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Autore: mystery_koopa    17/01/2019    2 recensioni
Una piccola raccolta di 12 drabble, ognuna con un protagonista diverso, rappresentanti le emozioni senza nome che ognuno di noi è in grado di provare.
La raccolta partecipa alla challenge "Emozioni senza nome" indetta da Emanuela.Emy79 sul Forum di EFP.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bowser, Mastro Toad, Peach, Rosalinda
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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PENSIERI DI VETRO

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ANEMOIA – IN UNA GABBIA DI VETRO – ROSALINDA

 
Per Rosalinda, ricordare la sua infanzia sulla Terra era estremamente doloroso. I prati verdi, le colline, la casa… tutto ciò non esisteva più da secoli, un tempo infinito trascorso tra la Biblioteca e l’Osservatorio Cometa. Ma quando pensava al tempo trascorso, e a cosa sarebbe successo se sua madre non fosse morta così presto… era come se quei momenti che non aveva mai vissuto con lei scorressero davanti ai suoi occhi; era una prigioniera, rinchiusa in un’indistruttibile gabbia di vetro.
Gli Sfavillotti erano sempre stati la sua seconda famiglia, come dei figli, ma quando i suoi pensieri sfioravano la gelida barriera dei ricordi, era come se nulla fosse mai esistito.

 
*

SONDER – VITE AUTOMATICHE – PEACH

 
Ogni volta che veniva rapita, e l’esercito di Bowser invadeva le regioni del Regno dei Funghi, Peach se lo chiedeva: era davvero possibile che ognuno di quei Koopa, di quei Goomba, di quei Koopistrici fosse davvero un essere vivente, un individuo con un’origine, una famiglia, degli amici e del pensiero complesso? Probabilmente, era davvero l’unica a poterlo immaginare, con il loro sovrano che li muoveva come pedine e Mario che li sconfiggeva uno dopo l’altro senza pensarci, come se fossero solamente degli automi… e invece ognuno di loro aveva qualcuno ad aspettarlo a casa, sulla soglia d’ingresso? Pensare che tutto ciò accadesse per lei la distruggeva.
 
*

MONACHOPSIS – INSPIEGABILE SOLITUDINE – DAISY
 
Inadeguata, fuori posto. Era così che Daisy si sentiva ogni giorno, all’interno della corte di Sarasaland. Era come una goccia di pioggia che scende sul vetro di una finestra: una lacrima solitaria, che ha perso la sua strada verso il terreno. Quando si ritrovava con le solite persone per praticare degli sport o correre sui go-kart si sentiva davvero a casa, in grado di esprimere appieno tutte le sue emozioni: era fiera, libera, energica. Ma se la sera si ritrovava da sola, in quel palazzo vuoto e immenso, la gioia crollava come un castello di carte e le illusioni si moltiplicavano: non aveva ancora capito cosa significasse tutto ciò.
 
*

VELLICHOR – IL PESO DELL’ASSENZA – MASTRO TOAD

 
Camminare per i corridoi della Biblioteca Reale durante le lunghe assenze della principessa era l’unica cosa che poteva distrarre l’anziano Toad dai suoi angosciosi pensieri e dalle enormi preoccupazioni sulle sorti della sua protetta. Sapeva benissimo, nonostante si rifiutasse di ammetterlo anche a se stesso, che Bowser non le avrebbe mai torto un capello, eppure non poteva che temere per lei. Tuttavia, il profumo della carta consumata dal tempo cancellava dalla sua mente ogni pensiero, riportandolo alla sua gioventù, quando quei libri già emanavano quella fragranza di antichità, di surreale malinconia. In quei momenti si sentiva stanco, con il peso degli anni sulle spalle, ma col cuore libero dalle preoccupazioni.
 
*

KENOPSIA – GLI SPETTRI DEL PASSATO – LUIGI

 
Quella magione non era mai stata così desolata: Luigi ricordava perfettamente il terrore viscerale della prima volta in cui vi aveva messo piede, spaventato a morte per la presenza di quelle migliaia di spettri ma ugualmente determinato a proseguire per salvare Mario. Durante l’esplorazione dell’intero palazzo aveva sempre tremato, ma non si era mai tirato indietro, e alla fine quegli spettri, sia quelli benevoli che quelli nocivi, erano diventati per lui una presenza quasi rassicurante, che gli indicava che tutto stava andando nel modo giusto. In quel momento però, camminare per quei corridoi deserti lo inquietava ancora di più. Cos’era successo? Com’era possibile… era forse colpa sua?
 
*

MAUERBAUERTRAURIGKEIT – NECESSITÀ IMPROVVISA – BOWSER

 
Bowser sbatté la pesante porta lignea alle sue spalle e, incurante delle proteste di Kamek e dei Bowserotti, la serrò a doppia mandata con la chiave resistente anche alle fatture dell’anziano Magikoopa. Non era stato sconfitto da Mario, non aveva perso ancora una volta Peach, e non aveva nemmeno incontrato nessuno: semplicemente, si era alzato di scatto dal proprio trono e si era rifugiato nella propria camera senza un apparente motivo. Levatosi il pesante guscio spinato si era seduto a terra, rivolto verso l’ampia finestra con lo sguardo perso verso il nulla, forse in cerca dell’unica cosa non ottenibile da un re: la solitudine.
 
*

JOUSKA – INCIDENTE FATALE – TOAD

 
Toad immaginava già il momento in cui la principessa Peach sarebbe venuta a saperlo.
“Toad, come hai potuto farlo!? Proprio oggi, poi… quest’atto è davvero imperdonabile”.
“Principessa, mi perdoni! Io… io non volevo!”
“Se tu non avessi voluto farlo, avresti dovuto stare molto più attento! Dovrò proprio rivalutare il personale di questo castello una volta per tutte, ma posso iniziare già da ora!”
“No, la prego!”
“Vattene per sempre, sei licenziato!”
Come aveva potuto far cadere così rovinosamente la torta di compleanno di Mario, preparata dalla principessa Peach in persona?

 
*

CHRYSALISM – AL SICURO – WENDY O. KOOPA

 
Wendy odiava le giornate di pioggia, quando il fango le sporcava le scarpe e l’acqua le sbavava il trucco scendendo obliquamente e colpendola nonostante l’ampio ombrello. E odiava anche il dover restare chiusa in casa tutto il giorno a sopportare i suoi rumorosissimi fratelli, ma sicuramente ne valeva la pena. Mentre fuori infuriava la tempesta, avvolta in una morbida coperta, la giovane koopa osservava compiaciuta la sua scarpiera scintillante, accuratamente riposta al sicuro dal fango, in attesa di poter sfoggiare il suo nuovo look per le strade di Koopa City.
 
*

EXULANSIS – INCOMPRESO – MARIO

 
Davanti a una platea di Toad, Mario iniziò a raccontare la sua ultima battaglia contro Bowser: “Voi non potete immaginare quanto quel Power-UP l’avesse reso immenso… persino io non l’avevo mai visto così, nemmeno durante la nostra battaglia sulla cima di quel vulcano! E intanto, la nostra amatissima Peach era rinchiusa in una gabbia a strapiombo su un altare di lava. Se non fossi giunto io a salvarla, cosa sarebbe potuto accadere? No, non oso immaginarlo, e nemmeno voi, scommetto!”
Improvvisamente, Mario si fermò e si avviò verso l’uscita della sala. Tutti i Toad stavano sbadigliando, eccetto uno che si era addormentato.

 
*

RÜCKKEHRUNRUHE – MEMORIE – YOSHI

 
Non era vero, e non poteva esserlo: come avrebbe potuto lui, praticamente da solo, attraversare tutti quei Mondi, tutte quelle Galassie, e riuscire a ritornare a casa come se non fosse accaduto nulla, come se tutto fosse stato solamente un sogno? Ogni volta che rimetteva piede nella sua isola natale, Yoshi risultava quasi confuso pensando a quante cose avesse visto e toccato da vicino durante le sue avventure: erano talmente tante che persino le più vicine nel tempo e nello spazio parevano lontanissime, e ogni ricordo si annebbiava inesorabilmente. Era facile dimenticare tutto, in realtà, eccetto il sorriso degli amici: ogni volta che li rivedeva, era sempre lo stesso.
 
*

ZENOSYNE – OSCILLANTE SULLE SABBIE – MARGHIBRUCO

 
Passando per il deserto, la sua presenza era costante: non c’era volta in cui non si trovasse in quella minuscola zona, percorrendola avanti e indietro oscillando sulle sabbie. Non pensava a nulla, se non a compiere l’ordine affidatogli dal Re Bowser: ogni volta che Mario gli si presentava davanti il suo volto rimaneva impassibile, quando in realtà temeva per la sua sorte. Talvolta, invece, si rendeva conto che, mentre restava lì, il tempo scorreva ugualmente, anzi, sempre più velocemente, andando perduto per sempre. Era forse inutile continuare a rimanere in quel deserto, in cui i nemici di Bowser non si smarrivano mai: ma il tempo intanto passava, nonostante quei pensieri.
 
*

KAIROSCLEROSIS – FISSARE IL SOLE – PRINCIFATA VERDE*

 
La gioia provata nel vedere la rottura di quell’ultimo barattolo non era quantificabile: finalmente tutte le sue compagne erano state liberate dalla prigionia a cui Bowser le aveva costrette. Dopo molto tempo, per la prima volta, la Princifata Verde si sentì davvero felice… ma quella felicità era come uno sguardo rivolto direttamente al Sole: illuminante per un istante, ma sempre più distruttivo. In un attimo, la felicità era scomparsa. Improvvisamente, si ritrovò sola in mezzo al gruppo festante, come colta da un presagio del futuro: un solo secondo più tardi, un coperchio si richiuse sopra alla sua testa sotto gli occhi attoniti di Mario.

*Missing moment da “Super Mario 3D World”.
 

Emozioni Utilizzate:
1. Anemoia: nostalgia per un tempo che non hai vissuto. 

2. Sonder: La realizzazione che ogni persona che incontri, o che semplicemente ti passa davanti, ha una vita complessa e ricca come la tua, con i propri sogni, amici, preoccupazioni e piccole manie. 

3. Monachopsis: La sottile ma persistente sensazione di essere fuori posto. 

4. Vellichor: La strana malinconia che si respira nei negozi di libri usati, che in un certo senso sono imbevuti del passare del tempo. 

5. Kenopsia: Quell’angosciosa e desolata atmosfera che ha un luogo che di solito è/è stato straripante di gente ma adesso è abbandonato e silenzioso. 

6. Mauerbauertraurigkeit: Quell’impulso non spiegabile di allontanare le persone da sé, comprese anche gli amici più cari a cui vuoi bene.

7. Jouska: Una conversazione ipotetica che reciti in maniera compulsiva nella tua testa. 

8. Chrysalism: Quella tranquillità che si prova nel trovarsi al coperto quando fuori c’è una tempesta. 

9. Exulansis: La tendenza di smettere di parlare di un’esperienza perché ci si rende conto che, le persone che ci stanno ascoltando, non sono davvero in grado di comprendere. 

10. Rückkehrunruhe: La sensazione di tornare a casa dopo un viaggio che ti ha stimolato tutti i sensi solo per accorgerti che sfuma rapidamente dalla tua consapevolezza fino al punto che devi sforzarti per tenere a mente che questa cosa è davvero successa, nonostante fosse cosi vivida solo qualche giorno fa. 

11. Zenosyne: la sensazione che il tempo continua a passare velocemente. 

12. Kairosclerosis: L’attimo in cui ti accorgi di essere felice, e in cui tenti in maniera cosciente di assaporare la sensazione, ma che lentamente scompare fino al momento in cui è poco più di un ricordo. 

 






 
 
 
 
 
  
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