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Autore: WiliamTS    20/01/2019    0 recensioni
Le fate regnano sulla antica foresta ma l'equilibrio da loro portato potrebbe essere infranto.
Genere: Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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C'era una volta in un regno lontano lontano una foresta ricolma di scuri alberi giganti detti Rothbart, nella foresta regnava la pace poiché al suo centro si trovava il Diamante nero(un antico e nobile tempio delle fate, da tempo immemore protettrici della natura). Le fate della foresta erano libere e nobili creature dotate di grandi e scure ali, pelle d'alabastro e occhi color Ambra; vivevano la loro vita con il solo scopo di mantenere l'equilibrio nella Guerra tra i Zertoy (bestie feroci con tre teste di toro che camminavano eretti su due zampe e che avevano il corpo ricoperto da peli marroni) e gli Hente (esseri antichi come la foresta, dei grossi uccelli azzurri dalla pelle sottile e trasparente che lascia vedere i loro organi simili a costellazioni). Grazie alle fate tutte le creature della foresta vivevano le loro vite senza prendere il sopravvento le une sulle altre, in completa Armonia con i loro gruppi di appartenenza... Ma un giorno le cose cambiarono, alle fate era proibito avere relazioni con gli altri esseri della foresta, non potevano parlare con loro o farsi gli amici, ciò era severamente proibito però Magy, una giovane fata dotata di immensa bontà e curiosità, pensava che per amare bisognasse conoscere, che creare rapporti fosse l'unico modo portare un equilibrio. Magy passava le sue giornate e seguendo i suoi compiti da fata ma in segreto parlava con gli animali e le piante della foresta e mentre le altre fate spendevano le notti riposando al Diamante oscuro, lei fuggiva di nascosto per fare amicizia con Cervi, scoiattoli o altri animali, una di quelle notti conobbe RoKow un giovane guerriero Zertoy. Rokow era diffidente all'inizio ma con il tempo sì lascio avvicinare sempre di più. Magy incuriosita provo ad insegnare al guerriero la lingua delle fate e gli racconto del suo popolo, della magia e del diamante nero, Rokow ascoltava con avidità, inizio a riflettere sul ruolo delle fate, e vide in loro un potere e la possibilità di sfruttarlo. Presto Rokow escogitò un piano per rapire Magy: Un giorno il guerriero attese l'incontro con la fata e le offri una Mistura di piante da bere, il liquido l'avrebbe inebetita riducendo l'incredibile forza, agilità potere magico della fata, ma per quanto Rokow potesse insistere la fata continuava a rifiutare, per lei era proibito mangiare o bere, al quarto rifiuto il guerriero infuriato esplose in un istintivo atto di violenza, gettò la Mistura negli occhi di Magy e tentò di strangolarla, la strinse con tutte e quattro le sue braccia: mentre due mani le stringevano la gola le altre due spingevano le prime per rafforzare la presa... La fata urlo disperatamente in cerca di aiuto e in un istante arrivarono tutte le fate della foresta che circondarono i due, una voce potente chiese se accadendo e allora Magy ammise tutte le sue colpe, confesso e in lacrime implorò il guerriero di spiegare le sue azioni. Il guerriero disse che le fate vorrebbero portare un illusorio equilibrio, poiché loro limitano il libero arbitrio il mondo stesso. Tutte le fate intonare non coro aggredendo la povera vittima e dicendole che le saranno tolti tutti i poteri e che dovrà affrontare il proprio destino, al termine di questa frase sparirono nel nulla. Rimasti soli la fata e il guerriero iniziarono a lottare ma il vantaggio di Rokow gli garanti la vittoria, la uccise e poi la mangio assumendo in maniera del tutto inaspettata i poteri magici una volta appartenuti a lei. Le fate tremarono di terrore alla vista inaspettata di un esercito di Zertoy ora magici e potenti guidati da Rokow. Tutte le fate vennero sterminate e allora vennero sterminati anche tutti gli Hente della foresta poi vennero sterminati anche gli animali finché non restarono che le piante ma divorarono anche quelle e infine anche se stessi... Rokow resto solo e in vita, ultimo sopravvissuto, immortale se non per assassinio ma con nessuno rimasto per ucciderlo, condannato a sedere su un trono di cenere dove regnerà per sempre disgrazia, noia è grande disperazione fino alla fine dei tempi.
   
 
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