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Autore: _K_    19/01/2019    0 recensioni
"All'epoca Naruto Uzumaki era solo un giovane scalmanato che aveva finito il liceo da appena un anno. La testa la aveva ovunque meno che sulle spalle e combinava un guaio dopo l'altro. Era distratto, sboccato, spesso immaturo e, in alcuni casi, logorroico.
Ma ciò che accadde quella notte non ha nulla a che vedere con i suoi innumerevoli difetti."
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki, Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Di male in peggio

Si sarebbe aspettato di tutto da Sasuke Uchiha, tutto.. All'infuori di quello.

Alle tre e mezza del mattino del 5 Dicembre, due diciannovenni si trovavano sul lastrico di una strada nella speranza che qualche buon'anima sostasse e gli desse un passaggio, anche per un breve tratto, con la speranza di raggiungere il Silence prima dell'alba. C'erano due cose urgenti da fare: prendere i soldi che Suigetsu aveva consegnato a Jubo e trovare un telefono per chiamare un carroattrezzi e far rimuovere la macchina. Naruto e Sasuke l'avevano spinta fuori dalla strada sudando sette camicie, obbligati a lasciarla lì. Nonostante fosse persuaso che se se ne fosse andato non avrebbe più ritrovato l'auto, l'Uchiha fu costretto ad allontanarsene.
-Non ne posso più, si può sapere perchè non si ferma nessuno?- Sbuffò Naruto, tremante per il freddo.
-Prova a mettere in mostra la mercanzia.- Rispose l'altro sarcastico, strofinandosi le mani nel tentativo di scaldarle.
-Disgustoso..- Commentò l'altro. -Posso chiederti una cosa? Cioè, aspetta.. Te la chiederei anche se mi dicessi di no, quindi tantovale che lo faccia subito.-
-Quanto parli..- Piagnucolò l'Uchiha.
-Lo faccio per una buona causa. Comunque, da quanto tempo devi quei soldi a Pain?- Domandò l'Uzumaki.
-Circa tre mesi.- Rispose semplicemente Sasuke, con calma glaciale.
Naruto sussultò.
-E cosa ti farebbe se ti incontrasse ora?-
-Non saprei. Lui è uno che non ha mezze misure.-
Il biondo deglutì.
-Fantastico.- Concluse poi, sarcastico.
Pochi istanti dopo, finalmente scorsero un'altra macchina, che con loro sorpresa, si fermò. il finestrino si abbassò, rivelando il volto ossuto di un ragazzo albino, con gli occhi fuori dalle orbite e i capelli, dello stesso colore della luna, piatti e pettinati all'indietro. Affianco vi era un altro individuo incappucciato e con il volto coperto da un fazzoletto.
-Possiamo esservi utili?- La voce dell'albino era roca, poco raccomandabile.
-Dovremmo arrivare al Silence, ci dareste un passaggio?- Chiese Sasuke con disinvoltura.
Naruto dal canto suo iniziava a provare una strana sensazione.
-Che dici Kakuzu? Li facciamo salire?- Fece sprezzante.
-Fa come ti pare, Hidan. Tanto siamo diretti lì anche noi, no?- Sbottò l'altro, visibilmente innervosito.
Hidan ghignò e dopo averli squadrati dalla testa ai piedi, fece -Prego..-.
I due si accomodarono sui sedili posteriori. Naruto era rigido come il tronco di un albero, cercava persino di respirare il meno possibile sperando che si dimenticassero della sua presenza. Sasuke invece giaceva stravaccato e con la solita aria sfacciata.
-Come mai da queste parti in queste condizioni? Guardate che mica ci si arriva a piedi.- Chiese Kakuzu.
-La nostra macchina si è guastata.- Tagliò corto Sasuke.
-Che sfortuna..- Cigolò Hidan sarcastico, guardando il loro riflesso nello specchietto retrovisore e ridacchiando.
-Sai mi ricordi un nostro amico, tu con i capelli neri.- Fece poi.
Sasuke rimase in silenzio, parecchio scocciato dall'atteggiamento del ragazzo.
-Vero Kakuzu? Sembra Itachi?- Insistè.
-Ma che vuoi che ne sappia io? Stai sempre a ciarlaredi cose futili, Hidan. Chiudi il becco e guida, non voglio arrivare tardi anche oggi. L'ultima volta Pain se l'è presa anche con me e sai che noie mi da quando si arrabbia!- Si spazientì l'altro.
I capelli dei due ragazzi dietro si rizzarono. Mentre Naruto si chiedeva per quale losco motivo il fato gli avesse giocato un tiro così mancino, Sasuke, oltre ad essere colpito da un fastidioso tic all'occhio, iniziò a ponderare un piano di riserva. Tuttavia non potevano chiedergli di scendere altrimenti si sarebbero insospettiti. Lanciò un'occhiata al volto di Naruto, ormai di un colorito giallastro. L'altro mosse di pochi millimetri il capo, paralizzato dalla paura.
-Ehy vedi di calmarti, sai che i maleducati mi fanno inalberare. Ad ogni modo negli ultimi giorni Pain era nervoso per via di quel marmocchio, ma credo che a quest'ora l'abbia già sistemato, quindi non c'è bisogno di scaldarsi tanto!- Sbottò l'albino.
Arrivato a quel punto, anche l'impavido Sasuke iniziò a provare timore.
Kakuzu intanto non lo degnava nemmeno di uno sguardo.
-Mi stai ascoltando?- Insistè Hidan.
-No, il fatto che tu conosca il significato della parola "inalberare" mi ha distratto.-
L'albino mandò gli occhi al cielo e ignorò il compagno.
La macchina di Hidan puzzava di fumo, tuttavia era ben tenuta e pulita. Non che ai due ragazzi sui sedili posteriori interessasse. Loro avevano ben altro a cui pensare. Per arrivare a destinazione non mancava molto, ma se solo i due "amici" di Pain li avessero scoperti, bhe.. Probabilmente non lo avrebbero neanche più rivisto il Silence.
-Hidan accosta.- Gli ordinò Kakuzu.
-Vedi di non darmi ordini.- Il tono dell'albino era diventato minaccioso. Probabilmente la frecciatina che Kakuzu gli aveva fatto prima riguardo la sua conoscenza del vocabolario non gli era piaciuta.
-Quanto rompi! Devo pisciare..- Sbuffò l'altro annoiato.
-Te la tieni!- E infatti continuava ad inveirgli contro.
-Dai, guarda che se ti fermi non dirò a Pain di quella volta in cui ci hai provato con la sua donna.- Lo minacciò indirettamente, dandogli un'amichevole pacca sulla spalla.
Hidan digrignò i denti, per poi accostare all'entrata di un vicolo stretto e buio.
-Svuotati pure la vescica, vile.- Sibilò a denti stretti.
-Grazie, sei un amico.- Fece l'altro soddisfatto, uscendo dall'auto e sparendo nelle tenebre.
Innervosito dalle parole di Kakuzu, anche l'albino decise di scendere. Si frugò in tasca, prese il pacchetto di sigarette e se ne accese una, vagabondando attorno all'auto. Il ragazzo daicapelli bianchi era di suo molto fumino. Gli bastava poco per andare su tutte le furie. Per Kakuzu non era un problema, lo conosceva benissimo, ma per i due passeggeri rimasti in silenzio, sentirlo borbottare a bassa voce, da solo, al buio, mentre scorrazzava per il piazzale in cui avevan osostato, fu un po' inquietante.
Naruto guardò Sasuke.
-E' il momento.- Sussurrò piano.
-Eh? Di fare cosa?- Chiese l'altro, nervoso e confuso.
-Di darcela a gambe, ovviamente! Se ci scoprono quelli ci fanno secchi.- Sussurrò a denti stretti il biondo a voce sempre più bassa.
-Non ci penso proprio! Dobbiamo passare inosservati!- Insistè l'Uchiha.
Ma cambiò idea non appena Hidan, ormai stufo di attendere urlò a gran voce -Se non ti sbrighi giuro che ti ammazzo, Kakuzu! Lo giuro!-.
-Ok andiamo.- Si convinse Sasuke.
E pian piano sgattaiolarono fuori dall'auto con passo felpato e tremante. Corsero per diversi metri, nascondendosi poi dietro un palazzo.
Non appena Kaukuzu tornò all'auto, dopo che Hidan si fu lamentato a dovere, decisero di ripartire. Ma prima di ciò, non poterono non accorgersi che i sedili posteriori erano vuoti.
-Ma dove sono andati a finire?- Chiese Hidan, sospettoso.
Kakuzu neanche si girò a guardare.
-Ma  che vuoi che me ne freghi? Metti in moto che non abbiamo tempo da perdere.- Cantilenò l'altro, fin troppo seccato.
Hidan era, per carattere, un tipo che dubitava di tutto. Anche quando non ce n'era realmente bisogno. Guidava in silenzio, mentre Kakuzu continuava a lamentarsi sulla lunghezza del tragitto che stavano affrontando.
-Non ce la faccio più. Odio questo sedile, odio la tua macchina e anche questo periodo del cavolo.- Brontolava, ciondolando un poco. -E' una vita che non vedo una donna, il giro non va bene e i soldi non arrivano. Un vero schifo..- Aggiunse amareggiato. -E poi Pain sta peggiorando. Passa tutto il tempo a lamentarsi di tutto, sai credo che le cose non vadano tanto bene con Konan.. Lo sapevo che non poteva permettersela una donna di quel calibro. Ora è stressato perchè non riesce a starle appresso e se la riprende con noi perchè..-
Ma Hidan inchiodò di botto facendo slittare il compagno in avanti.
-Che diavolo ti prende?!- Sbraitò quindi.
Hidan aveva il volto illuminato da una luce sinistra.
-Ho capito chi era quel moccioso..- Sibilò poi.
-Parli di quello di prima?! Ancora ci stavi pensando?!-
Hidan si voltò a guardarlo.
-Quello era il fratello di Itachi, te lo dico io! Tutto torna!- Esclamò poi, su di giri.
Kakuzu sbuffò sonoramente.
-Senti, so bene che puoi essere frustrato. Sono due giorni che facciamo avanti e indietro per il paese, non abbiamo chiuso occhio e le occhiaie sulla tua carnagione..- Sospirò -..Sono orribili, si vedono ancora di più, Dio mio! Ti prego fatti una dormita che non ti si può guardare!- Fece poi esasperato, non riuscendo a mentire.
Hidan scosse il capo, innervosito.
-No, no! Allora Kakuzu, sto per dirti due cose, ok?- Parlò molto lentamente, scandendo bene ogni parola, dando indirettamente dello stupido al compagno, riuscendo finalmente a pareggiare i conti per poco prima. All'altro ovviamente non importò.
-Come prima cosa, mi permetto di ricordarti come si costruisce un discorso: si pone il soggetto  di esso al principio, poi ne segue la spiegazione ed infine, ma solo se se ne sa abbastanza, si possono aggiungere commenti e considerazioni personali. Le digressioni sono ammesse solo se non portano i partecipanti alla conversazione a chiedersi quanto pigro potesse essere l'inventore dei taglia carta, quando il fulcro del discorso era, che so? La nomina del Primo Ministro del paese! E questa è una cosa che tu non sei in grado di fare!- Lo rimproverò, sfinito.
-Hidan sei seccante..- Sbuffò l'altro, saturo dei deliri del compagno di viaggio.
-Seconda cosa!- Proseguì, alzando la voce. -Non sono pazzo, tantomeno stanco. Quante volte il mio intuito ha sbagliato?-
In quel caso Kakuzu parve non pensarci su due volte.
-Mai..- Rispose pensante.
-Esatto! Mai!-
Ci fu un attimo di silenzio, finchè Kakuzu non prese il telefono e ghignando, prese a cercare sulla rubrica il nome di Pain, per poi avviare una chiamata con lui.

--

Un brivido percorse la schiena di Naruto mentre, affianco a Sasuke, camminava a passo svelto fra i vicoli di Tokyo. Diciamo per loro fortuna, il passaggio che gli era stato dato gli aveva permesso di attraversare buona parte del tragitto, ma il biondino non sembrava comunque contento.
-Uchiha.- Lo chiamò
L'altro lo ignorò deliberatamente.
-Uchiha!- Insistè poi.
Sasuke, che glistava camminando avanti si girò esasperato.
-Che vuoi!?- Ringhiò poi, in preda a quella che potremmo tranquillamente definire crisi di nervi. Cosa che fece irritare ulteriormente l'altro ragazzo.
-Oh, ci mancava solo che iniziassi a dare di matto. Ma è fantastico! Questo deve essere il mio giorno fortunato!- Esclamò, fingendosi eccessivamente emozionato.
-Aspetta, aspetta, aspetta!Tu è da quando siamo partiti che dai di matto!- Gli ricordò Sasuke.
-Io sono stato RAPITO! Tu ti trovi in questa situazione perchè sei un delinquente! Il fatto che tu mi abbia RAPITO ne è la prova.- Lo accusò, mentre riprendevano a camminare a passo svelto.
-Ancora con questa storia del rapimento? Guarda che sei solo un plebeo con uno stipendio che a malapena sfiorerà la cifra che quì in Giappone è considerata nella media! Non sei un genio, anzi, non sei neanche intelligente, non sei il figlio di qualche pezzo grosso che potrei ricattare, insomma, per quale ragione avrei dovuto volerti rapire!?-
-Ah non so, non ho una mente criminale come la tua.- Lo provocò il biondo.
Ormai erano alla frutta. E come biasimarli? Le cose andavano di male in peggio, per di più non sapevano come fare a raggiungere il Silence.
Non parlarono per diversi minuti, ma continuarono a vagare per i vicoli del queartiere. Era notte fonda e in quel posto gli unici rumori che si sentivano erano quelli delle poche macchine in movimento e qualche schiamazzo provenire da un pub davanti al quale i due si ritrovarono svoltando un angolo.
-Ok, facciamoci un whiskey.- Asserì infine Naruto stressato.
Sasuke lo guardò.
-Perchè dovremmo? Ci rallenterebbe soltanto.- Sbuffò esausto.
-Lo zio Jiraya dice sempre che dopo un whiskey i problemi si risolvono.-
-Tuo zio è un alcolizzato, Uzumaki.- Gli fece notare Sasuke.
-Lo so.- Ammise l'altro, rassegnato. -Ma hai un'idea migliore?-


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Ullalà ne è passato di tempo. Tipo.. Anni. Ho trovato questo capitolo e ho pensato di pubblicarlo. La storia non è conclusa nemmeno nella mia testa.. All'inizio ero tutta gasata, ma poi in realtà non so bene come continuare, maledizione hahaahhahaha! Ad ogni modo questa parte la pubblico e poi si vedrà. Grazie se sei arrivato fin quì. Un saluto :D !!!

  
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