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Autore: Vegas    26/01/2019    1 recensioni
Hogwarts 1989, Fred e George trovano la Mappa del Malandrino nell’ufficio di Gazza.
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Il signor Lunastorta porge i suoi ossequi saluti ed è lieto che i signori Weasley siano entrati in possesso della Mappa del Malandrino: è stato appena fatto un misfatto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, I Malandrini
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Hogwarts 1989

 

 

«I solemnly swear that i am up to no good»

 

Era una bella giornata; il campo di zucche accanto alla capanna di Hagrid diventava sempre più pieno di rapaci insolenti, pronti a beccare e rovinare la piantagione che poi, come ogni anno, sarebbe servita ad addobbare il castello durante Halloween. Gazza, quel pomeriggio, aveva ricevuto l'ordine da Silente in persona, di aiutare il guardiacaccia a costruire uno spaventapasseri terribile, per questo il suo ufficio — luogo in cui venivano abbandonati tutti i tesori sequestrati di studenti passati e presenti — non era sorvegliato. Ed i gemelli Weasley lo sapevano. 

«Pronto Georgie?» le due teste rosse che sbucavano da dietro una colonna, con sorrisi birbanti ad incurvagli le labbra, non avevano buone intenzioni. Non le avevano mai, a dirla tutta. E gli insegnati di Hogwarts, dopo aver abbandonato l'idea che i nuovi Weasley non sarebbero stati tranquilli e innocui come i fratelli che li avevano preceduti, lo avevano dedotto a loro spese. 

«Sempre Freddie»

Sgattaiolarono furtivamente verso la porta di ferro battuto vagamente logoro, che era chiusa come immaginavano. La mano di George corse elettrizzata all'interno della tasca del mantello, serrandosi attorno ad una forcina rubata dal cassetto della sorella, Ginny. I metodi babbani, come forzare una serratura senza l'utilizzo della magia, erano sempre i più semplici ma anche i più efficaci, perché nessuno ci pensava mai. Lo avevano imparato scassinando un cospicuo numero di lucchetti alla Tana.

L'ufficio del custode, nel quale erano già stati spediti dalla Mcgranitt un paio di volte, odorava indistintamente di pesce fritto. Era un locale squallido e privo di finestre, illuminato da un'unica lampada a petrolio che pendeva dal soffitto. 

Il due settembre 1989, la sera del loro secondo giorno di scuola e della loro prima punizione ufficiale, erano rimasti affascinati dalla quantità di armadietti di archiviazione contendenti i dettagli sulle malefatte degli studenti di Hogwarts. Sognavano entrambi di avere, un giorno, un cassetto personale dedicato ai loro misfatti. Quello che però aveva li aveva attirati più di qualsiasi altra cosa, era uno degli armadi — da ciò che avevano sentito in giro, pieno di oggetti magici sequestrati — contrassegnato con "Confiscato e altamente pericoloso." Era proprio a quello, infatti, che stavano puntando.

La porta cigolò spettralmente. I gemelli si scambiarono una veloce occhiata entusiasta, e la richiusero alle loro spalle con un tonfo non indifferente. I ghigni malandrini che avevano stampati sul volto, non ne volevano sapere di affievolirsi. Se ne stavano lì, birbanti e eccitati, proprio sotto al naso. Ignorare le regole li metteva sempre di buon umore.

Raggiunsero l'armadio con poche falcate, pensando già a quanti galeoni avrebbero guadagnato distribuendo merce "criminale" per la scuola. Si sarebbero potuti comprare un mucchio di caccabombe da Zonko, immaginavano. Nella testa di Fred si stava velocemente facendo spazio un piano elaborato per evitare che Percy lo venisse a sapere, e di conseguenza avvisasse la mamma.

«Gazza è un salame» ridacchiò George, con le iridi castane incollate all'antico lucchetto che bloccava l'apertura delle ante. Cadde a terra, il rumore sovrastato dalla voce dell'altro gemello si perse tra le parole intrise di gioia di Fred. 

«Riprendiamoci tutto quello che è nostro, per diritto, intendo. Siamo i futuri Re degli scherzi di Hogwarts, a nessuno dispiacerà se portiamo via questa... pergamena bianca?» 

Con la fronte aggrottata, Fred si rigirò tra le mani quello che pareva essere un normalissimo pezzo di carta lievemente rovinato dal tempo, ma che però non sembrava possedere alcun tipo di potere strabiliante capace di farli finire in punizione.

«Pergamena bianca, hai detto bene. Attento, potrebbe azzannarti il naso» George scosse la testa, prima di fiondarsi alla ricerca di un qualche oggetto diabolico. Secondo lui invenzioni come le Pallottole Puzzole — non che lui o suo fratello le avessero mai utilizzate o comprate, con l'esplosione nell'atrio del giorno prima loro non c'entravano niente, ovvio — o la Polvere Ruttosa — anche in questo caso, fino a prova contraria, Jordan Lee aveva solo fatto indigestione di tacchino. Non c'era assolutamente niente che potesse collegare i gemelli al malfunzionamento dello stomaco del loro amico — meritavano di stare lì dentro: facili da prendere e completamente gratis. 

«Anche con il naso mozzato resterei comunque il più bello» Fred sorrise birbante, rivolto alla nuca di George troppo preso a setacciare ogni centimetro dell'armadio per rispondere con qualcosa che non fosse un "Mpht" scettico. 

Afferrò la bacchetta dalla tasca posteriore della divisa e la puntò con enfasi sulla pergamena. Se era rimasta chiusa nell'ufficio del custode per chissà quanto tempo doveva esserci un motivo: forse Gazza era un analfabeta, forse era allergico alla carta, forse era matto e basta, o forse niente era come sembrava. E poi non era come se Fred avesse altro da fare oltre che fissare la schiena del suo gemello, al momento. «Rivela i tuoi segreti» 

«Cosa fai?»

«Una torta, non lo vedi?»

 

 

Il signor Lunastorta porge i suoi ossequi saluti ed è lieto che i signori Weasley siano entrati in possesso della Mappa del Malandrino: è stato appena fatto un misfatto.

 

 

«George, guarda!»

 

 

Il signor Felpato ci tiene a sottolineare che non sono accette buone intenzioni, e consiglia ai signori Weasley di farsi curare la spruzzolosi.

 

 

«Un pezzo di carta ci ha appena insultato?»

«Sono solo lentiggini, dannazione!»

 

 

Il signor Codaliscia è d'accordo con il signor Felpato, e chiede cordialmente ai signori Weasley di smettere di sorridere: è inquietante.

 

 

«Io te l'ho detto che sembri un sociopatico quando ridi»

 

 

Il signor Ramoso vorrebbe battere il cinque ai signori Weasley per aver scassinato la porta l'ufficio di Gazza, e promette che se i signori Weasley giurano solennemente di tenerlo per sé, gli mostrerà un segreto.

 

 

«Intenso...»

 

 

 

****

 

 

Il baldacchino della loro camera da letto cigolò sotto il peso dei gemelli, che vi si gettarono sopra frementi di scoprire altro da quella misteriosa pergamena che parlava in codice. Il signor Lunastorta aveva detto che si trattava di un mappa, forse conduceva in qualche luogo nascosto del castello sconosciuto persino ai professori, e in tal caso non vedevano l'ora di saperne di più. 

«Serve una specie di parola d'ordine...» azzardò George, proteso verso la mappa aperta sul loro materasso. Ciuffi di capelli rossi come i raggi del sole intento a tramontare, gli ricadevano davanti agli occhi socchiusi e tremendamente concentrati. 

Fred pensava che chiunque avesse avuto l'idea di creare un pezzo di carta parlante doveva essere un genio, si chiese come mai lui e suo fratello non ci avessero mai pensato prima, sembrava esattamente qualcosa che loro due avrebbero potuto inventare.

«Oppure dobbiamo fare tipo un giuramento, ricordi quello che hanno detto?»

«La parte della spruzzolosi o quell-»

Fred estrasse la bacchetta «Giuro solennemente di infrangere le regole»

 

 

Il signor Felpato lo rispetta, e come dice sempre il caro vecchio signor Lunastorta: tutte le regole sono fatte per essere infrante.

 

 

Il signor Lunastorta precisa che tali parole non sono mai uscite dalle sua bocca, e che al contrario del signor Felpato, che non ha mai avuto buone intenzioni, il signor Lunastorta possiede un codice morale.

 

«Giuro solennemente di fare misfatti»

 

Il signor Ramoso crede che i signori Weasley siano un po' duri di comprendonio: sono le cattive intenzioni che contano.

 

 

Il signor Codaliscia informa i signori Weasley che i misfatti fatti servono solo alla chiusura.

 

«Forse ci sono» Fred fissò George, come a volergli comunicare con lo sguardo il suo pensiero, nello stesso modo in cui facevano sempre quando arrivavano alla stessa conclusione e non c'era bisogno parole inutili. Era un'occhiata veloce, quasi impercettibile, accompagnata dalle sopracciglia rossicce che si sollevavano visibilmente verso l'alto, e da un sorriso birbante che non accennava a scomparire. Alcuni insegnanti avevano imparato ad associare quell'espressione al percolo.

«Giuro solennemente di non avere buone intenzioni»

E quelle parole i gemelli le pensavano davvero.

Sta volta sulla pergamena non apparvero solo delle semplici frasi. Ghirigori e strane linee iniziarono a prendere forma sulla carta, lasciandoli quasi senza fiato. Sgranarono gli occhi emozionati, non avevano mai visto nulla di simile. 

Quello sarebbe stato il loro segreto, solo i due fratelli e le mura della stanza avrebbero conosciuto il giuramento necessario per accedere alla planimetria incantata del castello. Un segreto che, un giorno, il signor Ramoso gli avrebbe chiesto di condividere con Harry.

 

 

I signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso consiglieri e alleati dei magici malfattori sono fieri di presentarvi la Mappa del Malandrino.

   
 
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