Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Glaceeonx    25/01/2019    1 recensioni
{I was searching
You were on a mission
Then our hearts combined like
A neutron star collision.}
~
Il perfetto, intelligente, pacato professore Kim Namjoon finirà per innamorarsi del ribelle, socievole, furbo studente Kim Seokjin.
~
[namjin]
[side!Yoonseok]
[school!AU]
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

«Buongiorno a tutti, ragazzi. È sempre un piacere avervi qui tutti insieme.

Vi ho riuniti per comunicarvi una notizia molto importante, che sicuramente vi piacerà: quest’anno, la nostra scuola è stata chiamata per aprire le esibizioni dei tanto attesi Mnet Asian Music Awards!

Ma, attenzione. C’è una condizione: i due gruppi formatasi al corso di musical ad inizio anno scolastico, dovranno sfidarsi in un importante contest, e la competizione sarà giudicata niente poco di meno che dai tre CEO di JYP, YG ed SM, le tre case discografiche più importanti della Corea del Sud!

Vi chiedo perciò gentilmente, mi riferisco ai due gruppi di punta dell’istituto, di preparare canzone, coreografia e concept per la fine del mese, e di mostrarla alla nostra rinomata giuria scolastica, che vi aiuterà a sistemare le lacune e gli errori prima della sfida vera e propria, che si terrà alla Jamsil Arena di Seoul, e che verrà trasmessa in diretta proprio quella sera, su tutte le televisioni della nazione. 

Vi chiedo perciò il massimo impegno, e che vinca il migliore!»

 

 

Aveva seguito il discorso della graziosa preside Lee dalla prima parola fino all’ultima, esultando assieme a tutti gli altri nel momento in cui la donzella aveva annunciato una competizione che avrebbe portato la loro scuola a livelli ancora più alti ed esclusivi.

Lee Chaerin non era esattamente la donna più carina e gentile del mondo, e non era neanche la più simpatica, ma ciò non toglieva che sapesse fare bene il suo lavoro. A quante altre scuole sarebbe capitata un’occasione simile?

Mentre era impegnato a guardare sbigottito in direzione della direttrice, cercando di realizzare ciò che aveva appena udito, gli sembrò di sentire il suo migliore amico, seduto affianco a lui, prenderlo per le spalle ed esclamare una cosa come: «Seokjin! Abbiamo già vinto, cazzo!»

E lui apprezzava il fatto che il suo migliore amico ostentasse tanta sicurezza nonostante tutta la serie di sconfitte che avevano subito durante le ultime competizioni interscolastiche con l’altro gruppo. Si fidava di lui e del resto della sua squadra, ma gli altri non erano soltanto pieni di talento, ma anche un branco di imbroglioni: per vincere quel contest avrebbero fatto di tutto, e questo lo sapevano sia lui che la persona che in quel momento gli stava dicendo che avrebbero sicuramente vinto, ma in fondo speravano che, almeno per quella volta, la serpe che rispondeva al nome di Min Yoongi avrebbe giocato pulito.

E dato che Kim Seokjin era conosciuto anche come la voce della coscienza, si affrettò immediatamente a rispondere, scrollandosi il suo amico di dosso.

«Sì, Hoseok. Ma dobbiamo tenere gli occhi aperti.» disse «Sai che Yoongi comanda a bacchetta tutti i suoi cagnolini, e si inventerà di tutto pur di vincere. Ti proporrei di fare lo stesso, ma so che giocare sporco non è il tuo forte. In fondo, il leader del gruppo sei tu. 

Per il momento, concentriamoci sulla canzone, e solo dopo penseremo a come contrastare gli altri.»

Ed ovviamente, come ogni volta che succedeva qualcosa di anche solo poco interessante ed in cui in qualche modo c’entrava Min Yoongi, quest’ultimo non perdeva tempo ad azionare la sua maledetta lingua biforcuta. E quella volta non si era di certo risparmiato.

 

«Bene bene, che cos’abbiamo qui?» aveva infatti detto, avvicinandosi assieme ai suoi due più fidati schiavetti «Oh!  Ma guarda! Proprio quelli che faranno una gran figuraccia davanti a tutti e tre i CEO!»

A quelle parole, Seokjin decise di alzarsi dalla sedia, affiancando il suo migliore amico che, nel frattempo, aveva già cominciato a battibeccare con quel pazzoide, con il quale, per inciso, battibeccare sarebbe risultato alquanto inutile. Se esisteva la persona più ostile del mondo, quello era di certo Min Yoongi, e negli anni, Seokjin aveva imparato ad ignorarlo. Cosa che, però, Hoseok non aveva mai fatto.

Ed ora si ritrovavano lì, in una sala teatro, a discutere su di un’infantile scommessa, che implicava un’umiliazione non indifferente.

Di fatti, alle parole “Succhiamelo, Min Yoongi”, quest’ultimo, lasciando tutti i presenti letteralmente di stucco, aveva risposto: «Se vinci tu... te lo succhierò sul serio. Ma se vinco io, sarai tu a farlo, Jung Hoseok.»

 

Conosceva Hoseok. Sapeva che, in fondo, non era così incosciente da accettare una scommessa del genere. Avrebbe significato agire alle spalle della sua ragazza, oltre anche a significare una grossa caduta di stile, sia che perdessero, sia che vincessero.

Così, senza pensarci due volte, e decidendo che magari fosse arrivato il momento di pensare ai suoi affari, aveva superato i due litiganti, squadrando Min Yoongi con un misto tra odio e disgusto, mentre usciva dalla sala teatro, dirigendosi dritto in aula professori.

 Dopo il discorso che aveva fatto la preside, aveva preso la decisione, per letteralmente la prima volta in tutta la sua vita, di discutere del suo rendimento scolastico. Averlo basso, avrebbe infatti significato una penalizzazione durante la gara, e questo non poteva certo permetterlo.

Come sua abitudine, era entrato nella stanza senza bussare, ricevendo immediatamente una ramanzina dalla bella vicepreside che, dopo averlo messo in imbarazzo con le sue urla da cornacchia dispettosa, aveva deciso di uscire dalla stanza, lasciando Seokjin da solo con l’unica persona con la quale avesse intenzione di parlare in quel momento.

«Salve, professore.»

Kim Namjoon. Probabilmente l’unica ragione per la quale tutte le ragazze-e non solo loro-della scuola si fossero tanto interessate ad una materia come le scienze astronomiche.

Era bello, forse l’uomo più bello che uno come Kim Seokjin avesse mai visto in tutta la sua vita, ed era anche piuttosto giovane. Per cui aveva pensato che, se uno così giovane era riuscito a prendere la cattedra in una delle scuole più rinomate di Seoul, doveva essere per forza un genio. Ed era per questo che, scartando tutti gli altri insegnanti, aveva subito deciso di chiedere aiuto a lui. 

«Kim Seokjin!» aveva esclamato l’uomo, rivolgendogli un sorriso radioso «Accomodati!»

Così gli si era avvicinato, sedendoglisi di fronte, cercando di trovare le parole giuste per convincerlo. 

Ci aveva pensato per tutto il tempo che aveva separato lui da quella scrivania, ed alla fine aveva optato per la più completa sincerità.

«Ho controllato i miei voti in scienze astronomiche, e purtroppo sono veramente bassi.» prima di continuare, aveva preso un bel respiro: avere di fronte una meraviglia del genere e non poterle neanche dare del tu non era così facile, soprattutto per uno come lui «Senza fare giri di parole, vorrei avere un rendimento più alto in vista della gara con l’altro gruppo e, purtroppo, la sua materia non fa altro che abbassarmi la media.

Perciò vorrei chiederle se lei sarebbe disponibile per delle... ripetizioni? Ovviamente pagherò quello che mi spetta, e mi andrebbe bene anche farle durante le ore scolastiche. Non vorrei portarle via troppo tempo.»

Detto questo, il ragazzo assunse un’espressione forse un po’ troppo speranzosa, sperando gli desse almeno una mezza risposta. Insomma, il professor Kim era l’insegnante più giovane della scuola, e magari sarebbe stato almeno un po’ comprensivi nei suoi confronti.

 

In risposta, l’insegnante rivolse a quel ragazzo un sorriso ancora più caloroso, piuttosto sorpreso da quella richiesta tanto sincera quanto inaspettata. Kim Seokjin, nonostante il suo caratteraccio e la sua tendenza a trasgredire alle regole, rimaneva uno dei ragazzi più promettenti dell’istituto: sapeva suonare diversi strumenti, aveva una voce a dir poco sublime, scriveva la maggior parte dei testi delle sue canzoni, ed inoltre faceva parte del gruppo ‘Dynamo’. Tutto ciò lo rendeva particolarmente appetitoso agli occhi degli insegnanti di tali materie pratiche. 

Tuttavia però, nelle materie teoriche, continuava a cavarsela decentemente o non troppo bene, come nel caso della sua materia: i suoi compiti erano un disastro, la sua conoscenza dell’universo si limitava al massimo al conoscere i nomi dei diversi pianeti del sistema solare, e durante le interrogazioni, i termini che usava erano completamente scorretti. Inoltre, il suo comportamento durante le lezioni era alquanto discutibile. Tutto ciò ricadeva ovviamente a suo svantaggio e, nonostante le scienze astronomiche non fossero affatto essenziali per una carriera artistica, lo erano per conseguire il diploma.

Alla fine del discorso del suo alunno, Kim Namjoon si ritrovò a riflettere: aveva parecchio lavoro da svolgere in quei giorni, soprattutto in vista del contest. Ma avrebbe mai potuto rifiutare la richiesta di un ragazzo del genere, e soprattutto, avrebbe mai potuto negare l’opportunità di essere aiutati a due occhi belli come i suoi?

Così, appoggiandosi con entrambi i gomiti al legno della scrivania, decise finalmente di rispondergli: «Kim Seokjin, non ho bisogno di soldi, sono il tuo insegnante, è mio dovere farti apprendere almeno le cose basilari. Sono contento che tu sia venuto qui a chiedermelo di tua spontanea volontà, anche se... penso tu lo abbia fatto solamente per il contest, giusto?»

«Grazie mille! Lei è il migliore!»

Sapere che un professore fosse in grado di comportarsi in modo così leggero, senza aggravare ulteriormente il peso che la scuola scaricava sulle loro spalle, era davvero gratificante. Lo stimava tantissimo per il comportamento che assumeva con gli studenti e, soprattutto, per la sua obiettività nell’esprimere ogni tipo di giudizio. Sia per quanto riguardava le materie teoriche che per quanto riguardava le competizioni con l’altro gruppo. Seokjin era quasi felice di far schifo proprio nella sua materia. 

«Cioè no, il migliore sono io, ma lei è assolutamente il migliore dopo di me!» aveva esclamato, alzandosi dalla sedia e rivolgendogli un inchino in segno di educazione «Beh sì, lo faccio principalmente per quello. Ed anche perché, per essere sicuro di passare questi due anni che mi separano dal diploma filando liscio, è importante anche la sua materia, giusto?

Credo.»

Tutta quella vicinanza con l’uomo più bello del mondo stava diventando leggermente pressante. Ed era per questo che, una volta ottenuto ciò che voleva, il ragazzo aveva iniziato ad allontanarsi, incamminandosi verso la porta.

«Bene, ehm... sì. Mi chiami quando sarà disponibile ed io la raggiungerò immediatamente. Grazie ancora! Vado!»

Detto questo, Seokjin corse fuori, sbattendosi la porta alle spalle. Cazzo, quello non era un professore, era una possibile stella del porno. 

 

 

 

Kim Seokjin. Diciassette anni. 

Era il perfetto esempio dell’adolescente alternativo, quello che cercava di essere sempre una spanna sopra gli altri. E spesso ci riusciva.

Era ribelle, sconsiderato, a volte impulsivo, e si poteva definire un vero fenomeno in tutto ciò che faceva.

Il suo ultimo anno a scuola non era andato affatto bene: al terzo anno, era stato bocciato per cattiva condotta nonostante la borsa di studio ottenuta per l’impegno nelle materie artistiche, ed ora si ritrovava al medesimo anno, insieme a personaggi più piccoli di lui, ma che tuttavia non conoscevano il classico rispetto che si porta al più grande. Era un ambiente scolastico particolare, il loro. Forse rivoluzionario, forse un po’ irregolare, ma in un certo senso, più libero. Meno rigido e pressante. 

Pressante, però, lo era suo padre.

Il vecchio non aveva sopportato il fatto che suo figlio non conoscesse la concezione di regola, e aveva sopportato ancora meno il fatto che suo figlio si fosse fatto bocciare. Non era un uomo cattivo, era soltanto pretenzioso, forse un po’ all’antica, e severo come non mai, in particolare nei confronti dei suoi figli maschi.

Ed era proprio per questo che Seokjin, quel pomeriggio, era sgattaiolato velocemente fuori casa prima che qualcuno dei suoi famigliari gli chiedesse dove stesse andando. Se suo padre avesse scoperto quanto ancora andasse male in scienze astronomiche non solo gli avrebbe tagliato i viveri, ma anche le palle. Era per questo che aveva deciso di agire di nascosto, o probabilmente avrebbe detto addio alla borsa di studio.

Una volta arrivato a scuola, non aveva perso neanche un minuto ed era immediatamente entrato nell’ufficio personale del professor Kim, ovviamente dimenticandosi di bussare. Non era maleducato, era semplicemente un’abitudine che aveva fin da piccolo, e non riusciva a correggersi neanche per sbaglio.

Eppure, l’abitudine di bussare se la sarebbe dovuta prendere, dato che anche quello influiva sul suo voto di condotta.

«Salve.» si limitò a dire, una volta entrato, voltandosi in direzione del professore che, fino al suo arrivo, stava lavorando su alcuni fascicoli.

«Kim Seokjin, tranquillo, non ti mangio mica.» aveva risposto l’uomo, probabilmente vedendolo alquanto imbarazzato, e volendo fargli capire che con lui poteva, anzi, doveva sentirsi a suo agio «Non essere così formale, ti prego.»

Immediatamente, e senza perdere altro tempo, l’insegnante si era alzato dal suo posto, soltanto per far accomodare il suo studente su una sedia accanto alla sua, cosa che lui fece subito. Poi, l’uomo continuò a parlare: «Hai fatto presto, meno male! Di solito in queste situazioni, fate quasi sempre un bel po’ di ritardo...»

Era alquanto imbarazzante avere a che fare con uno degli insegnanti anche fuori dall’orario scolastico, ma quelle ripetizioni gli servivano, e gli servivano in fretta: prima della competizione, Seokjin doveva essere sicuro di conoscere almeno le basi e di avere una media che si aggirasse per lo meno attorno alla sufficienza, o sarebbe stato penalizzato.

Certo, fare tutto ciò alle spalle di suo padre non sarebbe stato né facile né corretto, ma in qualche modo avrebbe dovuto sbrigarsela da solo.

Una volta seduto su quella sedia, non sapendo né cosa fare né cosa dire, aveva semplicemente tirato fuori una penna dallo zaino, iniziando a guardarsi attorno: non sembrava un ufficio antiquato come ci si sarebbe dovuto aspettare dall’ufficio di un professore, anzi. Tutto ciò che c’era ad abbellire quella stanza, a partire dai poster fino ad arrivare alle statuette posizionate tra i libri, faceva presagire che il professor Kim fosse un fan del rap.

Non avrebbe mai pensato che un insegnante potesse avere dei gusti musicali decisamente più attuali dei suoi.

«Bene.» incalzò ad un certo punto, stanco di tutto quel silenzio opprimente «Ehm... allora, prima di tutto vorrei ringraziarla di nuovo per l’aiuto che ha deciso di darmi, e poi, volevo chiederle se... se sarà difficile per me poter alzare la media in scienze astronomiche entro l’inizio della competizione.»

La distanza che li separava era minima, e questo influì ancora di più sulle condizioni momentanee del ragazzo. Era sotto pressione, si limitava a squadrare l’intero ufficio e a far traballare la penna tra le dita.

Così non andava, non avrebbero potuto far lezione in quel modo. Allora, Namjoon gli prese velocemente la penna dalle mani, appoggiandola sulla scrivania. Quel suo continuo giocherellarci gli stava dando ai nervi.

«Seokjin...» disse, stringendo bene quella penna in modo che l’alunno non potesse tornare a prenderla «Devo testare le tue conoscenze. Perciò, rispondi a queste domande. Okay?»

A quelle parole, la tensione di quel povero ragazzo salì alle stelle: domande? Quali domande? Lui non sapeva assolutamente nulla su quella roba, non era affatto preparato.

Deglutendo, annuì debolmente, cercando in tutti i modi di non incrociare lo sguardo del suo insegnante che, al contrario, continuava a tenergli gli occhi ben puntati addosso.

«Bene.» asserì allora l’uomo «Dunque, questa è facile. Fammi un esempio di stella di tipo G.»

Era sicuro, anzi, strasicuro di saperla. Forse era l’unica domanda alla quale, se ci avesse pensato bene, avrebbe risposto correttamente. 

Spostando lo sguardo ed incontrando quello del professore, rispose, esitando per un attimo: «...Il sole?»

Al momento, l’unico sole che vedeva era quello che si rifletteva, entrando prepotentemente dalla finestra, negli occhi del professor Kim. Li rendeva ipnotici, ancora più profondi di quanto già non fossero, ed aumentava in modo piuttosto vertiginoso il suo imbarazzo.

Nonostante la risposta fosse corretta, Namjoon aveva notato, nella voce del ragazzo, una forte insicurezza, ed arrivò ben presto alla conclusione che molto probabilmente ci avrebbero messo parecchio. Non era impossibile, ma neanche facile.

«Sei stato parecchio esitante sulla risposta, nonostante tu abbia indovinato. Se hai bisogno, useremo il libro per questa prima lezione, per aiutarti.»

Facendo spallucce, si abbassò sui cassetti della scrivania, cercando freneticamente l’inutile libro che, durante l’intero anno scolastico, si era preoccupato di tener ben chiuso nel suo ufficio. Non amava usare cose del genere, preferiva farlo solo se strettamente necessario o se fossero i suoi studenti a chiederlo.

A quel punto Seokjin, senza neanche pensarci e preso probabilmente dalla voglia di dimostrare che non fosse un caso così disperato, ed anche dalla voglia di non vedere quel libro, aveva allungato una mano verso il suo braccio, bloccandolo ed impedendo la sua disperata ricerca.

«No no no!» aveva esclamato «Va benissimo così, è molto meglio!»

La verità? Non era assolutamente pronto a fare la sua solita brutta figura e rispondere alle domande solamente leggendo dal testo, e non era di certo pronto a vedere le foto imbarazzanti di ragazzini imbecilli che, di tanto in tanto, apparivano agli angoli delle pagine.

Dopo essersi accorto di dove effettivamente fosse la sua mano, sussultando, si allontanò immediatamente.

«Scusi. È solo che...» distolse lo sguardo, arrossendo un minimo «Sì, insomma, è imbarazzante. Lo dice anche lei durante le sue lezioni, si ricorda? 

Bene! Continuiamo! Mi piace! Di quali altre stelle dobbiamo parlare?»

Sentiva la sua faccia andare completamente a fuoco. Non pensava sarebbe stato tanto difficile approcciare con un insegnante privatamente anziché pubblicamente. Avrebbe tanto voluto buttare la testa sott’acqua ed affogarsi.

Namjoon, dal canto suo, trovava il suo imbarazzo parecchio carino e divertente, ed era sicuro che non si sarebbero affatto annoiati.

Poggiando un braccio sulla superficie della scrivania e sorreggendosi il capo con il palmo della mano, decise di girarsi completamente nella sua direzione. Oltre ad essere un ragazzo pieno di abilità, quel Kim Seokjin era anche molto bello. In particolare, le sue labbra avevano una forma che avrebbe fatto impazzire chiunque. 

Tornando alla realtà, si concentrò nuovamente sul loro compito, rivolgendogli un sorrisetto.

«Ah, sì? Ti piace? Credevo odiassi questa materia, Seokjin, mi sorprendi!» allargò il suo sorriso, passandogli un foglio bianco «Visto che ti piace tanto, che ne dici di scrivere qua tutta la classificazione delle stelle?»

Adorava stuzzicare i suoi studenti e comportarsi come se fossero suoi amici, e quel ragazzino era la vittima perfetta.

La faccia di quest’ultimo, in quel momento, aveva raggiunto una tonalità di rosso che probabilmente si avvicinava a quella che avevano le stelle mentre bruciavano a miliardi di chilometri di distanza dalla Terra, ed i suoi capelli stavano pian piano diventando dritti. Se quel professore avesse continuato così, probabilmente si sarebbe ritrovato il fumo che usciva dalle orecchie per l’imbarazzo.

Si era girato lentamente verso il foglio ancora vuoto, tirandolo su dalla scrivania ed alzando un sopracciglio «La classificazione... delle stelle?»

Buttò uno sguardo sul professore, per poi tornare sul foglio e buttarlo nuovamente sulla scrivania, incrociando le braccia al petto ed esclamando: «Beh, la conosce, la classificazione delle stelle! C’è forse bisogno che gliela scriva io?»

«Certo che ce n’è bisogno, sono il tuo insegnante, devo capire a che livello sei, Seokjin. Quindi, ti spiacerebbe scrivere almeno qualcosa?» disse, alzandosi e dirigendosi verso l’enorme libreria.

A quelle parole, Seokjin si era schiarito la voce, abbassando la testa sul foglio. Non poteva rischiare di fare una figuraccia facendo scena muta, avrebbe almeno dovuto improvvisare qualcosa.

Approfittando del fatto che quel porcone del professore fosse distratto, pensò che probabilmente non lo sarebbe stato a sentire più di tanto, così, sicuro di sé, iniziò a inventarsi qualcosa: «C’è il sole che... insomma, è la stella più importante. Poi c’è il sagittario che è-Ah, no, forse quella è una costellazione. Non una stella.»

Lo sentì sospirare pesantemente, a quelle parole. Cristo, quando sospirava in quel modo avrebbe distratto tutti coloro che avrebbero dovuto starlo a sentire. 

Dopodiché, lo vide alzare in aria un libro, sventolandolo in aria, dandogli ancora le spalle, per poi voltarsi lentamente nella sua direzione e rivolgergli un sogghigno che avrebbe steso chiunque.

«Allora...» asserì l’uomo, tornando al suo posto «Cerca qui sopra tutti i termini che non conosci e tenta di memorizzarli. Non ti farò scrivere una relazione, ti confonderebbe e basta. Appena sei pronto, parlami della classificazione delle stelle, mh?»

Gli aveva poggiato una mano sulla schiena, accarezzandogliela velocemente, forse per fargli capire che andava tutto bene ma, per Seokjin, in quel momento, fu come un fulmine a ciel sereno. Era appena stato toccato dall’uomo più sexy della scuola, e senza neanche il minimo sforzo. Arrivati a quel punto, non poteva più sbagliare.

Così afferrò il libro, incrociò le gambe sulla sedia ed iniziò a sfogliarlo velocemente, appuntandosi sul foglio tutti i termini più difficili. Non voleva di certo passare per uno stupido, lui non era uno stupido. E quella specie di pornoattore con la fissa per il cosmo lo avrebbe capito presto.

Ci mise una decina di minuti a memorizzare tutte le parole presenti nella piccola porzione di testo che stava leggendo, ed infine chiuse il libro, appoggiandolo sulla scrivania ed alzandosi dalla sedia per poterlo guardare negli occhi con aria quasi di sfida.

«Le stelle di tipo O sono le più calde, le altre lettere sono assegnate a stelle via via meno calde, fino a quelle più fredde di tipo M. Le stelle di tipo O sono le blu, quelle di tipo A sono le bianche, di tipo F sono bianco-gialle, quelle di tipo G sono classificate come gialle, quelle di classe K come arancioni e quelle di classe M come rosse.»

«Beh, ci sei arrivato.»

Maledetto. Stava rosicando.

Era da quando avevano iniziato che non stava facendo altro che stuzzicare un povero ragazzino indifeso come lui pensando che fosse un caso disperato. Invece, ora, lo si capiva dalla faccia che aveva, si sarebbe volentieri mangiato le mani.

«Complimenti, Kim Seokjin. Almeno ora conosco il tuo livello. Sei mediocre, il che è grave per uno studente del terzo anno, ma tranquillo, con il mio aiuto potresti anche arrivare ad essere meno mediocre.»

 

Quasi non gli scoppiò a ridere in faccia, al sentire l’ultima frase, ma cercò di trattenersi, sfoggiando un sorriso. Ormai l’imbarazzo stava nettamente diminuendo, e grazie al modo nel quale si poneva, anche la tensione che Seokjin provava nell’essere nella stessa stanza con quello che si poteva definire ‘un superiore’.

Si alzò dalla sedia subito dopo aver ricevuto un messaggio di Hoseok che gli chiedeva di raggiungerlo nel teatro della scuola per le prove della coreografia con il gruppo.

«Se abbiamo finito, ora dovrei spostarmi in auditorium. Abbiamo fatto i turni con l’altro gruppo, e oggi toccano a noi le prove.

Le prometto che rimarrà stupido dalla mia conoscenza per le stelle, chiaro?»

Gli aveva puntato un dito contro, pronunciando l’ultima frase. Poi, iniziò ad allontanarsi verso la porta, esclamando un veloce “Arrivederci!” e correndo fuori senza neanche chiudere. Poi, sfrecciò verso il teatro, carichissimo e pronto per la gara.

«Eccomi. Si comincia?»

 

*******

 

Ciao guys.

Dunque, eccomi qua con questa nuova storia che spero di poter portare al termine. Anche questa ispirata ad un roleplay che mi sta alquanto divertendo.

Allora, la storia è molto “Mondo di Patty”, molto “Beautiful”, molto sitcom insomma. E comincia ovviamente con il presentare il cavallo di battaglia, il solo, l’inimitabile, il mitico King Seokjin.

Probabilmente ci sarà una storia parallela dedicata invece alla Yoonseok, ma per ora, concentriamoci sulla main couple che, in questo caso, è la Namjin.

E insomma, spero piaccia a qualcuno e spero di essere cagata.

Alla prossima~

 

-Glaceeonx

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Glaceeonx