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Autore: MIV93    28/01/2019    3 recensioni
La storia di "Our Hero Academia" narra di 3 nuove studentesse ritrovatesi, per i motivi più disparati, a frequentare la U.A. High School. L'arco narrativo segue quello della storia ufficiale e si intreccerà con la vita delle nuove tre studentesse con nuove e vecchie avventure.
[Raiting giallo: presenza di un linguaggio volgare] [Coppie HET] [OC] [OCC per togliere le paranoie] [Fanfiction scritta a più mani] [SPOILER dal capitolo 8]
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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capitolo-d


 


Capitolo 1
 
You could be the greatest
You can be the best
You can move a mountain
You can break rocks
You can be a master
Don't wait for luck
Dedicate yourself and you gonna find yourself
Standing in the hall of fame

[Hall Of Fame – The Script]
 


Era finalmente arrivato il primo giorno alla Yuuei school. Solo gli studenti che avevano eccelso e avevano dimostrato il loro valore alle selezioni erano riusciti ad aggiudicarsi un posto in quella prestigiosa scuola, dimostrando di essere un gradino al di sopra degli altri. Insomma, chi più e chi meno, aveva dimostrato il suo potenziale, anche se la loro strada verso i propri sogni era solo all'inizio.

Reiko Kobayashi era da poco entrata dentro alla Yuuei, quando una voce a distanza sembrò chiamare il suo nome.

“Giovane Reiko-chan!" urlò un uomo da in fondo al corridoio, mentre correva verso di lei molto velocemente. Reiko sapeva bene chi era, anche se non aveva mai avuto modo di incontrarlo di persona. “Sono contento di vederti alla Yuuei!” proseguì esibendo teatralmente un enorme pollice in sù davanti alla ragazza. La giovane si limitò ad osservare l'uomo, All Might per la precisione, senza proferire parola. “Ma, parlando di cose serie.. - per qualche secondo l'uomo sembrò rabbuiarsi - Spero che tu abbia scelto questo percorso per buoni motivi, la vendetta non porterà a nulla, giovane Reiko.”

“Questo non dovrebbe essere affar tuo, All Might” rispose la giovane tranquillamente, anche se la sua voce tradiva un certo risentimento. La vita di Reiko era stata parecchio incasinata e, nonostante fosse a conoscenza dell'amicizia tra sua defunta madre e All Might, non riusciva proprio ad andarle giù tutta quella confidenza.

“AHAH tutta Miyuki! - la sua risata sembrò rimbombare per tutto il corridoio - Per qualsiasi cosa, non esitare a chiedere aiuto!” disse prima di voltarsi e correre nuovamente via.

 
 
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Una volta entrata nell'aula, Reiko notò subito i volti di quelle persone che aveva incontrato alla selezione. Non che avesse fatto amicizia o cosa, ma era difficile scordarsi di quelle due ragazze, Kokoro e Atsuko, che erano intervenute ad aiutarla nonostante non glielo avesse richiesto.
“Oh Reiko-chan!” disse un ragazzo dai capelli biondi mentre le veniva incontro dall'altra parte dell'aula assieme ad un altro ragazzo dai capelli rossi.

“E te chi cazzo sei?” sbottò la rossa inviperita “Kobayashi-san, cazzo” ringhiò, quasi come se chiamarla così fosse la cosa più ovvia di questo mondo.

“Denki Kaminari, piacere di conoscerti. Eravamo nello stesso gruppo durante le selezioni” proseguì lui titubante. Il ragazzo in questione sembrava evidentemente interessato alla rossa per via dei loro Quirk apparentemente simili. Non erano sicuramente uguali, ma alla base c'era comunque l'elettricità.

“Io sono Eijiro Kirishima” si intromise l'altro ragazzo sfoggiando un sorriso a 32 denti.

La rossa sbuffò sonoramente. Perché erano così dannatamente socievole e pieni di energia a quell'ora della mattina? Kaminari e Kirishima sembravano due persone simpatiche, ma Reiko non era di certo una persona facile da saper prendere, era una ragazza con una personalità alquanto lunatica e difficilmente riusciva ad entrare in simpatia a qualcuno.

“Levati dal cazzo” sbottò un ragazzo dietro alla rossa.

Reiko, ancora davanti alla porta, si era ritrovata a bloccare il passaggio assieme a Kaminari e Kirishima.

“LO STRONZO che mi ha pestato il piede senza chiedermi scusa” ringhiò lei piazzando entrambe le mani ai lati dell'ingresso, quasi a voler bloccare ulteriormente il passaggio.

Il ragazzo in questione, Bakugou Katsuki, e Reiko Kobayashi avevano avuto modo di incontrarsi, o scontrarsi,  durante le selezioni, dando sfoggio in mezzo al casino del loro pessimo carattere. Quei due, Insomma, non sembravano piacersi per nulla.

“Levati cazzo! Vuoi che ti ammazzi per caso?” proseguì Katsuki con un tono abbastanza dispregiativo, mentre il volto si contorceva in una smorfia.

“Suvvia state calmi” intervenne Kirishima, anche se sembrava piuttosto divertito dalla situazione.

“Porca troia se mi stai sul cazzo, petardo di merda" delle scintille rosse comparvero intorno al pugno destro della

La situazione davanti a quella porta sembrava andare per le lunghe, ma per fortuna il resto della classe non sembrava essere altrettanto casinista e in vena di rissa. C'era chi stava facendo conoscenza dei nuovi compagni, chi invece sembrava conoscersi già da un po'.
 


“Tu sei la ragazza con quel quirk fantastico! Piacere, io sono Ochaco Uraraka!” disse una giovane ragazza dai capelli castani, mentre si avvicinava al banco di Kokoro, quest'ultima intenta a leggere un manga. Le prose gentilmente la mano, mentre piegava leggermente la testa con un sorriso rassicurante dipinto sul volto.

“Oh.. g grazie!” rispose Kokoro alzando gli occhi verso Ochaco. Chiuse il suo manga e lo appoggiò accuratamente sul banco, sembrava evidentemente imbarazzata, tanto da arrossire all'affermazione della ragazza.

“Io sono Kokoro Kyoriido - strinse la mano della ragazza con un lieve sorriso - Il mio potere è la telecinesi” rispose poi, mostrando un certo orgoglio nel dire quella frase.

“Anche io sono in grado di spostare gli oggetti! Se li toccò, riesco a controllarne la gravità” unì entrambe le mani davanti a sé, facendo combaciare tutti i polpastrelli, quasi a voler imitare la sua tecnica in combattimento.

“Fantastico! Potremmo…allenarci insieme qualche volta.”

“Mi piacerebbe un sacco Kyoriido –chan.”

Kokoro sapeva bene che la sua vita sarebbe cambiata una volta entrata alla Yuuei, anche se nella sua mente aleggiavano ancora quei ricordi terribili della sua vita da bambina. Non era stato facile crescere in un ambiente dove nessuno sembrava capire i suoi poteri, circondata da persone che l'avevano solo fatta soffrire fino a farla crollare emotivamente. Certo, le cose erano cambiate drasticamente da quando il suo ragazzo, Katsuro, era entrato a far parte della sua vita, grazie a lui aveva deciso di diventare una Hero e aveva preso più considerazione delle proprie capacità.
Ochaco le piaceva. Le piaceva il suo modo di fare, le piaceva la sua dolcezza e, soprattutto, le piaceva come la faceva sentire importante.
 


Dall'altra parte dell'aula, forse la più silenziosa, vi era Atuko Katsuo, intenta a guardare fuori dalla finestra persa in qualche ricordo lontano.

“Katsuo-chan..”
La voce flebile di un ragazzo sembrò riportarla al presente. La giovane si voltò per guardare chi l'avesse chiamata e, con stupore, benché non fosse evidente, si ritrovò a fissare Midorya Izuku.

“Ciao! Sono Midorya Izuku, piacere di conoscerti - fece un piccolo inchino mentre stringeva un quaderno tra le braccia - È la prima volta che vedo un quirk basato su diversi animali, lo trovo molto interessante” le sorrise.

“Piacere di conoscerti - lo salutò con un cenno del capo - Sì, mi trasformo in determinati animali che mi conferiscono determinati vantaggi, anche se tutto questo ha un prezzo..”, proseguì senza stare a parlare nel dettaglio, non perché non volesse, quel ragazzo le stava simpatico, ma semplicemente voleva mantenere un po' di mistero riguardo al suo quirk.

“Oh interessante” la voglia di aggiornare il suo quaderno degli eroi era tanta, ma decise che non era il caso di interrompere quella chiacchierata in quella maniera..così bizzarra e ossessiva.

“Conosci qualcuno?” chiese improvvisamente Atsuko, lasciando stupito persino Izuku. Fin dalle selezioni quella ragazza era sempre stata molto taciturna, persa quasi nel suo mondo.

“Emm sì - risposte titubante, mentre il suo sguardo si spostava verso il ragazzo di nome Bakugou, ancora intento a urlare dietro a Reiko, Kaminari e Kirishima - Conosco già dalle medie Kacchan, mentre Ochaco l’ho conosciuta alla selezione.“

“Kacchan? Ah, Katsuki Bakugou” si limitò a fissare Bakugou. Non aveva avuto una bella impressione di quel ragazzo, né tanto meno di quell'attaccabrighe di Reiko, erano decisamente troppo agitati per i suoi gusti.

“Come fai ad essergli amico?” si limitò a dire Atsuko, notando fin da subito la differenza di carattere e temperamento tra Izuku e Katsuki.

 
“È una questione un po' complicata eheh” si portò una mano dietro alla testa visibilmente imbarazzato dalla situazione.


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E così i novelli alunni continuarono a socializzare finché, alle spalle di una Ochaco trepidante che parlava con un Midoriya che, dire imbarazzato sarebbe stato riduttivo, una voce, bassa, atona e quasi scocciata, si impose sul brusio generale.
“Se volete fare amicizia, fatelo da un’altra parte...”

L’incontro con il loro nuovo professore non poteva essere più inusuale di così, ma d'altronde lo stesso professore era alquanto inusuale. Shota Aizawa, in arte Eraserhead, non era come un comune pro hero, sempre avvolto nel suo alone di mistero e sempre desideroso di star lontano dai professori. Un approccio inusuale era il minimo che ci si potesse aspettare; certo però che vederselo strisciare in aula come un bruco avvolto in un più che bizzarro sacco a pelo giallo aveva un po’ impressionato tutti!
Eppure, la sua severità e il pugno di ferro mostrato nei discorsi introduttivi alla classe aveva subito ricacciato qualsiasi possibile dubbio sulla sua autorità... e di certo nessuno osò più mettere in discussione la sua autorità quando con gioia appresero che non solo avrebbero trascorso la giornata fuori, in tuta fa ginnastica, a fare prove fisiche, ma che per la prima volta in tutti i loro anni scolastici avrebbero potuto svolgere quelle prove senza limitazioni, utilizzando le loro unicità!

“Ooooh! Finalmente potrò sperimentare il potenziamento fisico!” si disse tutta eccitata Kokoro.

“SII CAZZO!” sbraitò invece Reiko, emanando scintille.

In silenzio, invece, Atsuko si diresse verso la pista da corsa per la prima prova fisica.

La corsa vide alcuni studenti avvantaggiati dai loro quirk, altri invece che non potettero fare altro che utilizzare le loro doti da normale umano: Reiko, potenziata dal fulmine, totalizzò un tempo discretamente alto, 3 secondi e 90, per quanto non superando quello dell’odiato Bakugou, che la guardò con sprezzo alla fine della sua prova; Kororo invece, quasi imitando Bakugou, utilizzò la sua spinta telecinetica per potenziare ogni falcata delle gambe, totalizzando un più che eccellente tempo di 4 secondi netti; Atsuko si tramutò in un felino e, correndo veloce come il vento, riuscì a tenere testa a Kokoro, totalizzando 4 secondi.

“Oooh, quanto mi piacerebbe essere simile ad un gatto...” si disse sottovoce Kokoro, ma a quanto pare le orecchie da felino di Atsuko erano molto acute visto che la ragazza fissò Kokoro e le sorrise leggermente, facendola allo stesso tempo arrossire per l’imbarazzo.

“Stronzo!” ringhiò Reiko mentre, nella prova fisica, alzava grazie al suo quirk un peso del totale di 50kg.

Kokoro invece, pur provandoci, non riuscì ad andare oltre i 35 kg nella presa.

“Uffà... è troppo piccola la superficie, non riesco a concentrare più forza di così...” disse massaggiandosi la testa.

Il macchinario per il test ovviamente si spaccò nelle mani da gorilla di Atsuko, lasciando tutti quanti, specie Midoriya, depressi e allibiti.

Nel salto in lungo a farla da padrone fu Kokoro, che con una sola spinta riuscì a superare di diverse spanne il limite della pista; le gambe di canguro e un’esplosione statica regalarono ottimi risultati anche alle altre due ragazze, nonostante le continue accuse di plagio da parte di Bakugou nei confronti di Reiko.
I due avrebbero di nuovo litigato se il professor Aizawa non fosse stato lì a terrorizzarli e a minacciarli di appenderli per le mutande a qualche pennone della scuola.

Nei saltelli laterali le tre ragazze andarono discretamente, non particolarmente aiutate dalle loro abilità che, in uno spazio così breve, non permettevano grandi manovre col giusto grado di controllo. Difatti Kokoro fu sbalzata esageratamente via da una spinta telecinetica troppo potente mentre cercava di imitare i movimenti dell’inquietante Mineta e Atsuko, rimanendo per metà canguro, finì per intrecciare casualmente coda e zampe sulla coda di Ojiro Mashirao, che accolse l’inconveniente ridacchiando.

Da lì in poi le successive prove furono svolte in modo abbastanza normale: addominali e distensioni non videro particolarmente avvantaggiate nessuna delle tre, visto che Kokoro volle utilizzare solo la propria forza fisica per sollevarsi e distendere il corpo, considerando l’uso del quirk proprio in quelle prove troppo scorretto... e meritandosi un secco rimprovero dal professore.

“Ho detto che dovete usare il vostro Quirk. Non te ne devi vergognare e non significa barare!”

“Mi scusi... prossima volta farò così...” disse intristita Kokoro.

Stranamente, Reiko le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla: “Lascialo perdere, tu hai le palle! Sono sicuro che lui è invidioso perché non ha quirk che potenziano il fisico come i nostri!” disse tutta sorniona e ridacchiando, ma lo sguardo iniettato di sangue di Eraserhead le convinse a smettere di socializzare e tornare alle prove.

Come ultima prova rimaneva il lancio della palla, un semplice esercizio che avrebbe concluso quella serie di allenamenti estenuanti.

Ochaco Uraraka aveva stabilito, col suo tiro, un record imbattibile: la palla, ormai immune all'attrazione gravitazionale, probabilmente era in viaggio per abbandonare il pianeta terra, e Kokoro, che avrebbe dovuto tirare dopo di lei, non poté che essere felice e invidiosa allo stesso tempo.

“Ochaco-chan! È meraviglioso! Io non riuscirò mai a vincere la forza di gravità... sigh...” disse una Kokoro alquanto dispiaciuta per non poter fare lo stesso risultato.

“Ma no! Ma no! Vedrai che con le tue fighissime spinte telecinetiche andrai benissimo!” disse Ochaco, sorridendole e saltellando davanti a lei, tirandole effettivamente su il morale.

Kokoro si avvicinò titubante alla piazzola di lancio, prese in mano la palla e, forse un po’ per la tensione, forse un po’ per la determinazione che era salita nel suo animo, si circondò di un’aura semi-trasparente violacea e lanciò la palla, spingendo con tutti i 100 kg di forza che poteva generare con il suo quirk lanciò la palla lontanissimo. Non arrivò di certo in stratosfera, ma a quasi un chilometro di distanza, lasciando tutti a bocca aperta.

“Si! Ce l’hai fatta! Sei stata bravissima, Kokoro-chan!” le disse Ochaco, correndole incontro e abbracciandola con lei, rossissima in faccia, che ricambiava e al tempo stesso si accarezzava la collana che portava al collo. Non vedeva l’ora di raccontare cosa aveva fatto al suo Katsuo.

Il lancio della palla fu invece luogo dell’ennesimo conflitto tra Reiko e Bakugou: i due si misero nella stessa posa, lanciarono più o meno usando la stessa meccanica, con la ragazza che al posto delle esplosioni fece scoppiare le scintille nella sua mano per spingere sempre più lontano la palla, e urlarono la stessa frase: “MUORI!”

“MA ALLORA?! LA SMETTI DI COPIARMI, PERDENTE ELETTRICA?!” 

“EEEEEEEH?! PENSI DAVVERO CHE SIA IO A COPIARE TE, TESTA DI PETARDO?!”

I due ragazzi si misero fronte contro fronte e ognuno di loro manifestava in tutto il corpo il proprio quirk. Kororo, accanto ad un Midoriya ed una Ochaco preoccupatissimi, si mise a ridacchiare.

“...quei due mi sa che si salteranno addosso e ci daranno dentro prima della fine della giornata... ihihihihi” disse Kokoro.

“Oh, indubbiamente... la tensione fra di loro è fin troppo palpabile” disse con un mezzo sorriso Atsuko, sorprendendo Kokoro ancora una volta, e sorridendole di nuovo, quasi fosse più rilassata.

La ragazza dal quirk “bestiale” si fece quindi placidamente avanti, mentre Aizawa legava con le sue bende metalliche i due ragazzi litigiosi e, trasformando il suo braccio di nuovo in quello di un gorilla, lanciò la palla a quasi mezzo chilometro, lasciando ancora una volta tutti a bocca aperta.

“Sei davvero bravissima, Atsuko-chan!” disse contenta Kokoro mentre la ragazza, tornando tra di loro.

“Mai quanto te o Reiko-chan... ma me la cavo” le rispose sorridendo debolmente Atsuko.

Midoriya dal canto suo era agitatissimo e, dal fianco di Atsuko, di diresse tremebondo alla piattaforma. Atsuko gli disse solo una cosa: “Vedrai che l’uovo non si romperà... qualsiasi cosa significhi...”
La ragazza aveva sentito i farfugliamenti di Midoriya e il ragazzo ne fu tremendamente sorpreso, mai però quanto il resto dei suoi compagni per quello che avvenne dopo.

Le tre ragazze, come i loro compagni (eccezion fatta per Bakogou), avevano sentito di quello che Midoriya aveva fatto nel test di ingresso, e ciò che successo dopo non poté far altro che confermare quello che si diceva sul ragazzo: una forza immane, una vibrazione nell’aria spaventosa mentre usava il suo quirk, ma anche un danno fin troppo considerevole. Guardarono in silenzio quello che accadde, persino Reiko, che avrebbe potuto approfittare dello sbigottimento di Bakugou per prenderlo in giro.

Quando tutta la prova fu finita, Kokoro si avvicinò di nuovo ad Atsuko e, un po’ imbarazzata, le rivolse la parola.
“Sei stata molto brava, Atsuko-chan, davvero... e comunque scusami se non ci siamo presentati per bene prima e anche durante il test di ingresso - si inchinò in tutta fretta, a ripetizione - io sono Kokoro Kyoriido, piacere di conoscerti!”

Atsuko la guardò placida sorridendo debolmente, ma, prima che potesse parlare, Reiko si avvicinò a entrambe.

“Ma cosa ti presenti se Beast Girl già sa le nostre generalità da settimana!?”

Kokoro, bordeaux in volto, agitò le mani: “Lo so, lo so, ma volevo fare le cose per bene... aaaaaah! Dovrei presentarmi anche con te, Reiko-chan!” la ragazza si coprì il volto con le mani.

“Tsk... le tipe forti come te non dovrebbero essere così intimidite”, la fissò sorridendole in modo sornione, quindi si voltò verso Bakugou, che se ne stava andando via.

“E DOVE SCAPPI TU!”

“Che altro vuoi, nullità elettrica?!” disse ringhiando il ragazzo senza girarsi.

“REIKO KOBAYASHI-SAMA PER TE, TESTA DI PETARDO! - urlò più forte la ragazza - Oggi mi hai superato in troppe prove e in alcune mi hai palesemente copiato!!” lo schernì la ragazza, cercando di andare a parare dritto nel suo orgoglio, per farlo imbestialire ancora di più.

“COSA HAI DETTO, STUPIDA TESTA ROSSA?!”

I due presero a litigare furiosamente sulla via del ritorno, sotto l’occhio irato del nuovo professore.
Nel frattempo Kokoro se la ridacchiava di gusto.

“A fine serata finiscono in camera insieme...”

Atsuko porse la mano: “Accetto la scommessa” le disse sorridendo. Le due risero di gusto prima di raggiungere il resto del gruppo e tornare in classe per affrontare il resto del loro primo giorno di scuola...


 
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Il gruppo di studenti si diresse dentro agli spogliatoi per potersi mettere la normale divisa scolastica, mentre il professor Aizawa rotolò via da un’altra parte dentro ad un sacco a pelo.

“Come vi sembrano i ragazzi?” civettò Ashido Mina, la ragazza dalla particolare carnagione color rosa e dagli occhi dalle sclere nere.

“I..in che senso Mina-san?” chiese Ochaco visibilmente imbarazzata dal quel discorso.

“Oh suvvia, c’è qualcuno che vi interessa? Così, a prima vista” insistette lei.

“Per il momento li trovo tutti simpatici, nulla di più” la liquidò Uraraka ancora rossa in volto mentre si infilava velocemente la maglietta della divisa.

“Ehh? Solo??” - pigolò la rosa - “Reiko-san, ti ho vista molto affiatata con Bakugou” si avvicinò alla rossa, toccandola leggermente con il gomito per attirare la sua attenzione.

“Affiatata? Insultarlo dalla mattina alla sera ti sembra una cosa da “affiatati”?” grugnì Reiko sventolando la sua maglietta da ginnastica in faccia ad Ashido per allontanarla dal suo spazio vitale.

“Che antipaticaaaa” ribatté lei sbuffando sonoramente.

Nel mentre Atsuko e Kokoro parlottavano fra di loro, quest’ultima addirittura sembrava ridersela: poco prima avevano scommesso proprio su Reiko e Bakugou, nonostante quei due sembrassero odiarsi veramente.

“Cazzo avete da ridere voi due??” ringhiò la Rossa in direzione delle due ragazze.

 “Oh hihih niente, niente - rispose Kokoro mentre tratteneva le risate - Comunque io… ho già un fidanzato, insomma, non mi interessano, in quel senso..” continuò poi diventando improvvisamente rossa in viso.

“Chi è chi è?” le si avvicinò di colpo Ashido, nella speranza di tirare fuori qualche love story.

“S-e-g-r-e-t-o” disse Kokoro esibendo una simpatica linguaccia.

“Che cattiva!” sbottò Ashido ormai rassegnata alla situazione.

 
“Ahhh sono stanchissima”, sbuffò Toru Hagakure, la ragazza invisibile, mentre compariva alla vista di tutti grazie alla sua divisa; ”E siamo solo al primo giorno”, proseguì Ochaco.

 
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Il pomeriggio arrivò molto velocemente e con esso anche la pioggia. La temperatura sembrava essere più fredda, a causa dell’eccessiva umidità, e il cielo si era completamente tinto di grigio. Le lezioni erano finalmente finite e gli studenti della Yuuei potevano tornare finalmente nelle rispettive case.

“Per fortuna che mia madre mi ha ricordato di portare l’ombrello, oggi al telegiornale davano pioggia” una voce di sfuggita, quasi in lontananza, arrivò alle orecchie della giovane Reiko, intenta da qualche minuto a capire quando buttarsi sotto l’acquazzone senza ombrello.

“Fanculo, ad avercela una famiglia che lo ricorda anche a me” pensò la giovane con una punta di tristezza, mascherata da suo solito aspetto imbronciato.

Scosse velocemente la testa, come a scacciare quei pensieri. Non aveva senso rimuginarci sopra. Odiava le giornate di pioggia, le mettevano malinconia. E provare quel senso di vuoto e tristezza le metteva rabbia. Insomma, Reiko non riusciva proprio a stare tranquilla con i suoi sentimenti.

“La prossima volta ricordati di portare la testa, oltre che l’ombrello, ovviamente” la schernì Bakugou, arrivatole alle spalle, mentre apriva con destrezza il suo bellissimo ombrello color rosso fuoco. Esibì un ghigno divertito, strafottente: quella situazione sembrava divertirlo parecchio.

“Simpatico come un dito in culo, sempre che la cosa non ti dispiaccia, in quel caso non potresti capire” lo punzecchiò lei pacatamente, cosa assai strana visto il suo temperamento.

“Se mi supplichi ti scorto fino all’uscita.”

“Per 50 metri? Cazzo che magnanimo. Non posso, tutta questa bontà non la reggo” soffiò lei guardandolo di sbieco.

“Fanculo allora” concluse il biondo con un ghigno, proseguendo la sua camminata sotto la pioggia.

Passarono altri cinque minuti abbondanti, ma la pioggia sembrò non migliorare, anzi, sembrava scendere molto più fitta.

“Reiko-san, sei ancora qui?” l’attenzione della rossa si spostò verso la voce che l’aveva chiamata: era Kokoro assieme ad Atsuko.

 “Non hai l’ombrello” disse Atsuko senza mezzi termini, notando fin da subito il problema che stava affliggendo la rossa.

“Oh, il mio è abbastanza grosso per tutte e due!” esordì Kokoro indicando il suo ombrello con sopra stampati dei disegni di un noto manga. Quella ragazza era proprio fissata con i manga.

“Io non sto aspettando mica la pioggia pff” si difese la rossa dandole teatralmente le spalle. Perchè era così difficile parlare ogni volta con Reiko?

“Facciamo così, visto che tu non stai aspettando la pioggia e Kokoro non vuole darti un passaggio con l’ombrello, perché non ci incamminiamo tutte insieme a casa e nel mentre non parliamo di questa prima giornata alla Yuuei?” disse all’improvviso Atsuko.

Era forse la prima volta che le sentivano dire così tante parole messe insieme. Atsuko non era mai stata una chiacchierona, anzi, se poteva se ne stava in disparte persa nei suoi pensieri. Nonostante questa sua loquacità, si era già fatta uno schema mentale di tutti i suoi compagni, compresa Reiko, e aveva già capito come riuscire a prendere quella ragazza nel giusto modo. Non aveva mai avuto molte amicizie e la morte di suo padre l’aveva fatta cadere in depressione, ma di una cosa era certa: se tendevi la mano a qualcuno, prima o poi il favore ti sarebbe tornato indietro.

“Te hai veramente qualche rotella fuori posto” - sbottò Reiko incredula - “Ma visto che devo dirvi di quante cose avete sbagliato oggi nelle prove, bè forse posso accompagnarvi” concluse avvicinandosi a Kokoro e al suo ombrello.

“Perfetto! Allora ci faremo una passeggiata insieme sotto questa magnifica pioggia” trillò Kokoro mentre tirava fuori un manga per mostrarlo a Reiko

“Hey, ma non dovevamo parlare…” provò a dire Reiko.

“Allora in questo manga ci sono come protagonisti gli shinigami” iniziò a parlare Kokoro senza un minimo di sosta, facendo arrabbiare ancora di più Reiko e, incredibilmente, facendo sorridere sotto i baffi Atsuko.















♚Angolo autrici! ♚
Questo è finalmente il primo capitolo! Teoricamente dovrebbe uscire un capitolo ogni settimana (poco meno o poco più), ma non possiamo assicurarvi nulla. 
Non avendo avuto recensioni, non sappiamo proprio se la storia possa essere piaciuta oppure no. Un po' ci dispiace, volevamo fare due chiacchiere e capire anche cosa pensavano i lettori e, soprattutto, volevamo anche dei consigli per poterci migliorare :)
Non importa u.u, siamo positive dai!
Alla prossima settimana!
   
 
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