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Autore: Fede883    27/01/2019    3 recensioni
Per prendersi una vita è la mia storia, la mia vita e di come sono diventato la persona che sono oggi. La mia storia fatta dall'incubo dell'epilessia, ai continui controlli medici che sono durati un infanzia o peggio una vita quasi. Poi la guarigione e la mia rinascita successiva. Il mio rapporto anche con l'amore e la passione per il canto, i concerti dei miei artisti preferiti e la mia squadra del cuore. Tutto questo ed altro è per prendersi una vita, la mia storia ma che in qualche (Ancora non so come) sarà anche la vostra storia d'ora in poi. Ci vediamo sulla strada...
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Federico, ho 25 anni (Anche se non li dimostro alcuni dicono) e sono nato a Bologna il 29 ottobre del 1993 alle ore 23:23 (Quando si dice essere precisi fin dall'inizio). Per poco non nascevo il 30 , che fortuna direte voi. La mia vita è stata in salita, forse fin troppo in salita perchè a 4 anni viene diagnosticata una forma di epilessia, la mia vita da li ad alcuni anni cambierà radicalmente e purtroppo una buona parte della mia infanzia la passo all'ospedale maggiore di Bologna, piano 6, pediatria.
Ero praticamente li ogni fottuto giorno a fare visiti e controllo medici, vedevo questi medici che mi guardavano con aria di superiorità e io che la prendevo come un gioco e non stavo bandando al fatto che avessi l'epilessia, quando sei bambino vivi le cose sempre e comunque in maniera diversa ma come potete ben immaginare non è mai facile passare giorno e giorni in ospedale, vedevo più medici io in una giornata che Firenze nel rinascimento. L'ospedale Maggiore di Bologna lo conosco meglio dei medici che ci lavorano quasi e purtroppo una notte ebbi una crisi epilettica molto forte (Poi che la mia forma di epilessia agiva durante la fase rem del sonno). Ho rischiato seriamente la vita e se non fosse stato per i medici probabilmente oggi non sarei qui a scrivere queste righe di me, righe sicuramente non facili ne pensare e ne tantomeno da scrivere ma penso che ognuno di noi abbia la sua storia, che si negativa o che sia positiva ognuno di noi almeno una volta ha avuto a che fare con problemi di salute anche se si trattava solo di un dente del giudizio da togliere ma è una cosa che non mi vergogno di certo a raccontare perchè fa parte della mia vita. Quella notte venni caricato su un ambulanza del 118 e da li una folle corsa verso l'ospedale maggiore, mi ricordo ancora il "Nino nino nino" assordante delle sirene dell'amulanza e le luci blu che si riflettevano sul portellone del mezzo, i due paramedici cercavo di tenermi sveglio, uno mi aveva preso fuori la lingua (Uno dei pericoli maggiori che si corre durante una crisi epilettica è che perdi il controllo della lingua e che questa possa scendere giù nella laringe provocando in casi gravi la morte per soffocamento). Arrivato all'ospedale molti medici erano scettici sul da farsi, alcuni scuotevano la testa, altrimenti non capivano esattamente che cosa dovevano fare e come lo dovevano fare, erano praticamente ad un grosso bivio dove all'apparenza non c'era quasi nessuna vita di uscita, ne per me e nei per i medici.
Mi ricordo di un dottore che si avvicinò a mia mamma con aria trsite e mesta, il classico atteggiamento di chi sta andando ad una veglia funebre in sostanza. Leggeva qualcosa sopra ad una cartella e ha detto a mia mamma:" Questo ragazzo non ce la farà!". Dolore, paura, sgomento e lacrime sul viso di mia madre che sicuramente non dimenticherò mai e in quel momento io nemmeno capivo che cosa stesse succedendo davvero.

Qualche anno dopo esattamente nel 2007, al primo anno di liceo durante degli esami di routine vengo a sapere di aver sconfitto l'epilessia, guarisco completamente e l'epilessia così come era arrivata se ne era andata, forse stanca di combattere contro un guerriero che era più forte di lei. Riesco a fare splendidamente 5 anni di liceo, 5 anni che mi hanno cambiato la vita dopo un lungo inferno alle scuole medie durato 3 anni , 5 anni dove ho conosciuto tante persone che tutt'ora vedo e frequento perchè si sa le amicizie più belle nascono tutte alle scuole superiori in qualche modo (Anche se non è una regola per ognuno di noi) 5 anni dove ho imparato tanto, sono maturato, cresciuto e ho imparato a riscoprire la gioia di vivere e di apprezzare le piccole cose e momenti della vita come potrebbe essere un gelato, leggere un libro o bere una Coca Cola fresca. Inizio a frequentare anche un corso di canto, diciamo che mi definisco un cantante da spiaggia e da karaoke ma mi diverto tantissimo ed è questo quello che conta e questa passione mi porta a cantare per la prima volta a cantare all'interno di un teatro durante la festa di fine scolastico una delle canzoni più belle del mio cantante preferito, Max Pezzali. La canzone era "Tutto ciò che ho". Un pezzo contenuto nell'album "Grazie Mille" del 1999, un brano che invita a rimanere se stessi nonostante le tante difficoltà della vita, nonostante non possiamo essere come gli altri che all'apparenza sembrano più belli,più  bravi e più  fortunati di noi , una canzone sulla semplicità di rimanere se stessi. Oltre al canto ho frequentato per diversi anni anche un corso di karate che mi ha aiutato tantissimo non solo a riprendere un attività sportiva dopo anni di ozi ma anche a migliorami sia come persona e sia per le mie abilità (Prima di fare karate avevo alcune piccole difficoltà motorie) sono riuscito ad arrivare fino alla cintura blu (A solo due cinture dalla nera) e nella palestra di karate dove mi allenavo ho conosciuto anche Anna Chiara, la mia migliore amica. Anche se non ho mai amato l'attività agonistica ho fatto solo una gara dove ho vinto la medaglia di bronzo nel kumite (Combattimento). C'è stato anche il primo concerto di Max Pezzali al Paladozza di Bologna dove ho scoperto che Anna Chiara era sua fan e quindi questa nostra passione ci ha legato moltissimo fino ad arrivare ad oggi (Quasi 9 lunghi anni, lo conosciuta che aveva 18 anni ora ne ha 30) I bellissimi concerti di Giorgia, di Vasco Rossi e di Elio e sopratutto il mio sogno da bambino  che come una bellissima magia diventa una splendida realtà , ovvero lavorare dentro ad un Disney Store. Un sogno che si avvera per uno che da piccolo ha consumato tutte le VHS dei classici. Come in ogni viaggio anche io lungo la strada, lungo gli ostacoli, lungo gli scemi che saltano gli stop e gli animali che attraversano ho trovato la mia compagna di viaggio, Irene. Una ragazza splendida che ho conosciuto al liceo durante un autogestione e che ogni giorno illumina il mio cammino in questa vita dura e piena di ostacoli, lei è la ragazza che ogni fidanzato vorrebbe al suo fianco, dolce, vivace, briosa, intelligente e sicura di se stessa e determinata più che mai a raggiungere i suoi obiettivi, forse anche per via della sua passione per la ginnastica artistica. Irene da molto tempo fa parte di me, siamo praticamente cresciuti insieme io e lei e non ci siamo mai lasciati nonostante a volte ci siano stati forti temporali ma si sa dopo ogni acquazzone viene sempre l'arcobaleno.

Come canterebbe il Liga:" Questa è la mia vita". Ma non è finita qui, sono legato visceralmente alla squadra della mia città, il Bologna FC 1909. Un amore che dura da quando sono in culla, una passione che nonostante si lotti per la salvezza ogni anno rimane accesa come una fiamma eterna nel mio cuore. "Il Bologna è una fede e chi ci crede la luce vede". Cantavano gli Skiantos prima che il buon Freak Antoni ci lasciasse per sempre ma l'amore per la maglia rossoblu ha sempre accompagnato la mia vita, mi ricordo ancora quando dopo la scuola al sabato andavo a vedere il Bologna che giocava alle 16:00 il campionato di serie B e quante partite al cardiopalma viste sui gradoni del Dall'Ara, le vittorie impagabili contro la Juventus, Roma, Milan, Inter, Lazio, Fiorentina, Atalanta, Genoa, Sampdoria, Cesena, Napoli e sopratutto i tanti derby giocati con il Modena e il Parma. Le lacrime anche di aver visto non una ma ben due retrocessioni in serie B. La prima con Pagliuca che piangeva sotto la nostra porta dopo le due sberle del Parma che ci condannarono alla serie B l'ultimo anno in cui si disputò lo spareggio salvezza in serie A (Ora è stato abolito e contano solo i punti negli scontri diretti) e la seconda retrocessione ad opera di un Catania già retrocessoin serie B dopo una stagione molto travagliata dal punto di vista societario. Il Bologna ha accompagnato ogni passo della mia vita o quasi così come ha fatto la Fortitudo per quello che riguarda la pallacanestro ma non voglio che questo diventi una cosa che parli solo di sport, ci sarà sicuramente tempo e modo per parlare di questo in altre occasioni. Questa è la mia vita, non rimpiango ciò che è stato è stato e infondo è giusto così, però adesso bisogna andare avanti perchè di strada ce ne ancora tanta da fare e citando ancora una volta Ligabue:" Per di qua, comunque vada sempre sulla mia strada". A volte la vita bisogna prendersela in un modo o nell'altro, ci vediamo sulla strada, buona vita a tutti voi e forza Bologna sempre e comunque. Credits Music: Questa è la mia vita - Luciano Ligabue Sulla mia strada - Luciano Ligabue Fede Rossoblu - Skiantos
   
 
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