!” Lasciai cadere la rivista di enigmistica sul mio tavolino.

Lo sanno anche i bambini: Riga” affermò Shavo in tono ovvio.

Ma che cazzo dici? Quella è la capitale della Lettonia, del Perù è Lima” lo contraddisse subito Sako.

No, è Riga, fidati di me.”

Sei un ignorante, Odadjian!”

Sbuffai. “Quindi io cosa devo scrivere?”

Lima” affermò Sako.

Vaffanculo, non è Lima!” gli andò contro Shavo.

Secondo me ha ragione Sako” intervenne Ellie in tono pacato.

Ecco, vedi? Fidati di lei, che è una persona studiosa!” rincarò il tecnico.

Ellie, mi hai tradito!” fece Shavo.

Io non sono dalla parte di nessuno, solo che mi pare di ricordare fosse Lima” mise le mani avanti la ragazza.

Io la osservavo con la coda dell'occhio. Era bellissima, soprattutto quando sorrideva. E per la prima volta non sembrava irritata dalla mia vicinanza; anche io ci mettevo del mio, cercavo di non risultare troppo invadente, pensavo alle parole prima di pronunciarle.

Mi sentivo fortunato ad aver ottenuto una seconda possibilità con lei.

Adesso lo cerco su internet!” affermò Shavo, portando fuori il suo cellulare.

Non puoi, genio, è in modalità aerea” gli ricordai.

Ah, già.”

Ti prego, finiamola con questa roba, scrivi Lima e andiamo avanti!” mi implorò Sako.

All'improvviso mi venne un'idea e strillai: “Serj!”.

Eh?” rispose subito lui.

La capitale del Perù?”

Lima.”

Che ti avevo detto?” esplose Sako inorgoglito.

E invece Riga è la capitale...?” proseguii, sempre rivolto al cantante.

Della Lettonia.”

Avevo ragione anche su questo!” si pavoneggiò il tecnico.

I cruciverba mi hanno stufato, facciamo qualcos'altro” borbottò il bassista.

Cominciai a ridacchiare e gli lanciai il giornale in faccia. Lui lo afferrò e tornò a sedersi dritto al suo posto, poi prese a sfogliarlo.

Oh, finalmente un po' di pace. Non ne potevo più di sentirvi battibeccare” commentò Ellie con un sospiro.

Era solo un modo per passare il tempo. Ora che facciamo?” la interrogai, sperando che proponesse qualche nuova attività.

Lei però si strinse nelle spalle.

Ci pensai su per qualche secondo, poi mi illuminai. “Qualcuno ha il vostro album nel cellulare?”

Certo, io ho tutte le tracce. Almeno sono sicura di poter ripassare prima dei live.” Ellie afferrò il suo cellulare e i suoi auricolari. “Tieni, mettili alle orecchie. Il disco inizia con Eagles, la conosci già.”

Infilai una cuffietta. “Fammela ascoltare lo stesso, mi piace!”

Lei abbassò lo sguardo, un po' in imbarazzo.

Qualche secondo dopo nel mio orecchio destro risuonarono le prime note del singolo dei Souls, ormai diventate familiari per me. Avevo ascoltato quel brano parecchie volte in quei mesi, mi piaceva molto, e anche quella volta mi ritrovai a canticchiarlo.

La ragazza guardava dritto davanti a sé, non osava sbirciare nella mia direzione. Forse non si capacitava del fatto che la sua musica mi potesse piacere così tanto e io la potevo capire: era strano pensare che uno dei tuoi idoli ascoltasse le tue canzoni, era successo anche a me.

Mi godetti il brano, lo adorai per l'ennesima volta, mi beai della voce calda e potente di Ellie.

Quando partì il brano successivo, mi concentrai maggiormente su ogni strumento. L'intro aveva un'atmosfera cupa e aggressiva allo stesso tempo, era caratterizzata da un basso lineare e grave, un riff di chitarra ripetitivo, una batteria incalzante che giocava sulla figura di grancassa.

Il tutto fu completato, nella strofa, dalla voce di Ellie. Quella ragazza aveva un dono, riusciva a interpretare con passione i suoi testi, ci metteva tutta se stessa e lo trasmetteva all'ascoltatore.


Two or three years ago,

I think,

My heart was so thin,

Wearing pink.

I was drunk on your skin,

white milk,

I lived in a fairy tail,

But was tragic.


Oh, what a mistake!

Oh, it was just a fake!


Ascoltai quelle parole semplici e dirette, pronunciate con risentimento, trasportate in una linea vocale dai toni strazianti che si insinuava nel mio cuore.

Ellie raccontava una storia d'amore illusoria, raccontava dell'ego di un ragazzo, di quante volte lei l'avesse perdonato.

Rimasi incantato da quel brano e dalla sua profondità, assorbii il testo fino alle ultime frasi, che furono come un epilogo.


Two or three hours ago

My heart's wore gold,

My illlusions flew away

With all the lies you've sold.


Feci cadere l'auricolare sul mio braccio. “Hai scritto tu questo testo?”

Ellie esitò qualche istante prima di rispondere. “Sì, è stato uno dei miei primi testi, quando ancora i Souls non esistevano. È nato come una sorta di sfogo in prosa, poi Jo mi ha aiutato a sistemare tutto in versi. Sai, lei è molto più abile di me con le poesie.”

Mi piace un casino, sai?” ammisi.

Lei arrossì leggermente. “Non è nulla di che, lo trovo abbastanza semplice e banale. Ti dirò, forse è il testo che mi convince meno dell'intero album.”

Però adoro il suo significato, le immagini che hai utilizzato. E la storia che hai raccontato.”

Lei scosse appena il capo, sempre più rossa in viso. “Ero particolarmente ispirata in quel periodo. Racconta della mia prima – e per ora unica – storia importante e seria con un ragazzo. Lui si chiamava Jared, ci siamo conosciuti a scuola e la nostra relazione è andata avanti per due anni e mezzo. Ma lui era profondamente egoista e infantile, metteva sempre se stesso davanti a tutto e tutti, mentiva in continuazione perché non voleva che lo lasciassi... io ho provato in tutti i modi a stargli accanto, pensavo che questo suo atteggiamento dipendesse dal fatto che fosse ancora un ragazzino. Ma lui non è cresciuto e alla fine mi sono stufata. Da allora ho imparato una lezione importantissima: è sbagliato trascurare se stessi per compiacere gli altri, sacrificarsi e soffrire per poi non essere ripagati.”

Sorrisi. “Cazzo se è sbagliato. La tua felicità viene prima di ogni altra cosa!”

Che dici, vuoi ascoltare la terza?” tagliò corto la ragazza, leggermente in imbarazzo.

Certo!”


The Soul of Souls stava ormai per volgere al termine. Negli auricolari risuonava una dolcissima ballad che parlava del rapporto speciale che univa i componenti della band. Si intitolava, appunto, Souls.

Ellie dormicchiava scompostamente sul suo sedile, sicuramente distrutta dalla noia del viaggio.

Io invece, in quell'ultima oretta, mi ero divertito un sacco. Avrei voluto rimettere l'intero album dall'inizio, tanto mi era piaciuto. Reggae, rock, metal, punk, pop, funk e persino un po' di rap: i Souls mischiavano qualsiasi cosa gli andasse a genio. Ascoltarli era una sorpresa continua.

Al termine dell'ultimo brano, decisi di non risvegliare la ragazza e attesi che la playlist musicale del suo cellulare mi proponesse qualcos'altro da ascoltare.

Rimasi abbastanza sorpreso di trovarvi un brano che non sentivo da anni: The Reason degli Hoobastank. Ancora una volta mi soffermai sul testo, che non ricordavo quasi per niente.

Ho trovato una ragione per me, recitava il ritornello, per cambiare ciò che ero abituato a essere, per ricominciare. E la ragione sei tu.

Osservai il volto disteso di Ellie, i capelli castano chiaro che aveva lasciato sciolti glielo incorniciavano dolcemente. Contemplai la sua pelle chiara, le sue labbra sottili, il suo naso leggermente all'insù, le sue ciglia lunghe e chiare.

E pensai che forse gli Hoobastank avevano ragione: avevo trovato una ragione per smussare gli angoli più spigolosi del mio carattere, per essere una persona migliore e meno impulsiva. E la mia ragione era Ellie.

Ce l'avrei messa tutta, 'fanculo l'orgoglio e le incertezze.



♫ Shavo ♫


Shavo.”

Cosa c'è?”

Non riesco a dormire. Avrò le occhiaie fino al mento quando scenderemo da questo fottuto aereo.”

Sono scomodo?”

Sei un po' troppo duro. Dovresti ingrassare.”

Vaffanculo, potevi chiedere a John di farti da cuscino.”

Johanna, in tutta risposta, sbadigliò. Dopo dodici ore di viaggio e innumerevoli cambi di posto, eravamo finiti uno accanto all'altra e lei aveva ben pensato di stravaccarsi addosso a me e provare a dormire. Aveva sfidato chiunque a tutti i giochi di società che si era portata appresso, aveva ascoltato musica, aveva guardato il film che ci era stato fornito dalla compagnia aerea. Ma il viaggio ancora non era finito e lei non ne poteva più.

La capivo benissimo, mi sembrava di impazzire a mia volta.

Sako?” chiamai il mio amico, che era perso nei suoi pensieri con la faccia incollata al finestrino.

Cosa vuoi?” rispose lui in tono piatto.

Ti prego, metti su un po' di musica. Sto per impazzire.”

Forse sarebbe meglio fare come Serj, che intavola conversazioni con tutti i passeggeri del volo” borbottò Johanna divertita.

Ruotai il capo per lanciare un'occhiata alle mie spalle: proprio in quel momento il cantante stava conversando serenamente con il tizio che ci aveva riconosciuto e voleva fare la foto con noi.

Voglio scendere da questo cazzo di aereo, non ne posso più!” esplose Jacob, che stava nei sedili di fronte ai nostri accanto a Noah. Il chitarrista dei Souls era isterico, era la prima volta che lo vedevo in quello stato.

Datti una calmata. Io sto combattendo contro la nausea da dodici fottute ore, eppure non mi lamento” ribatté Noah, anche lui sfinito e irritato.

Era la prima volta che affrontavano un viaggio così lungo, sapevo che per loro non sarebbe stato facile.

Ma non ce la faccio più, mi sta per venire una crisi isterica. Ho bisogno di aria!” sbottò ancora Jacob.

Prova ad affacciarti, vediamo che succede” lo punzecchiò ironicamente Noah.

Grazie, tu sì che sei d'aiuto.”

Nemmeno tu sei d'aiuto, Jacob Murray. Se continui a strillare così, ti faccio prendere sul serio una ventata d'aria fresca” intervenne Johanna spazientita.

No, allora, basta discutere. Ora mettiamo su una canzone rilassante e prendiamo un respiro profondo” affermò Sako in tono pacato, sperando di riuscire a placare la discussione.

Collegò la sua adorata cassa al cellulare e nell'aria si diffusero le prime note di una canzone dei Beatles.

Oh mio dio, ci mancava solo questa disgrazia!” esclamò Jacob battendosi una mano sulla fronte.

Ah, ma hai sempre da ridire?” lo rimproverò Noah.

Jake, non ti piacciono i Beatles?” m'informai, sorpreso.

Li detesto. Spazzatura musicale. A 'sto punto preferirei ascoltare i Jonas Brothers.”

Ma no, Jacob, sei blasfemo! I Beatles sono la storia della musica, John Lennon era un genio!” obiettò Sako.

Il chitarrista scoppiò a ridere. “Lui sarebbe un genio? Guarda alle tue spalle: c'è Serj, che è davvero un genio. Freddie Mercury era un genio. Mick Jagger è un genio. Ma John Lennon no, vi prego!”

Cos'hai contro i Beatles? Voglio dire, okay, non ti piacciono, ma non puoi negare che hanno fatto la storia” mi intromisi.

Un attimo, Jacob non ha tutti i torti.” Johanna sollevò la testa dal mio petto e si raddrizzò sul suo sedile. “A me piacciono i Beatles, cioè, non sono la loro più grande fan ma alcune canzoni sono carine. Anche perché Ringo Starr fa abbastanza cagare in quanto batterista... ma a parte ciò, io non credo che i Beatles abbiano portato chissà quale grande rivoluzione. Carini, se contiamo che sono un gruppo anni Sessanta, ma nulla di eccezionale.”

Ho sentito bene?” Daron comparve al mio fianco, in piedi nel corridoio, e fulminò Jacob e Johanna con lo sguardo.

Sì, hai sentito bene” ribatté prontamente la ragazza, sostenendo lo sguardo del chitarrista.

Cioè, i Beatles sono dei fottuti geni, come osate criticarli?” ruggì ancora Daron.

Dai Malakian, mi deludi. Io e te siamo due chitarristi, si può sapere che cazzo può imparare un chitarrista delle canzoncine dei Beatles?” si infervorò Jacob.

Scusate un attimo, io penso che il gusto personale non c'entri niente in tutto ciò. Non si può negare ciò che i Beatles sono stati, l'innovazione che hanno portato!” intervenne Sako.

Mi portai una mano sulla fronte, esasperato. La situazione stava degenerando, così come il mio mal di testa, e sinceramente non avevo voglia di seguire l'ennesima discussione in preda all'isteria.

Mi misi in piedi e cedetti il posto a Daron, così da potermi posizionare accanto a Ellie.

Ehilà. Come va il viaggio?” le domandai.

Ehi. Finora tutto nella norma, anche se mi sto annoiando a morte. Sono pure riuscita a dormire!”

Beata te. Che hai combinato con Daron in queste ore?”

Abbiamo fatto i cruciverba come ben sai, poi gli ho fatto ascoltare l'album dei Souls e nel frattempo mi sono addormentata. Infine io, lui e John abbiamo giocato al gioco dell'Impiccato finché John non è praticamente collassato sul suo sedile. Poverino, era sfinito!”

A un certo punto mi sentii picchiettare sulla spalla. Mi voltai e riconobbi Celia, la hostess bionda che ormai ci assisteva da ore e ore. “Potresti dire ai tuoi amici di abbassare il tono della voce, per favore?”

Certo. Perdonali, sono un po' nervosi dopo questo lunghissimo volo.”

Non c'è problema, il punto è che disturbano gli altri viaggiatori. Ora vi confesso una cosa, ragazzi.” Celia scambiò un'occhiata seria con me, poi con Ellie. “Non so neanche chi sono 'sti Beatles di cui stanno parlando.”

Io ed Ellie ridacchiammo, poi io mi sporsi verso i litiganti e gridai: “Fate silenzio, porca puttana, altrimenti svegliate John e non so quanto vi convenga!”.

Proprio in quel momento l'aereo cominciò a muoversi in maniera sospetta e tutti ammutolirono, leggermente spaventati.

Un annuncio al megafono ci avvisò che eravamo incappati in qualche turbolenza di poco conto; non dovevamo agitarci, ma rimanere ai nostri posti e allacciare le cinture in attesa che tutto tornasse regolare.

Ehm... tizio col pizzetto intrecciato...” richiamò la mia attenzione Celia.

Mi chiamo Shavo. Comunque, sì?”

Penso che il vostro amico stia per vomitare” affermò accennando a Noah, per poi correre via verso la testa dell'aereo.

Oh cazzo.


Quando scendemmo dall'aereo, dovetti trattenermi dal baciare il suolo. Ero talmente stanco e provato che non ricordavo più nemmeno il mio nome.

Tuttavia dovetti affrontare un gruppetto di fans che ci avevano riconosciuto; erano piccoli, avevano all'incirca diciassette anni, sapevano dire solo qualche frase in inglese e con un forte accento francese. Probabilmente facevano parte di una scolaresca in gita.

Scattai qualche foto con loro – non ero sicuramente presentabile, ma loro parevano comunque contenti – e trascinai il mio trolley fuori dall'aeroporto, dove alcune auto ci attendevano.

Nel viaggio fino all'albergo, dormii con la testa contro il finestrino. Non ero nemmeno in grado di capire in compagnia di chi stessi viaggiando.

Una volta all'interno della hall del nostro albergo, mi gettai su un divanetto e sperai che qualcuno andasse a fare il check-in al posto mio.

Nessuno mi rivolgeva la parola e io non rivolsi la parola a nessuno. Ero troppo stanco anche solo per aprir bocca.

Ragazzi, abbiamo un problema!” esclamò a un certo punto Beno, attirando la nostra attenzione.

Mi sforzai di tendere le orecchie e ascoltare ciò che stava dicendo.

Ci sono dei problemi con la prenotazione.”

Che tipo di problemi?” volle sapere John, che tra tutti sembrava quello più riposato. Del resto lui aveva dormito per almeno quattro ore in aereo.

Non appariamo nell'elenco delle prenotazioni. Il punto è che l'albergo è quasi tutto pieno, sono rimaste solo due stanze doppie.”

Mi riscossi di colpo e scattai in piedi. “Cosa? Ci prendi per il culo?”

E dove dovremmo dormire noi stanotte?” sbottò Johanna con disperazione.



♪ ♪ ♪



Ciao ragazzi, eccomi con un nuovo capitolo di Hoginery!

Innanzitutto vi do una soluzione del cruciverba che non ho inserito nel corso del capitolo, nel caso foste curiosi: le città-stato dell'Antica Grecia sarebbero le poleis XD

Le altre le ho inserite già nel testo. Chiaro, Shavo? La capitale del Perù è LIMA, non RIGA!!! :'D

Poi... conoscevate le canzoni che ho citato? Crazy degli Aerosmith e The Reason degli Hoobastank? Quest'ultima mi sembrava perfetta per descrivere i pensieri di Daron!

E, a proposito di canzoni... come mai ho scelto questo brano dei Dub Inc? Perché parla di viaggio (come avrete intuito dal verso che dà il titolo alla canzone. E poi ha un mood rilassante, ce lo vedo bene per un viaggio in aereo! Se l'avete ascoltatela, ditemi sinceramente che ne pensate; a me piace TANTISSIMO!!!

Il testo della canzone dei Souls l'ho scritto io. Forse non è grammaticalmente corretto in inglese e mi rendo conto che lascia parecchio a desiderare, ma vabbè, ci ho provato :D

Vi voglio confessare una cosa, la penso da molto e penso sia giusto che la sappiate: non sono tanto soddisfatta dell'andamento di questa storia. Penso di aver sbagliato qualcosa nella stesura, perché non mi convince troppo.

In ogni caso, sono qui per rassicurarvi e non per autocommiserarmi: finalmente è arrivata quella che io considero la parte forte della storia, ovvero il tour. Vi assicuro, vi prometto e vi giuro che da adesso in poi succederanno tante tante cose, i rapporti tra i personaggi si evolveranno, tante cose verranno a galla. Forse, dopo 33 capitoli non troppo brillanti, posso affermare che stiamo entrando davvero nel vivo della storia!

Allora... come faranno i ragazzi a risolvere questo casino dell'albergo? Dove dormiranno? Eheheheh :D

Non posso che ringraziarvi per il supporto costante, davvero, ve ne sono infinitamente grata. Senza di voi non sarei qui, senza di voi avrei gettato la spugna, invece con il vostro entusiasmo siete riusciti a trascinarmi fino al capitolo 33. Ed è per voi che andrò avanti, fino alla fine della storia, anche quando l'ispirazione verrà meno, anche quando sarò disperata e mi verrebbe voglia di cancellare tutto.

Grazie. Non ci sono parole per dirvi quanto vi adoro :3

Alla prossima, nella speranza di riuscire a sorprendervi e a coinvolgervi!!! ♥



   
 
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