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Autore: fefi97    21/01/2019    4 recensioni
[Drarry; Ricatto d'amore AU; una specie almeno; past Theo/Draco e Harry/Ginny]
Dove Draco e Harry sono amici e partner come auror, dove Lucius Malfoy non ha rispettato la legge magica perché è un purosangue aristocratico arrogante, dove Draco Malfoy rischia il rimpatrio in Francia e dove Harry Potter farebbe di tutto per impedirlo. Forse perché ha davvero il complesso dell'eroe. O forse perché si fa di tutto per le persone che si amano.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Theodore Nott | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo Due

 

 

Harry sapeva che se ne sarebbe pentito nell'esatto momento in cui varcò la soglia di casa di Draco.

Pansy si avventò immediatamente su di lui, scostando Blaise che gli aveva aperto.

-Sei in ritardo, Potter! -

Harry le rivolse uno sguardo risentito.

-Ma se sono le quattro meno dieci! Draco mi aveva detto di venire alle quattro e un quarto. -

Pansy sollevò gli occhi al cielo, come per invocare pazienza.

-Tipico di Draco far arrivare in ritardo gli altri quando non può arrivarci lui. Abbiamo iniziato da dieci minuti. -

-Per ora a me piace il corvonero con la erre moscia e il tassorosso che Draco ha fatto piangere, ma Pansy e Draco non sono d'accordo. - ci tenne a informarlo Blaise, con l'aria di chi si sta divertendo un mondo.

Sia Pansy che Harry lo fulminarono.

-Blaise, puoi non fare lo stronzo per cinque secondi? - sibilò lei e Harry ruggì interiormente il proprio consenso – E' il tuo migliore amico ed è in una situazione di merda – sospirò con aria afflitta – E devo ammettere che finora i candidati sono semplicemente atroci – prese un'aria drammatica - Dovevo aspettarmelo quando ho inviato loro dei gufi promettendo centomila galeoni di ricompensa. Solo i pezzenti rispondono ai soldi. -

Blaise alzò gli occhi al cielo, con aria annoiata.

-Cercavo solo di sdrammatizzare, Draco lo sa che ci sono – fece una smorfia – Mi sono addirittura offerto di sposarlo, che altro si aspetta da me? -

-Cosa? - esclamò Harry, sconvolto, ma gli altri due lo ignorarono, continuando a parlare tra loro come se non esistesse.

-Lo so. Io glielo ho chiesto stamattina e mi ha respinta. Con classe e galanteria, ma mi ha rifiutata. - fece Pansy, arricciando il naso rincagnato.

-Cosa? - ripeté Harry, alzando di un'ottava la voce.

I due serpeverde lo guardarono infastiditi.

-Perché non raggiungi Draco, Potter? - lo incalzò Pansy, inarcando un sopracciglio – Vatti a spiegare il perché, ti aspettava con ansia. -

Harry sentì il proprio cuore scaldarsi, ma rimase piantato lì, a fissare prima Pansy e poi Blaise.

-Perché non ha accettato di sposare uno di voi? Sarebbe solo per un anno. Non gli converrebbe passarlo con una persona che conosce da sempre, piuttosto che con un conoscente che è qui solo per i soldi? -

Blaise lo soppesò con gli occhi scurissimi.

-Non è così semplice, Potter. Il ministero ovviamente deve assicurarsi di non essere stato preso in giro con un falso matrimonio. Controllerà periodicamente che Draco viva con suo marito. -

-Per non parlare della stampa – intervenne Pansy, cupa – Non sappiamo come sia possibile, ma la Gazzetta del Profeta è già a conoscenza della situazione di Draco e gli starà sicuramente addosso. Draco non può permettersi di stare con qualcuno che vada in giro a fare l'idiota con altri. Deve sembrare un vero matrimonio, deve sembrare che ci sia fedeltà da entrambe le parti. Niente relazioni clandestine. -

-Draco non vuole che voi mettiate in pausa la vostra vita per lui. - realizzò Harry, pensando velocemente.

Era decisamente da Draco essere sfacciatamente egoista con tutti e incredibilmente altruista con le persone che amava.

Harry si ricordò di essersi infuriato quando si era reso conto di non essere sulla lista di possibili mariti di Draco. Ora non riusciva più a vedere quel gesto come una cattiveria.

-Vai da Draco, Potter. - ripeté Pansy, e questa volta Harry obbedì, ancora un po' frastornato.

Trovò Draco seduto con aria derelitta sul divano, nella stessa identica posa del giorno prima, e si precipitò da lui, ignorando il salotto decisamente affollato.

C'erano decine di ragazzi che parlavano animatamente tra loro, aspettando con agitazione il loro turno di avvicinarsi al divano.

Sembravano attori disperati disposti a tutti per il ruolo del protagonista e Harry arricciò il naso disgustato.

Si sedette accanto a Draco, che lo guardò sollevato.

-Sei in anticipo. Grazie a Dio. -

Harry gli rivolse un sorrisetto.

-Pansy sosteneva fossi in atroce ritardo, sono confuso. -

Draco sollevò gli occhi al cielo.

-E' lei che ha voluto cominciare prima. -

Harry notò improvvisamente la cartellina rigida che Draco teneva tra le mani. Era una lista di nomi, e accanto a ogni nome c'erano piccole foto che a Harry avrebbero ricordato tristemente quelle segnaletiche, se non fossero state magiche.

Alcune foto erano barrate da “x” rosse e il loro abitante si dibatteva furioso, sbracciandosi oltre quelle linee tracciate con violenza.

-Draco, questa è la cosa più triste e priva di rispetto che abbia mai visto. - commentò Harry, pacato.

Draco si limitò a schiaffeggiargli cordialmente il braccio con la cartellina.

-Sono un uomo con degli standard, Potter. Non tutti sono adatti per ricoprire il ruolo di marito di Draco Malfoy. -

Prima che Harry potesse rispondere, Pansy e Blaise rientrarono nel salotto. Blaise si appropriò immediatamente della sua solita poltrona, ma questa volta teneva il libro chiuso sulle ginocchia e guardava con aria annoiata e vagamente disgustata i vari candidati.

Pansy invece batté allegra le mani e si sedette sul divano, dall'altro lato di Draco.

Gli strappò con prepotenza la cartellina dalle mani e Draco la lasciò fare, avvicinandosi un poco a Harry e appoggiando parte della propria schiena alla sua spalla.

Harry odiò la capriola che fece il suo stomaco.

-Scusate per l'interruzione, signori! - cinguettò Pansy, sbattendo frivola le lunghe ciglia.

Si schiarì la gola, poi con voce limpida chiamò: “Nick Brighton”.

Un ragazzo carino e dagli occhi dolci si fece avanti e Harry non capì perché si sentisse così infastidito dall'idea che sembrasse proprio perfetto.

-Oh no no no -cantilenò però Pansy, facendo bloccare il povero Nick in mezzo al salotto – No, tesoro, non ci siamo. Dove pensi di andare con quei vestiti? -

Nick abbassò gli occhi sulla camicia a quadri che indossava e sui jeans sdruciti, poi lanciò un'occhiata incerta a Draco, che lo squadrava con aria vagamente interessata.

Harry pensò che fosse tremendamente stupido da parte sua alzarsi, appropriarsi della cartellina di Pansy e tracciare una voluminosa “x” sulla foto di Nick Brighton.

-Di che casa eri a Hogwarts? - domandò Draco, continuando a studiarlo con avidità.

-Tassorosso. - mormorò Nick, e Harry dovette mordersi il labbro per non emulare il grugnito derisorio di Blaise.

-Bene – sorrise fintamente zuccherosa Pansy, brandendo il suo pennarello rosso come un'arma – Direi che non abbiamo bisogno di altri motivi per depennarlo. -

Harry era decisamente d'accordo, ma Draco le bloccò con delicatezza il polso, continuando a osservare Nick.

-Lo teniamo invece. Per ora. - decise, strappando un sorriso sollevato e fastidiosamente dolce a Nick.

Harry sapeva di avere la stessa faccia incredula di Pansy, mentre Nick raggiungeva altri due ragazzi, che evidentemente avevano superato una prima selezione, nell'altro lato della stanza.

-Draco, ma hai visto come si veste? - sussurrò Pansy, inferocita – Quello poi te lo devi portare in giro quando esci con me e Blaise. Come puoi essere così egoista? -

-Tassorosso? - chiese invece Harry, inarcando le sopracciglia – Credevo che i serpeverde odiassero i tassorosso. -

Draco sbuffò con sufficienza.

-Non mi stupisce, visto che voi grifondoro ragionate per luoghi comuni. Invece ci piacciono. Sono leali, lavorano sodo, non si lamentano e compensano con la loro dolcezza la nostra acidità. -

Harry rimase in silenzio, perché urlare “anche io posso essere leale e dolce! Lavoro sodo e non mi lamento!” gli sembrava un colpo troppo pesante per la sua dignità.

-Non sembrava che ci piacessero così tanto quando ne hai fatto piangere uno prima. - commentò Blaise, serafico.

Draco si sporse oltre Harry per lanciargli un'occhiata annoiata, e nel farlo gli solleticò una guancia con i capelli biondi. Harry strinse a pugno le mani sulle proprie cosce, cercando di concentrarsi sulla nuova vittima che Pansy aveva chiamato a gran voce e non sul profumo dolce dei capelli di Draco.

E comunque era ridicolo che i suoi capelli profumassero come quelli di una ragazza. Assolutamente ridicolo.

-Quel tassorosso mi ha pestato un piede. Se in dieci minuti è stato in grado di rendermi quasi storpio, cosa dovrei aspettarmi che faccia in un anno di convivenza? - argomentò Draco, querulo.

-Dolcezza, spero non ti dispiaccia, ma ho fatto fuori Barney Bubble mentre tu chiacchieravi con Blaise e lo Sfregiato. - intervenne Pansy con noncuranza, tracciando una violenta “x” sulla foto di Barney, mentre il vero Barney la fissava con aria depressa.

Draco gli lanciò un breve sguardo ed emise una specie di rantolo.

-Non posso avere un marito con quel naso. -

-Lo so. Certa gente proprio non capisce che la trasfigurazione anatomica non è una possibilità, ma un favore verso chi li guarda. - commentò Pansy con sussiego, mentre faceva cenno a un sempre più avvilito Barney di farsi da parte.

Harry fece passare gli occhi dall'uno all'altra, sconvolto.

-Voi due siete assolutamente crudeli. Era solo un naso! Che importanza può avere un naso in una persona? Vuoi farmi credere che d'ora in poi scarterai tutti quelli che non hanno un naso all'altezza delle tue aspettative?-

Draco si voltò di scatto a guardarlo con interesse e Harry si ritrasse un poco, guardingo.

-Che c'è? Adesso perché mi fissi con quello sguardo da maniaco? -

Draco non gli rispose, ma con un gesto fulmineo si impadronì dei suoi occhiali.

-Ehi! - protestò Harry, osservando con astio un'indistinta macchia gialla che doveva essere quel cretino di Malfoy.

-Fate tutti attenzione! - esclamò Draco, sollevando un braccio per impedire a un furioso Harry di riprendersi i suoi occhiali.

-Questo è il naso che dovrebbe avere mio marito. Un naso discreto, dritto, senza pustule o voglie. Un naso come quello di Potter, ma senza sfregi in fronte. Se siete coscienti di non avere un naso così, vi prego di farvi da parte. Questo è un colloquio serio e non siamo qui per perdere tempo. -

Ci fu un brusio immediato e Harry, nella sua cecità momentanea, riuscì a distinguere alcune grosse macchie uscire dal salotto in tutta fretta.

-Grazie per il suggerimento, Harry. - disse soddisfatto Draco, rimettendogli delicatamente gli occhiali sul naso.

Harry guardò con odio il grosso sorriso di Draco. Sentì lo stomaco contrarsi dolorosamente e pensò che forse era meglio quando era soltanto una grossa macchia bionda e indistinta.

Il sorriso di Draco ora era troppo nitido, un bagliore di denti bianchi e perfetti che faceva venire voglia a Harry di strapparsi direttamente gli occhi a mani nude.

-Non puoi usarmi come archetipo per il tuo marito ideale. - borbottò, incrociando le braccia al petto e osservando imbronciato il nuovo ragazzo che si fece avanti, con un naso rigorosamente perfetto.

-Ma che parolone difficili che usiamo oggi. - ridacchiò Draco, per poi appoggiarsi con noncuranza alla sua spalla.

I suoi capelli profumati gli solleticavano la guancia e poteva sentirlo sorridere anche senza guardarlo. Harry lo odiava.

Anche se gli doleva ammetterlo, l'eliminazione di chiunque avesse un brutto naso gli aveva fatto guadagnare minuti preziosi e nel giro di mezz'ora avevano esaurito tutti i candidati.

Draco ne aveva salvati solo cinque, un corvonero con gli occhiali spessi e un sorriso impacciato, un serpeverde con i capelli scuri e l'aria spaccona, un grifondoro con gli occhi verdi e i capelli castani, un altro serpeverde che sembrava uscito direttamente da una rivista d'alta moda e Nick Brighton.

Pansy li aveva fatti disporre ordinatamente in fila davanti al divano, come se fossero davanti a un plotone di esecuzione.

Blaise si era persino alzato e messo in piedi dietro Draco per osservarli meglio e Harry cominciava a trovare tutta la situazione decisamente inquietante.

Poteva giurare di aver visto Nick Brighton tremare davanti allo sguardo giudicante di Blaise.

-Okay Draco, tesoro. E' giunto il tuo momento – Pansy si passò la lingua sulle labbra tinte di rosso carminio, il pennarello che batteva ritmicamente sulla cartellina – Quale preferisci? -

Draco non rispose, inclinando la testa e osservando i cinque ragazzi davanti a lui.

-Io prenderei uno dei due serpeverde, ovviamente. - ci tenne a far sapere la sua opinione Blaise Zabini, che Harry aveva notato stesse osservando con un po' troppo interesse un certo Louis, il serpeverde dall'aria spaccona.

-Tesoro, fammi eliminare il grifondoro, ti prego. Ne va della mia salute mentale. - disse invece Pansy, con il pennarello che già incombeva sulla foto di Chris Dalton.

Draco lo guardò per un istante, poi fece un secco cenno con il capo e Pansy barrò felicemente la foto di Chris, che lasciò il salotto con aria mogia.

-Sono rimasti quattro tributi. - commentò Harry, ironico.

-Cosa? - fece curioso Draco, mentre Pansy e Blaise gli mandavano il tipico sguardo altezzoso da “sei solamente un plebeo”.

-Niente, una cosa babbana. Dopo te la spiego. - sorrise Harry.

Draco osservò ancora un attimo i quattro ragazzi, poi Harry vide il suo sguardo fermarsi su Nick. Harry cercò di controllare il fastidio.

-Ho scelto Nick Brighton. - sentenziò con voce sicura, sorridendo appena al tassorosso.

Nick arrossì a dismisura e spalancò gli occhioni dolci, chiaramente incredulo, mentre Pansy quasi si strozzava con la sua saliva e Blaise, che era chiaramente in possesso di un autocontrollo e di un menefreghismo maggiori, placcava il serpeverde spaccone prima che potesse abbandonare la casa. Harry li vide sparire insieme oltre la porta.

-Draco, non puoi farmi questo! - strillò Pansy, fissandolo come se l'avesse tradita, ma Draco aveva occhi solo per Nick, che adesso era rimasto solo al centro del salotto.

Harry stringeva tanto forte i pugni sulle cosce da avere le nocche bianche.

-Sembri sorpreso. - considerò Draco con un mezzo sorriso, piegando il capo in quel modo che sapeva essere seducente.

Stupido serpeverde narcisista ed esibizionista.

-Un po', sì. - mormorò Nick, impacciato, stringendosi da solo con le braccia.

-Sì, dolcezza, lo siamo tutti. - intervenne Pansy, acida.

Draco la ignorò, continuando a fissare Nick come se cercasse di capire qualcosa.

Harry si chiedeva che diamine cercasse.

Era chiaro che fosse perfetto, con quegli occhioni verdi e dolci, quella stupida aria da cerbiatto indifeso, il naso piccolino e il sorriso pulito e sincero. Era chiaramente un ragazzo timido e gentile, di quelli che non creano problemi e non fanno rumore se non per respirare. Sarebbe stato perfetto per sopportare Draco per un anno intero.

Harry cercò di pensare “peggio per lui, non vorrei essere al suo posto”, ma il modo in cui Draco continuava a fissarlo lo distraeva.

-Mi scusi signor Malfoy – fece poi Nick, timidamente, con l'aria di chi ha racimolato tutto il coraggio presente nel suo corpo prima di parlare – Mi chiedevo... verrò pagato immediatamente o dopo l'anno? -

Draco inarcò un sopracciglio, senza smettere di sorridere, mentre Pansy tossiva un “pezzente”.

-Hai fretta? - domandò Draco con tono cantilenante ma gentile e Nick arrossì furiosamente.

-No. No signore, mi dispiace, io... -

-Preferiresti avere i soldi adesso o dopo? - domandò Draco, senza scomporsi.

Nick si morse un labbro, ma i suoi occhi erano inaspettatamente decisi.

-Io preferirei adesso, signore.-

Draco si limitò ad annuire, ma Nick sembrava ancora sulle spine.

-C'è altro o possiamo passare a discutere degli aspetti pratici del nostro matrimonio? - domandò gentilmente e Harry cercò di ignorare la fitta alle parole “nostro matrimonio”.

-Non dovremo avere rapporti fisici, non è vero? - chiese Nick tutto d'un fiato, rosso come una fragola.

Pansy scoppiò a ridere, mentre Harry sopprimeva un piccolo ringhio.

Draco in tutto questo non si era minimamente scomposto, continuando a guardare Nick con il capo piegato e un lieve sorriso sulle labbra.

-Non dirmi che sei vergine.- commentò senza cattiveria, con un sorriso divertito.

-No! - esclamò immediatamente Nick, che ormai sembrava emettere luce propria da quanto era rosso.

-Non dovrete avere rapporti fisici, Nick – intervenne Harry deciso, lanciando un'occhiata di traverso a Draco, che sembrava divertirsi un mondo – Sarebbe prostituzione e persino Draco sa che è illegale. Cioè, più illegale di un finto matrimonio. -

-Al massimo potrebbe capitare che dobbiate scambiarvi qualche effusione davanti ai giornalisti. Carezze, baci e cose così. Niente di che. - intervenne Pansy con totale noncuranza.

Harry si voltò a guardarla con tanta veemenza da farsi male al collo, mentre Nick, da rosso che era, era drasticamente impallidito.

-Oh. - commentò, mordendosi nuovamente il labbro.

Draco lo osservò con calma, pensieroso.

-E' un problema? -

-No... io... - Nick sospirò, guardando di sottecchi Draco, con aria colpevole – Ho un ragazzo, in realtà. - bisbigliò.

-Non ci posso credere! - esclamò Pansy, furibonda – Ero stata chiara via gufo! Si richiedeva che il candidato fosse single! Non dovevo fidarmi del fatto che sei un lontano cugino di Millicent, sei totalmente inaffidabile! -

-Mi dispiace – mormorò Nick, continuando a torturarsi il labbro – E' stata una cosa stupida e vi ho fatto solo perdere tempo. E' chiaro che non posso farlo. Non so cosa avessi in testa. Io... tolgo il disturbo immediatamente e...-

-Perché ti servivano i soldi? - lo interruppe Draco, guardandolo dritto negli occhi.

-Il mio ragazzo... ha dei debiti, credo sia nei guai. E ho pensato... ho pensato che questa fosse l'opportunità migliore per fare tanti soldi in poco tempo. -

-Commovente – commentò Pansy, inacidita – Davvero molto commovente. Ora, se non ti dispiace, dovresti levarti di torno visto che ci hai già fatto perdere un'intera giornata e candidati sicuramente migliori di te. -

Nick annuì, con lo sguardo basso, ma la voce di Draco lo fermò prima che potesse lasciare il salotto.

-Prima di andare raggiungi Blaise e fatti intestare un assegno di centomila galeoni a mio nome. Potrai riscuoterlo alla gringott quando vorrai. -

Pansy prese a guardarlo come se gli fosse spuntata una testa in più, cosa che stava facendo anche Nick.

Ma Draco non guardava nessuno di loro, stava giocherellando distrattamente con la manica del maglione di Harry e pareva del tutto indifferente allo stupore generale.

Harry non era poi così sorpreso in realtà. Sospettava che Draco fosse meno stronzo di quello che dava a vedere da un bel po' di tempo.

-Signor Malfoy, io... - cominciò Nick, con voce piena di gratitudine, ma Draco lo interruppe con un verso scocciato.

-Mi hai già fatto perdere fin troppo tempo, tu e i tuoi ripensamenti d'amore. Fatti fare quell'assegno e sparisci da qui. - strascicò e Harry dovette reprimere un sorrisetto a quel subitaneo abbandono della gentilezza.

Nick non se lo fece ripetere due volte e balbettando dei confusi ringraziamenti uscì di tutta fretta.

Pansy continuava a fissare Draco con insistenza, anche se lui sembrava totalmente assorto dal tirare il filo del maglione di Harry fino a farlo scucire. Harry lo lasciava fare senza lamentarsi, era pieno di brutti maglioni, con suo orgoglio e con costernazione di Draco.

-Meraviglioso Draco. Davvero meraviglioso. Non solo abbiamo perso un'intera giornata, ma buttiamo pure via galeoni come se piovessero! -

Prima che Draco potesse dire qualcosa, Pansy si alzò di scatto, rovesciando la cartellina e la penna per terra e uscendo dal salotto come un furia.

Poco dopo sentirono la porta di casa sbattere con forza e la voce di Blaise che chiamava invano Pansy.

Draco rimase silenzioso per un po', la fronte contratta, poi sospirò.

-Le passerà. E' solo preoccupata che io debba tornare in Francia. -

Harry lo guardò. Draco aveva parlato con noncuranza, ma la sua fronte era ancora corrugata e le sue dita erano nervose e tiravano il filo del maglione improponibile di Harry quasi con cattiveria.

-Tu non tornerai in Francia. - decretò con calma, osservando pacatamente il modo in cui Draco sorrise beffardo.

-Il grande Harry Potter non lo permetterebbe mai, giusto? -

Harry aprì la bocca e poi la richiuse, osservando attentamente le dita di Draco e ponderando bene le parole.

-Il grande Harry Potter potrebbe sposarti. - mormorò poi, delicatamente.

Draco sollevò di scatto il volto, osservandolo con un sorriso totalmente incredulo sul volto, come se fosse la cosa più ridicola che avesse mai sentito.

Harry cercò di non risentirsi.

-Non dici sul serio. -

-Sono abbastanza sicuro di sì, invece. - ribatté Harry, cercando di non perdere la pazienza.

-Non lo vuoi davvero. - insistette Draco, perdendo il sorriso e facendosi serio, quasi seccato.

-Smettila di dire quello che voglio o non voglio sul serio! - sbottò Harry, arrabbiato – So quel che dico. -

-Evidentemente no, o non proporresti cose così stupide.- sibilò Draco, cattivo.

Harry lo fissò, poi gli rivolse un piccolo sorriso sconfitto.

-Valgo davvero meno di un tassorosso che ti voleva usare per pagare i debiti del fidanzato? -

Draco emise un verso indefinito, Harry avrebbe detto esasperato, mentre voltava il viso dall'altra parte.

-Non si tratta di questo, Potter.-

-E allora di cosa si tratta? - insistette Harry, cercando di usare un tono gentile – Ci conosciamo da anni. Siamo colleghi. Siamo amici. Lo sanno tutti. Capirei i tuoi dubbi se dovessi tenere il matrimonio segreto, ma la stampa sa che rischi l'espatrio e se tanto devi fare sapere a tutti del tuo matrimonio, non è forse più credibile che tu venga allo scoperto con me che con un tizio che nessuno ha mai visto con te prima d'ora? -

-Non avresti un attimo di tregua – spiegò Draco con tono stanco, senza guardarlo – Avresti tutti i giornalisti con il fiato sul collo. -

Harry rise, sinceramente divertito.

-Draco, ho i giornalisti con il fiato sul collo da quando avevo undici anni. Almeno questa volta sarà per qualcosa di apparentemente piacevole. -

Draco si voltò a guardarlo, esasperato e incredulo.

-Si può sapere perché vorresti farlo? Sei così masochista? O cerchi soltanto un modo per sentirti un fottuto eroe? -

Harry si irrigidì di fronte all'espressione ostile di Draco.

-Sei proprio un coglione – ribatté aspro – Non me ne è mai fregato un cazzo di essere l'eroe della situazione. -

-E allora perché vuoi farlo! - sbottò Draco, guardandolo con tanto d'occhi.

-Perché non voglio che tu te ne vada! - urlò di rimando Harry.

Erano entrambi tesi e protesi lievemente l'uno verso l'altro e c'era tanta elettricità nel modo in cui si stavano guardando che Harry per un attimo pensò che si sarebbero saltati addosso come ai vecchi tempi.

Era già pronto a parare un pugno quando alla fine Draco emise una risatina lugubre, lasciandosi andare contro lo schienale del divano.

-Guardaci. Stiamo già litigando. Quanto potremo essere credibili come coppia sposata? -

Harry accennò un sorriso, osservando attentamente il volto imbronciato di Draco, che stava fissando il soffitto.

-Le coppie sposate litigano spesso. Credimi. -

Draco rise di nuovo, senza guardarlo.

-Non posso permettertelo, Harry. - sussurrò poi, contraendo appena la fronte.

-Senti – fece Harry, cercando di essere paziente – Pansy e Blaise mi hanno detto che non hai voluto sposare uno di loro per non compromettere la loro libertà, ma a me non importa. Draco, non ho una vera vita sentimentale da quando Ginny ed io abbiamo rotto, anni fa! E, francamente, sono stanco delle avventure di una notte con ragazzi conosciuti a caso. -

-Questo perché non sai divertirti. Ti ho presentato una marea di ottimi partiti, ma tu li spaventi tutti con la storia del cassetto. – lo rimproverò Draco, senza reale acrimonia, ma con un ghigno che era tutto un programma.

Harry arrossì appena, guardandolo male.

-Oh mio Dio, Malfoy. Per quanto ancora me lo rinfaccerai? Tengo un cassetto libero nel mio armadio, non importa a nessuno! Tranne ai deficienti che mi presenti tu. -

Draco scoppiò a ridere e Harry sentì quell'irritante contrarsi dello stomaco.

-Un cassetto libero è come dire “sì, sono un uomo single ma credo nell'amore duraturo, nei pranzi domenicali con le torte alla melassa e nelle case piene di bambini”.-

-Beh, è così. - sospirò Harry, sorridendo appena quando Draco rise di nuovo.

-Harry Potter. Colui che spaventava le scopate occasionali con un semplice cassetto vuoto. -

-Mettila così. Sposando te, non spaventerei nessuno per un po'. - provò e Draco divenne immediatamente serio, squadrandolo attentamente.

-Non posso farti questo. - disse poi, spaventosamente serio.

Harry gemette esasperato, lasciandosi andare anche lui contro lo schienale del divano.

-Te l'ho detto. Non mi importa di non poter avere avventure sentimentali. -

-Non è solo quello. - dichiarò Draco, sibillino, continuando a soppesarlo.

-E allora che altro c'è? - mormorò Harry, guardandolo quasi disperato.

Draco si limitò a scuotere la testa, senza smettere di fissarlo.

-E' una pessima idea. Ti accorgerai che sono insopportabile nel giro di due settimane, vorrai il divorzio e saremo al punto di partenza. - sbottò improvvisamente, in tono seccato.

Harry sorrise, indulgente.

-Credimi, Draco. Io so già che sei insopportabile. E' una cosa che riesco a sopportare abbastanza bene.-

Draco strinse le labbra, poi sollevò altezzosamente il mento, e il sorriso di Harry divenne più ampio, perché sapeva di aver vinto.

-Non prenderò mai il tuo cognome. E quando divorzieremo, diremo a tutti che è stata colpa tua e della tua allarmante quantità di difetti imbarazzanti. -

Gli occhi di Harry brillavano pacati e accondiscendenti in quelli ancora un po' scettici di Draco.

-Tieni una lista dei miei difetti da quando eravamo ragazzini, non dovrebbe esserti difficile. -

 

 

 

ANGOLINO

 

Ecco il secondo capitolo <3

Purtroppo non so proprio dirvi quando arriverà il terzo, ma ringrazio tutti quelli che hanno speso il loro tempo a leggere il primo capitolo, davvero <3

Grazie a tutti!

Un bacione,

Fede <3

 

 

  
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