Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: MovereCrus    24/01/2019    1 recensioni
Steel Ball Run | GyJo | Missing Moments | Songfic (Gojira: The Shooting Star)
“Mio padre mi disse che Dio si era portato via il figlio sbagliato. Da allora gareggiavo e vincevo solo per dimostrargli che non era vero.”
“Piantala di parlare di tuo padre, Johnny.”
“Ma anche tu me ne parli!”
“Se lo facessi al tuo stesso punto, ora non sarei qui con te, ma in Italia a mozzare teste, non credi?”
“L'Italia… ne parlano tutti così tanto… Com'è il regno di Neapolis? Dove si trova?”
“Italia del Sud, a sud sia di Roma che del Vaticano. Case bianche di calce sul blu del Tirreno, non grandi ma numerose, fitte come il bosco circostante. Olivi e frutteti in ogni lembo di terra. Nobili pallidissimi e contadini dalle facce abbronzate, buona gente e feccia che vive insieme.”
“Oh… E tu conoscevi il re, Gyro?”
“Sì, lo conoscevo. Tutta la corte mi parlava, lì tutti conoscevano me e mio padre.”
“ Deve essere stupendo.”
[...]
Genere: Malinconico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gyro Zeppeli, Johnny Joestar
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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The Shooting Star

by BeingBeauteaus

[ GyJo | Missing moments |

Song fiction: Gojira - The Shooting Star]
 

Michigan, Grandi Laghi, un freddo che ti entrava nelle ossa senza accorgertene.

L'odore del caffè che preparava Gyro prima di partire, fortissimo, carico di zucchero perché non potevamo permetterci di dormire di più.

Slow Dancer che nitriva per i tremori che aveva addosso.

Il fuoco che starnutiva brace sulle stelle.

 

Gyro che cantava un'altra delle sue canzoni idiote. Anzi, era sempre la stessa. Aveva aggiunto un'altra strofa: grana, parmigiano, mi sembra che facesse, non lo so.

Quel Go! Go! Zeppeli che brillava sfrontato ogni volta che rideva.

“Perché ti sei fatto scrivere quella roba sui denti?”

“Perché? Non ti piace?”

“Solo a te potrebbe stare bene una cosa del genere”

“Grazie.”

“... Ma te li sei fatti estrarre?”

“Una volta un ragazzo che aveva sei fratelli era stato condannato per aver derubato un nobile della mia città. Toccava a me controllarlo prima del patibolo. Sapevo che era forte. Mi guardò rapidamente negli occhi, uno di quegli sguardi che non scorderesti mai, poi mi diede un pugno in bocca e provò a scappare. Fu ucciso subito dopo. Mi fece cadere sei denti, gli altri ci pensò mio padre a tirarmeli giù.”

 

On the first light of the day you march on
Departure has arrived, don't look back
Avoid the darkness, stay away, stay out of sight
Until you feel the blast of a shooting star

 

Wyoming. I branchi affamati di lupi che ti ululavano nelle orecchie in lontananza.

La bardatura scura e minacciosa di Valkyrie sopra ai suoi occhi buoni.

Gyro che gli parlava piano, accarezzandogli la criniera, e subito dopo lo prendeva in giro.

E poi che mi prendeva in braccio, così che arrivassi alla testa di Slow Dancer, perché voleva che anch'io parlassi con il mio cavallo.

“Che devo dirgli?”

“Parlagli e basta.”

“Ma perché?”

“Ti ho detto di farlo o ti mollo per terra.”

“Io non capisco…”

“Se per caso domani fosse il giorno che ci faranno fuori lui non si ricorderebbe più della tua voce. Non pensare solo a chi crepa, Johnny, pensa anche a quelli che devono ancora andare avanti dopo.

 

Io che sussurravo qualcosa sul suo muso mentre lui accennava un sorriso, abbassandosi la tesa del cappello sugli occhi.

 

Ancora, la puzza di piscio e carcasse che ci avevano lasciato addosso i dinosauri di Dio, e che non se n'era ancora andata dopo giorni.

Il cigolio dei bagagli sulla groppa dei cavalli che correvano all'impazzata.

I lunghi capelli di Gyro che danzavano in quel furore, io che li fissavo dimenarsi e volteggiare nell'aria sabbiosa.

“Che hai da guardare?”

“Niente.”

“Avanti, cosa c'è?”

“I tuoi capelli.”

“Che cos'hanno?”

“Non sono male.”

“Ti piacciono i capelli lunghi?”

“Già, è raro vederli a qualcuno. Perché non te li sei tagliati?”

“Lo avrei dovuto fare quando avrei ufficialmente preso il posto di mio padre. È così che si usa.”

“Non ti ci vedo per niente con la testa rapata!”

“Mi preferisci a continuare a correre a cavallo negli Stati Uniti per il resto dei miei giorni? Sai, potrei abituarmici!”

E ridacchiando mi aveva lasciato indietro di qualche distanza.

 

La sera, faceva di nuovo freddo, ma un freddo più mite, che non dava fastidio.

Eravamo nella tenda, mi era venuto un po’ addosso, forse per cercare un po’ di calore.

Gli occhi irrequieti chiusi, dormiva, le labbra piene, fresche, tese nel sonno.

Una mia mano coperta di stelle nei suoi capelli, morbidi, che odoravano di quel caffè fortissimo.

“Si, Gyro, mi piacerebbe.”

 

Following the spark like a rocket in the sky
Between the bear and the scorpion, getting close
Headed north, frozen land, where tigers go to die
Don't fear the cold, it'll numb your memories out

 

Le membra di quel cadavere che volevo trovare a tutti i costi, il fetore strano e pregnante del braccio che già avevamo.

L'immagine di New York fissa nella mente.

La consistenza della terra secca e riarsa che non potevo percepire e che avevo addosso la sera.

Le occhiaie che avevamo entrambi dopo notti insonni, nella paura che qualsiasi portatore di stand ci potesse attaccare da un momento all'altro.

Il sole al tramonto che sembrava un occhio con una cataratta di sogni sopra mentre all'alba rinasceva sempre più grande.

“Ehi, Johnny?”

“Mmh...”

“Dì qualcosa.”

“Cosa c'è?”

“Non ho chiuso occhio stanotte, ed è il terzo giorno di fila. Rischio di addormentarmi a cavallo. Dimmi qualcosa, qualsiasi cosa.”

“Perché non mi hai svegliato quando era il mio turno di guardia?”

“... Perché mi dispiaceva.”

“... Non vorrai farmi credere una cosa del genere: dovevi farlo lo stesso!”

“Avanti Johnny, sembravi così stanco e dormivi così bene! Forse stavi facendo un bel sogno. Non ce l'ho fatta, scusa.”

“...”

 

Poco prima che facesse buio era già crollato in sella a Valkyrie.

Mi avvicinai il più possibile, lo tirai a me per non farlo cadere, mentre i due animali andavano a passo d'uomo.

“Gyro svegliati! Ancora mezz'ora di strada poi verrà buio, dai!

“... Sono sveglio!”

“Balle."

Nessuna risposta.

 

Arrivò a destinazione tra le mie braccia, la testa ciondolante sul mio collo. E io capii cosa aveva provato lui quella mattina.

 

You are higher in the sky

 

Il silenzio piacevole del mattino inoltrato, il rumore dell'acqua fresca.

Gli occhi temibili degli uccelli che incrociavano la nostra strada nel cielo.

Ricordi dell'Arizona. Gyro che si faceva la barba e che mi prendeva in giro per i mie quattro peli sul mento, l'odore forte del dopobarba, il braccio cosparso di punture di termiti…

La sua premura nell'aiutarmi a scendere da Slow Dancer, il modo in cui mi sollevava e mi portava in spalla a farmi vedere certe rocce dalla forma particolare, alcuni bizzarri fiori violacei, i riflessi della luce su sinuosi e sottili corsi d'acqua.

“Non possiamo perdere molto tempo con tutti quei figli di puttana che ci inseguono.”

“Ora andiamo Johnny, non ti agitare.”

“Però è proprio bello.”

“Già, non a caso la rotazione prende spunto da tutto questo.”

“È davvero incredibile.”

 

“Johnny…”

“Dimmi.”

“Come farò a tornare di nuovo a Neapolis? Voglio dire… anche se arriverò primo nella corsa, e quel bambino sarà salvo, non sarà come prima, non so se riuscirò di nuovo ad abituarmi senza di te, non...”

“Allora non tornarci.”

“Cosa?”

“Vinciamo quei soldi e recuperiamo la reliquia. Ricominciamo da capo, ne abbiamo bisogno entrambi. Qualcosa da fare troveremo, ne sono certo, anzi te lo prometto, Gyro.”

Il suo abbraccio soffocante, di uno che non abbraccia mai, che mi impedì di dire altro.


Learn the skill to stay alive, survival
The city is so mean, you're being watched
Reach the tunnel, light the torch, you're on the hunt
Until the light calls you back into the wild

 

Il pallore della luna e una calma euforia quando potevi concederti di dormire tranquillo dopo aver parlato fino a tardi, dopo aver sconfitto l'ennesimo pazzo, dopo aver riso a crepapelle per battute che non facevano ridere.

Il catalogo dei prodotti stropicciato, abbandonato da qualche parte tra le altre cianfrusaglie.

Il suo orsetto, sporco e pieno di polvere, di cui non avrei mai capito l'utilità, che impazziva se non trovava.

“Ehi Johnny, hai ancora il segno di quel pezzo di legno che ti si era infilato nel polpaccio quando provavi a montare a cavallo.”

“Lo so.”

“E non ti fa male? Oh già, è vero… scusa.”

“ Fa niente, Gyro. Sono contento di essermelo fatto. Vuol dire che ci sono riuscito.”

“Beh, sarebbe stato un bel problema se non ce l'avresti fatta.”

“Che intendi?”

“Nel senso… come facevo a insegnarti la tecnica della rotazione se non partecipavi alla corsa e non mi seguivi? Ci ho sperato con tutto me stesso che ci riuscissi.”

“Avevi in mente di collaborare con me fin dall'inizio?!”

“Sì, più o meno. Diciamo che la tua testa calda, mi ha colpito subito. Però dovevo metterti alla prova.”

“E non te ne importava nulla che tutti mi avessero abbandonato, che non mi funzionassero più le gambe?”

“No, che diavolo di domande fai? Adesso ti vengono in mente certe cose?”

Il mio volto commosso sul suo sorridente, simile a un ragazzino fuori di sé dalle lacrime.

 

Il battito del suo cuore che galoppava come il suo cavallo quando mi abbracciava da dietro e mi teneva lì sul suo petto tutta la notte.

Il suo mantello che si spostava sempre dalla mia parte quando iniziava a nevicare abbondantemente, e si inzuppava in silenzio.

Le sue gambe lunghissime che si ritraevano subito per farmi posto per coricarmi, quando ce n'era poco.

Le sue braccia stanche che trovavano sempre la forza di tirarmi su.

Il suo sguardo dolcissimo e scostante, che assomigliava a pioggia d'estate.

 

“Perché fai così? Perché ti preoccupi sempre prima per me?”

“Perché sono io la guida, e perché sono il più grande. Di solito è il più grande a proteggere l'altro, no?”

“So difendermi da solo, lo sai benissimo. Non voglio che mi tratti da debole.”

“Oh, ma non dicevo in quel senso. Proteggerti, aiutarti, esserti utile... Lo fai anche tu, ma in un modo diverso. E poi mi mancava tanto qualcuno di cui prendermi cura. ”

“Ti manca una donna, Gyro.”

“Non voglio nessuna donna. Le donne mi portano sfortuna.”

“Neanch'io. E le ho sempre volute.”

 

When you get to the other side, please send a sign
It'll fly through the atmosphere in time
And if you hold the truth within your hands
You won't be sent back, through the rain, reborn

 

“Mio padre mi disse che Dio si era portato via il figlio sbagliato. Da allora gareggiavo e vincevo solo per dimostrargli che non era vero.”

“Piantala di parlare di tuo padre, Johnny.”

“Ma anche tu me ne parli!”

“Se lo facessi al tuo stesso punto, ora non sarei qui con te, ma in Italia a mozzare teste, non credi?”

“L'Italia… ne parlano tutti così tanto… Com'è il regno di Neapolis? Dove si trova?”

“Italia del Sud, a sud sia di Roma che del Vaticano. Case bianche di calce sul blu del Tirreno, non grandi ma numerose, fitte come il bosco circostante. Olivi e frutteti in ogni lembo di terra. Nobili pallidissimi e contadini dalle facce abbronzate, buona gente e feccia che vive insieme.”

“Oh… E tu conoscevi il re, Gyro?”

“Sì, lo conoscevo. Tutta la corte mi parlava, lì tutti conoscevano me e mio padre.”

“ Deve essere stupendo.”

“Ah, ma non è tutto come pensi! Devi stare attento, Johnny: puoi essere coinvolto in una congiura da un momento all'altro! Ci sono zingari e ladri che cercano di sgraffignarti ogni cosa che hai in tasca. Criminali ovunque, signorotti dai modi cortesi che sanno come farti parlare. E donne sposate che ti cercano e ti durano una notte soltanto…”

 

“Ehi Johnny?”

“Sì?”

“Non lasciarmi. Anche quando la Steel Ball Run sarà finita… resta con me.”

 

Il frinire dei grilli, le piante su cui la rugiada si riversava, come il pianto di una ragazza.

Il suo dolore che mi teneva nascosto, il suo sorriso subito dopo, sempre simile a uno scroscio di pioggia.

Il cibo che iniziava a scarseggiare, la noia, il futuro.

I suoi occhi tristi e vivi, più belli di quelli folgoranti a San Diego.

 

“Gyro, non baciarmi.”

“Perché no?”

“Siamo due uomini, non possiamo.”

“E chi lo dice?”

“Tutti… lo dicono tutti.”

“Sai quanto me ne importa… Mi hanno detto anche che i re e le loro usanze hanno sempre ragione. E che non bisogna provare nessun sentimento per vivere bene, di nessun tipo. Ti sembra sensato?”

“No… Non saresti diverso dal bastone di un vecchio ricco.”

“Un bastone va avanti, tace, obbedisce al suo signore.”

“Come tutta la schiera di quelli che lo precedettero. Un bastone è buono.”

“È così che mi piaci, Johnny. Vieni qui…”

 

Il rumore degli spari oscurato dalle ragnatele di sogni troppo belli per vivere a lungo in cui le sue braccia mi stringevano.

 

“Gyro, lasciami.”

“Non ricominciare.”

“Non puoi.”

“Sì, invece. Ci siamo solo io e te qui, di cosa ti preoccupi?”

“Non è questo…io… io ho paura di farlo.”

“Oh. Capisco…”

“P-perché… perché ho anche paura che se lo facessi non potrei riuscire più a dimenticarti…”

“Mi dispiace dirlo, ma sei così bello quando piangi, Little Johnny.”

 

Le sue labbra contro le mie, belle e dolci come i suoi occhi.

Le dita nodose e allenate che faceva passare distrattamente tra i miei capelli.

Slow Dancer e Valkyrie che si scontravano l'uno con l'altro, le redini deboli, perché le nostre mani erano altrove, disperse tra bisogni d'amore e alte speranze.

 

“Gyro…?”

“Mmh?”

“Sono così felice di averti incontrato, hai ridato un senso a tutto questo, ricordatelo.”

“Anch'io sono felice, Little John.”

“Little John?”

“Sì, l'amico di Robin Hood, il più astuto e capace, il solo a cui affiderebbe la sua armata. L'unico che lo accompagna alla sua morte, che lo va a salvare dopo che è stato catturato.”

“Ok. Non è male.”

“So che ormai lo faresti.”

“Già, e tu? Anche tu.”

“Sì. E dieci altre volte ancora.”

“Speriamo di no.”

Le nostre risate che riempivano un silenzio spaventoso e mortale.

 

“Gyro, ho paura.”

“Di cosa?”

“Di non farcela. Di perdere e tornare in quell'inferno. Non so se riuscirei a resistere ancora.”

“Senti anch'io, anch'io ho paura di morire. Ma sono qui per Marco, la sua vita dipende da me: non posso permettermi di avercela.”

“Sì che puoi. È normale avere paura ogni tanto.”

“Dici?”

“Si, conceditelo anche tu per una volta.”

“Non sono bravo in queste cose, lo sai.”

“Ci sono qui io. Sono spaventato come te, sfogati pure.”

“Grazie Johnny.”

“Rimarrò con te, Gyro, comunque vada, ovunque andremo. Fino alla fine.”

 

Everlasting love is ever-growing
Hang on to what you have and let it grow
Everlasting love is ever-dying
It's in the past, you have to let it go


Angolo Autrice: 
Ho appena finito di leggere Steel Ball Run e sono depressa al massimo, perciò ho partorito questa roba tristissima. Spero che vi sia piaciuta comunque :) 
   
 
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