Film > Coco
Ricorda la storia  |      
Autore: g21    15/01/2019    4 recensioni
"Su molte cose non erano d'accordo, anzi di rado erano d'accordo su
qualche cosa. Era un litigio continuo, una sfida continua ogni giorno.
Ma nonostante il loro essere così diversi, una cosa importante avevano
in comune: erano pazzi l'uno dell'altra." - Le pagine della nostra vita
Storia partecipante al Contest "l'Amore, quello vero" indetto da _Vintage_ sul forum di EFP
Un ragazzo, ottimista e sognatore, e una ragazza, fiera e decisa. Hector e Imelda, due cuori che battono all'unisono, a tempo di musica. Musica che li ha uniti nella vita e continua a farlo anche nella morte, nonostante litigi più o meno importanti
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hector Rivera, Imelda Rivera
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nome (EFP/Forum): g21/Giuly21
Titolo: No dejaré de quererte
Genere: angst, introspettivo, romantico
Rating: verde
Citazione scelta: Le pagine della nostra vita
Fandom: Coco
Note: Missing moment (la prima parte, prima dell’introduzione di Miguel)


No dejaré de quererte
 

Su molte cose non erano d'accordo, anzi di rado erano d'accordo su
qualche cosa. Era un litigio continuo, una sfida continua ogni giorno.
Ma nonostante il loro essere così diversi, una cosa importante avevano
in comune: erano pazzi l'uno dell'altra. - Le pagine della nostra vita
 
 

Quando si sono conosciuti erano appena ragazzi. Lui, un sognatore, ottimista fin nelle ossa, viveva per la musica e per quella soltanto. Andava in giro con la sua inseparabile chitarra sulle spalle e ogni momento era buono per suonare. Lei, forte e decisa, chi si metteva contro di lei non poteva sperare di vincere. La voce di un angelo, nonostante l’aspetto severo e impeccabile. Non potevano essere così diversi, ma si sa, gli opposti si attraggono. Così è stato anche per questi due ragazzi, Héctor e Imelda.

È stato lui a notarla, la prima volta. Era seduto all’ombra di un albero, la chitarra in grembo. Imelda passava per la strada di ritorno dalla plaza. E cantava. Per Héctor non esisteva voce più bella di quella. Viveva a Santa Cecilia da sempre, ma era la prima volta che vedeva quella ragazza e sentiva la sua voce. E decise, senza nemmeno sapere il nome della giovane, che la voce di lei e la chitarra di lui, insieme, sarebbero diventati la cosa più bella mai sentita. Iniziò ad osservarla più spesso, seguiva i suoi orari e non la perdeva di vista, ad eccezione della notte.

Era un pomeriggio caldo quando Héctor decise di farsi avanti. Imelda tornava dalla plaza e cantava, lo stesso copione di sempre. Fu la canzone a fermare il cuore del giovane per un momento. La Llorona, uno dei testi tradizionali della terra dove era nato. Non furono, però, le parole a colpire il ragazzo, ma il sentimento con il quale lei cantava. Come se stesse dedicando tutta sé stessa alla musica. Imelda stava per rientrare in casa quando Héctor le sfiorò la spalla.

Il loro primo incontrò non fu per niente dolce. Lei, ad una velocità mai vista, si era sfilata uno stivaletto e lo puntava contro il ragazzo. Lui, la chitarra in una mano, l’espressione inizialmente terrorizzata, poi divertita. Si erano solamente presentati, poiché i gemelli di lei la chiamavano dall’interno della casa, ma il giovane promise, nonostante gli sguardi della ragazza, che avrebbe fatto di tutto affinché potessero conoscersi meglio.

Héctor rimase di parola e tutte le occasioni erano buone per provare a parlare con la ragazza che lo aveva colpito da subito con la sua voce. Imelda proveniva da una buona famiglia, mentre lui non aveva una vera e propria casa e la storia tra i due sembrava non poter proseguire. La giovane, nonostante il tentativo di non farlo notare, era stata stregata dalla creatività e dalla passione per la musica del ragazzo, passione che accomunava entrambi.

Iniziarono ad incontrarsi di nascosto e lui non perdeva occasione di fare continui complimenti alla ragazza. Sempre di nascosto decisero di provare a mandare avanti quella storia e fu in quello stesso giorno che Héctor decise di baciare per la prima volta Imelda. Lei al bacio rispose con uno dei suoi stivaletti, ma il giovane sorrideva, perché ne era valsa la pena.

Non passava giorno in cui non litigassero almeno una volta. Per i genitori di lei, per i comportamenti di lui, troppo immaturi e istintivi secondo la ragazza, nonostante la giovane età. Litigavano per la maggior parte del tempo. E, troppo spesso, lo stivaletto di Imelda raggiungeva la faccia del musicista. Alla fine, però, tornavano a sorridersi, perché entrambi non potevano restare arrabbiati a lungo tra di loro.

Tanti litigi e tante scuse più tardi erano sposati con una figlia. Imelda non era riuscita a resistere a quel mariachi troppo esuberante per lei. Il giorno delle nozze gli occhi di entrambi brillavano di gioia. Héctor suonava, accompagnando la voce della moglie e sognando una lunga vita insieme.

Quando nacque Coco lui aveva diciotto anni, lei diciannove. Erano giovani, troppo secondo alcuni, ma si amavano. E quella bambina era il chiaro frutto del loro amore. Era un traguardo importante, per entrambi, significava più responsabilità, certo, ma anche una nuova tappa che celebrava la loro unione.

I litigi non smettevano nemmeno con una bambina in casa, anzi. Erano sempre più accesi. Héctor, pur dovendo crescere una figlia, non rinunciava ai suoi sogni e alla sua musica, Imelda, da sempre la più responsabile, non vedeva di buon occhio i comportamenti del marito, che puntualmente si scusava dopo ogni sfuriata della moglie. E lei, come ogni volta, cedeva davanti agli occhi di lui, così innamorati e luminosi, dai quali era stata colpita da ragazza. Lo ammetteva di rado, ma l’amore per il giovane non era per niente diminuito e non dava segno di spegnersi, nemmeno dopo l’ennesimo litigio.

Un giorno fu da dimenticare, il giorno in cui Héctor decise di seguire la musica, lasciando dietro di sé la figlia che amava e la donna che non avrebbe mai dimenticato. Quel giorno si consumò, tra le mura di casa Rivera, la discussione più accesa che si fosse mai vista tra di loro. Il giovane non voleva sentire ragioni e seguì il suo amico Ernesto in quello che doveva essere il sogno di entrambi. Imelda voleva mettere radici, doveva occuparsi della figlia e la musica era ormai passata in secondo piano. Il ragazzo lasciò mille promesse dietro di sé, prima di tutte quella di non dimenticare le donne che davvero lo avevano reso felice, ma la giovane rimase impassibile, anche di fronte all’ultimo bacio del marito. Non lo diede a vedere, ma il suo cuore vacillò appena quando l’ultimo sorriso, il sorriso che la mandava fuori di testa, si dipinse sul volto del mariachi. Si concesse alle lacrime solo quando il marito fu sparito dalla sua vista, di nascosto dalla figlia.

Passarono mesi prima che la ragazza decise di dover andare avanti, senza più aspettare il marito. Non avevano più notizie da tempo, sembrava essere sparito chissà dove e lei, che aveva amato la musica con tutta sé stessa, si costrinse a chiuderla fuori dalla propria vita, per poter andare avanti e crescere la piccola Coco. Poco importava se la figlia continuava a cantare tutte le sere la ninna nanna che lui aveva composto per la piccola, poco importavano le domande della bambina che chiedevano sempre del padre, quell’uomo a cui la figlia era fin troppo legata, la vita doveva andare avanti. Anche se ogni volta che sentiva quel nome sussultava dentro, ogni volta che vedeva quegli occhi negli occhi di Coco tremava, ogni volta che il sorriso del ragazzo, di cui era ancora follemente innamorata, si faceva strada sul viso della figlia sentiva il suo cuore spezzarsi irrimediabilmente.

Non sapeva che Héctor, il ragazzo che voleva dimenticare a tutti i costi, avrebbe voluto tornare a casa, riabbracciare la figlia, passare il resto della sua vita accanto alla moglie. Ma non poteva fare niente di tutto ciò. Il giovane era stato tradito e ucciso da colui che credeva amico, solo perché sentiva nostalgia di casa e non avrebbe potuto continuare a fornire nuovi testi e nuove canzoni se fosse tornato a casa. Il ragazzo poté soltanto dedicare i suoi ultimi pensieri alle donne che, forse, lo aspettavano a casa. Il primo pensiero andò subito alla sua piccola Coco, il dono più grande che la vita gli aveva regalato. La bambina che aveva lasciato a casa ad aspettarlo e che mai più l’avrebbe rivisto. Con le ultime forze rimaste arrivò ad Imelda, il suo angelo, il suo amore più grande. La ragazza di cui si era immediatamente innamorato e che aveva rapito il suo cuore grazie alla sua voce celestiale, ai suoi modi non sempre gentili e alla sua forza.
 
 
 

 
Si erano rivisti, una volta che anche Imelda aveva terminato di vivere la sua vita terrena. Lui non aveva mai smesso di sperare di rivedere la moglie e la figlia. Durante il Dia de los Muertos, quando le anime dei morti raggiungevano il mondo dei vivi, solo ed esclusivamente se la propria foto era al proprio posto sull’ofrenda di famiglia. La ragazza, cancellando la musica dalla propria vita, aveva cancellato anche il ricordo del marito e non voleva che in famiglia nessuno parlasse di lui, ma quando anche lei si era ritrovata nella terra delle anime non aveva potuto non notarlo.

Lui l’aveva subito raggiunta e subito era stato allontanato da lei. Non voleva ascoltare quello che il ragazzo aveva da dire, ormai non avevano più niente da spartire. Fu così anche per la seconda volta in cui si incontrarono e per la terza e per i futuri incontri che Héctor non smetteva di cercare. Lei sembrava quasi aver dimenticato quel sentimento che ancora provava il giovane. La realtà era che nemmeno per un attimo l’amore di lei per lui si era affievolito, l’aveva solo accantonato, dando più peso alla famiglia, cosa che lui sembrava aver dimenticato.

Passavano gli anni, ma il giovane non si arrendeva. Continuava a cercare di raggiungere il mondo dei vivi per vedere un’ultima volta la figlia e continuava a cercare di parlare alla moglie. E, nonostante i continui rifiuti di passare e i continui colpi dati dallo stivaletto di lei sulle proprie ossa, non si dava per vinto. Aveva trovato rifugio tra i senza famiglia, anche se lui, una famiglia, ce l’aveva eccome. Non era mai stato il tipo da sentimenti tristi, ma più passava il tempo, più conosceva la malinconia e la tristezza e più lui stesso sembrava quasi arrendersi ai fatti.

L’uomo, che tanto aveva amato quando ancora era in vita, ora non poteva fare altro se non provare a spiegarsi appena ne aveva l’occasione, venendo sempre respinto in modi che tanto ricordavano i litigi che avvenivano nel mondo dei vivi, senza mai trovare un punto d’incontro, a differenza di quando un cuore ancora batteva nel suo petto.

Ancora una cosa doveva avvenire, prima che Héctor sparisse da quella terra, come succedeva a chi veniva dimenticato dai propri cari. Un ennesimo incontro, o scontro, tra lui e la sua amata. Merito di Miguel, nipote di Imelda, quindi anche del giovane mariachi, che sognava di diventare musicista, nonostante la proibizione della famiglia. La donna rivolse l’ennesimo sguardo arrabbiato e l’ennesima frase urlata, nel tentativo di cacciarlo di nuovo, prima di scoprire la verità sul marito.

Se solo Imelda avesse avuto ancora un cuore si sarebbe certamente fermato qualche istante. La rivelazione aveva riacceso quella fiamma da tempo assopita, ma ancora non era abbastanza. La voce tremava, ma la donna sembrava seria, decisa verso quell’uomo che aveva abbandonato la famiglia. Non riesce ad impedirsi di spalancare gli occhi, Imelda, alla vista del giovane a terra. Lei sa cosa succede, l’ha sentito dire, e quel cuore che non ha si ferma un’altra volta, il timore di poter perdere il ragazzo che ha amato ben presente, nonostante tenti di nasconderlo. Troppo orgogliosa per mostrarsi debole.

È nel tentativo di riprendere la foto da esporre nel mondo dei vivi, affinché Héctor possa restare nella terra delle anime, che l’amore per il giovane mariachi torna prepotentemente a galla. Si ritrova sul palco ed è costretta a fare l’unica cosa che sa fare. Quando inizia a cantare torna indietro nel tempo, quando ancora era una ragazza. Quando ancora sorrideva e la musica era tutto per lei. Non passa che qualche secondo prima che una chitarra si unisca alla sua voce. È la chitarra del marito, lei lo sa, lo riconosce ancora, nonostante sia passato tanto, troppo tempo dall’ultima volta. È la stessa canzone che ha fatto innamorare il ragazzo, quel giorno di tanti anni fa.

“No dejaré de quererte” *

A queste parole, quasi d’istinto, in un gesto non programmato, Imelda guarda il marito, come a cercare una conferma di quello che sta succedendo. Héctor risponde a quella domanda incerta con un sorriso, lo stesso che faceva impazzire la donna. E in quello stesso momento niente è più importante, perché entrambi lo sanno. Sono consapevoli del fatto che quell’amore che li legava in vita li legherà anche nella morte. Non hanno mai smesso di amarsi, nonostante i litigi e le mille difficoltà della vita, e non smetteranno mai.

La vita, o la morte, non è ancora soddisfatta e mette la coppia davanti all’ennesima sfida. Pare che i due siano davvero destinati a non stare insieme. Héctor, infatti, sta per scomparire, davanti agli occhi della donna. I due si tengono per mano, come quando, nel mondo dei vivi, passeggiavano per le vie di Santa Cecilia. Non smettono di guardarsi, la paura presente negli occhi di entrambi. Quando sembra arrivare la fine tutto si ferma.

Il giovane non scompare e subito torna a sorridere, anche se neanche un secondo dopo arriva, puntuale come sempre, lo stivaletto della donna a colpirlo. Il ragazzo ride e lo stivale arriva una seconda volta. I due innamorati si guardano per un istante, cercando qualcosa che sembrava scomparso. Imelda abbraccia di slancio il suo giovane mariachi, con la paura che, lentamente, sparisce dal suo petto. Héctor risponde subito all’abbraccio, quel contatto che a lungo era mancato ad entrambi.

Sorridono, consapevoli di essere di nuovo insieme. Perché nonostante il loro essere così diversi, sia in vita che in morte, l’amore che provano l’uno per l’altra non smetterà di tenerli uniti.
 
 

* è una frase de ‘La Llorona’, presente nel film. Premetto che non ho studiato spagnolo, quindi ho palesemente cercato la traduzione su internet e in tutti i siti mi dava “Non smetterò di amarti”. Ho voluto intitolare così la storia perché, fondamentalmente, è quello che è successo tra i due (e poi volevo lasciare un rimando al film)
 
 



Angolo autrice

Questa storia è nata da un rewatch (sono consapevole che potevo evitarmelo, vista la situazione post film) di Coco e da un contest, “L’Amore, quello vero…”. Chi mi conosce sa che quando vedo scene non proprio felici la mia mente si mette in moto (e poi, Imelda e Héctor sono troppo belli insieme, dovevo scrivere di loro). E questa storia è nata in un pomeriggio, la fortuna è stata che non avevo niente da fare, altrimenti non so quando sarei riuscita a finirla. Ho aggiunto la dicitura ‘Missing moment’ perché gli avvenimenti prima dell’arrivo di Miguel li ho immaginati.

Un ringraziamento va a Spoocky che dimostra sempre un sacco di entusiasmo quando, a volte, decido di farle leggere in anticipo quello che scrivo. Non so se te l’ho già detto, ma sono davvero importanti per me le tue parole, anche un semplice “bel lavoro” fa il suo effetto. Non sarei qui a scrivere se non fosse per quell’incoraggiamento di anni fa. E poi volevo farti sapere che sono capace di scrivere anche dei finali un minimo felici, nonostante tutto.

Detto questo spero che la storia vi sia piaciuta. Se volete dirmi qualcosa siete liberi, altrimenti niente, sono già contenta di averla lasciata qui

Giulia
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Coco / Vai alla pagina dell'autore: g21