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Autore: Alexys_Tenshi    12/01/2019    1 recensioni
[Tanaka/Sugawara|Modern!AU|Musician!Sugawara|Slice of Life]
Il suono dolce di un violoncello riecheggia nel corridoio del terzo piano, facendo fermare Tanaka Ryuunosuke a pochi metri dall’aula di musica.
La melodia sembra insinuarsi lentamente nel suo corpo, facendogli tremare il cuore, riempiendolo di una strana sensazione di malinconia che gli fa stringere le mani chiuse a pugno nelle tasche e chiudere gli occhi.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Koushi Sugawara, Ryuunosuke Tanaka
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: Questa OS partecipa alla challenge 801 Days con il prompt 17. Musica e a La challenge capricciosa con il crack pairing 2) Tanaka – Sugawara
Questo delirio è nato grazie al manga Doukyuusei e al fatto che ho cercato su youtube video di esibizioni di violoncello.
All'inizio doveva essere una drabble o una flashfic (davvero flash), poi è nata la seconda scena.
Vorrei scrivere altro su questo universo e spero che in futuro riuscirò ad inserire più dettagli. Sfortunatamente non scrivo molto negli ultimi mesi e sono un po' arruginita.

Alexys

La musica del cuore - Violoncello
 
 
Il suono dolce di un violoncello riecheggia nel corridoio del terzo piano, facendo fermare Tanaka Ryuunosuke a pochi metri dall’aula di musica.
La melodia sembra insinuarsi lentamente nel suo corpo, facendogli tremare il cuore, riempiendolo di una strana sensazione di malinconia che gli fa stringere le mani chiuse a pugno nelle tasche e chiudere gli occhi.

Come un proiettore del cinema che si accende all’improvviso, ecco apparire avanti agli occhi immagini di lui bambino con sua sorella, mentre andavano al fiume con i nonni per poi passare a prendere un gelato che dovevano mangiare velocemente per via del caldo estivo. Il vento tra i capelli ancora lunghi e le foglie degli aceri che cadevano a terra come in una danza. Il dolore della caduta dalla bicicletta e il braccio rotto che non hanno impedito al piccolo Ryuu di correre, saltare o andare ancora una volta in bici in due con sua sorella a rincorrerlo per dargli una lezione.

Muove qualche passo verso la porta scorrevole leggermente aperta, morso dalla curiosità di scoprire chi sta eseguendo il brano che gli sta portando a galla sensazioni che credeva di aver perso.

L’aula è parzialmente illuminata dai raggi del sole che sta tramontando e la figura snella del musicista si staglia dal fondo. Ha capelli chiarissimi, occhi chiusi e le labbra che si muovono leggermente ad ogni cambio di direzione. Sembra sussurrare il nome delle note che prendono vita quando l’archetto tocca le corde. La mano sinistra si muove agile sulle corde, pizzicandole o premendole a lungo.
Tanaka resta sulla soglia in ascolto. Non ha mai fatto caso a come il suono di uno strumento potesse sembrargli così bello, tanto da fargli dimenticare tutto il resto.

All’improvviso il ragazzo smette di suonare ed apre gli occhi, puntandoli sulla figura di Tanaka che, colto in fallo, sussulta e alza le mani.
“Oh, scusami ma avevo sentito la musica e mi ero incuriosito” cerca di difendersi preso da una strana agitazione.

Il musicista gli sorride con calore ed inclinando leggermente la testa verso sinistra gli risponde con un “non preoccuparti, sono sempre felice di avere qualche spettatore”. Si alza dalla sedia, non lasciando lo strumento ed avvicinandosi al giovane. Gira la vite per portare il puntale all’interno della cassa e lo posa nella custodia sul pavimento, chiudendo la zip. Allenta i crini dell’archetto e lo posa, insieme ad una strana scatola nera nella cerniera anteriore della custodia.
Tanaka segue i movimenti in silenzio.

“Mi stavo esercitando sul brano Suite No.1 in G di Bach. Tra qualche settimana parteciperò ad un concorso e spero che l’esibizione andrà bene. La Sarabande mi dà ancora qualche problema” commenta.

“Ah, io non ne capisco nulla di musica, soprattutto classica. Comunque… sei davvero bravo! Sembrava che tu e lo strumento foste una cosa sola” commenta portandosi una mano dietro il collo.

A quelle parole il ragazzo si gira verso di lui con gli occhi pieni di gratitudine e gioia e “grazie mille! Sono onorato di sentire queste parole!” gli risponde.
Si trovano uno di fronte all’altro e il silenzio è così forte da far male alle orecchie.

“Non mi sono presentato. Sono Tanaka Ryuunosuke. Secondo anno, sezione C”.

“Sugawara Koushi. Terzo anno, sezione B”.

Tanaka fa un mezzo inchino quando ricorda che Sugawara è un suo senpai mentre quest’ultimo ridacchia e lo avvisa che non c’è bisogno di tutta questa formalità.
 


 
Il brano che sta provando è di Auguste Franchomme, intitolato ‘Notturno per violoncello e pianoforte op.14 no.1’.

Tanaka è seduto scomposto su una sedia mentre prova a leggere le note dello spartito – deve ancora abituarsi a quelle trasformazioni di chiave – quindi spesso sbaglia e Sugawara gli lascia leggeri tocchi sulla schiena per dargli forza. Il maggiore apprezza la voglia di Tanaka nel voler sapere di più sulla musica, ed è sempre una gioia quando riesce ad indovinare quale nota sta suonando sul violoncello.

Non comprende ancora appieno perché i brani che suona Sugawara siano sempre un po’ malinconici, però si lascia andare al suono dello strumento. Adora passare pomeriggi con il suo ragazzo a creare questi piccoli attimi dove tutto il mondo, i problemi e i dubbi, vengono messi in secondo piano. In quell’aula di musica del loro liceo, dove si sono incontrati per la prima volta.

“Il mio accompagnatore questa volta sarà una ragazza. Si chiama Kiyoko Shimizu ed è una delle migliori pianiste degli ultimi anni” rivela Sugawara quando ha terminato l’esercitazione. Sta appuntando in matita il ritmo da eseguire nella parte centrale e note ai margini dello spartito.

“È carina?” domanda Tanaka cercando di non far trapelare troppo la sua gelosia.

Sugawara ci pensa un attimo, la matita tra le labbra e gli occhi puntati sul soffitto. Annuisce con la testa ma gli occhi vispi si posano sull’espressione del ragazzo. Tanaka incrocia le braccia al petto e la bocca si piega in una smorfia. Sugawara sospira forte e allunga una mano per toccare il suo ginocchio.

“Sei solo tu la persona che porto nel cuore, non preoccuparti troppo” gli dice stringendo leggermente la presa e risalendo dolcemente fino a metà coscia. Gli lascia un pizzicotto e torna al suo spartito.
 


Nell’aria il suono melodioso del violoncello riempie il silenzio. Quella musica che è la colonna sonora del loro amore giovanile preme per farsi sentire da tutti: eccoci, Sugawara e Tanaka.
   
 
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