Era una persona buona, e a me ci teneva più di chiunque altro, ma io me ne ero resa conto troppo tardi. Quando lo venni a sapere mi odiai, lo avevo trattato in quel modo orribile per delle piccolezze a cui se anche solamente penso, mi sento uno schifo. Molto probabilmente, anzi, quasi sicuramente ero molto più importante io per lui, e posso solo immaginare cosa si provi nel vedere la persona che si ama per l’ultima volta. Quel giorno fui io a perdonarlo, perché mi sentivo in dovere di farlo. Vorrei poter rivivere quei 70 giorni, vorrei almeno poterlo rivedere. E sin dall'inizio, anche quando ero scomparsa, non stavo bene, mi avevano rapita, lui era sempre il primo che voleva aiutarmi, stando vicino sia a me che ad Aaron. In effetti, l'isola ci aveva cambiati, in meglio, sia me, che lui, che tutti gli altri. E quella volta lui aveva rischiato di morire a causa mia, perché voleva proteggermi da Ethan, e se non fosse stato per Kate e Jack non l'avrei mai più rivisto, e anche a loro due devo molto per gli stessi motivi. Anche dopo essere stato salvato sopravvivendo miracolosamente, voleva continuare a cercarmi. Il motivo per cui gli volevo un tal bene era perché non esitava mai se c’era bisogno di aiuto: che si trattasse di un problema personale o riguardante il gruppo, ecco che Charlie arrivava e dava una mano immediatamente. Più tardi, mi resi conto di amarlo veramente, in tutto e per tutto, ma a causa dei pericoli dell’isola, non abbiamo mai avuto tempo per conoscerci come avremmo desiderato. E anche Charlie, come me, non aveva persone che gli volessero bene, e avendo solamente suo fratello, fu presto solo. Ma io avevo finalmente trovato quella persona che mi proteggeva e mi voleva bene per davvero, in qualsiasi difficoltà. E quei 70 giorni trascorsi sull’isola assieme, seppur pochi, li ho potuti vivere fino alla fine, e ne faccio tesoro prezioso: a Charlie, che mai mi ha abbandonata, perché se si vive insieme, si muore soli.