Anime & Manga > D'Artagnan
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Autore: lmpaoli94    31/01/2019    0 recensioni
In una fredda notte d’inverno, D’Artagan e Costance coronano il loro più grande desiderio dopo il giorno del loro matrimonio: la nascita di una figlia.
Ma da quella notte, la loro vita cambierà per sempre.
D’Artagnan dovrà difendersi da vecchi nemici per vendicarsi torti subiti in passato, mentre Costance dovrà guardarsi intorno e proteggere sua figlia anche a costo della morte.
“Ti proteggerò… Proteggerò la mia Rosa mettendo a repentaglio la mia vita… Fosse l’ultima cosa che faccio.”
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Una volta ritornati al Louvre, Milady continuava a stringere la piccola Aurora.
< E’ la bambina più bella che io abbia mai visto in tutta la mia vita. >
< Non capisco in cosa ci troviate in una marmocchia come quella > ribatté Maschera di ferro disgustato.
< Maschera di ferro, se non comprendete l’amore per i bambini, non sarò io che ve lo spiegherò. >
< Bambini… Un inutile perdita di tempo. >
< A volte possono tornare molto utile, sapete? Adesso tornerò da D’Artagnan per questa splendida sorpresa. >
< Sorpresa? Io se fossi in voi la ucciderei senza pietà. >
< Ancora non è il momento. Ogni cosa a suo tempo. >
Portando la piccola come un tenero fagottino, Milady raggiunse D’Artagnan.
Ogni giorno che passava, il pover’uomo diveniva sempre più debole.
< D’Artagnan? Guarda chi ti ho portato. >
Con il suo sguardo flebile, l’uomo intravide un piccolo fagotto completamente ricamato di bianco.
< Ho qui con me vostra figlia. È davvero incredibile come Dio possa rendere la nascita di un bambino un vero miracolo. >
< Aurora… >
< Sì, esatto. È davvero graziosa, non c’è che dire. >
< Perché ce l’avete voi? >
< Perché volevo assicurarvi che vostra figlia è sana e salva. Almeno per ora… >
< Non fategli del male, altrimenti… >
< Caro D’Artagnan, non siete in condizioni di fare minacce, sapete? >
< Avete rovinato me e la mia famiglia… Lasciate stare la piccola… >
< Sapete? Credo che non la ucciderò. Potrei fuggire con la vostra Aurora e crescerla da sola facendola diventare mia figlia. >
< Non osate… >
< Ora che ho distrutto vostra moglie dal dolore, mi sento ancora meglio. >
Mentre Milady stava conversando con un D’Artagnan completamente senza energia, la piccola bambina cominciò a piangere.
< Oh, suvvia. Non piangere adesso. >
< Sente la mancanza della madre, Milady. >
< Sarò io la sua nuova mamma. >
< Lasciatela andare. Riportatela da mia moglie… Vi prego di essere clemente. >
< Non questa volta, D’Artagnan. Come vi ho appena detto, potrei affezionarmi molto a questa bambina… Adesso, se volete scusarci, devo cercare di calmare la piccoletta. >
Una volta lasciato solo D’Artagnan al suo dolore, Milady tornò ai piani alti del Louvre dove ad attenderla c’era una sgradita sorpresa.
< Che cosa significa questo? > domandò allibita la donna vedendo dinanzi a lei Manson puntargli contro una pistola.
< Che il vostro compito di donna più potente di Francia si conclude all’istante. >
Facendo partire il colpo in canna, la giovane donna fu ferita ad una spalla, evitando di colpire la bambina.
Il colpo sparato da Manson rimbombò anche nella prigione sotterranea dove D’Artagnan stava stramazzando dal dolore.
< Aurora! >
Ma le sue urla furono tutte inutile.
Secondo lui, nessuno avrebbe salvato la bambina.
< Maledetti… Che cosa sperate di ottenere così? >
< Vedete Milady, io e Manson non ci fidiamo più di voi. Siete diventata un grande problema… Ed è per questo che abbiamo deciso di farvi fuori impunemente. >
< Non la passerete liscia. >
< Lo vedremo. >
Essendo senza forze con il sangue che continuava a sgorgargli, Milady non poté proteggere la piccola.
< Lasciatela a me! Vi prego! >
< A lei penseremo noi, Milady. Non preoccupatevi. >
Improvvisamente, un forte rumore acuto attirò l’attenzione dei due malviventi.
< Che cosa sta succedendo?! >
Guardando fuori dalla finestra, Maschera di Ferro vide un’orda di cittadini francesi irrompere verso il Palazzo del Louvre.
< Ci stanno attaccando! >
< Per quale motivo?! >
< Non lo so. Ma ci sono i moschettieri e il Re con loro. >
< Dannazione! Dobbiamo andarcene alla svelta. >
Ma Maschera di ferro e Manson non poterono andare molto lontano dopo che migliaia di cittadini francesi irruppero nella casa del Re.
< Arrendetevi! Siete circondati! > tuonò il capitano impugnando la sua pistola.
< No! Non è ancora finita! > rispose Manson tenendo con sé la bambina pronta ad ucciderla con un colpo di pistola < Lasciatemi passare se non volete che faccia fuori questa bambina. >
< Non osereste mai! >
< Capitano De Tréville, questo vuol dire che non riuscite a capire che io posso fare qualsiasi cosa. Anche avere il coraggio di uccidere questo pargoletto. >
< Capitano, è la figlia di D’Artagnan! > esclamò Athos.
< Lo so bene. Ma non posso permettere che questi due malviventi la facciano franca. >
< Allora non mi lasciate altra scelta. >
< Fermatevi! > gridò Athos < Capitano, per l’amor del cielo, non posso permettere che uccidano quella bambina. >
Ripensando alle parole di Athos, alla fine il capitano De Tréville acconsentì alla richiesta di Manson facendolo passare.
< Grazie mille, capitano. >
Improvvisamente, Manson fece partire il colpo di pistola verso il capitano, ferendolo lievemente al braccio e facendo in modo che lui e Maschera di ferro potessero fuggire.
< Capitano! State bene? > domandò il Re.
< Sì, vostra maestà. Il colpo mi ha soltanto sfiorato. >
< Moschettieri, fermate quei due malviventi cercando di non far del male alla piccola. >
< Sì, vostra maestà. >
Riuscendo a scappare tra l’immensa folla di gente, Manson e Maschera di ferro riuscirono a raggiungere il lungofiume della Senna dove ad attenderli c’era una barca.
Ma non avrebbero mai immaginato che a guidarla fosse Aramis, Porthos e il piccolo Jean.
< Che cosa state facendo?! Non abbiamo tempo da perdere! >
< La vostra corsa finisce qui > fece Aramis togliendosi il mantello e mostrando il suo volto.
Completamente intrappolati, Maschera di ferro e Manson dovettero arrendersi.
< Consegnateci la bambina > ordinò Porthos < Subito! >
Con uno scatto repentino e il suo ghigno malefico, Manson la fece cadere nel fiume.
< No! >
Senza perdere ulteriormente tempo, Jean riuscì a recuperarla immediatamente.
< Grazie al cielo la bambina sta bene > replicò Jean tirando un respiro di sollievo.
< Siete stati molto fortunati, altrimenti vi avrei uccisi senza pietà > fece Porthos a denti stretti.
< Ormai non abbiamo più nulla da perdere. Fateci quello che volete > rispose Maschera di Ferro.
< Sarà IL Re a prendere la dovuta decisione. Adesso camminate! >
Mentre Aramis e Porthos scortarono i due malviventi verso il Louvre, Jean corse verso la casa del sarto per riconsegnargli la bambina di sua figlia.
< E’ un vero miracolo che la bambina stia bene > fece Mounsieur Bonacieux < Constance sarà molto contenta. >
Ma appena l’anziano sarto andò da sua figlia per riconsegnargli la sua bambina, vide che non gl’importava nulla della piccola Aurora.
< D’Artagnan… dove si trova? >
< Non lo so, Constance. Ma appena i moschettieri interrogheranno i due malviventi, riusciremo a capire dove si trova. >
< No… Il mio D’Artagnan non c’è più… me lo sento… >
< Ha completamente perso la fiducia nel ritrovarlo, Jean. Dobbiamo fare qualcosa. >
< Ormai non possiamo fare niente, Monsieur Bonacieux. Il destino di D’Artagnan è legato alla confessione di Manson e di Maschera di ferro. >
 
 
Una volta che i due malviventi si ritrovarono al cospetto del Re, furono tartassati di domande per cercare di fargli carpire una confessione disperata.
< Non ve lo chiederò una seconda volta > fece Luigi XIII con tono grave < Dove si trova D’Artagnan? >
< E’ morto, vostra maestà. Voi e i vostri uomini siete arrivati tardi. >
< No, non è vero. State mentendo! > gridò Porthos.
< Calmati, Porthos. Agitarsi non servirà a nulla. >
< Capitano, stiamo solo perdendo tempo > fece Aramis < Dobbiamo setacciare tutto il Louvre. Solo così riusciremo a trovarlo. >
< Non ci riuscirete mai > rispose Manson < D’Artagnan è nascosto in un luogo talmente segreto che vi ci vorranno cento anni per ritrovarlo. >
< Manson ha ragione. Non riuscirete mai a trovarlo in tempo. Ormai è solo questione di ore e il povero moschettiere morirà di fame e di sete. >
< Maledetti! Diteci dove si trova, altrimenti… >
< Che cosa volete farci, Aramis? Se volete ucciderci, fate pure. Ma questo non vi riporterà mai più D’Artagnan da voi. Dovete mettervi l’animo in pace. >
Con somma disperazione, i moschettieri dovettero dare atto ai due malviventi sul futuro del loro amico.
< E Milady? Dove si trova quella donna?! >
< Anche lei ha fatto una brutta fine. >
< Non ancora, Manson… >
Una voce femminile dietro le spalle dei moschettieri attirò la loro attenzione.
< Milady! >
< D’Artagnan… si trova nelle prigioni segreti del Louvre… >
< Che cosa? >
< Potete raggiungerlo tramite la camera privata del re… Mi raccomando, non perdete tempo. Anche ora potrebbe essere troppo tardi. >
< Maledetta! > gridò Manson.
Dopo queste parole, la giovane donna crollò a terra ricoperta di sangue.
< Milady… >
< Purtroppo non c’è più niente da fare per lei, maestà. È morta. >
< Rechiamoci immediatamente nel luogo che ci ha detto… Seguitemi. >
Con l’aiuto del Re, i tre moschettieri raggiunsero le prigioni sotterranee del Louvre molto rapidamente.
< Eccoci qua. >
Dopo aver setacciato tutte le prigioni, Aramis vide un uomo appeso alla parete completamente sanguinante.
< Ma è D’Artagnan! >
Una volta entrati nella sua cella, liberarono il pover’uomo dalla presa delle catene.
< D’Artagnan! Ti prego, rispondi! >
Sentendo il suo polso debole, Athos capì che era ancora vivo.
< Ha bisogno delle cure urgenti se vogliamo salvarlo. >
< Faccio subito chiamare un medico > replicò il capitano De Tréville < Adesso portiamolo in superficie. >
< Adagiatelo sul mio letto. Farò in modo di farvi trovare i migliori specialisti di Parigi. >
< Vi ringrazio, vostra maestà. >
 
 
Dopo che i migliori medici di Parigi lo visitarono e lo curarono, poterono arrivare alla conclusione che D’Artagnan non era più in pericolo di vita.
< Sia ringraziato il cielo > fece Athos tirando un sospiro di sollievo.
< Capitano, per quanto riguarda Manson e Maschera di ferro? >
< Il Re ha già disposto per la loro condanna a morte domani all’alba. Quei due cesseranno di darci dei problemi e tutto tornerà alla normalità. >
< E la bambina? >
< E’ con Constance e con Monsieur Bonacieux > rispose Jean < A proposito, non ho avvertito Constance che D’Artagnan non è più in pericolo di vita. >
< Ci ho pensato io > mormorò Aramis < Vedrete che tra poco sarà qui. >
Infatti, subito dopo alcuni minuti, Constance corse verso la stanza del Re.
< Allora? Come sta D’Artagnan? >
< Adesso bene. Sta riposando > rispose Porthos.
< Posso vederlo? >
< Sì, non c’è nessun problema > rispose uno dei medici < Ma vedete di non farlo stancare troppo. >
< D’Accordo. >
Una volta entrata dentro, vide il corpo del suo amato completamente fasciato.
“D’Artagnan… come hanno osato ridurti così?”
Sentendo la vicinanza della sua amata, D’Artagnan aprì gli occhi.
< Constance, sei proprio tu? > fece l’uomo con tono flebile.
< Sì, amore mio. Sono qui accanto a te. >
< Sono felice di rivederti, sai? Credevo di morire in quella fredda e umida cella in cui sono stato rinchiuso. >
< Sì. Anch’io pensavo di non rivederti mai più > replicò la giovane donna con le lacrime agli occhi.
< E la nostra bambina? Come sta? >
< Benissimo. È in compagnia di mio padre. >
< Meno male. >
< D’Artagnan… Sono così contenta di rivederti > replicò Constance piangendo e avvinghiandosi a lui.
< Piano. Così mi fai male. >
< Oh, scusami. >
< Anch’io sono felice che tutto si sia concluso per il meglio… Appena starò meglio, non ti lascerò nemmeno per un istante. >
< Allora vedi di guarire molto in fretta, d’accordo? >
< Certo… >
< Rimarrò qui accanto a te, va bene? Tu intanto riposati. >
< Ti amo tanto, Constance. >
< Anch’io ti amo tanto, D’Artagnan > replicò la donna baciando suo marito mentre l’uomo cadde in un sonno profondo cercando di recuperare tutte le sue energie.
   
 
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