Ranma, 'In futuro, chissà' di ayamehana su EFP Fanfiction

Piccola premessa dell'autrice: Ma buonasera! Ritorno nel fandom con una storia concepita per il contest di San Valentino 2019 indetto dal gruppo Takahashi Fanfiction Italia, e ne approfitto per salutare tutte le persone che ho conosciuto lì dentro. Lo ammetto, ho faticato a scrivere questa flash, stavo diventando prolissa e, quando mi sono accorta che avevo superato il limite consentito di parole, ho dovuto tagliuzzare fino ad arrivare a 500... Ho sofferto parecchio, già. Detto ciò, vi lascio alla lettura, sperando di non rubarvi troppo tempo prezioso. ♡

P.s. Questa storia è collegata alla mia raccolta 'Sentimenti' che trovate nel mio profilo di Efp. Come al solito, i personaggi non mi appartengono, ma fanno parte del magico mondo di Rumiko Takahashi.

In futuro, chissà

« I tramonti sono la prova che anche
i finali possono essere belli. »

È seduta di fronte all’entrata della palestra, un braccio le avvolge le ginocchia. Dietro di lei, il caos regna sovrano: uno striscione sgualcito penzola dal soffitto e minaccia di cadere da un momento all’altro. Sembra quasi una beffa, quella stupida frase ‘Auguri agli sposi’, quando il loro matrimonio è andato in fumo ancor prima di essere celebrato. È colpa sua, Ranma lo sa; dovrebbe scusarsi con la sua fidanzata, ma non riesce a trovare le parole giuste da rivolgerle.
Lei non sta piangendo, ma ha lo sguardo perso nell’orizzonte, dove l’ultimo sole della giornata sta per sparire tra i tetti spioventi di Nerima. Il tramonto le carezza il viso, tingendole le guance di rosa e d’arancio. È bella, la sua Akane, ma lo sarebbe di più se ci fosse un sorriso ad adornarle le labbra.
Ranma decide di muovere un passo in sua direzione, mentre i pensieri gli si accavallano nella mente… confusi, disordinati, pieni di lei.
Mi dispiace, io… ho combinato un pasticcio.
Sai, eri davvero graziosa con quel vestito, è un peccato che tu abbia dovuto toglierlo.
Non essere triste, arriverà anche il nostro momento… prima o poi.
Un suono strozzato gli sguscia invece di bocca, nello stesso istante in cui si lascia cadere accanto alla sua fidanzata. È inutile provare ad articolare delle scuse decenti, se poi quelle gli si incastrano in gola.
Sei davvero patetico, Ranma.
Akane non lo degna nemmeno di un’occhiata; è una ragazza orgogliosa e Ranma questa volta ha esagerato, l’ha ferita seppur non volendolo. Eppure, gli basta stare così, seduto vicino a lei, con le mani che arrivano quasi a sfiorarsi. Riesce a sentire il suo calore, il profumo floreale della sua pelle, quella presenza sicura che ogni volta gli fa battere forte il cuore.
È lei a rompere il silenzio. «Questa volta ci avevo creduto davvero», mormora in un sospiro. «Sarebbe potuto essere perfetto, se solo tu… tu…»
Ranma si morde la lingua, incassando in silenzio le accuse della sua fidanzata. Potrebbe risponderle per le rime, ma non è il caso di peggiorare ulteriormente la situazione. «Senti, io…»
«Credi che in futuro potrebbe funzionare? A volte mi chiedo come sarebbe andata se non ci fosse stato lo zampino dei nostri genitori… Chissà, forse non mi avresti nemmeno notata, visto che non sono per niente carina…»
Le parole di Akane bastano a farlo trasalire. Diamine, no! Come può solo pensare a una simile evenienza? Ranma prende un respiro profondo, le guance gli si colorano per l’imbarazzo. «Sei proprio una stupida. Se oggi non è andata, questo non vuol certo dire che in futuro… beh, chissà.»
Akane boccheggia, arrossisce… e un timido sorriso sboccia sulle sue labbra. Adesso è lei ad essere senza parole.
E, mentre il sole si tuffa dietro l’orizzonte, la mano di Ranma si posa impacciata su quella della sua fidanzata; le loro dita si trovano, si carezzano, s’intrecciano. Akane è un’artista in grado di pizzicare le corde della sua anima. Solo lei può farlo sentire tanto felice e… innamorato.