Regole. Non le ho mai capite. Le ho sempre viste come catene che mi stringevano ai polsi, impendendomi di fare quel che mi piaceva. Starai pensando:" Questo è il perché ora sei seduto in questa cella, Per avere infranto le regole". E hai ragione, ma hai anche torto. Perché la maggior parte delle persone che hanno infranto delle regole o commesso un crimine, lo hanno fatto per passione, soldi, lussuria, o odio. Pft, no, io l'ho fatto perché era divertente. Ascolta, io sono uno di quelli che tu chiami "Psicopatico". Cosa è uno psicopatico, potrai pensare. Gli psicologi me lo avranno spiegato più di mille volte: mancanza di empatia, egocentrismo, manipolazione, narcisismo, alta intelligenza. Pft, rido per non piangere. "Quindi, una giornata tipo?" gli dico.
Ok, allora perchè non andiamo dove quella parte della mia vita iniziò? Ascolta attentamente.

Erano le nove meno un quarto quando entrai nel mio ufficio, quella mattina. Ero il vice presidente di una delle più grandi compagnie del paese. In un paio di anni, sarei stato all'apice. Ma qualcosa era differente. Gli impiegati non erano ai loro banchi, i telefoni avevano smesso di squillare e qualcosa stava succedendo nel bel mezzo della sala. E poi lo sentì. Il pianto. Mi hanno guardato. Quel familiare mix di paura, ammirazione e rispetto nei loro occhi, ma oggi era diverso. Era trasformato da un certo...dolore. Si spostarono, facendomi vedere l'accaduto. Era la biondina della contabilità. Era collassata sul pavimento nelle braccia di un'altra donna con il telefono appoggiato vicino a lei. «Sta ancora avendo problemi con il recente lutto, Signore.» sussurrò la mia segretaria. «sono passati 3 giorni e non è riuscita a dormire per nemmeno un giorno.»
«Ah, è così?» risposi con a malapena un pizzico di emozione.
Fissai quella donna, piangere e singhiozzare sulle sue stesse lacrime, e la folla che la circondava, ognuna di loro. Patetico. Incoraggiare questo show patetico. Dolore. Cosa era il dolore? Otto miliardi di persone su questo pianeta e ti lasci commuovere per una sola? Questo era quello che mi separò da loro. Da tutti loro. Perchè sarei sempre sempre meglio. Guarda, non faccio mai trasparire le mie emozioni in quello che faccio. Ma ho giocato il loro gioco. «ordinategli dei fiori.» dissi alla mia segretaria in modo chiaro, così che tu mi potessero sentire. Camminai verso la donna, mi abbassai, alzai il suo mento e tenni la sua mano facendo incontrare i suoi occhi con miei. Bellissima. Così bella e così ingenua. «Mi dispiace per la tua perdita. Perché non prendi un mese di ferie. Pagato. Lasciati respirare.»
Strinse le sue braccia intorno al mio collo. La sua saliva, moccio e lacrime cadevano sul mio vestito. «Oh, la ringrazio davvero tanto, signore! Grazie, grazie!» la folla intorno a me si mosse borbottando e parlarono della mia generosità. «È così dolce. È così generoso. È così magnifico.» i loro occhi lampeggiavano. Alcuni persino con affetto e ammirazione. Ho preso appunti su coloro che ne sono valsi la pena, ma stavo già pensando:"Almeno questa biondina avrà un pò di compagnia stasera." oh, quanto facile poteva essere.
Ho spento il resto della mia giornata in una riunione. Troppo lunga, troppo inutile. Non avevano capito i miei piani. Spostare le operazioni all'estero per ridurre i costi. Perchè? Erano piccoli e senza ambizioni. Non avevano visto la nostra crescita, il nostro potenziale. Non lo hanno mai fatto. Senza di me, nessuno di loro in questo momento avrebbe un lavoro. Ma alla fine della pacchia, stavano tutti mangiando dalla mia mano. Gli idioti erano convinti. È stato un bel giorno finché ero circondato da tutte queste persone inutili. Fino a che la polizia non entrò con le pistole prepotentemente dentro la sala da riunione. Tutti avevano alzato le mani al cielo. Qualcuno gridava. Io? Stavo solo sentendo. Sentendo che chiamavano il mio nome. Seguito da "sei in arresto per aver ucciso il signor.. Il signor..." Come faceva?
No. Non ricordo il suo nome ma ricordo la sua faccia. Ricordo il modo un cui tossiva tra le mie mani. Come pregava per la sua vita. Ricordo ancora il momento in cui il suo ultimo frammento di vita uscì dal suo corpo. È stato divertente. L'adrenalina, l'eccitazione, il mistero. Mi sentivo vivo. Come se fossi un Re. Perchè lo uccisi? Forse pensavo che un uomo ciccione e stupido come lui non meritava una moglie carina come la biondina della contabilità. Forse odiavo la sua faccia, i suoi vestiti, la sua macchina economica. O forse ero solo annoiato. Annoiato, impulsivo e leggermente spericolato. Con una sola impronta a rivelare la mia edentità. Lo rimpiango? Nah, sono nato così. Otto miliardi di persone in questa terra e l'un percento sono psicopatiche. Su cento persone, ti incontrerai solo una come me. Uno psicopatico. Non tutti uccidono, infatti io non avevo il bisogno di farlo. Ma in un mondo di gatti e topi, noi siamo sempre i gatti. Alcuni mentono, alcuni manipolano, alcuni rubano, alcuni ingannano, alcuni fanno male. Fanno male più di quanto immaginassi. Perchè c'è solo una cosa che noi tutti condividiamo profondamente. Guarda, nessuno di noi "sente" veramente. E credimi, li ho incontrati, quindi li incontrerai anche tu un giorno. Ma cinque anni dopo, a nessuno importava più. Penserai che nessuno lascerebbe uno psicopatico così presto ma con il potere e i soldi... Tutto è possibile.
Forse dovrei andare a vedere cosa lei stia facendo.




Angolo GoroGoroh!
Questa è la mia prima fic su questo account! L'oc di cui si parla in questa storia si parla già in una mia storia, che ancora non ho pubblicato. Non ho messo il nome esplicito poichè era SPoILer quindi ho deciso di non metterlo! La storia l'ho scritta interamente io, quindi ci potrebbero essere vari errori HAHAHAHA. buona giornata a tutti!