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Autore: Iaiasdream    21/01/2019    0 recensioni
(Dolce Flirt-Eldarya)
Dea non è mai stata una ragazza come tutte le altre. A causa dello strano colore della sua pelle, è vittima di bullismo nel liceo che frequenta. Stanca di quell'esistenza invivibile, cerca molte volte di farla finita, ma il suo corpo sembra essere indistruttibile. Con il passare del tempo, Dea si arrende a quel crudele destino e decide di affrontare la sua vita ignorando tutto e tutti. Nonostante questo, rimane sempre e segretamente innamorata di Armin, un compagno di classe, che a differenza sua, non la considera, dandole involontariamente un dispiacere, fidanzandosi con la generosa e sorridente Iris.
A quel punto, Dea è costretta ad allegare quell'altro fallimento all'elenco delle sue disgrazie.
Quando nella sua vita entra Dake, surfista playboy, la ragazza accetta facilmente la proposta di diventare la sua fidanzata; convinta che in un certo qual modo, possa finalmente cambiare la sua vita, ma non è così.
Purtroppo, la nostra eroina non sa che dietro le quinte di questa sua quotidianità, qualcuno e qualcosa complottano per impossessarsi del suo destino
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3.
SCOVARE IL RESPONSABILE



 
 
La pioggia sferzava il suo viso, non risparmiando neanche un lembo di pelle. Malgrado avesse un occhio bendato, le sue capacità visive lo lasciavano abile anche con un solo occhio. Si muoveva veloce nella notte, come il predatore che era, schivando rami e sfidando il velo umido rigato che copriva l'intera foresta.
A un tratto si fermò artigliando la corteccia di un albero. Chiuse l'occhio che luccicava di ametista e concentrò i suoi sensi sull'udito.
Non aveva sentito male, era un boato lontano e aveva percepito una strana presenza.
L'aveva sentita anche prima che il cielo si coprisse di nuvole e iniziasse a piovere.
La pioggia, l’ultima volta che l’aveva vista cadere nemmeno più la ricordava. E secondo il suo istinto, non si trattava di una coincidenza. Il boato non era affatto dipeso dalla tanto attesa intemperia.
Doveva pur esserci una risposta valida a ciò che stava succedendo.
Stava uscendo dalla radura, quando qualcosa lo bloccò. Nevra artigliò il tronco dell’albero per non rovinare al suolo. I suoi sensi lo misero in uno stato d’allerta, e i canini iniziarono a spingere le gengive.
L'odore era inconfondibile.
Sangue.
Nevra non riusciva a capire di chi fosse. Non sapeva a quale creatura affibbiarlo. Era un profumo strano, diverso dal solito, tanto che la sua abilità coltivata da anni per assopire il suo istinto lo mise a dura prova, poi la sentì: la fame farsi strada nella sua bocca, fino a stuzzicargli i sensi.
Si portò una mano sulle labbra e vi premette il palmo.
Oh, se avesse saputo da dove proveniva. Ma si sentiva confuso, come se qualcuno gli avesse dato una botta in testa.
Chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi su qualcos'altro, ad esempio sul rumore di quell’elemento naturale che non vedeva da anni e che si era dimenticato l’esistenza. Il ricordo non era ben lucido, all'epoca aveva solo due anni. Ma i suoi genitori, gli ultimi della stirpe dei vampiri, glielo avevano sempre detto: l’acqua caduta dal cielo, Eldarya non l’avrebbe mai più rivista. I draghi, custodi degli elementi, erano stati uccisi dopo che l’essenza suprema era scomparsa, scissa, lasciando un immenso cristallo che con il passare degli anni diminuiva la sua massa e potenza.
Che stava succedendo in quel momento?
Nevra ritornò subito alla realtà, accorgendosi di essere arrivato al villaggio. L’odore era più forte, percepibile, ma nel momento in cui voleva scoprirne la provenienza, il bracciale dei guardiani emise una luce azzurra.
Lo stavano convocando al quartier generale.
 
---
 
Il liquido di un verde fluorescente gorgogliava nella beuta. Ezarel lo osservava con soddisfazione.
Emana luce, si disse, ciò significa che l’esperimento è andato a buon fine.
Erano notti che non dormiva. Da quando Miiko gli aveva affidato l’arduo compito di creare una pozione capace di rendere i pozzi secchi riutilizzabili, si era messo al lavoro senza avere un minuto di respiro.
Dopo la lotta di diciotto anni addietro, gli eldaryani si rifornivano di acqua nella città di Giada. Il maestro Kappa, patriarca del villaggio, era stato talmente generoso ad accettare di aiutarli, ma ciò comportava un viaggio di tre giorni, e con il passare degli anni era diventato stancante e difficoltoso attraversare il mare, poiché in quelle zone regnava il mostruoso Leviatano che distruggeva senza scrupoli tutte le navi che attraversavano il suo territorio. Su tre equipaggiamenti, solo uno riusciva a ritornare sano e salvo completando la missione.
Gli elfi e i maghi si erano dati da fare per cercare di purificare e rendere bevibile l'acqua del mare, ma ciò comportava un grande sforzo e consumo di energia, dato che l’acqua era uno degli elementi collegati al grande cristallo.
Così, studiando gli antichi tomi, Kero aveva trovato una possibile soluzione, ne aveva parlato a Miiko e quest'ultima aveva dato ordini ben precisi all’elfo alchimista.
C'era riuscito, sarebbe bastato solo sperimentarlo ed averne conferma, ma, mentre stava travasando la pozione, un forte boato rimbombò nel silenzio, fece spaventare l’elfo, l’ampolla gli scivolò dalle mani e si frantumò sul pavimento disperdendo tutto il liquido.
Ezarel si vide i mondi cadergli addosso, sentì la rabbia fiottargli nel cervello, ma riuscì comunque a mantenere la calma. Si precipitò alla finestra imprecando e quando sollevò la tenda, rimase esterrefatto, << Ma che diav… >>
Non riusciva a credere ai propri occhi. Quella che cadeva dal cielo era proprio pioggia. Forse si era addormentato e tutto quello era un sogno. Si morse un dito ed effettivamente sentiva dolore, ma allora?
Dopo qualche secondo, qualcuno bussò alla porta. Trasalì ancora una volta poi diede il permesso per aprire. Comparve Jamon con la sua possente stazza e con l'espressione eternamente imbronciata.
<< Ezarel, tu venire in sala cristallo. Miiko parlare cosa urgente. >> disse il facocero con voce cavernosa.
<< Che cosa sta succedendo? >> chiese l’elfo senza spostarsi dalla finestra.
<< No domande. Seguire Jamon e basta. >>
Senza aggiungere altro l’essere uscì e aspettò il ragazzo che lo seguì a ruota e insieme si recarono nella sala del cristallo.
Erano presenti tutti i capi guardia, persino Chrome era stato convocato e c'erano anche Alajea e Karenn.
Miiko, davanti al cristallo, cercava di mettere a tacere il brusio, mentre Leiftan con sguardo attento osservava la folla.
Nel cercare i suoi amici, Ezarel trovò Valkyon appoggiato alla balaustra che conduceva all’altare dov’era la kitsune, e come sempre se ne stava in silenzio a guardare il vuoto.
Mai nessuno aveva scoperto a cosa pensasse il guerriero ogni qualvolta si fermava a farlo e tantomeno importava ad Ezarel.
Nel momento in cui stava per salutarlo, Miiko batté con forza la punta del bastone sul pavimento, il fuoco azzurro nella gabbia divampò e un grido assordante inondò la sala mettendo a tacere all’istante i presenti. Gli unici a non trasalire furono i tre capi guardia, Jamon e Leiftan; quest'ultimo si limitò solo a chiudere gli occhi e a sbuffare un sorriso.
Dopo aver lanciato un’occhiata fulminea ai presenti, la Kitsune prese a parlare: << il portale che ci collega al mondo degli umani è stato aperto. >> fu diretta, e il brusio ritornò udibile, << QUALCUNO… è entrato nella sala del cristallo e ne ha rubato un frammento. >>
Nevra e Ezarel si guardarono increduli.
<< Ma come? >> chiese l'elfo rivolgendosi alla ragazza << Nessuno riesce ad entrare qui. Chi è stato? >>
<< Non sappiamo ancora dirlo. Ma non è questo il punto, ora. Se le porte dei mondi sono state aperte, significa che qualcuno vi è uscito o… entrato. >>
Il vocio si fece ancora più rumoroso. Chi non riusciva a crederci, chi era preoccupato e chi, invece, criticava la guardia scintillante.
<< Ascoltatemi, per favore! >> intervenne ancora una volta Miiko battendo più volte il suo bastone. << Vi ho riuniti qui perché voglio che, tutti, vi diate da fare per proteggere Eldarya! >> poi si guardò intorno. << Dov'è Ewelein? >>
Qualcuno imitò la guardiana ma della dottoressa nemmeno l'ombra, poi si sentì non lontano una voce decisa, suadente che diceva: << Sono qui. >>. Ewelein si fece largo tra la folla fino a raggiungere le scale che conducevano al cristallo, dove la Kitsune la stava osservando con circospezione chiedendole dove fosse stata.
<< Avevo un’urgenza in infermeria >> rispose l’altra con sicurezza.
<< Adesso che ci siamo tutti, posso assegnarvi i compiti. >> riprese Miiko ritornando a guardare la folla. << Keroshane ed Ewelein, voglio un rapporto completo su cosa è accaduto, quali problemi ha comportato l’apertura del portale. Inoltre vorrei sapere cosa ha provocato la pioggia. >>
Kero annuì e si avvicinò alla collega citata insieme a lui.
<< Valkyon e Cameria >> riprese Miiko, << Controllate il perimetro, scoprite da dove è stato aperto il portale, portate con voi i membri del vostro gruppo a perquisire le foreste. Colaia ed Hentra, voi vi occuperete delle vie marittime, non tralasciamo alcun indizio, avete il permesso di oltrepassare il limite se questo può portarvi a risultati fattibili. >>
<< Certo Miiko, avviserò io Hentra >> mormorò Colaia timidamente scoccando un’occhiata a sua sorella Alajea che ammiccò raccomandandosi di stare attenta.
<< Ykhar >> riprese la Kitsune.
<< Sì, Miiko? >>
<< Tu partirai con Chrome. Destinazione: Tempio dei Feng Huang. Voglio che Huang Hua sia avvisata dell’accaduto e che contiamo sulla loro disponibilità. Alajea e Karenn… >>
<< Un momento! >> la interruppe Chrome.
Miiko lo fulminò con gli occhi. Nonostante l’ira nei suoi confronti, per via delle provviste rubate, fosse passata, detestava essere interrotta quando era nel bel mezzo di una conversazione e a parlare, soprattutto, era lei. << Che cosa vuoi, Chrome? >>
<< Chi si occuperà del villaggio? Manderai qualcuno? >>
<< Stavo dicendo… Alajea e Karenn >> lo ignorò la ragazza, << voi vi occuperete della lista dei famigli e di tutte le specie di creature della foresta. Ci devono essere tutti, intesi? Fatevi dare informazioni da Ykhar prima che parta. >>
Mentre la sirena rispondeva contenta, Karenn sbuffò alzando gli occhi al cielo, infastidita. Non avrebbe potuto assegnarle compito più noioso di stare a scovare tutte quelle strane creature, per quanto le riguardava, avrebbe preferito accompagnare suo fratello e quell’elfo idiota.
<< In quanto al villaggio… >> disse la guardiana volgendo un’occhiataccia al ragazzo lupo << Nevra ed Ezarel si occuperanno di ispezionare ogni singola abitazione. >>
 A quelle parole, Chrome sobbalzò atterrito.

 
   
 
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