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Autore: Sabby_4    31/01/2019    0 recensioni
Isabella è una ragazza semplice e perfetta agli occhi della gente, ma anche lei dentro di sé ha tanti mostri, uno di questi è il suo primo amore, scappato via da lei quando aveva solo 16 anni, troppo giovane per credere nell'amore e troppo piccola per perderlo. Da quel momento la sua opinione degli uomini e dell'amore diventa molto severa. Suo zio, che vede del potenziale in lei, vuole a tutti i costi che lei vada in una cittadina del Canada con lui per studiare medicina.
Ryan è un ragazzo che all'apparenza sembra essere un bad boy, si era trasferito con il fratello a Denvie con la madre dopo il divorzio dei suoi genitori, il suo nuovo patrigno era freddo e distaccato. Crescendo é dovuto tornare in Canada con il fratello Nash dal padre problematico. In Canada tutto sembrava andare per il verso giusto ma una tragedia distrugge quel nido familiare che aveva cercato di costruire. Nella vita di Ryan tutto sembra andare a pezzi, ma a ricomporre quei pezzi perduti è proprio la persona che lui stesso aveva distrutto.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ai suoi occhi sono invisibile. Forse per lui non esisto nemmeno, ma per me lui esiste, esiste eccome. Ryan Hastings, per me è il ragazzo più bello di tutta la scuola, per tutti un incrocio tra una divinità greca e una star di Hollywood. E naturalmente è il sogno di ogni ragazza di questa scuola. Le ragazze non nascondono la voglia di portarselo a letto, ad alcune lui le accontenta. Non l’ho mai visto con la stessa ragazza per più di tre volte, passando da una ragazza all’altra come un ape passa di fiore in fiore. Questo è il suo ultimo anno alla High School Colorado, si diplomerà e io non lo vedrò più fra i corridoi, in palestra a giocare a Basket o nell’ora della pausa pranzo. Ho una “cotta” per lui da quando la sua famiglia si trasferì vicino casa di mia nonna, otto anni fa. Ogni giorno,  da allora, salivo sulla mansarda a guardarlo giocare a basket con suo fratello, una cosa strana per una ragazzina di 8 anni, ma lo trovavo interessante, mi piaceva quel ragazzino con la testa rasata, sempre pronto a rompere qualcosa con la palla e nascondere i cocci da qualche parte, mi divertiva. All’inizio mi limitavo a guardarlo da lontano, quando venivano a trovarci i miei cugini però stavamo in giardino a giocare, e quindi avevo l’occasione di guardarlo più da vicino. Una domenica, di cinque anni fa, andai fuori con mia cugina Jemma, lei aveva 13 anni mentre io 11, lei non era timida come me e stringeva sempre nuove amicizie mentre io rimanevo sempre nascosta per colpa della mia timidezza, Ryan e suo fratello Nash, stavano giocando come al solito mentre noi passavamo accanto a loro e io non riuscivo a guardare, fissavo il pavimento e mi mancava il respiro, mi sentivo come se stessi morendo di vergogna. Uno dei due aveva lanciato la palla verso di noi, Jemma la prese <> scherza lei mentre gli lancia la loro palla, loro gli sorrisero <> è la voce di Ryan. La sua voce profonda come l'oceano. Mia cugina ride e loro si avvicinano, <> dice Nash <> è sempre mia cugina a parlare, io sono imbarazzata e non riesco nemmeno a guardarli, riesco solo a guardare le mie scarpe. <> risponde Ryan. Io arrossisco pensando che forse mi avesse notato. <> loro si voltano verso di me, li guardo imbarazzata, poi si voltano di nuovo verso mia cugina <> <> <> mia cugina si volta verso di me per cercare un consenso, io però non so che dire, le sorrido timidamente, <> mi incita accarezzandomi il braccio. Giochiamo per tutto il tempo, Ryan a quanto pare compirà 14 anni la prossima settimana. Jemma ride e scherza con loro due mentre io vengo trattata come se fossi invisibile, ogni tanto si rivolgono a me in maniera scherzosa, ma non era la stessa cosa come con Jemma. Lei é sempre stata solare e amichevole e sapeva come farsi degli amici, mentre io ero la ragazza timida e invisibile. Dopo quel giorno tutte le volte che Jemma veniva da mia nonna uscivamo a giocare con loro e le uniche cose che avevo scoperto era che loro venivano dal Canada, erano stati affidati alla madre per via del divorzio con il padre, la loro madre si era risposata e trasferita a Denver, in Colorado, per seguire il marito, loro due però volevano rimanere col padre, perché il nuovo compagno della madre li trattava con freddezza e a volte anche con disprezzo. Penso che non sopportasse l’idea che la donna di cui si era innamorato e che aveva sposato abbia avuto una vita con un altro uomo prima di lui, e Nash e Ryan ne erano la prova vivente che glielo ricordava ogni giorno. Ci avevano detto che quando sarebbero stati maggiorenni sarebbero tornati in Canada nella città che sentivano casa. Ryan aveva perso un anno di scuola e quindi era un ripetente. Era più grande di me di 3 anni, Nash di 4. Anche se erano fratelli non si somigliavano molto. Nash era come sua madre, magro, alto, occhi verdi e i capelli biondi erano un po’ lunghi per un ragazzo, Ryan invece aveva sempre i capelli neri rasati, i suoi occhi erano grigi, a volte, quando riuscivo a guardarlo sembravano spenti, non avevano la stessa luce come negli occhi di Nash, ma le sue labbra, le sue labbra erano meravigliose, soorattutto quando sorrideva, mostrava fiero il piercing che aveva all'interno delle labbra superiori e quello alla lingua. Crescendo è cambiato tutto, Ryan è diventato più alto di suo fratello, aveva messo su massa e aveva la tartaruga scolpita sull’addome, era difficile non guardarlo quando si sfilava la maglietta bagnata di sudore, i capelli neri li portava più lunghi e ha iniziato a portare a casa ragazze diverse quasi ogni giorno, per me era diventata una sofferenza. Jemma all’età di 16 anni si era fidanzata e ogni volta che veniva portava anche il suo ragazzo che non le permetteva di uscire a giocare con gli altri. Ho dovuto dire addio a Ryan ancor prima di essere stata capace di farmi chiamare per nome da lui. Ora che ci penso non mi ha mai chiamata per nome, si limitava a dirmi “ehi” oppure “tu” e "prendi la palla?". Di certo non ho il permesso di lamentarmi visto che non gli ho mai dato modo di farlo, forse nemmeno io sono riuscita a chiamarlo per nome quelle poche volte che giocavamo assieme. Solo una cosa era certa per me, lui mi piaceva, non so nemmeno io perché. A quell’età si è un po’ sciocche e vediamo il principe azzurro in ogni ragazzo di bell’aspetto, ma lui non era il prototipo principe azzurro con i capelli biondi e gli occhi azzurri, lui era diverso, a volte aveva anche l’aspetto di un cattivo ragazzo per come si comportava, però mi piaceva lo stesso. Ogni particella del mio corpo era attratta da lui.
   
 
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