Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Iliveonlyforthemanga    11/01/2019    1 recensioni
~Sequel di "A little good end for us~
Sebastian e Ciel sono soddisfatti della loro nuova vita.
Nuovi amici, nuove possibilità, nuova casa.
Ma sarà davvero così perfetto come credono?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sebastian si tortura le mani, indeciso se prendere quel dannato cellulare per chiamare il marito oppure se resistere fino alle prime ore del pomeriggio, orario del suo rientro a casa.
Decide di cercare di risolvere da solo la questione, del resto è un uomo grande, grosso e vaccinato e padre di famiglia, vorrà pur dire qualcosa!
Si siede dunque con un piccolo sospiro sul divano color ocra della sala, portandosi il portatile bianco sulle ginocchia e accendendolo.
Se ci pensa, si vergogna un po’ di quello che sta per fare, ma del resto è umano anche lui e ha dei bisogni da soddisfare, e poi ne ha parlato più volte con Ciel, il quale si è trovato assolutamente d’accordo ad usare certi mezzi, e poi non è mica la prima volta che lo fa.
Con le dita tremanti, sulla barra di ricerca di Google che si trova davanti agli occhi e che sembra sfidarlo, digita “Come affrontare il discorso dell’omosessualità con i propri figli”.
Bene, finisce di scrivere e preme invio.
Gli si aprono innumerevoli siti, che non vuole aprire per nulla al mondo, alcuni anche poco raccomandabili, che recano titoli ancor più imbarazzanti.
Sentendosi come un adolescente beccato dalla propria madre su siti vietati ai minori, l’uomo sceglie quello che gli sembra più serio, provvisto di un forum con domande fatte dagli utenti con relative risposte e che presenta anche un numero di telefono da chiamare in caso si voglia prendere un appuntamento.
Una domanda gli cattura l’attenzione, portandolo a cliccare sopra al tasto “vedi discussione” in merito all’argomento sollevato.
“Bluecase chiede: come dire ai miei figli che sono bisessuale? Voglio che per loro sia una condizione normale e che non si vergognino di me o della mia compagna.
Dott.ssa Male: avete provato a parlarne tutti insieme? Usando preferibilmente un tono pacato e fermo, portando come esempi altre persone che conoscete che stanno magari vivendo la vostra stessa situazione.
Bluecase: no, quello non l’abbiamo mai fatto, ma potrebbe essere un inizio. A volte però ho l’impressione che sappiano più di quanto non vogliano ammettere, se capisce ciò che intendo…
Dott.ssa Male: capisco benissimo. Per spezzare allora la tensione o l’imbarazzo, quello potrebbe essere un punto da chiarire in merito alla questione. Spero di esser stata utile
Sebastian resta per un breve lasso di tempo con gli occhi puntati sullo schermo, chiedendosi se debbano fare così anche loro -probabilmente l’imbarazzo sarebbe maggiore per i due adulti, piuttosto che per Marcus-, o se rivolgersi ad un centro specializzato e non tentare di psicoanalizzare la faccenda da solo.
Chiude nel frattempo tutte le schede aperte e, dato che ha un po’ di tempo prima che Ciel torni a casa dalla riunione, entra nella casella della posta elettronica per controllare le e-mail di lavoro.
Una in particolare gli fa sgranare all’improvviso gli occhi, più che altro per il mittente che non per il contenuto in sé.
Prima di aprirla, abbassa lo schermo del computer, controllando che non ci sia il figlio nei paraggi, poi ci clicca sopra velocemente.
Da Druitt56@plant.com
A: Sebachan@plant.com
Oggetto: devo parlarti
Sei veramente uno stronzo. A lavoro mi ignori, se devi chiedere un favore lo chiedi a tutti tranne che a me e quando ti parlo mi tratti con sufficienza.
Eppure mi pare che quel bacio che mi hai dato un mese fa alla festa fosse prova di tutto tranne che di indifferenza… ancora lo sogno alla notte, sai? E io che speravo che una cosa così potesse ricapitare…
 
Sebastian ingoia la poca saliva che ha in bocca, prima di digitare frettolosamente una risposta.
Da: Sebachan@plant.com
A: Druitt56@plant.com
Oggetto: nessun oggetto
Mi sembrava piuttosto evidente il messaggio che ti ho dato in tutto questo tempo.
È stato una cazzata fatta da ubriachi marci, di cui mi sono pentito e che non rifarò più, perché mi ha portato a litigare con mio marito e mio figlio, che sono le persone a cui tengo di più.
Mi spiace se a volte ti sono sembrato ambiguo, non era mia intenzione. Quella che tu hai, erroneamente, sempre scambiato per malizia è in realtà semplice educazione.
Ti prego di non parlarne più.
Ci vediamo lunedì al lavoro.
 
Ampiamente soddisfatto della risposta, chiude l’e-mail di Druitt e si concentra su quelle arrivate dall’ufficio, di gran lunga più importanti.
Ne sta leggendo una da appena 5 minuti, quando il trillo del cellulare lo informa di un nuovo messaggio.
Spazientito, roteando anche gli occhi al cielo, si allunga sul divano per afferrare l’oggetto e leggere distrattamente la notifica arrivatagli.
È tentato di urlare per la frustrazione, quando si accorge che chi gliel’ha mandato altro non è, ancora, che Druitt.
Gli balena per la testa l’idea di bloccare il contatto, almeno fintanto che non finisce di lavorare, poi però cede e apre Whatsapp, cliccando sulla chat.
-Druitt56: cm ti permetti di parlarmi csì?-
-Seba: ora ricordo perché non ti scrivo mai su Whatsapp… con tutte queste abbreviazioni non capisco nulla di quello che dici. Poi non è mica colpa mia, sei tu quello che ha cominciato il discorso.-
-Druitt56: 6 stato maleducato lo stesso. Tanto lo so k ti è piaciuto, almeno a giudikare da cm mi avevi preso dai fianchi… le nostre labbra che, dapprima timide poi sempre più audaci, si sono scoperte… i nostri corpi attaccati…-
-Seba: basta, per favore. Non voglio parlarne più, come ti ho detto. Se continui ti blocco. Come devo dirtelo che amo Ciel e sono contento così?
-Druitt56: amerai anche lui, ma non negare k ti sia piaciuto. L’ho sentito, sai? 😉 e il ragazzo cn cui ho ballato dp nn era x niente cm te… era assolutamente insulso.-
Sebastian decide che ne ha abbastanza di tutta questa pagliacciata, ora anche decisamente imbarazzante.
Esce dalla chat visualizzando e non rispondendo, deciso a finire il lavoro interrotto a metà.
Lascia scivolare fuori dalle labbra un mezzo sospiro, concentrato su quello che deve fare e ignorando i continui trilli del cellulare che si susseguono imperterriti.
Lancia un’occhiata distratta all’orologio appeso al muro di fronte a lui, rendendosi conto che, a breve, arriverà Ciel, sicuramente provato ma soddisfatto da quell’importante meeting per il quale era in ansia da mesi.
Un sorriso gli increspa le labbra piene, e, ormai abbandonato il laptop sul divano, si alza a sistemare brevemente la sala, cercando di renderla quanto più accogliente e ordinata possibile.
Prende in mano il telefono e, dopo averci riflettuto, cancella la chat avvenuta poco prima, silenziando anche il contatto, per evitare eventuali messaggi indesiderati.
Zittisce la vocina della coscienza che lo addita come un codardo, per non dir di peggio, dicendo a se stesso che l’ha fatto per poter star tranquillo, per evitare che il suo matrimonio, già trovatosi sul filo del rasoio una volta, si sfaceli per colpa di un suo stupido errore.
Si ripete questo mantra più volte, cercando di suonare sempre più convincente e assolutamente non patetico.
Tuttavia, quando finalmente il campanello suona imperioso e Sebastian si precipita ad aprire la porta, la sua voce interiore gli fa martellare in testa solo una parola: vergogna.
 
Ehi! Eccomi qua di nuovo!
Sono passati secoli, lo so, ma tra problemi a casa e di salute non ho più aggiornato, shame on me.
Spero che ci sia qualcuno a cui piacerà questo capitolo ahaha
Un bacio grande
   
 
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