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Autore: queenjane    17/01/2019    4 recensioni
The Ring Cycle, an Empress, Wagner and Ludwig II of Bavaria, quote " In quella sera del marzo 1904, rifletteva che Wagner aveva avuto una vita tormentata, ricca di scandali, avventure e opportunità, creando quelle perfette composizioni, che narravano di eroismi, morte, tradimenti, amori appassionati, avventure e quanto altro.
Si sfiorò il ventre, nella discreta penombra, il bambino si era mosso, finalmente. Sarebbe stato un maschio, non poteva che essere così, un segno che si fosse palesato ascoltando quelle struggenti melodie.
Movimenti leggeri come piume, si impose di non piangere, commossa, pensando a Wagner, che le sue fortune erano risalite nel 1864, quando, a 51 anni, oberato dai debiti e inseguito dai creditori, Luigi II di Baviera era asceso al trono.
Cugino di Elisabetta Wittelsbach, imperatrice d'Austria, SISSI, era giovane, cupo e tormentato, era diventato il mecenate del musicista, ne aveva pagato i debiti e lo aveva fatto installare a Monaco...."Un divertissement con alcuni pezzi su Alexei Nicolaevich Romanov, il figlio dell'imperatrice, sul suo coraggio, a soldier prince, a knight, full of grace and courage, a Ring within the Ring.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Periodo Zarista
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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Oltre a Wagner, Luigi di Baviera aveva adorato Maria Antonietta e aveva fatto costruire il castello di Linderhof in stile rococò per omaggiare la sovrana martire e i suoi parenti, i morti re francesi dalle trascorse grandezze.
Come il matto re di Baviera, nel 1896, andava visitando Versailles.
Si tolse le forcine di squisita fattura, che le assicuravano le lunghe ciocche alla crocchia che soleva portare.
Tutto  quello che aveva era splendido, dalla biancheria di lino e batista alle lenzuola di seta con il suo monogramma.
Per non tacere dei vestiti, che ordinava da Worth e Paquin, gli equivalenti della sua epoca della famosa mademoiselle Bertin, che aveva vestito Marie Antoniette.
 I suoi passi parevano seguire i suoi, la regina austriaca si era librata con la grazie di una farfalla sui pavimenti che lei aveva percorso oggi, ammirando la famosa Galleria degli Specchi, per non tacere delle fontane che avevano zampillato, in fastosi zampilli.
I  giardini di Versailles erano una meraviglia, come quelli di Babilonia, le foglie che viravano nel rame e nell’oro, quando avevano visitato Parigi le migliaia di alberi presenti sulle strade che avevano percorso erano stati ornati da fiori artificiali di ippocastano, appositamente creati..
 Sorrise nello specchio, flettendo indietro la testa dorata, gli occhi grigio azzurri assorti e remoti. Anche Antonietta era stata bionda, con grandi occhi, dotata di grazia ed eleganza, brillante in ogni occasione, lei invece in pubblico arrossiva, la sua timidezza cronica era percepita come arroganza, il suo delizioso incarnato, che gli inglesi chiamavano “pesche e panna” diventava orribile.
Si alzò, andando verso il letto a baldacchino, con stupendi e raffinati tendaggi, Antonietta doveva avere pensato che certo era splendido. Come la trovata dell'ambasciatore francese di regalarle un arazzo di Gobelin con la regina e i suoi figli, lo avrebbe messo nel suo salotto arredato nei toni del malva e del lilla, nel suo prediletto palazzo di Alessandro, a Carskoe Selo, sua residenza preferita.
 Alessandra Feodorovna si addormentò sorridendo.
Era il 1896, era in viaggio con suo marito per le corti di tutto il continente europeo dopo la solenne incoronazione di Mosca.
Era zarina di Russia, moglie di Nicola Secondo, sposato per amore, giovane e avvenente.
La sola cosa che mancava a rendere completa la sua gioia era un figlio maschio, nel novembre precedente aveva dato alla luce la sua prima figlia, Olga.
 Un erede.
Mancava solo un maschio per rendere completa la sua gioia, la  vita, la sua infanzia era stata triste, la madre e la sorella più piccola morte di difterite quando aveva sei anni, il padre a venti, per non tacere della lunga lotta per sposare Nicola, erano trascorse molte stagioni infelici prima del loro fidanzamento, dei suoi dolci baci che avevano sciolto il gelo che le serrava il cuore.
Per lei era un onore dormire in quelle stanze, appunto, mentre il suo seguito lo considerava un cattivo segno, come la scelta di regalarle quel particolare arazzo.
…and teach me wrong from right, and I'll show you what I can be.
   
 
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