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Autore: kitsune akuma    28/01/2019    0 recensioni
Siamo certi che il bene sia sempre bianco e puro e il male sia sempre ciò che va sconfitto.
Siamo certi che chi combatte per il bene sia esso stesso bene?
E tutte le creature del male possono essere classificate malvagie solo perché appartenenti a tale categoria?
--------posto un capitolo nuovo ogni domenica-----
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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15\12\2006

< Mamma sono tornato!> disse Cayle appena varcata la porta di casa.
< Ciao, cucciolo come é andata a scuola?> chiese Electra dalla porta della cucina.
< Mamma, non mi chiamare cucciolo! Non sono più un bambino! A scuola solita storia! Una noia mortale! Figurati che ci hanno lasciato come compito di fare l'albero genealogico come quando eravamo piccoli! Che hai preparato di buono per pranzo?> chiese Cayle entrando in cucina e sedendosi dietro al bancone così da essere di fronte alla madre.
< Lasagne! Contento piccolo ingordo?>
< Mamma ancora con questo piccolo? Comunque grazie per le lasagne! Mamma ma sia tu che papà siete figli unici, giusto?>
< Tuo padre si, io no. Le lasagne non sono ancora cotte del tutto va a lavarti le mani!>
< Ma io non conosco nessuno zio o zia!>
< Ti é rimasta una zia da parte mia, e non la conosci perché sono anni che non ci parliamo perché lei mi odia>
< Ma per quale motivo ti odia? Siete sorelle perché non risolvete?>
< Perché non sempre tutto si può risolvere >
< Ma perché ti odia? >
Electra posò il piatto sul piano e guardando fuori dalla finestra che dava sul giardino, non vedeva gli alberi o i fiori ma stava rivivendo ricordi a lungo assopiti

< Nel 1991 avevo la tua età ed ero già una cacciatrice. Una sera mio fratello Nicolas ed io andammo a caccia dei vampiri che in quei giorni avevano mietuto molte vittime. Li trovammo, ma noi eravamo due mentre loro in dieci, all'epoca ambedue eravamo degli incoscienti e al posto di chiamare rinforzi, ci buttammo a capofitto nella lotta. Alla fine della serata riuscimmo a tornare a casa feriti, ma vivi almeno credevo. Mio fratello era stato morso, ma non aveva detto nulla a nessuno. La notte dopo sentii mia sorella Clemence urlare, la raggiunsi e vidi che nostro fratello stava provando a morderla, lì per lì lo allontanai da lei e lo fronteggiai per capire il suo atteggiamento. Ma quando mi posi davanti a lui capii tutto. Sul suo collo c'erano segni di un morso che la sera prima non avevo notato, i suoi occhi erano rossi e i denti si stavano allungando. Ciò che voleva da nostra sorella era il sangue per finire il processo di transizione. Non riconosceva più nemmeno la sua famiglia. Si avventò nuovamente su me e mia sorella, ma per fortuna o sfortuna ero armata, lo colpii in un unico e secco colpo al cuore con un paletto che prima era agganciato alla mia cintura. Mia sorella da allora mi odia perché ho ucciso nostro fratello a sangue freddo, quando invece secondo lei potevamo cercare di aiutarlo e nonostante era diventato un vampiro accettarlo, lui col nostro aiuto non sarebbe diventato un mostro sanguinario, questo era il suo pensiero. La capisco lei era molto legata a Nicolas, ma lei non ha mai vissuto una caccia, non ha mai visto di cosa sono capaci, perché lei non è mai diventata una cacciatrice e nonostante le abbia fatto presente che lui nemmeno ci riconosceva più, per lei non c'erano ragioni, ero e sono io il mostro sanguinario che ha ucciso a sangue freddo e forse ha ragione! >

   
 
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