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Autore: 9624_nu    10/01/2019    0 recensioni
Blaine Anderson. 18 anni. Lima, Ohio. Appena trasferito da Westerville. Ultimo anno di liceo. Completamente perso durante il suo primo giorno di scuola al liceo McKinley.
Ma dove cavolo devo andare adesso?
-Scusami. Non è che sapresti dirmi dove trovare la segreteria?- chiese Blaine ad un ragazzo. Alzò gli occhi dai fogli che doveva consegnare e si scontrò con due pozze di cielo.
Oh.
Beh se in questa scuola sono tutti così non può che andare meglio.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Blaine Anderson. 18 anni. Lima, Ohio. Appena trasferito da Westerville. Ultimo anno di liceo. Completamente perso durante il suo primo giorno di scuola al liceo McKinley.
Ma dove cavolo devo andare adesso?
-Scusami. Non è che sapresti dirmi dove trovare la segreteria?-  chiese Blaine ad un ragazzo. Alzò gli occhi dai fogli che doveva consegnare e si scontrò con due pozze di cielo.
Oh.
Beh se in questa scuola sono tutti così non può che andare meglio.
-Certo. Ti ci porto io se vuoi- disse Occhibellissimieblucomeilcielomamoltopiùbelli,
-G-grazie. Blaine Anderson- disse allungando la mano
-Kurt Hummel- disse lui stringendogliela e sorridendo leggermente.
-Quindi, sei nuovo eh?- gli chiese Occhibell…Kurt
-Sì, mio padre ha ricevuto una proposta di lavoro qui e ci siamo dovuti trasferire tutti. Vivevo a Westerville prima, non molto lontano da qui- rispose lui
-A Westerville sono tutti come te?- chiese lui curioso
-In che senso?-
-Loquaci, gentili, dolci, cari…-  Kurt arrossì accorgendosi di aver quasi detto ad alta voce l’ ultima parola
Blaine sorrise e si passò una mano tra i ricci. –E qui a Lima sono tutti come te?-
-In che senso?- replicò il biondo con lo stesso tono usato poco prima dal moro.
-Timidi, altruisti, angelici, belli- rispose lui con un enorme sorriso ad incorniciargli il volto.
Kurt sembrò pensarci un attimo, poi si girò verso di lui
– No, solo io-  gli sussurrò vicinissimo all’ orecchio, provocando a Blaine una serie di brividi lungo la schiena.
Stava davvero flirtando con un angelo?
-Siamo arrivati, novellino. Ci vediamo in giro- gli disse girandosi per uscire dalla segreteria.
-Ciao Angelo dagli occhi blu- disse alzando la mano in segno di saluto e girandosi per andare in segreteria.
Sì, lo stava decisamente facendo.
Non vide Kurt sorridere.
 
 
Blaine camminava lentamente per i corridoi, cercando invano la sua aula per la lezione di Spagnolo. Era arrivato in quella scuola da soli due giorni e stava pregando tutti i Santi del cielo che qualcuno, chiunque, (ok forse non proprio chiunque. Kurt sarebbe stato preferibile), notasse che era disperato e lo aiutasse. Non sapeva da quanti minuti stesse camminando, ma ad un certo punto sentì qualcosa di gelato bagnargli la pelle. Chiuse istintivamente gli occhi, non riuscendo a trattenere un gemito strozzato a causa dei brividi di freddo.
-Aspettati questo a parlare con i froci- disse una voce a lui sconosciuta, allontanandosi.
Blaine aprì lentamente gli occhi, mettendo a fuoco il corridoio e metabolizzando di essere appena stato colpito da un  granita. Un breve pensiero gli attraversò la mente : “perché cazzo gli alunni di questa scuola vanno in giro a lanciare granite alle persone?”. Poi si rese conto di essere rimasto a boccheggiare in un corridoio pieno di studenti che semplicemente lo ignoravano, non che fosse abituato ad essere al centro dell’ attenzione, ma un minimo di umanità se la sarebbe aspettata.
Poi un angelo. Un angelo venuto dal cielo venne in suo aiuto.
-Blaine? Cosa cavolo ti hanno fatto?-
Il moro stava per rispondere, ma Kurt lo interruppe.
-Vieni in bagno, so come toglierla. Ci sono abituato- gli disse guardandolo dolcemente e prendendogli il polso delicatamente.
Oddio, ma quanto è dolce? E quanto è bello? E… perché sto pensando queste cose mentre sono ricoperto di granita? Blaine un po’ di autocontrollo


-Allora, devo dire che hai superato una specie di record. Nel Glee club la persona che ha ricevuto prima delle granitate in faccia sono stato io, il quarto giorno di scuola. Contando che tu sei qui da due giorni e non fai nemmeno parte del Glee ,devi averla fatta grossa per farti ridurre così-  gli disse Kurt mentre gli ripuliva delicatamente il viso.
E adesso come glielo dico che teoricamente mi hanno buttato una granita addosso a causa sua?
-Immagino di star loro semplicemente antipatico. Non che io abbia avuto il tempo di far loro qualcosa, in realtà- disse Blaine scrollando leggermente le spalle.
Kurt annuì leggermente, continuando ad asciugargli il viso.
-Perché ti hanno lanciato una granita in faccia il quarto giorno di scuola?-
Kurt fece un sorriso amaro  –Siamo in Ohio, non molte persone sono felici di vedere qualcuno diverso da loro: che si veste in modo diverso, a cui piacciono cose diverse, che parla diversamente…e immagino che dichiarare fin da subito di essere gay non abbia aiutato la mia reputazione-
Blaine annuì. –Ti capisco. Insomma, nella mia vecchia scuola al massimo mi buttavano nei cassonetti, alle granite non ci sono mai arrivati- disse lui sovrappensiero.
Kurt sgranò gli occhi. –Perché ti buttavano nei cassonetti?-
-Troppi omofobi e pochi controlli scolastici- rispose Blaine abbassando gli occhi.
La mano di Kurt tremò leggermente e poi posò l’ asciugamano. –Ecco, sei come nuovo Blaine Anderson. Porto sempre un cambio con me, usa quello, non puoi andare in giro con della granita all’ uva addosso- gli sorrise dolcemente
-G-grazie. Per tutto, ecco-
-Figurati. Che lezione hai alla prossima ora?- gli chiese l’ altro
-Scienze-
Ti prego fa che sia anche la sua, così andiamo insieme. Ti prego, ti pre…
-Oh, è anche la mia. Hai bisogno di una guida?-
-Assolutamente sì- gli rispose Blaine sorridendo.
-Aspetta- disse Kurt sorridendo divertito.
Blaine lo guardò scettico, ma gli si avvicinò.
-Ti è rimasta della granita qui- disse indirizzando l’ indice all’ angolo della sua bocca e togliendo il residuo d’ uva, arrossendo leggermente
Il moro lo guardò negli occhi e ora che era più vicino poteva notare alcuni dettagli. Il nasino all’ insù di Kurt si arricciava quando inspirava, le sue ciglia erano più lunghe del normale, come quelle dei gatti, le sue labbra erano piccole e carnose e Blaine si ritrovò a chiedersi come sarebbe stato passarci sopra la lingua…
Dio, tieni a freno gli ormoni.
-Grazie- riuscì a mormorare prima di andare in bagno a cambiarsi
 
Il biondo era riuscito a convincere Blaine a fare un provino per il glee club semplicemente dicendogli che avevano registrato alcune hit di Katy Perry. Infondo sapeva cantare e suonare il pianoforte, quei quattro idioti omofobi lo prendevano a granitate comunque, quindi non aveva nulla da perdere.
E poi c’ era Kurt. Kurt dappertutto. Ovunque. Kurt e il suo profumo, i suoi capelli, i suoi occhi. Lui. Semplicemente lui. La sua risata era qualcosa che Blaine avrebbe voluto registrare e riascoltare per ore, senza mai fermarsi. Era perfettamente consapevole di guardare Kurt come se fosse la cosa più bella del mondo, ma non riusciva a farne a meno.
E si ritrovava a pensare a Kurt, mentre stava per salire su un fottuto palco, a cantare una fottuta canzone di Katy Perry, e lui stava pensando a Kurt.
 
-Allora? Sei pronto?- chiese il biondino cogliendolo di sorpresa e facendolo sobbalzare.
-Come hai fatto a convincermi, Kurt?-
-Perché sono bellissimo e molto persuasivo se mi ci metto-
-E ti ci dovevi mettere proprio con me?-
-Naturalmente. Ora sali su quel palco e spacca il culo a tutti- disse dandogli un bacio sulla guancia e poi uscendo.
Oh.
 
 
Gli tremavano le mani. E non per l’ ansia, cavolo. Non poteva darglielo dopo il bacio sulla guancia?
Calmo.
 Concentrati.
 Questo è il tuo posto.
Il pianoforte.
Ora, suona.
E lo fa.

You think I'm pretty
Without any makeup on
You think I'm funny
When I tell the punch line wrong
I know you get me
So I let my walls come down
Down

 


Le sue dita scorrevano rapide sui tasti e la sua voce era melodiosa e un po’ roca, a causa dell’ emozione. Quella canzone lo aveva sempre scosso nel profondo e l’ aveva riarrangiata un anno prima.

Before you met me
I was alright but things
Were kinda heavy
You brought me to life
Now every february
You'll be my valentine
Valentine
Let's go all
The way tonight
No regrets, just love
We can dance, until we die
You and I
We'll be young forever

Il suo sguardo vagò per l’ aula e inconsapevolmente cercò gli occhi di Kurt. Nocciola nell’ azzurro. Azzurro nel nocciola.
You make me

Feel like I'm living a
Teenage dream
The way you turn me on
I can't sleep
Let's run away and
Don't ever look back
Don't ever look back
My heart stops
When you look at me
Just one touch
Now baby I believe
This is real
So take a chance and
Don't ever look back
Don't ever look back

Kurt gli sorride.

I'ma get your heart racing
In my skin-tight jeans
Be your teenage dream
Tonight
Let you put your hands on me
In my skin-tight jeans
Be your teenage dream
Tonight, tonight, tonight...



Finì di suonare e guardò I ragazzi davanti a lui, aspettando che parlassero.
-Kurt, dove l’ hai tenuto nascosto fino ad ora?- ruppe il silenzio una ragazza guardando il biondo.
-Eh?- rispose lui che era ancora intento a guardare Blaine.
-Tu sei grande, amico- gli disse un ragazzo molto più alto di lui abbracciato ad un’ altra ragazza che lo guardava stupita.
-G-grazie. Quindi…-
-Quindi sei dentro- lo precedette Kurt, sorridendo.
E dopo tanto tempo, Blaine si concesse un sorriso vero.
 
 
-Tu ora mi dici per quale motivo non mi hai detto di essere così maledettamente bravo a cantare e a suonare e a riarragiare e…-
-Smettila- disse Blaine arrossendo.
-Ma è vero! Dio, la versione originale di quella canzone è orribile, tu l’ hai resa perfetta. E la tua voce è perfetta. Perché non vuoi fare domanda per la NYADA?-
-Perché probabilmente mi caccerebbero di casa e non saprei dove andare a vivere-
Kurt lo guardò stranito e Blaine fece un sorriso amaro.
-Mio padre è avvocato e lo svantaggio di essere il secondo figlio è che Cooper ha potuto scegliere cosa fare e ha scelto di fare l’ attore, io ho la carriera obbligata- disse scrollando le spalle
-E a te questa cosa va bene? Farai semplicemente quello che ti hanno detto di fare i tuoi genitori?-
-No che non mi va bene e sarei pronto a comprarmi una casa tutta mia se non stessimo parlando di New York. A malapena riuscirei ad affittare un monolocale, certo potrei trovarmi un lavoro ma dubito che…-
-Se ti dicessi che potresti dividere l’ appartamento con me, Rachel e Santana, faresti domanda?-
Blaine sgranò gli occhi. –Stai scherzando-
-No. Tutti e tre faremo l’ audizione e anche se non ci prendessero ce ne andremmo comunque e riproveremmo l’ anno prossimo. Dividere un affitto in quattro è più comodo che pagarlo tutti da solo, no?-
-Sì,sì, lo è- confermò Blaine ancora scioccato per la proposta.
Potrei vivere con Kurt.
Oddio, potrei vivere con lui.
Passeggiare per Central Park, fare colazione da Tiffany, cantare a Broadway con l…
Blaine, dio, non sai nemmeno se ha un ragazzo. E ce l’ ha sicuramente. Insomma, guard…
-Quindi?- gli chiese Kurt speranzoso
-In questo caso, credo proprio che farò l’ audizione- sorrise Blaine, venendo subito travolto dall’ abbraccio di Kurt.
-Passerai sicuramente. Sei bravissimo- gli disse nel’ orecchio.
Ma Blaine era inibito dal profumo di Kurt.
Come può una persona sapere così tanto di buono?
-Anche tu lo sei-
-Ma se nemmeno mi hai mai sentito cantare-
-Bè, la tua voce è gia bellissima ora, figurati quando canti- disse sovrappensiero Blaine, dandosi uno schiaffo perché l’ hai davvero detto ad alta voce?Idiota.
Kurt arrossì, rimanendo stupito dalla sincerità e la passione che quel ragazzo metteva in ogni cosa che faceva o diceva, e non potè non sentirsi lusingato da quello che gli aveva appena detto.
-Grazie della fiducia, Blaine. Adesso devo andare, ho promesso a Mercedes che avremmo studiato insieme. Ci vediamo domani- gli disse schioccandogli un bacio sulla guancia e andando via.
Ma, ora che ci penso, chi diavolo sono Rachel e Santana? E Mercedes?
 Ma Kurt gli aveva appena baciato una guancia. Tutto il resto era secondario.
 
Blaine non sarebbe potuto essere più felice come in quel periodo. Aveva scoperto chi erano le ragazze con le quali avrebbe probabilmente condiviso l’ appartamento a New York  e, contro ogni aspettativa, era diventato molto amico di Santana, fino a raccontarle della piccola cotta che aveva sviluppato per Kurt.
Piccola.
Come tutti e 50 gli Stati Americani.
Ma piccola.
-Anderson, smetti di sbavare sul culo di Hummel. È degno di nota, ma datti un po’ di contegno- disse Santana sedendoglisi accanto.
-Io non sbavo sul suo culo. Sbavo su di lui. È tutta un’ altra cosa, San-
-Ah scusami. Errore mio- sussurrò la mora al suo orecchio.
Blaine gli fece una linguaccia molto matura.
-Apparte gli scherzi. Provaci, si merita uno come te. Ne ha passate tante e aspetta solo qualcuno che curi le sue ferite e lo renda felice. E credo fermamente che quel qualcuno possa essere tu, Blaine-
-E cosa dovrei fare?- chiese lui
-Beh, tra una settimana è Natale. Vedi di muoverti moretto- disse scompigliandogli i ricci e tornando a mangiare-
Fosse facile…
 
 
-Ehi Blainey-
-Quante volte devo dirti di non chiamarmi così, Kurtie?-
-Touchè- gli disse sorridendo Kurt.
-Allora, hai idee per la canzone di questa settimana?- gli chiese Kurt, stendendosi su due sedie e appoggiando la testa sul suo grembo
-Veramente non ho nemmeno qualcuno con cui cantarla- disse lui, cominciando ad accarezzare i capelli del biondo.
Se sapesse che ho rifiutato la richiesta di Tina e anche di Sam solo perché speravo di poter cantare con lui…
-Nemmeno io- rispose Kurt
-E se cantassimo insieme?- chiesero all’ unisono, sorridendo subito dopo
Non ci avevo proprio pensato Kurt.
-E credo di avere la canzone perfetta-  esultò il biondo.
-Cioè?- chiese Blaine curioso, anche se aveva un’ idea di quale po…
-Baby it’ s cold outside  naturalmente-
 Appunto
- Adoro quella canzone. È perfetta-
Come te.
Davvero Blaine? Siamo arrivati ai cliches?!
-Proviamo più tardi da me?- chiese il biondo
-Sì, va bene-
-Ti mando l’ indirizzo. A dopo, B-  gli disse abbracciandolo e baciandolo molto, troppo vicino alla bocca, per poi volare via.
Tu mi farai ammattire, Hummel.
 
Doveva essere sincero. Non aveva considerato che andare a casa di Kurt comprendesse il fatto che avrebbe incontrato suo padre e la madre del suo fratellastro, che poi era Finn. Forse era un pochino in ansia mentre suonava il campanello, ma ce la poteva fare.
No, non ce la fai.
Sì che ce la fai. Un po’ di positività, Anderson.
 
-Ehi Blaine. Kurt è di sopra. Raggiungilo pure- gli disse raggiante Finn facendolo entrare e uscendo.
-Grazie- disse Blaine al vento, stranito dalla corsa che aveva fatto il ragazzo per uscire.
Probabilmente sta andando da Rachel pensò distrattamente, salendo le scale.
Il moro lo trovò intento a scrivere qualcosa su una specie di diario. Non voleva certo disturbarlo, ma non voleva nemmeno spiarlo…
-Ciao B. Puntuale come un orologio svizzero, non è da te. A cosa devo questa puntualità?-
Blaine lo guardò sconvolto.  –Io sono sempre in orario-
-Questo perché tutti i ragazzi del Glee, e anche Schuester, ti dicono che le prove sono sempre mezz’ ora prima di quando veramente comincino, dopo che sei arrivato un’ ora e mezza dopo l’ inizio delle prove generali per il concerto di un mese fa. –
Blaine sgranò gli occhi. – Sei serio?-
-Sì-
-Oh-
-Già. Quindi, ti ripongo la domanda. A cosa devo questa puntualità?-
Al fatto che credevo che avrei incontrato tuo padre e volevo fare bella figura.
-Che vuoi farci? Il mio amore per quella canzone supera anche la mia innata pigrizia-
Kurt sorrise, guardandolo negli occhi. -Cominciamo?- chiese allora lui
-Certo-
Le prime note della canzone si diffusero nell'aria e Kurt cominciò a cantare, seguito a ruota da Blaine.

I really can't stay - Baby it's cold outside 
I've got to go away - Baby it's cold outside 
This evening has been - Been hoping that you'd drop in 
So very nice - I'll hold your hands, they're just like ice 
My mother will start to worry - Beautiful, what's your hurry 
My father will be pacing the floor - Listen to the fireplace roar 
So really I'd better scurry - Beautiful, please don't hurry 
Well Maybe just a half a drink more - Put some music on while I pour

Era il loro primo duetto. Le loro voci si incastravano perfettamente, creando una melodia molto orecchiabile.

The neighbors might think - Baby, it's bad out there 
Say, what's in this drink - No cabs to be had out there 
I wish I knew how - Your eyes are like starlight now 
To break this spell - I'll take your hat, your hair looks swell 
I ought to say no, no, no, sir - Mind if I move a little closer 
At least I'm gonna say that I tried - What's the sense in hurting my pride 
I really can't stay - Baby don't hold out 
Ahh, but it's cold outside 

Blaine non poteva fare a meno di corteggiare Kurt attraverso la canzone e lui sembrava accorgersene perchè le sue gote erano leggermente arrossate ed era sfuggente, ma sorrideva. Il biondo gli passò affianco inebriandolo con il suo profumo e lo seguì quasi inconsapevolmente, trovandosi faccia a faccia con lui.

I simply must go - Baby, it's cold outside 
The answer is no - Ooh baby, it's cold outside 
This welcome has been - I'm lucky that you dropped in So nice and warm - Look out the window at that storm 
My sister will be suspicious - Man, your lips look so delicious 
My brother will be there at the door - Waves upon a tropical shore 
My maiden aunt's mind is vicious - Gosh your lips look delicious 
Well maybe just a half a drink more - Never such a blizzard before
 

Erano vicinissimi, I loro nasi quasi si sfioravano. Blaine abbassò lo sguardo sulle labbra rosee di Kurt, venerando ogni singola parola che stava uscendo da quelle labbra perfette.

I've got to go home - Oh, baby, you'll freeze out there 
Say, lend me your comb - It's up to your knees out there 
You've really been grand - Your eyes are like starlight now 
But don't you see - How can you do this thing to me 
There's bound to be talk tomorrow - Making my life long sorrow 
At least there will be plenty implied - If you caught pneumonia and died 
I really can't stay - Get over that old out 



Kurt si spostò ancora, girando per la stanza e Blaine continuava ad inseguirlo, pensando a quanto Kurt fosse bello in quel momento, con le guance rosse e il sorriso ad illuminargli quel viso meraviglioso. Il moro fece al biondo segno di sedersi sul letto, stessa cosa fece l’ altro e ci si sedettero contemporaneamente, mettendo a contatto le spalle e accavallando le gambe.

Ahh, but it's cold outside 

 
 
I due si guardarono per minuti interi, con il fiatone, a causa di tutte le emozioni che avevano provato. Il CD con la playlist di Kurt che continuava a suonare, da sottofondo ai loro sguardi languidi e ricchi d’ amore.
Blaine registrò mentalmente che era proprio Teenage Dream la canzone che risuonava nell’ aria quando si tuffò sulle labbra dell’ altro, che lo accolse con un mugolio e strinse automaticamente le sue braccia dietro al collo del moro attirandolo più vicino.
Ed era quello.
Quello, che Blaine aveva desiderato dal primo secondo in cui i suoi occhi si erano posati su quell’ angelo divino.
Gli accarezzava le labbra con la lingua, gli aveva anche mordicchiato il labbro inferiore ad un certo punto, portando le sue mani sulla vita di Kurt, avvicinandolo ancora, ma il suo cervello si era totalmente scollegato quando lui aveva aperto la bocca e le loro lingue si erano incontrate. Si accarezzavano con timidezza, quasi spaventate che tutto quello fosse solo un sogno, che si sarebbero svegliati e avrebbero scoperto che nulla di tutto quello era vero, ma solo un’ invenzione della loro mente troppo innamorata per distinguere sogno e realtà.
Si staccarono dopo molti minuti, appoggiando la fronte sue quella dell’ altro e chiudendo gli occhi per metabolizzare quello che era, finalmente, appena successo.
-Questo non faceva parte della prova, vero?- chiese Blaine
Kurt ridacchiò divertito. –No, tutta improvvisazione- rispose spostando gli occhi sulle labbra del moro, toccandole leggermente con le sue. Lui sentì un brivido percorrergli la schiena e tirò Kurt su di se, ricominciando a baciarlo con passione. Le mani del biondo andarono nei suoi ricci e li spettinarono ancora più di quanto già non fossero. Kurt gli morse con forza il labbro inferiore, facendolo gemere per la sorpresa. Blaine passò a baciargli il collo e gli lasciò un segno violaceo piuttosto evidente su di esso.
-Kurt. Kurt sono tornata. Sei di sopra?- chiese una voce femminile dal piano di sotto.
 
I due ragazzi si guardarono terrorizzati e furono velocissimi. Kurt si alzò e prese un libro a caso dalla biblioteca, passandone un altro a Blaine che non lo vide e gemette di dolore quando questo gli colpì la nuca. Riuscirono a farsi trovare dalla donna sul letto mentre facevano finta di studiare.
-Ciao Carole. Com’ è andata alla fiera del libro?- chiese Kurt innocentemente.
-Oh bene, caro. E a voi come va lo studio?- chiese divertita Carole.
Altro che studio. Kurt sembrava appena uscito da un covo di leoni e l’ altro ragazzo riusciva a malapena a staccargli gli occhi di dosso per qualche secondo.
-Benissimo. Lui è Blaine comunque-
-Piacere- disse timidamente il moro.
Carole sorrise e, prima di uscire dalla stanza parlò un’ ultima volta.
-Datevi una sistemata prima che arrivi tuo padre e, Kurt, mettiti un po’ di fondotinta - disse ridacchiando mentre si richiudeva la porta alle spalle.
Kurt sgranò gli occhi e si portò una mano sul collo, fulminando Blaine con un’ occhiataccia. Lui sorrise e gli si avvicinò, baciandolo delicatamente.
-Ha capito, eh?- chiese il moro sulle labbra del biondo.
-Forse perché mi hai lasciato un pitone sul collo-
-Mh, o forse perché i tuoi capelli non sono mai stati più disordinati-
-O per entrambe le cose- intervenne Kurt.
Blaine sorrise e parlò dopo qualche secondo.
-Kurt?-
-Sì?-
-C…credo… di essermi innamorato di te. L-lo so… che è impossibile, ma…ma è così e…-
-Blaine?-
-Mh?-
-Anche io-
-Anche tu…cosa?-
-Anche io ti amo- gli disse riavvicinandosi e baciandolo di nuovo.
   
 
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