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Autore: lelouch 25    17/01/2019    0 recensioni
In un’epoca non troppo lontana, in un regno del centro-nord, vi erano tre importanti famiglie che supportavano il potere del re: i Beilschmidt, guidati dai due fratelli Gilbert e Ludwig; i Fernandèz-Carriedo, guidati da Antonio e infine ma non meno importanti i Bonnefoy, guidati da Francis; ognuna di queste famiglie aveva per così dire un proprio campo di specializzazione. I membri dei Beilshmidt facevano quasi tutti parte dell’esercito, infatti sia Ludwig che Gilbert erano comandanti, i Fernandèz-Carriedo, si occupavano dei traffici commerciali, mentre i Bonnefoy, avevano il loro business negli intrattenimenti.
Genere: Azione, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Bad Friends Trio, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Phase two

 
Quando Francis, Lovino e Gilbert ripresero i sensi si accorsero di essere in una cella e di essere stati completamente spogliati sia dei vestiti che delle armi, al posto dei loro abiti c’erano delle casacche con dei pantaloni sprovviste di tasche, anche le scarpe erano state portate via, inoltre si accorsero  di avere le mani incatenate con lunghe catene, solo Lovino aveva mani e piedi incatenati al muro il che lo costringeva a stare in piedi senza potersi muovere visto che  le catene al massimo gli permettevano di abbassare le braccia, lo avevano fatto perché ovviamente dei tre prigionieri era quello più pericoloso.  Provarono a liberarsi ma fu inutile.
Quando Feliciano e Ludwig rinvennero si sentivano tremendamente frastornati, si guardarono attorno e videro il salone ridotto praticamente a pezzi, poi ricordavano cos’ era successo, Feliciano ad un tratto notò un biglietto scritto con un’ elegante calligrafia, appena lo lesse divenne serio, poi disse a Ludwig:
“ chiama gli altri presto!”,
Ludwig fece come gli era stato detto, non aveva mai visto Feli così serio e arrabbiato, faceva paura.
Quando furono tutti riuniti fecero un riassunto di quello che era successo, poi Feliciano battè un pugno sul muro con rabbia:
“ maledetti! Ci hanno fregato!, ci hanno presi uno per uno”,
Arthur con voce apparentemente calma disse:
“ che cosa dice il biglietto?”,
Feliciano si ricompose poi disse:
“ praticamente che se vogliamo rivederli dovremo recarci a l’indirizzo che ci ha indicato, senza coinvolgere le autorità altrimenti li ucciderà”.
Antonio in tutto questo non aveva detto una parola, però si vedeva che era livido di rabbia, nei suoi occhi si poteva vedere la luce crudele di quando era un corsaro. Per il resto si curarono presero le armi sia per loro stessi che per gli altri; Feliciano si avvicinò ad Antonio e gli diede una coppia di lunghi pugnali finemente decorati con incisioni rosse:
“ questi sono le vere armi di Lovino, io ne ho una coppia uguale ma con i decori blu, li hanno forgiati quando siamo diventati i capi della nostra famiglia, voglio che sia tu a darglieli”,
Antonio annuì, poi si fece portare da un servo la sua ascia “ Dolores”, Arthur prese la sua pistola e un bel quantitativo di proiettili, poi si legò alla cintura il fioretto di Francis, mentre Ludwig prese la sua pistola e anche lui prese un bel quantitativo di proiettili e poi la spada di Gilbert, poi uscirono.
Mentre erano nella loro cella Francis, Gilbert e Lovino sentirono dei passi che si avvicinavano, finchè davanti a loro non comparvero due persone, una era Ivan l’altra non avevano idea di chi fosse. Dopo qualche minuto di silenzio quella persona parlò:
“ vi piace la vostra nuova sistemazione?, spero di si”,
i tre prigionieri lo guardarono malissimo ma non dissero nulla, poi riprese a parlare:
“ il mio nome è Alfred F. jones”,
a sentire quella “F” nel nome Lovino sgranò gli occhi:
“ non può essere sei tu! Il signore degli assassini!, ma mio padre lo aveva ucciso come può essere?”,
Alfred lo guardò gelidamente con i suoi azzurro cielo, poi rispose:
“ quello che tuo padre ha ucciso era mio padre, fortunatamente nessuno sapeva che aveva un figlio, tutto questo è la mia vendetta, non ti chiedi perché vi ho portato qui senza uccidervi?, beh ve lo spiego, se vi avessi semplicemente ucciso non ci avrei provato gusto, quindi ho pensato di prendervi come ostaggi per far venire il resto della compagnia, mentre verranno qui dovranno subire parecchie prove, e alla fine io vi ucciderò davanti a loro per farvi capire come ci si sente a perdere una persona per voi importante!, la mia vendetta cadrà sui Vargas e sul re, vi ucciderò e poi passerò a lui!”,
Francis lo guardò allibito poi disse:
“ mon cher sei completamente pazzo!”.
Alfred lo guardò scettico poi disse:
“ lo vedremo mio caro!”,
poi se ne andò. Ivan per tutto il tempo non aveva staccato gli occhi da Gilbert, poi gli lanciò delle bende in modo che potessero curarsi, e disse:
“ mi piacerebbe lottare di nuovo con te!”.
Quando furono soli Gilbert disse:
“ vorrei tanto sapere cosa passi per la testa di quello!?”,
Francis sghignazzò poi  disse:
“ non vorrei essere io a dirtelo, ma secondo me hai fatto colpo!, tu che dici  Lovi?”, Lovino rispose stizzito:
“ tsk, che vuoi che me ne freghi!, vorrei solo levarmi queste catene e fare il culo a quei due!”.
Intanto Feliciano, Antonio, Arthur e Ludwig erano arrivati a destinazione, in quella che era una vecchia villa fuori città, entrarono nel più completo silenzio e varcarono la soglia, dove non videro nessuno.  Ad un tratto il pavimento si aprì facendoli cadere in una specie di voragine che si divideva in due biforcazioni, Antonio e Ludwig finirono nella biforcazione di destra mentre Feliciano e Arthur in quella di sinistra, una volta arrivati entrambe le coppie finirono in uno spiazzale sotterraneo.
Ludwig si guardò intorno per vedere se per caso Feliciano era con loro, ma non lo vide, si era talmente tanto abituato alla sua presenza che sentiva come se gli mancasse un pezzo, Antonio gli diede una pacca sulla spalla, capiva come si sentiva l’amico, visto che per lui era lo stesso.
Intanto Arthur e Feliciano stavano controllando ogni angolo per evitare di essere attaccati all’ improvviso.  Quando ad un tratto videro una sala quadrata, Feliciano guardò verso il soffitto e bloccò subito l’avanzata di Arthur.
Antonio e Ludwig avevano cominciato ad avanzare con calma, sapevano che i loro amici erano duri a morire, quando camminando incapparono anche loro in una sala quadrata, però si bloccarono vedendo come erano le pareti.
Arthur chiese a Feliciano:
“ come cazzo facciamo a passare senza essere ridotti ad un colabrodo?”,
infatti hai quattro lati del soffitto c’erano quattro gutling gun pronti a sparare non appena avessero messo piede nella stanza, ognuna di quelle armi poteva sparare circa 200 proiettili un una sola volta. Feliciano le guardò:
“ prima di entrare dobbiamo distruggerne almeno due, Arthur ascoltami, io ora lancerò dei coltelli nella stanza verso il gutling che si trova di fronte a noi, appena inizierà a sparare tu cerca di far entrare uno dei tuoi proiettili in una delle canne così esploderà”,
Arthur annuì, poi si affrettarono a mettere in atto il loro piano, riuscendo così ad eliminare la prima. Le altre gutling erano posizionate in  punti che purtroppo li costringeva ad entrare nella sala, Arthur disse:
“ qui dobbiamo fare un perfetto gioco di squadra, dovresti entrare e fare da diversivo mentre io mi occupo di quegli aggeggi”,
Feliciano annuì, prese una ricorsa ed entrò, subito i tre gutling puntarono su di lui la loro attenzione, Feli allora lanciò all’istante due pugnali per allontanare da sé almeno due di quelle diaboliche armi, mentre Arthur con tre colpi li fece esplodere, poi entrò nella stanza per vedere se Feliciano stesse bene, il ragazzo aveva solo qualche ferita di striscio, tanto che Arthur ammirato disse:
“ solo voi Vargas potreste uscire praticamente incolumi da una stanza piena di gutling”,
Feliciano arrossì poi disse:
“ quelle armi non sparavano proprio in contemporanea, avevano tempi leggermente diversi”,
poi continuarono la loro avanzata.
Contemporaneamente Antonio e Ludwig si scervellarono su come superare indenni quella stanza. Le pareti erano pieni di fori da cui erano pronte ad uscire dei dardi probabilmente avvelenati, entrambi pensavano finchè Antonio non si accorse che il pavimento era piastrellato con due colori differenti, lo fece notare a Ludwig, il quale annuì:
“ si ma quale sarà il colore giusto?”.
Alla fine Ludwig ebbe un’ idea, prese due piccoli pugnali che lanciò rispettivamente sulla mattonella bianca e su quella nera, si accorse che la prima ondata di dardi scattò quando il pugnale colpì la mattonella bianca. Cominciarono ad attraversare la stanza camminando solo sulle mattonelle nere, ma non era facile perché erano state messe lontane l’una dall’altra, tanto che per arrivarci dovevano saltare, per Antonio non era facile calcolando le dimensioni della sua arma. Erano arrivati quasi alla fine della stanza quando il manico dell’ascia di Antonio colpì la mattonella bianca facendo scattare la trappola. Immediatamente Antonio cominciò a roteare la sua arma per bloccare i dardi mentre velocemente si recavano verso l’uscita della stanza, una volta usciti si accasciarono a terra esausti, i dardi avevano danneggiato un po’ i loro abiti, ma pazienza, l’importante era essere ancora vivi.
   
 
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