Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: fame    01/02/2019    3 recensioni
e mi lacriman,
di sul pallido viso,
qualche inezia goccia,
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Io accenno, a questo pungente freddo, mentre mi desto a ritornar all’ opre mattutino, e sfatto e stanco me ne vò; odo sentir un mesto pizzicor, sulle tue porpore gote, sul tuo naso francese sulle tue morbide labbra; in questo di d’inverno, e ancor meno lieto all’avvenir, mi si chiude il cuor, e mi lacriman, di sul pallido viso, qualche inezia goccia, non per pianto, ma per impeto, stormir di vento, che si sfranta, e adesso è come sentir di tuoni, ed è dentro, ed ansima, palpita, amore.. E mi affranta, e i tuoi echi sento soltanto; e domani sarà neve, e poi sarà estate, e così, il sole, tornerà, curvo, vecchio, ma caldo; il mio cuore infreddolito, fino allor spento e stanco, ad essere asciugato si presta, e così ogni tua lacrima su quel bel viso caldo, fanciullo e pianto.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: fame