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Autore: shira21    25/01/2019    2 recensioni
Due donne diverse ma entrambe impaurite dall'amore: Bianca, con un matrimonio fallito alle spalle, fa fatica a lasciarsi andare con gli uomini e Dalila nella sua breve vita ha collezionato più delusioni che gioie.
Complice un incontro casuale e una richiesta d'amicizia su Facebook, Bianca e Dalila si avvicinano sempre più fino a quando l'attrazione sboccia tra loro. Ma, per avere un futuro insieme, dovranno lasciarsi alle spalle le loro paure.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Dire che sono furiosa è dir poco. Stasera sono stata a un passo da rovesciare tutto e licenziarmi!
Anche dopo aver fatto una lunga doccia calda e aver coccolato Trilli sento una sorta di elettricità statica vibrarmi sotto pelle. Cosa che deve aver percepito anche la mia cagnolina visto che dieci minuti fa è andata a nascondersi sotto le coperte del letto, dopo l'ennesima mia sequela di imprecazioni; se non fosse che sono affezionata a tutto quello che ho in casa, e che non posso permettermi di ricomprare nulla, avrei già spaccato qualcosa.
Provo a fare un respiro profondo ma non funziona quindi passo alle armi più forti e tiro fuori una bottiglia di whisky. La guardo per qualche momento come si farebbe con un vecchio amico che non vedi da un po' e verso cui provi sentimenti di amicizia e risentimento. Una parte di me è tentata di mandare a fanculo tutto e bere direttamente dalla bottiglia ma, prima che possa farlo, mi pare quasi di vedere Michele scuotere la testa con disapprovazione quindi tiro fuori un bicchiere quadrato. Dovrei fermarmi alle classiche due dita ma sono talmente nervosa che finisce che me lo riempio fino all'orlo. Meglio che bersi mezza bottiglia!
Mi siedo sul divano con la schiena appoggiata al bracciolo e appoggio per un attimo la testa contro lo schienale, stanca, mentre la mano che tiene il bicchiere trema leggermente. Senza neanche guardare accendo la televisione e abbasso il volume fino al minimo: non sono interessata a qualsiasi cosa stia andando in onda -mi sembra una televendita dal tono sovreccitato delle voci- ma odio il silenzio in casa, soprattutto quando i pensieri in testa fanno troppo rumore.
Chiudo gli occhi e quando avvicino il bicchiere al volto l'odore familiare inizia già a calmarmi i nervi; dovrei assaporarlo, berlo a piccoli sorsi come mi ha insegnato mio padre, invece lo bevo alla goccia: è proprio vero che le brutte abitudini sono dure a morire!
L'alcool mi brucia l'esofago quando scende e sento le terminazioni nervose accendersi come lampadine; mi si appanna la vista per un attimo mentre il battito cardiaco già inizia a rallentare. Ruoto dolcemente le spalle e tutti i problemi della serata già iniziano ad allontanarsi. Vorrei prendere la bottiglia e bermi un altro bicchiere, prolungare questa sensazione, ma mi conosco e so che devo fermarmi; già l'altra sera con Adam ho esagerato, ho superato il limite che mi ero imposta, anche se le circostanze lo richiedevano.
Ripensare a quella serata però mi fa tornare in mente Bianca e la richiesta d'amicizia che non ha ancora accettato. Apro gli occhi e vado a recuperare il computer; stavolta mi siedo a terra sul tappeto, con le gambe incrociate e la schiena contro il divano.
La notifica che mi avverte che Bianca ora è mia amica e il messaggio che mi ha inviato mi procurano un secondo brivido di piacere, solo che stavolta non centra nulla l'alcool.
Nonostante l'ora tarda decido di mandarle comunque un messaggio e sorrido quando vedo la lucina verde accendersi vicino all'icona del suo profilo.
Butto indietro la testa, i capelli che si aprono a ventaglio sulla stoffa del divano e aspetto che risponda.
Non devo aspettare a lungo.

    >>Immagino che dopo aver lavorato quasi tutta la notte avrai voglia di andare a dormire piuttosto che messaggiare con me. Io invece penso di aver esaurito le mie ore di sonno per oggi!
    >>Dovrei dormire è vero ma ci sono due problemi: sono troppo nervosa per mettermi a letto e, anche se non lo fossi, soffro di insonnia
    >>Sono indiscreta se ti chiedo come mai sei così nervosa?
    Ah, e anche io sono anni che non mi faccio una dormita decente!

Sorrido quando leggo il suo ultimo messaggio. A quanto pare qualcosa in comune ce l'abbiamo. Giocherello con una ciocca di capelli indecisa su quanto poter essere sincera ma alla fine decido di non nascondermi dietro la maschera di quella che non sono, non avrebbe senso. Non con Bianca.

    >>Un cliente, parecchio ubriaco, ci ha provato pesantemente con me. Ho provato a far finta di nulla visto che era chiaro che fosse completamente fuori: biascicava le parole e, ogni volta che si alzava in piedi, barcollava come se dovesse cadere faccia a terra da un momento all'altro. Quando però mi ha messo la mano sul culo, sono scoppiata: gli ho tolto la mano a forza e gli ho detto che se lo rifaceva gli avrei spaccato le dita una a una.
    >>Oddio, mi dispiace. Capisco perché sei nervosa ma direi che quel tipo se l'è ampiamente meritato.
    Anzi, si sarebbe meritato uno schiaffo!

Prima di rendermene conto mi ritrovo a ridacchiare.

    >>La gentile professoressa Bianca Maria Poli è incline alla violenza fisica? Non l'avrei mai detto...

Me la immagino mentre legge questo messaggio e la pelle chiara le diventa di un bel rosso accesso e mi viene da ridere di nuovo.

    >>Non sono incline alla violenza ma questo non significa dover accettare passivamente le attenzioni indesiderate di un uomo
    >>Beh, io concordo pienamente con te ma a quanto pare il mio capo no... mi ha detto che se minaccio un altra volta un cliente sono licenziata

Vedo che sta scrivendo ma passa un intero minuto prima che mi arrivi una faccina con gli occhi sbarrati, chiaramente sconvolta. Stavolta rido di gusto perché non credevo che fosse una donna che usa le emoji.

    >>Bianca, questa conversazione mi sta rivelando lati inaspettati del tuo carattere!

Ancora una volta passa un po' prima di ricevere una sua risposta e nel frattempo Trilli è scesa dal letto per venire a dormire sul divano accanto alla mia testa. Aspetto paziente perché Bianca è una donna che s'imbarazza facilmente, un po' come Maddy, e accarezzo il pelo candido della mia adorata cagnolina.

    >>Non so cosa rispondere... non so neanche se sia corretto messaggiare con te...
    >>Perché ero una tua studentessa?
    >>Sì
    >>Beh, ma non sta tutto lì la questione, nel verbo al passato? Ma se te lo devo dire esplicitamente va bene: Bianca, io non sono più una tua studentessa; non stiamo facendo nulla di male

Ora vorrei avercela davanti per poter vedere la sua espressione davanti alle mie parole, non mi basta immaginarla. Voglio essere sicura che questa cosa le sia chiara e che non abbia dubbi o sensi di colpa.

    >>Quindi siamo due sconosciute con una parte di passato in comune e che si sono incontrate per caso in un bar?
    >>Due sconosciute? Mi piace di più la definizione di Mark Zuckerberg: amiche
    >>Davvero? Basta così poco?
    >>Perché ti sorprende così tanto?

Aspetto, sto iniziando a capire che, al contrario mio, Bianca non risponde di getto ma si prende il suo tempo per pensarci e ripensarci.

    >>È patetico se ti dico che non ho molte amiche? Cioè, non sono una asociale o altro, vado d'accordo con le mie colleghe (quasi con tutte) e con le altre ragazze del volontariato... e a volte esco a bere qualcosa o a cena con loro... ma la maggior parte delle mie amicizie sono sparite quando mi sono separata
    >>Mi sa allora che non erano veri amici. Gli amici non se ne vanno così facilmente! Ma no, non è patetico. Anche io non ho tante amiche: preferisco poche ma di cui mi posso fidare davvero!
    >>ahahah siamo una bella coppia

Non posso non sorridere perché con quest'ultima frase che ha scritto mi sembra di aver raggiunto già un gran traguardo ma decido di spingere ancora un po':

    >>Alla fine hai più sentito l'idiota che ti ha dato buca?

Mi rendo conto che mi sto mordendo il labbro e cerco di fare un respiro profondo: non so perché mi sento così nervosa di leggere la risposta.
E quando risponde trattengo a stento una smorfia.

    >>Sì, mi ha scritto la mattina dopo.
    A quanto pare, la sua ex moglie si è presentata all'improvviso e gli ha lasciato il bambino.
    Mi ha chiesto una seconda uscita per poter rimediare...

La spiegazione mi lascia l'amaro in bocca.
Digito ed invio la risposta prima ancora di aver pensato cosa dirle. Decisamente io non sto a pensare molto prima di parlare!

    >>Sei sicura di volergli dare una seconda occasione? A me continua a sembrare un idiota... anche perché sarà stato anche trattenuto ma non credo che l'ex moglie gli abbia anche requisito il telefono!

Lo so, troppo acida per essere una persona che quasi non conosco. Ma come era già successo al bar, mi sento in qualche modo protettiva nei suoi confronti!

    >>Hai ragione ovvio ma... beh, credo che una seconda occasione non si nega a nessuno. Ma la verità è che sono stata fuori dal giro dei primi appuntamenti tanto a lungo che non so come comportarmi...
    >>Facciamo così: sei libera a pranzo?

Fisso sorpresa lo schermo, non era quello che avevo pensato di scriverle. Trilli apre un occhietto nero ed io le faccio il broncio «Cosa? Non posso più cancellarlo ormai»; lei mi da una leccata sulla punta del naso e torna a dormire.
Ho il cuore che batte veloce e il fiato corto come dopo un allenamento intensivo.

    >>In realtà sì... cosa avevi in mente?
    >>Beh, credo che sia meglio affrontare questo tipo di discorsi di persona.
    Ti va bene vederci al Caffè Berlino, in centro, diciamo per le 13 e trenta?
    >>Mi piacerebbe

Sento un largo sorriso piegarmi le labbra e mi viene quasi voglia di agitare il pugno al cielo ma visto che non sono in un film anni ottanta mi limito a mandarle un pollice alzato e lasciarle il mio numero -perché non si sa mai-.

    >>Mi sono appena segnata il tuo numero... quindi è deciso, ci vediamo domani?
    >>Direi di sì... quindi forse è il caso che dorma almeno qualche ora o non sarò un amica molto sveglia!
    >>ahahah beh, allora buona notte
    >>Direi più buongiorno

Digito quelle parole ma so che se fosse per me sarei capace di portare avanti i saluti fino all'ora che ci dobbiamo vedere quindi faccio la drastica e chiudo la pagina e spengo addirittura il computer.
Abbiamo messaggiato tanto a lungo che dalla finestra entrano le prime luci dell'alba; si vede che l'estate si sta avvicinando.
Lascio Trilli a dormire sul divano e mi butto sul letto con un sorriso alla joker sul volto. Non sono mai stata tanto impaziente che arrivi l'ora di pranzo!
   
 
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