Se ti giro verso la luce
chiamandoti piano,
posso vedere la tua anima tetra
dilatarsi assieme alle pupille
mentre il bianco del cielo
attraversa la finestra.
Se ti giro piano,
sfiorandoti il viso,
mi par di contare uno ad uno
i rimorsi che ti accompagnano,
solcando di rughe
i pensieri nella tua fronte.
Se ti muovo ancora
incontrando un fiato caldo
che parla alle clavicole,
si smarrisce la distanza
ed è un lieve precipitare,
come se nel giorno,
venisse al mondo un altro segreto.