Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Ricorda la storia  |      
Autore: Shainareth    17/01/2019    1 recensioni
N.B. Questa breve shot si ricollega al finale della long Limiti, benché in realtà potrebbe essere compresa anche da chi non ha letto quella storia.
Gabriel sollevò lo sguardo sugli altri suoi tesori: il miraculous del Pavone, il libro che Adrien gli aveva sottratto e che Marinette gli aveva riportato, la foto di lei. Quegli occhi verdi lo fissavano sorridenti anche adesso, ignari di tutto ciò che lui aveva fatto negli ultimi anni, delle colpe di cui si era macchiato, dei rischi che aveva corso. Per riaverla indietro.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gabriel Agreste
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Piccola premessa

La presente shot è stata scritta il 21 febbraio dello scorso anno (2018), subito dopo aver terminato la stesura di Limiti. In verità, questa non era neanche una shot, bensì una scena che ho tagliato dall'epilogo perché troppo simile ad una scena scritta da Florence in Oltre (bellissima long, correte a leggerla!). Questo mi scoraggiò un po' e decisi quindi di cestinarla (che poi, come avrete intuito, l'ho solo messa da parte, mai cancellata). Ho deciso di postare questa scena (sia pure sottoforma di shot) semplicemente perché mi è tornata in mente, ma anche e soprattutto perché, a conti fatti, la storia di base è quella e c'è poco da fare. Se dunque troverete delle analogie con la fanfiction di Florence, sappiate che è frutto del caso.
Perdonate le mie paranoie, ma sono stata più volte oggetto di plagio (proprio copia e incolla) da parte di diverse persone e su diversi siti, pertanto mi faccio mille e più scrupoli.
Grazie mille a Raffy Chan per avermi incoraggiata a renderla pubblica. ❤
Buona lettura!










LIMITI - FANTASMA




Le sue dita sfiorarono il vetro della cornice, sotto al quale si poteva scorgere quell’antico ricordo di un qualcosa che non sarebbe più tornato: loro tre, insieme, disegnati dalla mano di un bambino. In basso a destra c’era il nome di Adrien, scritto con una grafia elementare e un po’ incerta, ma l’amore che il piccolo aveva riversato in quel suo ritratto di famiglia era forte e profondo quanto quello di un adulto. Era davvero tutto ciò che sarebbe rimasto di loro?
   Gabriel sollevò lo sguardo sugli altri suoi tesori: il miraculous del Pavone, il libro che Adrien gli aveva sottratto e che Marinette gli aveva riportato, la foto di lei. Quegli occhi verdi lo fissavano sorridenti anche adesso, ignari di tutto ciò che lui aveva fatto negli ultimi anni, delle colpe di cui si era macchiato, dei rischi che aveva corso. Per riaverla indietro. Era stato egoista? Sì, ne era sempre stato consapevole. Quello che però aveva ignorato, almeno fino ad una manciata di mesi prima, era ben altro: aveva messo in pericolo qualcosa di molto più prezioso della sua stupida sanità mentale.
   Gabriel era a conoscenza solo di parte dei segreti dei miraculous e se pure aveva imparato che grazie a quelli della Coccinella e del Gatto Nero avrebbe potuto ottenere un potere inimmaginabile, che gli avrebbe consentito di cancellare l’odioso passato, ancora non sapeva che quello stesso potere gli avrebbe tolto qualcosa che lo avrebbe comunque condotto alla pazzia. Non era perciò questo alla base delle sue riflessioni e dei suoi sensi di colpa, affatto.
   Come Adrien aveva ormai intuito, anche suo padre era arrivato alle sue medesime conclusioni proprio a causa dell’ultimo attentato avvenuto in città. Proprio per via di quell’incontro, di quello scambio di opinioni fra lui e Chat Noir. L’anello che Adrien indossava Gabriel lo aveva notato da tempo, insinuando in lui un sospetto che aveva scacciato più e più volte dalla mente. Poi, quel giorno, il suo amato figlio gli aveva detto una cosa, una frase innocente che per lui invece era diventata sinonimo di verità: «Io e Marinette ci siamo guardati le spalle a vicenda.»
   Nessuno però li aveva visti, durante i soccorsi, e se qualcuno aveva saputo che stavano bene era stato solo per sentito dire. Proprio com’era accaduto per lui. Adrien non era stupido. Sicuramente aveva fatto lo stesso ragionamento riguardo Papillon. Eppure il giovane taceva e non pareva comportarsi in modo diverso dal solito. Solo in un primo tempo lo aveva guardato con una certa ansia che, silenziosa e strisciante, aveva scavato nel suo animo fino a fargli prendere una decisione che Gabriel ancora ignorava. Gli importava? Non finché Adrien sarebbe stato con lui, nel bene o nel male.
   E poi c’era lei, la piccola Marinette. I primi sospetti sul suo conto avevano solleticato la mente dell’uomo sin da quando la ragazzina si era presentata a casa sua per restituirgli il libro sui miraculous. Anche lei era brava a inventarsi storie, proprio come Adrien, ma per quanto abili potessero sperare di essere, rimanevano ancora due principianti se confrontati a lui, che aveva fatto della menzogna il suo pane quotidiano da quando l’altra lei non c’era più. A tradire la ragazza, in particolar modo, era stata una domanda: «Posso chiederle dove ha preso quel libro?» Inoltre, il rapporto e la complicità che la univano ad Adrien avvaloravano ulteriormente quelle maledette ipotesi che avevano trovato conferma il giorno dell’attentato.
   Cos’avrebbe dovuto fare, lui? Continuare nel suo perverso gioco, nella speranza di ottenere da loro i miraculous? O cambiare strategia, rubandoli senza necessariamente mettere a soqquadro la città o coinvolgere poveri innocenti? Peggio ancora, usando i propri poteri su quei due splendidi, coraggiosi ragazzi, che avevano dimostrato il loro vero valore non contro le sue akuma corrotte, bensì di fronte a tragedie molto più grandi, gettandosi nella mischia e rischiando sul serio di farsi del male – e no, non soltanto fisicamente. Metterli a parte del suo machiavellico piano, invece? No, Gabriel non aveva neanche preso in considerazione l’idea di affrontare la questione: Adrien lo avrebbe detestato, e il pensiero che ciò potesse davvero accadere lo avrebbe distrutto quanto una sua eventuale perdita.
   In tutta onestà, Gabriel poteva davvero scegliere fra sua moglie e suo figlio?
   No. Non poteva. Non dopo che si era reso conto di chi era il suo nemico – se così poteva chiamarlo.
   Eppure… eppure non riusciva a lasciar andare lei. Non voleva rimanesse soltanto un ricordo. Voleva rivedere i suoi occhi non più soltanto attraverso una foto o uno stupido ritratto. Aveva bisogno di sentire ancora il suono della sua voce, la sua risata, il profumo della sua pelle, i suoi capelli fra le dita, il suo respiro.
   Cosa gli rimaneva, di tutto quello?
   I suoi occhi lucidi scivolarono di nuovo sul disegno, dove un bambino felice sorrideva fra la sua mamma e il suo papà, e li teneva entrambi per mano. Era poco più di uno scarabocchio, forse, ma la cura con cui Adrien aveva delineato i tratti più importanti della sua famiglia, la premura di non aver dato più importanza ad un genitore piuttosto che all’altro, non stavano forse a significare che, seppur incrinato, quello stesso nucleo d’amore sarebbe stato per sempre lì?
   Lei era stata senza dubbio un perno importante, fondamentale, per loro due. Ma rimaneva ancora quel disegno. Rimanevano ancora i suoi ritratti. Le sue foto. Rimaneva ancora il suo fantasma, bellissimo e luminoso, che riscaldava quei fragili cuori testardi con il ricordo di ciò che aveva impresso quando era ancora con loro.
   Stava a lui, dunque, scegliere se accontentarsi di quell’ombra amata o se devastarla, infierendo su un figlio che aveva trascurato e ferito fin troppo da quando lei se n’era andata.
   Strinse le labbra e tolse gli occhiali, posandoli sul ripiano della scrivania, accanto al miraculous della Farfalla che aveva sfilato dagli abiti. Nooroo lo guardò da sotto in su, avvertendo tutta la sua disperazione e rispettando la solennità di quel momento. Infine, lo vide portarsi una mano davanti al viso e lasciarsi andare ad un silenzioso e straziante pianto d’addio.












Al di là della premessa fatta più su, a distanza di quasi un anno, le somiglianze possono notarsi anche con la serie vera e propria. Con Limiti, in effetti, ho predetto sia l'apparizione di Gabriel ad una sfilata in cui Adrien avrebbe fatto da modello per Marinette, sia la sua decisione di rinunciare al miraculous della Farfalla per amore del figlio. L'unica cosa che ho toppato davvero è che qui Gabriel pensa che Adrien lo odierebbe, se dovesse metterlo a parte dei suoi piani, mentre nella serie è convinto che lui capirebbe (e, immagino, lo appoggerebbe).
Vedremo come andranno davvero a finire le cose... speriamo presto!
Buona giornata a tutti e ci risentiamo il prossimo fine settimana con l'aggiornamento di Bivio!
Shainareth





  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: Shainareth