Raggiungere
l’abitazione nascosta nel bosco porta via un altro giorno ad
Anna e suo padre,
tanto da pentirsi di aver assecondato le idee del fruttivendolo.
Ed è
proprio quando cominciano ad avvertire la stanchezza e a sentirsi
demotivati,
ricevono la notizia attesa.
“Siamo
arrivati” – esclama Manuel, indicando una vecchia
casa, celata da alcuni
alberi.
Con il
cuore in gola, il re afferra la mano della figlia stringendola forte.
“Se
questa
persona dovesse sapere di Cristel, sarebbe la svolta della mia
vita” – afferma,
trepidante – “Stammi vicino, tesoro. Ne ho
bisogno”
“Tranquillo,
padre. Non vi lascerò mai. Ho già commesso
l’errore di allontanarmi da voi. Non
ricadrò nello stesso sbaglio” – risponde
Anna, emozionata per il genitore.
A passo
lento avanzano fino a raggiungere la porta. È Agnarr in
persona a bussare con
decisione. La speranza è viva nei due nobili, i quali
credono fortemente che
l’uomo che stanno per incontrare abbia Cristel “a
portata di mano”.
Purtroppo
però… nessuna risposta.
I nobili
posano, stupiti, lo sguardo sull’accompagnatore.
“Ehm…
riprovate, maestà. Sono sicuro che è
dentro” – insiste Manuel, stranito
dall’assenza del compaesano.
“E se
è
come dicevano in molti in paese, ovvero che qui non è
rimasto nessuno?” – ad
Anna sorge il dubbio e la speranza lascia spazio alla delusione.
“Io
ritento” – afferma Agnarr, dando altri colpi alla
porta.
Ancora inutile
il tentativo del sovrano. Insiste più che può,
colpendo l’uscio con più forza.
“Padre,
se continuate così rischiate di sfasciarla”
– aggiunge la principessa,
allontanando il genitore di qualche metro.
“Non
è
possibile, credetemi. E’ sempre stato qui, fino a qualche
giorno fa.” – Manuel
non sa darsi pace.
“Abbiamo
sbagliato a dargli retta. Starà perdendo colpi, per via
dell’età” – sussurra la
ragazza all’orecchio del padre.
Eppure il
fruttivendolo sorprende molto il re di Arendelle, mostrandosi scioccato
dall’assenza del tizio.
“Lo
conosco ed è imbattibile. Se è tanto convinto che
quella persona sia qui, sarà
così” – sostiene il nobile.
“Cosa?
Ma… ragionate padre, non ci ha aperti nessuno. Abbiamo anche
fatto molto casino
stando qui fuori e avremmo dovuto pur attirare l’attenzione
di chi vi abita,
giusto? Invece nessuna risposta!”
“Magari
si è allontanato momentaneamente” –
ipotizza ancora il re.
“Possiamo
sempre ritornare domani” – sostiene il
fruttivendolo.
“Non
se
ne parla. Abbiamo già perso troppo tempo ad arrivare fin
qui” – replica Anna.
“Non
so
cosa dirvi, miei signori. A volte bisogna avere pazienza. Non accade
sempre
tutto in poco tempo e specialmente come si desidera”
– aggiunge Manuel,
irritando sempre più la principessa.
“Sentite
voi…parlate di pazienza come se noi non ne avessimo avuta
abbastanza. Sapete
che vi dico? Io ne ho fin troppa a non mandarvi…”
– esplode la ragazza, ma
viene zittita dal re stesso.
“Zitti”
–
afferma il sovrano, osservando con minuzia qualcosa in lontananza
– “Chi è quel
tipo laggiù?” – domanda al popolano,
indicando una persona distante da loro.
Il volto
di Manuel si illumina una volta riconosciuto il tipo in questione.
“E’
lui.
E’ lui. Maestà, che fortuna. Lo abbiamo trovato al
momento giusto” – esulta,
invitando i due a seguirlo.
Anna alza
gli occhi al cielo, mentre Agnarr elettrizzato non esita a correre
dietro il
popolano.
“Spero
per lui che sia la persona giusta altrimenti…”
“Dai,
figliola. Basta con le lamentele. Adesso avremo le risposte che
cerchiamo” –
conclude il re.
Pochi
passi ed eccoli finalmente faccia a faccia con chi può dare
loro indicazioni
chiare e certe sulla presenza di Cristel.
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“L’hai
trovata? Verso il porto non c’è”
– comunica Lisa ad Idunn.
“Neppure
in piazza. Dove sarà mai andata? Qui la tempesta aumenta la
sua foga” –
risponde l’altra.
“Nipotina
mia, chissà che fine avrai fatto. Da quando è
nata sta vivendo delle situazioni
che, per una creatura della sua età, sono
traumatizzanti” – sostiene,
amareggiata, la sovrana.
“Maestà
bisogna cercare meglio e per scovare Sophie sarà necessario
scovare Elsa” –
aggiunge la sarta.
“Non
sappiamo dove potrebbe essere andata. Perché Elsa metterebbe
a rischio la vita
di sua nipote?” – la nobile è
demoralizzata e infreddolita, tanto da avvertire
il gelo nelle ossa.
“Evidentemente
non si controlla più. E’ la rabbia a dominarla
adesso e se ho imparato a
conoscerla in questi anni, credo che arriverà anche di
peggio”
“Cosa
vuoi dire, Lisa?”
“Siamo
solo all’inizio. Temo che possa cambiare e trasformarsi in
qualcuno che non è
mai stata”
Tali
affermazioni paralizzano Idunn che inizia a tremare.
“E’
soltanto colpa mia” – si colpevolizza la giovane
nonna.
“No,
cosa
dite?! Era il destino, maestà”
“E’
la
maledizione di cui ti ho accennato. Quella che ha segnato Elsa e che
segnò,
anni addietro, Cristel”
“Chi
è
Cristel?” – domanda Lisa, confusa.
“La
sorella gemella di mio marito. La prima a cadere vittima di un
maleficio che
colpì la famiglia reale” – spiega la
nobile.
“Intendete
dire che anche lei aveva dei poteri magici come Elsa?”
– esclama, ad occhi
sgranati, la sarta.
“Esatto
e
proprio come mia figlia venne abbandonata per evitare che la corona
venisse
infangata o che perdesse controllo sul regno”
“Quindi
sono le uniche due ad avere questo dono? Non esiste nessun
altro?” – domanda,
alquanto interessata, la Brown.
“Non
credo. La maledizione è stata lanciata da una strega che si
era innamorata di
Elias, mio suocero; però lui era stato destinato ad
un’altra donna, per via dei
matrimoni combinati. Tra i due ci fu un acceso conflitto tanto che il
cuore
della donna si raggelò e proprio quando re Elias e consorte
si sposarono,
lanciò contro di loro e le future generazioni il
sortilegio”
“Quale
precisamente?”
“Tutti
i
primogeniti nati da matrimoni combinati sarebbero stati toccati da
magia
incontrollabile che, se non domata, li avrebbe trasformati in creature
malvagie”
“Santo
cielo! È terribile” – esclama scioccata
Lisa.
“Sophie
è
nata dal vero amore, perciò questa maledizione non
l’ha colpita. Elsa invece…”
Il
silenzio di Lisa colpisce Idunn che così aggiunge
– “So di averti angosciata
con questa storia. Chi non rimarrebbe sconvolto sentendo tali
rivelazioni. Però
dobbiamo impedire che mia figlia diventi come quella dannata
strega”
“Avete
mai cercato Cristel? Magari le due, ritrovandosi, potrebbero aiutarsi a
vicenda” – riflette la sarta, tornando
sull’argomento magico.
“Non
sappiamo che fine abbia fatto. Anna e Agnarr sono partiti alla volta di
Rosetown per cercarla”
“Rosetown?” – esclama Lisa.
“Si,
le
due uniche destinazioni dove potrebbe trovarsi sono Rosetown e
Arendelle”
“Anche
qui? Siete sicuri?”
“Si,
spero per loro che si sbrighino, rimane poco tempo”
In quel
momento la Brown si alza e corre via, lasciando la regina sola e
confusa.
“Ma
che
le prende adesso?” – si chiede, stranita.
Lisa
è
uscita dal castello, avvolta dal vento e dalla neve.
Alcune
lacrime le rigano il volto e sente un dolore forte al petto.
Inizia ad
avvertire delle scosse alle mani e ciò la costringe a fare
qualcosa che smise
di fare anni ed anni fa.
Tira
fuori dalle tasche della sua mantella nera un paio di guanti.
Li
indossa e chiude gli occhi, cercando di placare il pianto.
Però
accade qualcosa di inaspettato e di magico.
La
tempesta che l’avvolge, quella scaturita dal dolore di Elsa,
la solleva.
Idunn
raggiunge l’amica proprio in tale momento. Sobbalza vedendola
in aria e
spaventata esclama -“Santo cielo! Lisa, che succede? Cosa ci
fai lassù?”
La Brown
inizia a borbottare qualcosa che la regina non comprende.
“Adesso
cosa stai blaterando?” – la sovrana è
preoccupata, poi si rivolge alla primogenita
che ritiene l’artefice di quanto sta vedendo –
“Elsa, ovunque tu sia, smettila.
Adesso minacci chi ti vuole bene? Lascia in pace Lisa. Non ha colpe per
il tuo
male. Sono io la responsabile. Prenditela con me”
La foga
del vento aumenta e una voce in lontananza sposta
l’attenzione di Idunn su
altro.
“Nonnina”
– la chiama qualcuno.
In quel
momento compare Sophie, assieme ad Olaf.
La
piccina si aggrappa alla gonna della regina e la stringe forte.
“Tesoro
mio, dove eri? Ti abbiamo cercata ovunque”
“L’ho
tenuta al sicuro, maestà” – risponde il
pupazzo di neve, fiero di se stesso.
“Adesso
entrate nel castello” – ordina Idunn, ringraziando
Olaf con un sorriso tenero.
E una
volta assicuratasi che la bambina è al caldo, volta gli
occhi su Lisa.
Di fronte
a sé però c’è il vuoto.
La sua
amica e fidata sarta è scomparsa.
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“State
scherzando, spero. Mi state dicendo che Cristel vive ad Arendelle e che
ha
cambiato identità?” – esclama Agnarr,
sentendo il racconto del tizio.
“Si,
l’avevate sotto i vostri occhi e lo ignoravate”
– commenta ancora l’uomo.
“Sapete
almeno come si fa chiamare ora?” – domanda Anna.
“Non
posso dire altro, mi dispiace”
“COSA?
Voi siete pazzo se credete di cavarvela così! Se lo sapete,
parlate. Ve lo
ordino in quanto re”
“Ho
fatto
una promessa. Non rendetemi le cose difficili”
“A
chi? A
chi avete fatto la promessa?” – è
scioccato Agnarr, non dandosi pace su quanto
udito.
“A
me” –
la voce di qualcuno fa sobbalzare i presenti.
Una
figura snella alle loro spalle li ha appena raggiunti. È una
Lei, con i capelli
scuri e i lineamenti delicati. Dall’età si direbbe
coetanea al regnante di
Arendelle.
“Chi
siete voi?” – chiede Manuel, ignaro che
l’amico popolano avesse una persona
accanto.
“Non
siete tenuti a sapere chi sono io” – risponde la
donna.
“Sentite,
ci state prendendo in giro? Siamo venuti fin qui, cercando mia zia per
restituire al regno qualcosa che manca da decenni, cioè
l’amore vero e voi cosa
fate, invece? Dite cose senza senso e alla fine chiudete sostenendo
che, per
via di una promessa, non potete essere d’aiuto? Voi siete
tutti pazzi. Padre,
andiamo via” – Anna esplode. Arrabbiata, afferra il
braccio del genitore e si
avvia all’uscita.
In quel
momento la sconosciuta parla.
“Io so
quanto
possa fare male avere dei parenti con un segreto tanto grande quanto
pericoloso”
“Come,
prego?” – Agnarr è perplesso da quanto
appena udito e si trattiene, bloccando
così anche il passo della figlia.
“Padre
non diamole retta. Forse tutto questo è stato solo uno
stupido gioco del
fruttivendolo. Magari
sono d’accordo
tutti e tre…” – insiste Anna.
“Io
non
c’entro” – si discolpa Manuel,
dispiaciuto delle accuse lanciategli
ingiustamente.
“Se
provaste ad ascoltare, principessa, capireste molte cose. Io non posso
raccontare nei dettagli, posso invece darvi degli indizi”
– puntualizza la
straniera.
“Quali
indizi? Voi sapete chi è realmente Cristel?”
– chiede Agnarr, supplicando la
verità.
“Vi
basti
sapere che non è qui a Rosetown. Cercate altrove. Smettetela
di fare domande in
giro su di lei. Le persone ignorano la sua esistenza, come pensiate
possano
sapere chi sia o dove si trova”
“Credete
di liquidarci con due paroline? E se fosse qualcuno che nascondete voi?
Se la
tenete nascosta al mondo sotto minaccia? Magari ci volete soltanto
togliere di
mezzo e rispedirci ad Arendelle. Perciò NO! Non andremo via
fino a quando non
ci direte ciò che meritiamo di sapere” –
insiste il re, sedendosi a terra in
segno di protesta.
Anche
Anna fa lo stesso.
I
consorti si guardano pensierosi.
“Allora?
parlate pure. Siamo tutt’orecchi” –
aggiunge la principessa.
Ora
sì
che padre e figlia tirano fuori la grinta e la determinazione.
Chissà
se
riusciranno ad ottenere qualcosa con la loro insistenza?
I due sconosciuti racconteranno di più?
Soprattutto
cosa succede a Lisa ora che sembra essere sparita nel nulla?
Elsa ha a
che vedere con ciò?