Mia
Sul Ring
“It's the eye of the tiger, it's the thrill of the fight
Risin' up to the challenge of our rival
And the last known survivor stalks his prey in the night
And he's watchin' us all with the eye of the tiger.” - Survivor (The Eye Of The Tiger)
Ero appena uscita da scuola e mentre tornavo a casa a piedi avevo deciso di cambiare strada, di nuovo, ogni giorno faccio una strada diversa: ho sempre odiato la routine, fare sempre le stesse cose mi annoia. Mentre camminavo notai una palestra e sbirciando all’interno vidi dei sacchi da boxe, a quell’ora era vuota, c’era solo un ragazzo che si allenava, con l’aiuto di un altro ragazzo pieno di lividi in viso.
Decisi di tornarci più tardi, dopo aver fatto quella dannata ricerca e averla studiata.
“Maaa, sono a casa.”
Dalla cucina provenivano rumori di piatti e pentole e un buon profumino di cucinato, ma non la sua risposta, come al solito non mi aveva sentito.
“Che si mangia oggi?”
“Oh non ti avevo sentito.” Guardó per un attimo l’orologio.
“Hai fatto le corse oggi? Due sono le cose, o hai cambiato strada come al solito, prendendone una più corta, o avevi talmente tanta fame che hai messo il turbo al culo.”
“Entrambe.”
“Allora sarai felice di sapere che oggi si mangiano spaghetti con le vongole e il salmone come secondo.”
“Mi sa che ho sbagliato strada e sono finita al ristorante. A cosa dobbiamo questi piatti prelibati? Festeggiamo qualcosa? Non dirmi che ho dimenticato di nuovo il tuo compleanno.”
“Sono tentata dal dirti di si, ma non voglio farti prendere un colpo, perció..no signorina, non hai dimenticato di nuovo il mio compleanno, volevo semplicemente rallegrarti la giornata dato che sei sempre acida e turbata.”
“Ma che belle parole, sarà colpa dell’adolescenza che ne so.”
“Siediti e mangia, che è meglio.”
Ci sedemmo a tavola per mangiare e mentre giocavo un po’ con gli spaghetti, le raccontai della palestra.
“Ma tu lo sapevi che c’è una palestra in cui fanno boxe?.”
“No, perché? Dove l’hai vista?”
“Alla vecchia starza. Ci sono passata mille volte e non l’avevo mai vista.”
“Boh l’avranno aperta da poco, oppure prima era una palestra e basta. Ci vuoi andare?”
“Dici davvero??”
“Ti si sono illuminati gli occhi. Per quanto odiassi anche quando era tuo padre a fare boxe, so che ci andresti comunque anche senza il mio permesso, perció è meglio che ti dica di si direttamente, almeno così non dovrai mentirmi, e poi non si puó resistere a quegli occhi luccicosi. Se vedessi come brillano quando ti piace qualcosa, rimarresti stupita pure tu.”
“Preferirei di no, è una cosa orribile, non posso nascondere mai niente.”
“Se tuo padre non avesse avuto quegli occhi, tu non saresti qui.”
“Tanto è andata a finire male ugualmente.”
“A me non sembra che sia andata a finire tanto male, guarda che figlia stupenda che ho.”
Mi strinse le guance come quando ero piccola con un sorriso enorme.
“Mammaaa.”
alzai gli occhi al cielo e sorrisi. Eravamo due gocce d’acqua che sorridevano.