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Autore: fulmineo    17/01/2019    1 recensioni
Due bambini abbandonati, uno nato grazie alla scienza, si può dire, ma tutti pronti a cambiare la vita di chi hanno intorno, soprattutto di chi li crescerà. Ovvero Kara e Lena.
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Lena, una volta a casa, chiamò Maggie affinché la portasse a Midvale, visto che non era sicuro andarci in aereo o treno.

Sua madre aveva occhi ed orecchie ovunque.

La Latina arrivò in pochi minuti e Lena chiuse l'appartamento, scese di sotto in ascensore e Maggie l'aiutò a sistemare il seggiolino sul sedile posteriore, quindi la mora vi adagiò Leander addormentato.

Maggie partì a tutta velocità, guardando di tanto in tanto Lena "Non dirmi che voi Luthor sapete cosa sono ansia e nervosismo..."

Lena sorrise appena "In certe circostanze si... Ma, come mia madre spesso mi dice, io non sono una vera Luthor."

"Spesso i genitori parlano a vanvera. Ehm... Esperienza personale!"

"Non nutro molte speranze, ma... Quanto vorrei che Kara mi ascoltasse..."

Maggie sapeva quanto Lena soffrisse, per la mancanza di Kara. Alex glielo aveva detto giusto quella mattina.

Avevano quattro ore d'auto innanzi a loro e, tra un riposino da parte di Lena ed una sosta per fare rifornimento, andare al bagno e cambiare Leander, passarono in fretta.

Alex aveva dato a Maggie l'indirizzo della casa di sua madre e la Latina parcheggiò nel vialetto "Ti aspetto qui."

Lena annuì col capo e prese delicatamente Leander dal seggiolino e s'avvicinò alla porta, suonando il campanello.

Pochi minuti ed Eliza venne ad aprirle "Buonasera." Iniziò la mora, un filo nervosa "Io sono..."

"So chi sei." Le disse la donna, sorridendole "Prego."

La ragazza entrò, col piccolo in braccio e subito vide Kara, seduta sul divano, che s'irrigidì, balzando in piedi "Accidenti! Che ci fai qui?"

"Ehi, signorina! Ti ho educata meglio di così. Ti pare questo il modo di fare?" La rimproverò la donna.

Kara chinò il capo "Mi dispiace... Ma io non riesco a guardarla ed ascoltarla." Disse, chinando il capo.

La bionda si congedò ed entrò in camera sua, ove Drake e Keira stavano dormendo. Lena chiuse gli occhi, sospirando.

"Ti prego di perdonarla."

"Io non ho problemi a perdonarla... È lei che non mi perdonerà mai."

Eliza le offrì una tazza di thè caldo "Posso tenere in braccio il mio nipotino? Leander, giusto?"

Lena annuì e le passò il piccolo, stupendosi, anche se non molto, di quanto Eliza e sua madre fossero diverse. Alex e Kara erano cresciute con una bravissima persona che non discriminava suo nipote perché nato con la fecondazione assistita, ma lo amava e gli voleva bene.

"Io non sono stata col ragazzo che ha visto Kara. Era un mio collaboratore, venuto a dirmi personalmente che il progetto su cui sto lavorando è andato a buon fine... Mi ha stretto la mano e dico sempre, ai miei collaboratori che non voglio che si prendano tante libertà. Ha portato lo champagne perché lui e gli altri tecnici sapevano quanto ci tenessi."

"Capisco e... Su cosa stai lavorando, se posso chiederlo?"

Lena le mostrò il cellulare, felice di condividere il suo sapere con un'intelletto elevato come quello di Eliza Danvers "Ho creato una tuta più resistente per Supergirl, affinché gli effetti della Kryptonite siano più lievi."

Eliza guardò il tutto con molto interesse. Lena Luthor era un vero genio.

"Deve piacerti molto Kara..." Disse e Lena arrossì, facendo sorridere Eliza "Mi ha detto, come hai cambiato il suo appartamento. Come avete deciso di riconoscere i bambini ed allevarli insieme... E ora questo..."

"Lei mi piace molto, fin dal primo giorno che l'ho vista. Ma ormai credo che sia tardi... Kara non vuole più avere nulla a che fare con me."

"Parlerò io, con quella testa dura."

Lena le sorrise, con gratitudine, riprendendo Leander "Grazie."

Le due si salutarono e Lena salì in auto con Maggie, che fece cenno con la mano ad Eliza, che le sorrise.

La donna rientrò in casa per trovarsi davanti Kara. E capì, dalla sua espressione, che aveva sentito tutto.

Adesso la scelta era solo sua.

  
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