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Autore: DDeiji    17/01/2019    1 recensioni
Dopo la guerra i ragazzi tornano a Hogwarts per finire l'ultimo anno. Ma possono succedere tante cose in un anno. Adesso che la guerra è finita i maggiori problemi sono solo i problemi di cuore. Una bazzecola se si considera che hanno combattuto una guerra!! O forse no?
In questa storia Tiger e Piton sono ancora vivi.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Pansy Parkinson, Romilda Vane, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dubbi e gelosie



Il giorno dopo Hermione si era alzata di cattivo umore. Non era riuscita a dormire: continuava a ripensare alla discussione avuta con Malfoy.

“Hermione, ti posso parlare?”

Merlino! Sono appena scesa dal dormitorio! Datemi tregua!

“Ah Harry!” sorrise appena riconobbe il proprietario della voce “Certo! Andiamo a fare una passeggiata nel parco? Tanto oggi è domenica, possiamo fare colazione anche più tardi”

“Volentieri!” e la prese a braccetto per poi dirigersi verso il portone.

 

 

Quella mattina al gruppetto serpeverde si era aggiunta anche Ginny. Blaise si era offerto di accompagnarla in sala grande e, anche se la cosa non era ben vista dalle ragazze, nessuno aveva obbiettato. Certo però che era strano vedere proprio lei circondata da serpeverde!

“Allora Malfoy, come sarà la festa che avete organizzato?” cercò di iniziare una conversazione la rossa.

“Normale.” rispose lui asciutto.

“Lascialo stare, stamani si è alzato male. Non che di solito sia uno zuccherino, ma a quanto pare ha dormito male” disse Blaise guardano il biondo con sguardo eloquente.

Guarda che lo so che non hai dormito perché ieri sera hai litigato con la Granger.

“Ah sì?” si allarmò Astoria “ E perché?” temeva che si fosse divertito con qualcun’ altra.

“Ah non lo so” le dette corda il moro “ ieri sera non mi risulta che fosse accompagnato” altro sguardo provocatorio.

“Certo che la relazione con Potter non doveva essere così importante come volevate far credere” esordì improvvisamente il biondo rivolgendosi a Ginny

“Mi stai dando della puttana, Malfoy?” lo spirito battagliero era qualcosa che Ginny aveva appreso dalle due donne più importanti della sua vita: sua madre e Hermione Granger.

“No, sto dando allo sfregiato della puttana” rispose lui indicando il chiostro interno.

Lei seguì la direzione del dito. Harry era seduto per terra con le spalle appoggiate alla fontana e Hermione era seduta tra le sue gambe, appoggiata alla sua spalla, con un braccio del moro a circondarla e stava giocherellando con l’altra mano. Erano talmente presi dalla conversazione che non si accorsero nemmeno di loro.

“E allora?” Ginny non capiva.

Ma è stupida?

“Penso che Draco si stesse riferendo al fatto che il tuo ex non ci ha messo molto a consolarsi” intervenne Theo vedendo l’espressione del suo amico.

Ginny si voltò di nuovo a guardare Harry. Poi scoppiò a ridere.

Ok, non è solo stupida. È pure pazza. Con chi s’è andato a impelagare Zabini!

“Ma è Hermione!” disse lei quando riuscì a riprendere fiato, a mo’ di spiegazione.

Ora anche Blaise era perplesso.

“Loro fanno sempre così” proseguì “sono amici da una vita, praticamente fratelli, non c’è niente di malizioso nei loro comportamenti, anche se posso capire che visto da un estraneo possa sembrare.”

“No aspetta un secondo. Mi stai dicendo che loro stavano abbracciati a farsi le coccole anche quando stavate insieme tu e Potter?” a quel punto anche Daphne si era incuriosita.

“Sì! È sempre stato così, il rapporto tra Hermione e Harry è qualcosa solo loro. Nemmeno mio fratello riesce a entrarci a volte.”

Se fosse la mia ragazza non la lascerei avvicinare a Potter!

Se fosse la mia ragazza? Ma che vado a pensare? Ho proprio bisogno di dormire.

Draco scosse la testa e ricominciò a camminare. Quel gesto, però, non era sfuggito allo sguardo del suo amico dagli occhi blu.

 

 

“Allora Harry di che volevi parlarmi?”

“Intanto dimmi te come stai? Senza offesa Hermione, ma mi sembri un po’ sbattuta stamani”

“Non sono riuscita a dormire” rispose lei. E sembrava che non avesse altro da aggiungere, ma il moro la conosceva da tanto, forse troppo tempo. Attese in silenzio guardandola calmo senza metterle fretta.

“Il fatto è che ieri ho litigato con Malfoy. Ci ho ripensato tutta la notte e non sono riuscita a dormire”

Lui non disse nulla. Sapeva che lei avrebbe proseguito da sola.

“Ci dovevamo incontrare per organizzare le ronde dei prefetti. Lui è arrivato tardi e ha iniziato a trattarmi male e ad offendermi. Mi ha chiamata mezzosangue e ha detto che sono un’ipocrita e che se mi comporto bene con loro è solo perché l’ha detto la McGrannitt. Ha detto che durante la guerra sono stata privilegiata e che nonostante questo mi permetto di giudicarli e di ritenermi migliore di loro. Non capisco che sia successo!”

“L’altra volta era stato gentile hai detto.”

“Per questo non capisco! Non gli ho fatto nulla, ne sono sicura!”

“ e tu cosa hai fatto?”

“Ho reagito!” rispose lei ovvia.

“Come?”

“Gli ho detto che è solo un mangiamorte codardo e che se mi comporto bene con loro è solo perché me l’ha detto la preside”

“Ma non è vero” nel tono del ragazzo non c’era rimprovero, era solo una constatazione.

“Lo so, ma mi ha fatta stare male e volevo rendergli pan per focaccia”

“Beh Hermione, non sono uno psicologo, ma secondo me stai male più per quello che hai detto te che per quello che ha detto lui. Tu sai chi sei. Non importa quello dicono gli altri. Non ti è mai importato quello che dicevano gli altri e anche se fosse sai gestirlo. Dire quelle cose a Malfoy, invece, è stato come tradire il tuo modo di essere.”

“Lo so. C’avevo pensato anche io.”

“Sono sicuro che ci fossi arrivata prima di me” rise lui “ma sono altrettanto sicuro che sentirlo dire ad alta voce a volte aiuta a rendersi conto di quale sia la cosa migliore da fare”

“Mi stai dicendo che dovrei scusarmi con lui?” si allarmò lei.

“ Sì, secondo me dovresti scusarti con lui, ma non per lui. Lo devi fare per te stessa”

“Preferirei comunque fare un tema di 50 centimetri”

“Hermione, tu preferisti fare un tema di 50 centimetri sempre!” la prese in giro il suo amico, ricevendo in cambio una gomitata nelle costole.

“Tu di che volevi parlarmi, invece?”

il sorriso si spense sulle labbra del ragazzo “Ho bisogno di un consiglio. Riguarda Ginny”

“Sì, me lo immaginavo”

“Noi ci siamo presi una pausa, lo sai. Ma non so come vuole che mi comporti.”

Lei non capiva, glielo si leggeva in faccia.

“ Ieri sera sono andato al festino di serpeverde”

“Harry...” iniziò lei
“Lo so, lo so. Ho infranto non si sa quante regole per una cosa futile e inutile come un festino. Ma non è questo il punto” la interruppe lui “Ho visto Ginny.”

Ahia, credo di sapere dove vuoi andare a parare.

“Era con Zabini e a un certo punto sono andati in camera.”

“Beh, magari non è come pensi”

Lui la guardò come a dire ‘ ma pensi che sia scemo?’

“Ok, forse è come pensi. Quindi?”

“Quindi non so perché l’abbia fatto. Vuole solo divertirsi un po’ prima di tornare con me? Oppure considera la nostra storia finita? Oppure mi voleva solo far ingelosire, anche se non credo mi abbia visto? E cosa si aspetta che faccia io? Devo aspettarla? Vuole che la corteggi? Posso andare con altre ragazze?…”

“Harry, calmati!” lo fermò la riccia “ Ti stai facendo troppe domande, ma soprattutto ti stai facendo le domande sbagliate. Vi siete lasciati perché tu non sapevi cosa volevi. Adesso puoi fare quello vuoi, non devi fare quello che pensi che lei voglia tu faccia. Vuoi andare con altre ragazze? Fallo! Vuoi corteggiarla? Fallo! Puoi, e devi, fare quello che desideri. Altrimenti questa separazione non avrebbe senso!”

“Hai ragione” sospirò lui “ cercherò di capire cosa voglio. È una cosa nuova per me”

“Ma ci sono io ad aiutarti!”

“Sì lo so. Ci sei te.” sorrise lui stringendola.

  
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