Videogiochi > Undertale
Ricorda la storia  |      
Autore: vale21    24/01/2019    1 recensioni
Susie decide di vendicarsi con Kris per una piccola mancanza di attenzione...
tuttavia la vicenda prenderà un verso stranamente torbido.
Genere: Commedia, Demenziale, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era successo così. PAM! Un colpo e Kris era finito al tappeto, sulla sabbia del campo, a testa in giù.

Tutti accorsero a vedere che diavolo avesse, mentre Susie tremolava nella sua tuta da ginnastica, le mani ancora immobili in una posa da servizio.

Che cazzo ho combinato…pensò, arrossendo.

Aveva tirato un colpo talmente forte che era passato di piatto sotto la rete e aveva colpito Kris in piena fronte. E tutto perché l’aveva fatta arrabbiare. L’aveva fatta arrabbiare senza dire nulla, per di più. Quel giorno che lei si era acconciata i capelli in una coda dopo averli addirittura LAVATI e PETTINATI. Sforzi disumani (mostruosi) per un risultato totale nullo. Il ragazzo non si era nemmeno accorto di lei. Arrivata l’ora di educazione fisica a Susie fumavano le orecchie dal nervoso. Aveva deciso che Kris doveva pagarla cara.

“No! Kris!” esclamò Noelle china su di lui.

“Sta morendo…” disse Berdly in tono generico. Catti gli scattò una foto col cellulare per metterla su deltagram.
Il povero Monster Kid andò tutto trafelato a chiamare la professoressa Alphys.

“Prof! C’è un ferito!”

La professoressa stava probabilmente guardando qualche video sconcio sul telefono, perché quando vide Monster Kid lo nascose subito in tasca. Quando arrivò sul campo sbiancò alla vista di Kris e ordinò a Snowy e Jockington di portarlo in infermeria. Intanto, tutti si erano voltati verso Susie.

Oh, la colpa era sua e lo sapeva. Ma nessuno aveva il coraggio di dire nulla per la paura di buscarle.

Susie fece una specie di ringhio frustrato e corse via.
***


Non era nemmeno passata per gli spogliatoi. Era ancora nel suo completo da ginnastica, la fronte sudata e la sua stazza imponente che vibrava nervosa per l’affronto subito.

Come aveva potuto ignorarla così? Quel brutto maleducato.

Susie incrociò uno specchio e si sciolse i capelli nella sua solita zazzera scomposta. Col cavolo che si faceva ancora bella per lui.

Tutta impettita si ficcò le mani in tasca e si incamminò ingobbita sotto il peso della delusione. Peccato che cominciò a pensare. Susie non ci era affatto abituata, e quando lo faceva la testa le doleva in vista di tetre prospettive.

Quella pallonata era davvero troppo forte…

Quel pensiero RIDICOLO gli attraversò la mente come una freccia avvelenata, che le cosparse il cervello di una sozza melma di sensi di colpa.

E se semplicemente non si è accorto di niente per colpa della frangia troppo lunga?

Susie si bloccò. Era troppo. Ne aveva abbastanza delle seghe mentali. Stava saltando la terza ora vagando per i corridoi, pensando a quelle indecenze frivole…ma ora Kris era stato importato in infermeria. Poteva essere in condizioni gravi. Potevano essere i suoi ultimi istanti, l’ultima occasione di salutarlo per l’ultima volta…

Pensandoci, Susie si morse il labbro.

NO! E il nostro progetto, la Fuck Squad che avevamo creato con Ralsei, e Lancerino…non può finire tutto con una pallonata di merda, cazzo!
 
Improvvisamente si voltò di scatto e cominciò a correre in volata verso l’infermeria. Se Kris doveva veramente morire, doveva almeno lasciarli in eredità tutti i pranzi cucinati da sua madre! Comprese le torte al caramello e cannella! Oh…già pregustava quel dolce idillio.
 
***
 
L’infermeria aveva sempre un’aria fresca, profumata di igienizzante al limone. Le tende erano sempre lavate e stirate e tutto era di un bianco pulito, sterile.

Quando Susie entrò, non c’era nessuno. O almeno, sembrava non ci fosse nessuno. Il lettino era nascosto dietro una tendina, probabilmente perché qualcuno stava riposando.

Susie si avvicinò cercando di fare quanto piano la sua indole le permettesse. Quando scostò la tendina, vide Kris disteso sul lettino che dormiva, una compressa di garza applicata sulla fronte. Probabilmente aveva battuto la testa quand’era caduto…

Susie deglutì. Di fianco al letto c’era una flebo con riempita di composizione salina, ma non era attaccata al braccio di Kris. Era forse perché non c’era bisogno o perché non c’era più nulla da fare?

Susie guardò Kris più da vicino. Respirava regolarmente, il petto si alzava e si abbassava leggermente sotto un lenzuolo. Il suo braccio destro era adagiato sul materasso rigido, le lunghe dita che ne sfioravano il bordo. Come se toccasse un budino gelatinoso, Susie gli tastò una mano con un dito. Era tiepida. Dunque non c’era alcun segno di morte imminente…cavolo, s’era preoccupata troppo per quel bastardo.

Proprio mentre faceva quel pensiero, l’espressione di Kris si contrasse come se stesse facendo un sogno e il ragazzo si voltò su un fianco. La garza gli scivolò dalla fronte lasciando scivolare sul materasso bianco un rivolo di sangue.

A quella vista, Susie rimase vagamente stupita. Non che non avesse mai visto del sangue, ma…alla vista di quello di Kris il naso cominciò a pizzicarle. L’odore era stranamente allettante. Che la sua natura carnivora si stesse risvegliando?

Facendo piano, Susie si chinò all’altezza del viso di Kris. Con la frangia scostata di lato e addormentato, aveva qualcosa di innocente, vulnerabile. Non pareva più né sciocco né strafottente né ridicolo come in classe. E quel sangue, poi…

Oh, basta, pensò Susie, Quello che stai pensando non ha senso, non è normale, se qualcuno ti becca sei espulsa e bye bye pomeriggi con Kris. Bye bye sanità mentale…oh beh, quella è già andata.

A quell’ultima constatazione, Susie si arrese. Colta da un impulso irrefrenabile, cominciò a leccargli la ferita. Il sapore del sangue era acre e al contempo zuccherino. Le faceva pulsare la testa, il desiderio di averne ancora le cresceva come un prurito allo stomaco. Al sentire quella lingua umidiccia sulla guancia, Kris si vegliò facendo una breve smorfia.

Pareva tramortito dalla botta, e la guardò assente. Le chiese cosa stessa facendo.

“Ti sto guarendo la ferita…” disse Susie con la lingua di fuori. “Cosa pensi che voglia fare? Lo sanno tutti che gli animali si curano in questo modo.”

Susie non era per niente convincente, ma Kris fece spallucce e la lasciò fare. Intanto ne approfittò per asciugare le ultime stille di sangue prima che si fermasse del tutto. Susie ne ricavò un piacere inaspettato nel farlo ed era completamente assorbita dalla pratica, ma verso la fine si accorse che l’iride rossa di Kris la stava scrutando curiosa e piacevolmente compiaciuta.

“Non dire niente!” gli disse lei scostandosi. “So già quello che stai pensando…ma non me ne frega niente. Non parlo con gli sfigati, poi. Con chi credi di avere a che fare? Non sono una pervertita. Inoltre dovresti scusarti per prima…”

Susie sapeva di essere in torto marcio, ma era così difficile dire di no a Kris con quella faccia che non poteva non compensare con una forte dose di acidità.

Dal cuscino, Kris le fece un sorriso candido che non preannunciava nulla di buono. Si era ricordato, probabilmente, quali erano state le sue mancanze. Le disse che il completo da ginnastica le donava particolarmente e i capelli le stavano benissimo acconciati a quel modo, perché poteva vedere meglio i suoi occhi.

Susie indietreggiò, ferita da 9999 punti danno. Il re del flirting aveva colpito ancora…

Susie si stropicciò il naso arrossato.

“Tu…maledetto!”

Kris rincarò la dose. Disse che per lui era perfetta e bellissima così com’era. Non c’era bisogno di cambiare o di fare acconciature diverse. A lui piaceva il fatto che lei fosse una cattiva ragazza con anomali gusti alimentari, per di più violenta ed estremamente muscolosa.

“Arrgh!” ruggì Susie. “Basta!”

Il suo muso era a un centimetro dalla sua faccia. Kris inarcò le sopracciglia e disse che era stata una vera amica a pulirgli la ferita. E visto che era una cosa da amici, non vedeva il motivo di smettere tanto in fretta una pratica così innocente.

“Come?” domandò Susie spaesata, ma adesso era troppo tardi per ritirarsi. Colpita com’era dai suoi complimenti, la difesa e la fuga non erano più opzioni possibili. Kris le prese la afferrò per la vita e la attirò a sé. CRISTO SANTO, pensò Susie quando lo vide estrarre la lingua e leccarle la faccia a sua volta.

Ecco, adesso ho imparato, disse Kris divertito. Anche se la tua ferita non è così esposta…ovviamente mi riferisco al fatto che tu sia così rossa.

“N-no!” disse Susie imbarazzata. “Mi rimangio tutto! E’ stata una PESSIMA IDEA!” Adesso si sentiva uno schifo per quello che aveva fatto prima, ora che si erano ribaltati i ruoli non era più così sicura di sé.
Susie distanziò la faccia di Kris con le mani, ma nel farlo inciampò sul filo del flebo, cadendo sopra di lui.

“SCUSA!” esclamò stringendo le palpebre come per ricevere un ceffone. Ma non accadde nulla. Anzi, l’espressione di Kris era serissima, i suoi occhi vibravano come dardi infuocati, rossi come un qualche liquido che non bisognava toccare nell’ora di chimica.

Altro che mezzo morto! Susie non aveva mai visto sguardo più impavido di quello! Ecco perché l’avevano sempre minacciata che un umano sarebbe venuto a prendersela da piccola, se non stava buona…

Kris le cinse la vita con una mano e la infilò nella sua giacca alla ricerca della coda. Dopo aver armeggiato un po’ riuscì a trovarla, carnosa e soda, coricata sulla schiena. Susie annaspò come se le mancasse l’aria. Pareva le fossero esplose in corpo un centinaio di terminazioni nervose. Guardò Kris minacciosamente.

“D-da quando sei diventato così…così…?”

Avrebbe voluto dire audace, o spudorato, o sconsiderato,  ma Kris le prese la coda facendole un gemito inarticolato che non volle ripetere mai più nemmeno nella sua testa da quant’era imbarazzante.

Kris fece un sorriso sadico. Non sarà mica che avendolo colpito in testa con un pallone ora presentava danni cerebrali irrimediabili?

Afferrò saldamente la base della sua coda e cominciò ad accarezzarla. Proprio quando Susie stava per mettersi a urlare, Noelle entrò nella stanza.

Per un attimo rimase senza parole.

“C-che cosa state facendo?”

Susie guardò Noelle, imbarazzata.

“Susie, cosa stai facendo a Kris?”

Susie si voltò verso Kris e notò che faceva finta di dormire, inerte come una foglia. Cosa? Era sveglio e piuttosto attivo fino a un istante prima, e ora sembrava lei quella che lo stava aggredendo nel sonno come un animale affamato.

“Susie?” domandò Noelle confusa.

Susie pensò che non avrebbe mai più effettuato una battuta di pallavolo in vita sua.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Undertale / Vai alla pagina dell'autore: vale21