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Autore: Una_Ragazza_Qualunque    24/01/2019    2 recensioni
Questa fan fiction è un regalo di compleanno per una fantastica persona, buon compleanno! [Sheith; Fix-it; Not epilogue compliant; Ansia]
"[...] Shiro sapeva che qualsiasi risposta sarebbe uscita dalle labbra di Keith non lo avrebbe soddisfatto, lo avrebbe ferito ma sapeva anche che era giusto così. Non avrebbe mai potuto chiedere a Keith di rimanere. Rispettava Keith e rispettava le sue scelte.
Keith appoggiò la fronte sulla spalla di Shiro in un amaro abbraccio.
[...]
Krolia sapeva che era un argomento delicato per suo figlio e voleva lasciargli i suoi spazi, ma quel giorno sembrava diverso. Come se fosse improvvisamente più difficile.
[...]
“Shiro.” Lo chiamò Sam posando una mano sulla sua spalla. “Siamo fieri di te. Io sono fiero di te, figliolo.”
Shiro rimase sorpreso da quelle parole e per quanto cercò di trattenersi sentì le lacrime pizzicargli gli occhi."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kogane Keith, Krolia, Samuel Holt, Takashi Shirogane
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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NdA: Buon compleanno!! Hanta96 <3
Spero che questo mio regalo ti piaccia nonostante sia una piccola one-shot.
Ho voluto racchiudere degli aspetti di questo rapporto molto importanti per me dopo la s8, bhé la mia versione della s8, ed il loro rapporto con altre due figure per loro importanti ma ne riparleremo nelle note finali.
Buona lettura!







Un nuovo sogno con te


* * *



Shiro fissava lo schermo difronte a sé senza reale interesse.

Troppo distratto ed emozionato per capire cosa stesse davvero leggendo. Si sentiva quasi stupido a sentirsi in quel modo, come un liceale alle prese con la sua prima cotta.

Il sorriso costante sulle labbra, il cuore che batteva forte in petto, l'immagine di lui che occupava la sua mente per tutto il giorno. Eppure, per quanto si sentisse sciocco, Shiro non poteva farne a meno. Quel giorno lo avrebbe rivisto finalmente e solo il pensiero di poterlo riabbracciare e sentire di nuovo il suo profumo accarezzandogli i capelli, ormai lunghi, bastava.

Ammiraglio Shiro?” Sentì qualcuno riportandolo alla realtà.

Sì?” Chiese girandosi verso colei che l'aveva chiamato, trovandosi davanti Veronica che lo guardava sorridente e felice di dargli la notizia.





L'aria gelida lo colpì in pieno viso non appena mise piede fuori dalla Garrison. Il freddo gli pizzicò gli occhi e Shiro dovette socchiuderli per evitare che gli lacrimassero, ma niente sarebbe riuscito a farlo spostare da lì.

Non appena le porte della navicella si aprirono, e le figure di Krolia e Keith apparvero, la bellezza di Keith gli tolse il fiato. Il cappuccio abbassato lasciava in bella mostra la lunga treccia, libera dal tessuto, segno che non era impegnato in nessuna missione. La nuova uniforme BoM gli donava molto. Essa metteva in risalto la corporatura di Keith, cambiata nel corso degli anni, dandogli un'aria quasi vissuta, autoritaria. Oh, e poi, poi c'era quel sorriso in grado di sciogliere il più freddo dei cuori, di smuovere il volere di chiunque, e Shiro aveva la fortuna, no, il privilegio di averlo solo per sé. Un po' orgoglioso, un po' geloso di quel tesoro, lo vide avvicinarsi a grandi passi verso di lui indossando quel sorriso sulle labbra contagiando anche quelle di Shiro che lo imitarono mentre lo accoglieva tra le sue braccia. Si era fatto più alto.

Shiro sentì le guance scaldarsi quando si ricordò della presenza di Krolia e quando il suo sguardo la cercò, il sorriso si fece più ampio notando che lo stava guardando alle spalle di Keith sorridendo a sua volta.





Quella sera fecero l'amore. Dolcemente e lentamente, assaporandosi come se fosse la loro prima volta, riscoprendo sensazioni vecchie e nuove. Esplorando i loro corpi e i loro bisogni, celati per troppo tempo, lasciando che il calore della passione li avvolgesse, lasciando il resto del mondo fuori dalla stanza. Lasciando che l'amore guidasse ogni loro movimento e quando diventarono una cosa sola, Keith quasi si commosse sentendo Shiro stringergli la mano quando raggiunsero l'apice del piacere insieme, certo che anche lui si sentisse allo stesso modo.

Era questa la parte che più preferiva Keith. Dopo, con l'odore del sesso ancora nell'aria, con l'uno tra le braccia dell'altro mentre Shiro gli accarezzava piano la pelle inebriandosi del suo profumo col viso tra i suoi lunghi capelli.

Keith chiudeva sempre gli occhi durante quei momenti così intimi, cullandosi tra essi mentre riprendeva il controllo del suo respiro.

Morfeo li accolse a sé velocemente, troppo in fretta per i loro gusti ma era stata una dura giornata e un lungo viaggio.

Quando Shiro riaprì gli occhi era già mattina.

Svegliato dal bagliore del sole, Shiro si girò nel letto dalla parte opposta ancora assonnato aprendo gli occhi quando si accorse che il posto accanto a sé era vuoto. Si strofinò gli occhi sorpreso e, mettendosi seduto, il suo sguardo vagò per la stanza alla ricerca di Keith ma senza successo.

Scese dal letto sentendo il cuore stringersi in una morsa dolorosa. Non era da lui andarsene senza dire niente. Cercò una ragione mentre si chinò a raccogliere i suoi pantaloni ai piedi del letto. Forse ieri sera aveva fatto qualcosa di sbagliato o detto qualcosa di troppo, o semplicemente una chiamata di emergenza lo aveva costretto ad andarsene all'alba, ma la mente di Shiro si svuotò completamente quando al posto della sua maglietta trovò l'uniforme di Keith ancora sul pavimento.

Senza pensarci due volte, si diresse in fretta in cucina trovando la sua maglietta indosso a Keith che guardava fuori dalla finestra mentre teneva in mano una tazza di caffè e i capelli ricadergli lungo le spalle.

Sei qui.” Tirò un sospiro di sollievo Shiro.

Keith si girò verso di lui sorridendo. “Dove altro sarei dovuto andare?”

Hai preparato il caffè.” Notò Shiro mentre si avvicinava al bancone per prendere una tazza a sua volta.

Sì, non riuscivo più a prendere sonno.” Spiegò con lo sguardo fisso su Shiro mentre si avvicinava a lui. “Poi mi sono perso nell'osservare l'alba. Avevo dimenticato quanto fosse bello, credo mi sia mancato il sole.”

Più di quanto ti sia mancato io?” Mise il broncio Shiro.

Keith rise a quella vista adorabile. “Impossibile.” Rispose per poi posargli un casto bacio sulle labbra.

Shiro gli afferrò il fianco con la mano per avvicinarlo più a sé mentre allontanava la protesi intenta a tenere la tazza. Keith in risposta gli baciò il collo.

Quando devi ripartire?” Chiese all'improvviso Shiro. Odiava doverglielo chiedere e rovinare quegli attimi dolci passati insieme a lui ma voleva sapere.

Shiro sentì Keith trattenere il respiro abbassando lo sguardo verso la tazza che teneva tra le mani.

Tra una settimana.”

Calò il silenzio in cucina. Shiro sapeva che qualsiasi risposta sarebbe uscita dalle labbra di Keith non lo avrebbe soddisfatto, lo avrebbe ferito ma sapeva anche che era giusto così. Non avrebbe mai potuto chiedere a Keith di rimanere. Rispettava Keith e rispettava le sue scelte.

Keith appoggiò la fronte sulla spalla di Shiro in un amaro abbraccio.





Stai bene?”

Keith si girò verso sua madre mentre ultimava gli ultimi preparativi per la partenza. “Starò bene.”

Non avevano mai parlato di ciò che stavano affrontando in quei mesi lui e Shiro. Krolia sapeva che era un argomento delicato per suo figlio e voleva lasciargli i suoi spazi, ma quel giorno sembrava diverso. Come se fosse improvvisamente più difficile.

Voglio solo che tu sia sicuro della tua scelta.”

Lo sono.” Disse Keith rifoderando il suo pugnale una volta aver pulito la lama. “Per quanto sia doloroso, so che il mio posto è là fuori e lo sai anche tu.”

Lo so.” Si avvicinò Krolia, posando una mano sulla spalla di Keith sorridendogli. “E sono fiera di te.”

Keith.” Lo chiamò ancora una volta. “Hai mai pensato di chiedere a Shiro di venire con noi?”

Keith accennò un sorriso. “Non potrei mai chiederglielo.” Confessò. “Involontariamente lo costringerei a scegliere e non è ciò che voglio.”

Hai paura della risposta?”

Hai paura che ami il suo lavoro più di te?

Keith non rispose e Krolia lo accolse in un abbraccio. Era stata sincera, era davvero fiera di Keith, ma sapeva anche quanto fosse doloroso dover lasciare il proprio amato a causa di qualcosa più grande di loro. Tuttavia non aggiunse più nulla e in silenzio raggiunsero la sala comune.





La settimana era passata troppo in fretta e da lì a poche ore Keith sarebbe dovuto ripartire. Shiro poteva già sentirla, la mancanza della sua voce, del suo profumo, della sua presenza sempre al suo fianco. Quanto tempo sarebbe passato prima che si sarebbero potuti rincontrare?

Lo sguardo di Shiro vagò dalla crew dell'Atlas a Keith che aveva appena fatto il suo ingresso nella stanza.

I loro sguardi si incrociarono e il cuore di Shiro iniziò a battergli forte in petto. Distolse lo sguardo sentendo improvvisamente la mano sudare.

Più volte nel corso di quella settimana il desiderio di mollare tutto e seguire Keith si era fatto vivo nel cuore di Shiro, ma ogni volta che se ne convinceva l'immagine della crew si presentava nella sua mente o qualcuno lo chiamava per qualche commissione.

Ora che la guerra era finalmente terminata, le cose procedevano con calma ma c'era ancora molto lavoro da fare sia sulla Terra che nell'immenso Universo.

Oltre a rimettere in sesto la Terra dai brutti colpi subiti in guerra, c'erano ancora piccole attività criminali qua e là o qualche ribelle ma raramente si trovavano sulla Terra e Shiro si era spesso ritrovato a pensare cosa avrebbe potuto fare con il lavoro che stavano svolgendo Keith e gli altri.

Shiro si sbottonò i primi bottoni dell'uniforme sentendola improvvisamente troppo stretta, come a soffocarlo. La stanza cominciò a girare e Shiro dovette appoggiarsi al panello di controllo per evitare di cadere.

Shiro?” Sentì la voce di Keith chiamarlo.

Che cosa sono io per te?

No, lui è diverso. Non è come pensi.

Il ricordo terrorizzò Shiro, ma prima ancora che potesse rendersi conto di ciò che stesse accadendo tutto divenne buio.




Dove mi trovo?” Chiese Shiro una volta aperto gli occhi.

Shiro, stai bene?” La voce di Sam attirò la sua attenzione. “Ti trovi in infermeria. Ti ha portato qui Keith, sta cercando un medico.”

Sì, scusami adesso sto bene.” Rispose Shiro con voce rauca cercando di rassicurarlo con un sorriso ma senza successo. “Non ho bisogno di un medico.”

Oh, io lo so ma sai come è fatto Keith. Quando si tratta di te, niente può fermarlo. Ma ciò non toglie che hai bisogno di riposare.” Spiegò mentre lo guardava cercare di rialzarsi.

Sai...” Iniziò Sam avvicinandosi al letto. “... Puoi ingannare gli altri se vuoi, ma io ti conosco.”

Shiro aggrottò la fronte confuso, fermandosi ancora seduto sul letto e i piedi a terra.

Dovresti andare se è quello che vuoi.”

Shiro spalancò gli occhi sorpreso alzandosi di scatto. “Cos-” Cercò di protestare ma ben presto si ritrovò di nuovo seduto sul letto sentendosi ancora debole, aiutato da Sam.

Vedi? Sei troppo stressato ultimamente.”

Sam sospirò davanti al silenzio dell'altro. “Ho sempre saputo che il tuo posto non era qui sulla Terra. Dal primo giorno che ti ho visto il tuo sguardo me lo ha urlato in tutti i modi.”

Shiro sorrise al ricordo. “Sei stato l'unico a credere in me.”

Shiro.” Lo chiamò Sam posando una mano sulla sua spalla. “Siamo fieri di te. Io sono fiero di te, figliolo.”

Shiro rimase sorpreso da quelle parole e per quanto cercò di trattenersi sentì le lacrime pizzicargli gli occhi.

Hai già fatto molto per tutti noi. Non devi nulla a nessuno.”

Grazie.” Riuscì a dire solamente con tono strozzato, sperando che Sam riuscisse a cogliere tutta la sua gratitudine per quello che aveva fatto per lui. Lo aveva accolto nella sua famiglia e gli aveva insegnato cosa fosse la speranza.

E poi sono sicuro che a Keith non dispiacerebbe la tua compagnia.” Concluse sorridendo mentre Shiro, poté giurare, sentì le sue guance andare in fiamme.





Oh, sei da solo.” Notò Keith una volta fatto ritorno in infermeria, trovando Shiro ancora seduto sul bordo del letto. “Non ho trovato un medico disponibile ma ho pensato che dell'acqua potrebbe farti sentire meglio.” Spiegò porgendogli una bottiglia.

Grazie.” Gli sorrise dolcemente Shiro.

Bhé, ti lascio riposare.” Disse Keith ma non appena si girò verso l'uscita, Shiro gli afferrò il polso. “Aspetta!”

Permettimi di venire con te.”

Keith si girò a guardarlo in silenzio ma visivamente sorpreso.

Pensi che l'uniforme dei Marmora mi starà bene?” Scherzò Shiro ridacchiando ma si fermò quando vide che Keith non stava ridendo insieme a lui, anzi aveva assunto un espressione di dolore.

Cosa c'è che non va?”

Non posso farlo.”

Cosa non puoi fare?” Chiese Shiro adesso in piedi.

Keith si allontanò camminando nervosamente per la stanza. “Non ti obbligherò a farlo. Il tuo sogno-” Si fermò mordendosi il labbro inferiore e incrociando le braccia al petto.

Keith, tu non mi stai obbligando a fare nulla.” Provò a rassicurarlo. “Il mio sogno era quello di esplorare l'universo. Volevo diventare un esploratore e non un ammiraglio.” Continuò avvicinandosi a lui che gli dava ancora le spalle.

Ho un nuovo sogno.” Continuò Shiro, chinandosi a baciargli una spalla soddisfatto nel notare i muscoli tesi di Keith sciogliersi un po' al contatto. “Non c'è niente al mondo che più vorrei che esplorare l'universo al tuo fianco. Permettimi di stare al tuo fianco.”

Shiro, cosa-” Chiese confuso Keith, girandosi finalmente a guardarlo.

Keith, vorresti sposarmi?”









NdA: Innanzitutto vorrei precisare che io non penso che Keith creda che Shiro non lo ami abbastanza. Assolutamente no. Lui sa perfettamente che Shiro lo ama, ma volevo sottolinearne la paura.
Keith sa cosa è accaduto tra Shiro e Adam e l'ultima cosa che vuole è mettere Shiro alle strette. In più penso che la paura dell'abbandono non sia una cosa che si supera facilmente e noi sappiamo che Keith era abituato ad allontanare tutti come meccanismo di difesa. Ovviamente Keith è cresciuto molto nel corso della serie, ha degli amici e una famiglia adesso, ma le abitudini sono dure a morire e credo che qualche ricaduta possa capitare. È umano.
Shiro è l'eccezione per Keith, ma proprio perché per lui è importante penso che l'ansia sia presente.
Stessa cosa vale per Shiro con il ricordo di Adam.
Nessuno dei due pensa davvero che possa accadere. Shiro sa che Keith non glielo chiederebbe mai. Questa è solo una reazione alla paura, una paura non reale ma dettata da una fittizia data dall'esperienze passate e io purtroppo l'ansia la conosco bene.
Ho voluto inoltre aggiungere il rapporto Keith-Krolia / Shiro-Sam in quanto, dato che non sappiamo nulla della famiglia di Shiro, Sam o comunque gli Holt sono quelli che si avvicinano di più.
Sì, ho voluto lasciare un finale aperto ma sappiamo tutti la risposta u.u
Spero ti sia piaciuto il mio regalo e spero sia piaciuto anche a tutti i coloro che si sono fermati a leggerla.
Grazie per essere arrivati fin qui!
Spero passerai un bellissimo compleanno!
Fatemi sapere cosa ne pensate, alla prossima!


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