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Autore: reesejordan    25/01/2019    7 recensioni
Una reinterpretazione degli eventi dopo St. Antoine, che unisce anime, manga e fantasia. Un breve racconto che permette a Oscar e André di trovare momenti di condividere l'amore e la felicità insieme.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Guardo fuori. Piove.

La pioggia scende inesorabile. Bagna il terreno, allaga i campi, riempie i pozzi, spazza via lo sporco. Seduta, una tazza di cioccolato caldo fra le mani, l'ascolto. Sento il suono dell'acqua picchiare sulla vetrata. Mi calma e colma i miei pensieri di te. Solo di te.

- Oscar, ho appena saputo che il Conte di Fersen è arrivato sano e salvo nei suoi alloggi.

- Mi fa piacere.

Non posso guardarti, André. Sono felice per Fersen. Non avrei voluto che avesse dei problemi per causa mia, ma non è a lui che penso.

La sua voce profonda mi ha chiamata. Le sue braccia mi hanno tenuto. I suoi occhi mi hanno accarezzato. La mia voce chiamava te. Le mie braccia cercavano te. I miei occhi volevano vedere te. È lì che l'ho capito. Cosa ti hanno fatto, André? Cosa ti ho fatto? 

Quella sera mentre tra le lacrime mi dicevi di amarmi, io ti ho respinto, ti ho cacciato, ho chiamato il nome di Fersen, chiedendogli aiuto. Avevo paura di guardare in faccia alla realtà. Avevo paura di guardare in faccia all'amore. Avevo paura di guardarti in faccia. Perché non ti ho aperto il mio cuore? Pensavo che appartenesse ad un altro e invece mi sbagliavo. E allora perché ieri me ne sono accorta? Perché ti stavo perdendo. Perché avevo paura di rimanere da sola. Perché ho capito di essere un'incapace. Perché sono niente senza di te. Perché ti amo alla follia, più di qualunque altro al mondo. Perché non te l'ho mai detto.
La nonna ti chiama. Vorrei chiederti di restare con me, a bere una cioccolata in mia compagnia, per sentire la tua presenza, respirare il tuo odore.

- Torno fra un po', Oscar.

Annuisco. Ti lascio andare dalla nonna. So che tornerai, che mantieni sempre la tua parola. Finisco di bere la cioccolata, lascio che il suo sapore mi consoli, e poso la tazza sul tavolo. Mi alzo e cammino verso la vetrata. Non vedo fiori, alberi o fontane. La pioggia che scende blocca la vista e l'unica cosa che vedo è la mia disperazione nel vetro riflesso. Rimbombano nelle orecchie le parole che sono ormai una verità che si fa sempre più forte con ogni mio battito.

- Il mio André è in pericolo...il mio André...

Appoggio la mano alla grande finestra. È fredda. Servirà per calmarmi. Poggio la mia fronte sul palmo. Il vuoto che ho sentito dentro al solo pensiero di perderti era troppo grande. Ho respinto Fersen, invece di essere felice della sua presenza. In passato, avrei fatto di tutto per quelle attenzioni, ma non era lui l'uomo che volevo accanto. Sono crollata a terra, finalmente consapevole. Avevo bisogno di te. Solo di te.

- È salvo. Il mio amore è sano e salvo.

- Oscar...

Mi volto. Hai sentito le mie parole? Chissà se starai pensando che il mio cuore appartenga ancora a lui.

- Perdonami, Oscar.

- Cosa?

- Ho promesso di proteggerti ma non ho potuto.

Sei tu che mi chiedi perdono? Allora, cosa dovrei dirti, io? Che sono un'egoista, oltre che incapace?

- Non è colpa tua, André.

- Ho avuto paura, Oscar. Se avessero scoperto che sei una donna...

Ti guardo stranita. Un dolore immenso nei tuoi occhi. Non ci avevo pensato. Mi avrebbero resa loro vittima nei modi più orribili.

- Sono stato fortunato. Ti ha salvata dalle loro mani...

La tua mano libera forma un pugno al lato del tuo corpo. No, André, non mi hanno fatto male. Mi hanno fatto capire chi sei per me.

- Avrei preferito morire...

- André! Non dirlo nemmeno per scherzo...

La mia voce esce rabbiosa. Non posso nemmeno pensarlo... non riuscirei a sopravvivere di fronte al tuo corpo senza vita, alla perdita del tuo sorriso, del tuo grande amore. Continui a guardarmi. Raddolcisco i toni.

- Anch'io ho avuto la stessa fortuna. Sarei rimasta sola, senza te...

Non mi rispondi. Voglio dirti quanto sei importante per me, che sei il mio unico amore. Guardo come ti hanno ridotto. Penso a come ti ho trovato legato, insanguinato e tremo piena di rabbia, paura e vergogna.

- Avrei voluto correre da te, ma le forze me lo hanno impedito...

- Oscar...

Mi avvicino a te a piccoli passi. Un nodo in gola. Incurante delle tue ferite, appoggio la testa contro il tuo petto. Lo capisci? Ho bisogno di sentirti vicino, di sentire il tuo cuore battere perché sei vivo. Ho bisogno di te. Solo di te.

- Il mio Andrè è salvo... il mio André...

***

I nostri corpi accaldati e nudi si sono uniti per la prima volta. Tanti i nostri ti amo sussurrati. Profondi i nostri sospiri meravigliati. Abbiamo allontanato il buio e la pioggia, e fra queste braccia la luce del nostro amore ci ha scaldati, illuminati. Le parole e i gesti di noi due amanti hanno riavvicinato le nostre anime, formandone una sola. In questo letto, che negli anni è stato testimone di tanti momenti tra noi, ho capito che tu non sei solo il mio amico da una vita, ma sei il mio compagno per la vita.

Guardo fuori. Non piove più.

Dentro, invece, è sceso il tuo amore infinito, bagnando il letto, allagando il mio corpo, riempiendo il mio cuore vuoto, spazzando via dubbi e paure. Sdraiata, il tuo petto ampio contro la mia schiena, lo ascolto. Sento il tuo respiro soffiare sulla mia pelle. Mi calma e colma i miei pensieri di te. Solo di te.
   
 
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