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Autore: Iliveonlyforthemanga    11/01/2019    2 recensioni
A Beacon Hills la vita sembra essere tornata alla normalità, dopo la sconfitta dei Ghost Riders, ma sarà davvero così?
O anche:
AU! cui Stiles viene morso da una creatura sovrannaturale, che darà non poco filo da torcere ai suoi amici.
Uniteci anche uno Scott che scopre contemporaneamente di essere padre e anche irrimediabilmente attratto da Isaac, Lydia che prevede guai e famiglie un po’ troppo impiccione.
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"No Erika, non sto andando al supermercato per comprare la cioccolata per stasera. Voi Beta siete un po’ troppo golosi in questo periodo, probabilmente a causa dell’avvicinarsi della Luna piena, ma è meglio che vi tenga d’occhio per quanto riguarda il cibo. Ringhia pure quanto vuoi al telefono, tanto sembri sempre un gattino con la tosse”
Così finemente Derek Hale chiude la chiamata in faccia alla povera interlocutrice, avviandosi baldanzoso verso la palestra, facendo velocemente mente locale per controllare di avere tutto l’occorrente e non essersi dimenticato nulla, come è solito fare.
Tira un sospiro di sollievo, ha trovato sul fondo del borsone anche delle barrette ai cereali, che ha intenzione di mangiarsi dopo una dura sessione di allenamento.
Ha giusto il tempo di posare la sacca e prendere l’acqua, quando sente un tonfo provenire dall’armadietto vicino al suo nello spogliatoio.
Si giocherebbe metà della sua gustosissima barretta che a produrlo sia stato quell’imbranato come pochi di Stiles, che sembra un piccolo cucciolo di giraffa che abbia appena imparato a camminare.
Ovviamente, come previsto.
Sospira affranto, prima di affacciarsi con la testa oltre l’anta di metallo che stava per chiudere, chiedendo, con tono esasperato “Stiles? Cosa cercavi di fare, far venire un’emicrania a tutta la palestra con il casino che hai fatto?”
Il diretto interessato arrossisce fino alla punta delle orecchie, stringendo le labbra in un moto nervoso prima di rispondere, con un fil di voce, così diversa dalla voce squillante che ha di solito “Mi è caduta la racchetta da tennis, insieme alle scarpe e alla borraccia che mi sono portato… lo sapevo che dovevo comprarmi una bottiglia di plastica, ora questa sarà tutta ammaccata e mio padre mi ucciderà perché è la sua e mi toglierà le chiavi della Jeep per due mesi e-e…” e continua a parlare, la voce ora ridotta ad un sussurro.
Il maggiore spalanca gli occhi verdi, incredulo dalla quantità di parole che sente provenire dalla bocca dell’altro. Ma è normale che sia così logorroico? Derek è quasi sicuro che da piccolo sia caduto dal seggiolone e abbia preso una gran bella botta in testa.
Lo lascia in preda alle sue elucubrazioni mentali, afferrando l’occorrente che gli serve, riuscendo finalmente ad uscire dallo spogliatoio per raggiungere il tapis roulant, dove, a braccia incrociate, lo aspetta Scott, che gli sorride amichevole appena lo vede.
“Der, amico, pensavo ti fossi perso. Ti ammiravi allo specchio?” lo prende bonariamente in giro l’amico, accennando un sorriso quando sente ciò che è accaduto pochi minuti prima.
L’oggetto delle loro risatine finalmente appare, aprendosi in un sorriso accecante quando vede Scott che a sua volta si sta sbracciando per salutarlo.
Facendosi largo tra i vari tappetini per lo yoga e gli altri attrezzi -la palestra di Beacon Hills non brilla riguardo all’ordine e all’organizzazione- si avvicina quasi saltellando agli altri due ragazzi, stringendo in una morsa soffocante il suo migliore amico, picchiettandogli sulla spalla.
“Scottie, bello, mi sei mancato in questi due mesi lontano da qua. Non vedere il tuo culo moscio correre per i boschi per proteggere la città mi ha davvero demoralizzato” afferma Stiles, stringendo scherzosamente il fondoschiena dell’altro, che sussulta sorpreso, prima di sciogliere la presa dalle sue braccia.
“Lo sai, Allison è incinta e volevamo stare un po’ tranquilli. Ora che però il parto è alle porte siamo tornati, altrimenti mia madre mi avrebbe linciato, se non avesse potuto assistere alla nascita del futuro nipote. Ma ora basta chiacchiere, riscaldatevi i muscoli così poi iniziamo l’allenamento”
Ebbene sì, dopo il liceo avevano tutti preso strade diverse, restando però sempre vicini nella città natale, tranne Malia, che aveva deciso di diventare un’esperta di archeologia e aveva trovato lavoro e una nuova vita lontano da quel luogo così ricco di ricordi dolorosi.
Anche le coppie formatesi con il tempo non avevano rappresentato una particolare novità: Lydia si era decisa e si era dichiarata a Parrish, l’affascinante poliziotto dal sorriso magnetico di quattro anni più grande; Kira, dopo la breve storia con un ragazzo giapponese, amante della cultura e dei miti come lei, aveva scoperto di essersi innamorata -stupendo a dire il vero un po’ tutti-  di una sua compagna di corso all’università, formando una coppia solida e assodata ormai da diverso tempo, Scott ed Allison, infine, avevano deciso di fare il grande passo e avere un figlio, benchè l’idea di matrimonio fosse ancora molto lontana.
“Sono io l’unico scemo del villaggio ancora single da quando sono nato, per di più con una cotta stratosferica non ricambiata. Ma del resto non mi stupisco, sembra che la Sfiga mi abbia preso in simpatia” pensa amareggiato Stiles, mentre pedala con energia sulla cyclette nera, asciugandosi il sudore con l’asciugamano.
Lascia vagare pensieroso lo sguardo sul resto della stanza, ripensando con una punta di nostalgia a tutte le avventure capitate a lui e agli amici durante gli anni del liceo, a tutte le prove superate, dalle quali erano sempre usciti vincitori e più uniti di prima, anche se talvolta un po’ ammaccati.
Stende le labbra in un piccolo sorriso, per poi alzare un attimo gli occhi scuri sulla figura di Derek, che, nel frattempo, è piegato a terra che sta facendo i piegamenti sulle braccia, con Scott immancabile al suo fianco che tiene il numero e il tempo con un cronometro.
Il cuore del ragazzo fa inevitabilmente un balzo, accelerando il proprio movimento e azzerandogli la saliva, costringendolo a fermare le proprie gambe e ammirare, neanche troppo velatamente, la figura del moro che fa su e giù dal pavimento in  mattonelle di finto linoleum marrone chiaro.
I suoi occhi seguono affamati e affascinati il movimento, fino a che non si accorge dello sguardo malandrino di Scott, che, essendo un lupo, ha fiutato il suo cambiamento di odore.
Maledetto lui e il giorno in cui è stato morso, pensa il ragazzo, arrossendo inevitabilmente per la seconda volta nella giornata.
“Dato che hai finito da un pezzo e non stai facendo nulla”, lo prende infatti in giro l’amico, “vieni qua e fai anche tu due serie da venti di piegamenti sulle braccia. Derek però è il mio preferito perché ne sta facendo altre tre”
Stiles si morde le labbra per non rispondere in modo troppo insolente, è pur sempre una persona educata, anche se vorrebbe rifilargli un calcio sugli stinchi per averlo messo in imbarazzo.
Lancia un’occhiata, questa volta di sconforto, a Derek, che, seduto ora sul pavimento, sta bevendo dell’acqua dalla bottiglia , chiudendo per un attimo gli occhi per riprendersi.
Prende un grosso sospiro prima di chinarsi con la pancia a contatto con il freddo pavimento, poi solleva le braccia a livello delle spalle e, puntando i piedi, comincia lentamente a tirarsi su, espirando ed inspirando per concentrarsi.
Sente due paia di occhi fissarlo, seppur con intento diverso: si impone di non fare movimenti bruschi che possano fargli male e continua con i suoi esercizi, concentrandosi solo sulla voce del suo fidato personal trainer.
Finita la sessione giornaliera, e lasciati liberi di tornare nello spogliatoio, Stiles non si cura nemmeno di farsi la doccia: si limita a mettere alla rinfusa i suoi oggetti nella borsa prima di schizzare più veloce che può fuori dalla palestra, per quanto le sue gambe stanche glielo permettano, salutando con un cenno veloce Scott, che sta rimettendo a posto un paio di attrezzature lasciate in giro.
Derek, ancora in stanza e a torso nudo con la maglia pulita in mano, osserva con cipiglio confuso la scena, prima di adocchiare l’asciugamano dell’altro, dimenticato sulla panca in metallo.
Lo prende in mano e sorride un poco. Quel ragazzino, seppur goffo oltre ogni limite umano e non, ha qualcosa che, inspiegabilmente, lo attrae.
Decide di prendere con sé l’oggetto incriminato.
Stiles, nel frattempo, appoggiato al muro esterno alla palestra e con le guance rosse ,e non solo per lo sforzo, cerca di calmare i battiti imbizzarriti del proprio cuore.
Dannato lupo dagli occhi verdi e il sorriso gentile, guarda come mi hai ridotto.
   
 
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