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Autore: Lily710    18/01/2019    4 recensioni
“Poi, una volta fermatosi, egli alzò lentamente la maschera che lo nascondeva, scoprendo così un paio di occhi profondissimi, rossi come due grandi e preziosi rubini, che incrociarono subito quelli blu cielo dell'altra. Ma quel chiarore che lo illuminò appena tolse la visiera li presentò ancor più brillanti di quello che erano e, al contempo, mise in risalto quel mistero celato che possedevano, rendendo quella creatura ancora più intrigante.”
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maria Robotnik, Shadow the Hedgehog
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un'anima dorata passeggiava solitaria in un luogo candido.
La quiete e la pace, quali le dominatrici di quel posto, accompagnavano con serenità un silenzio rilassante ma soprattutto singolare, proprio come lei.
Quel vestitino azzurro che indossava le sfilava a pennello in tutto il corpo, arrivandole alle ginocchia e rendendola una principessa.
Però non portava la corona: era più una guerriera, lei.
O meglio, lo era stata.
Quei capelli biondi, pettinati con tanta cura, le scivolavano sino alle spalle - dandole un tocco di magia da farla apparire quasi surreale - mentre i suoi passi, felpati per via delle silenziose ballerine blu che era solita avere, attraversavano quell'ambiente fin troppo luminoso.
 
Poi sospirò, tenua.
Allora con grazia si fermò mettendosi delicatamente in ginocchio, mentre i raggi riscaldavano la pelle del suo viso liscio e appena rosato, tipico di una bambina, e i suoi occhi brillavano alla vista di quel firmamento pulito, dello stesso colore delle sue iridi.
 
D'improvviso vide apparire, dal fondo di quel bagliore perenne...
Un'ombra.
Quella si avvicinò, camminando taciturna e con fare galante, verso di lei, che dal suo canto portò una mano sulla bocca dallo stupore.
Lì la ragazzina non era mai stata in compagnia...
Per quale motivo adesso qualcuno la stava raggiungendo?
E soprattutto, come poteva esserci dell'oscurità in quel luogo così lucente?
 
Quella sagoma scura - e, da quel che poteva scorgere, antropomorfa - le parve però diversa dalle altre: non era comune, infatti, che avesse delle ordinate striature rosso fuoco tra quelli che sembravano aculei, apparentemente morbidissimi, di una tonalità richiamante l'ebano.
Quelle strisce cremisi scendevano poi con armonia sulle sue braccia, sino ad arrivare ai palmi delle mani - le quali si muovevano, in quel momento, mistiche ma libere, quindi non chiuse a pugno.
L'individuo era vestito come un cavaliere d'epoca: infatti, il petto era rivestito da un'armatura da battaglia, invece il viso era coperto da un elmo in ferro, che lasciava però trasparire uno sguardo sinistro ma ammirevole.
E quel musetto, per quanto potesse essere serio, dal punto di vista di lei appariva, quasi quasi... molto tenero.
 
Si ritrovarono così l'uno di fronte all'altra.
L'avrebbe riconosciuta tra migliaia.
 
Poi, una volta fermatosi, egli alzò lentamente la maschera che lo nascondeva, scoprendo così un paio di occhi profondissimi, rossi come due grandi e preziosi rubini, che incrociarono subito quelli blu cielo dell'altra.
Ma quel chiarore che lo illuminò appena tolse la visiera li presentò ancor più brillanti di quello che erano e, al contempo, mise in risalto quel mistero celato che possedevano, rendendo quella creatura ancora più intrigante.
 
Il vento soffiò, scostando le ciocche dorate della ragazzina verso est.
L'essere mistico le sorrise, lieve e delicato, si inchinò davanti a lei e le baciò la mano.
Ella, ammaliata da quel gesto, ricambiò teneramente il sorriso, mostrandogli i suoi denti scintillanti e accarezzando delicata la folta chioma striata altrui.
No, quell'ombra in tutta quella luce non guastava affatto. Anzi.
Lui era un vero e proprio “cavaliere dell'oscurità”, degno di essere chiamato tale.
E lei sarebbe stata eternamente la sua principessa, che nascondeva in realtà un animo fin troppo combattente.
E insieme, combaciavano alla perfezione...
Come cinquant'anni prima, del resto.
 
«Bentornato, sir. Lancillotto*.»
 
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*= riferimento a “Sonic e il cavaliere nero”, dove Shadow impersonifica Lancillotto (infatti anche nella fic è vestito da cavaliere, come nel gioco).
 
Angoletto dell'autrice: ciao, ragazzi!
Come prima cosa, vorrei dirvi che per scrivere questa fic mi sono, appunto, ispirata ad alcune immagini che ho visto (per caso) di Maria e Shadow versione Lancillotto. :3
Comunque... sì, lo so. Ultimamente sto sfornando fic quasi fossi una macchinetta, ma la mia ispirazione per adesso sta viaggiando fin troppo, ragione per cui se noto qualsiasi cosa che cattura la mia attenzione a livello emotivo sento la necessità di scrivere. xD
Bene, detto questo, spero che vi sia piaciuta, come al solito se avete consigli da darmi/errori da segnalarmi/frasi non fluide da modificare, ditemelo tranquillamente e alla prossima!
Baci, Lily :3
   
 
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