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Autore: Luizyku    04/02/2019    0 recensioni
[https://fr.m.wikipedia.org/wiki/Skam_(série_télévisée,_2018)]
Lucas si vergognava di reggersi a Eliott, quindi decise di aggrapparsi alla parte posteriore della moto. Dopo qualche minuto, Eliott notò che Lucas aveva appoggiato la sua testa vicino alla sua schiena. Entrambi provarono una bella sensazione. Eliott sentiva affetto da parte di qualcuno dopo mesi di apatia, e Lucas si sentiva al sicuro. Aveva abbassato le sue difese, finalmente.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La musica alta copriva la voce delle persone, ma questo non impediva loro di parlare così forte da ritrovarsi senza voce il giorno dopo.

Lucas aveva accettato di andare a questa festa perché gliel’aveva chiesto Eliott, ma non sapeva ci sarebbero state anche la sua ragazza e Chloè, una compagna di scuola che non gli dava un attimo di tregua. 

Non che fosse brutta, ma non era tra gli interessi di Lucas. 

Le due ragazze scherzavano e ridevano, mentre i due ragazzi viaggiavano con la testa, desiderando di essere altrove.

Eliott cercava un pretesto per stare da solo con Lucas.

“Andiamo a prendere da bere” gli disse afferrandogli il braccio, ma appena non erano più nel campo visivo delle due ragazze, gli sussurrò all’orecchio “Andiamocene da qui, ti va?”

Lucas lo guardò per un secondo perplesso, si domandò se volesse davvero piantare le ragazze così, ma fu così preso dal suo sguardo che non potette dirgli di no, nonostante un pochino si sentisse in colpa.

Raggiunsero a piedi la casa di Eliott che non era così lontana dal locale della festa. 

Eliott prese la sua moto e disse “Voglio portarti in un posto”. Voglio portarti in un posto. Questa frase rimbombò per qualche secondo nella testa di Lucas. Non poteva credere che il ragazzo per cui si era fatto paranoie di notte per settimane, abbia voluto abbandonare una festa, dove tra l’altro c’era anche la sua ragazza, per stare da soli sotto quel cielo blu che sembrava così luminoso grazie alle stelle.

“Va bene, ma guidi bene almeno?”

Eliott sorrise, affermò “Il migliore di Parigi” e gli passò il casco.

“La tua sicurezza prima di tutto” Lucas sentí una fitta al cuore. Pensó “Ha detto la tua. Non la “nostra” o in generale. Quanto mi confonde”. Sorrise e salirono sulla moto. Lucas si vergognava di reggersi a Eliott, quindi decise di aggrapparsi alla parte posteriore della moto. Dopo qualche minuto, Eliott notò che Lucas aveva appoggiato la sua testa vicino alla sua schiena. Entrambi provarono una bella sensazione. Eliott sentiva affetto da parte di qualcuno dopo mesi di apatia, e Lucas si sentiva al sicuro. Aveva abbassato le sue difese, finalmente.

“Puoi anche aggrapparti a me” disse Eliott senza aver paura della risposta di Lucas che non rispose affatto, ma mise direttamente le sue braccia intorno ai fianchi di Eliott, affidandosi completamente a lui.

Dopo qualche minuto di silenzio, Lucas domandò “Siamo ancora lontani?”

“No, siamo appena arrivati”

Scesero dalla moto. Di fronte a loro c’era un campo infinito e una galleria stradale abbandonata.

Lucas era un po’ confuso all’inizio, poi si ricordò del progetto di Eliott. Due innamorati e un tunnel.

Si girò verso Eliott, che inizió un discorso guardando il cielo. “Sai, qualche mese fa venivo qui quando volevo stare un po’ da solo. Mi stendevo sul prato a fissare le stelle, oppure seduto all’inizio della galleria. Non so perché non l’abbiano mai terminata in realtà, ma se l’avessero finita questo ora non sarebbe il mio posto segreto. Sei la prima persona che porto qui”

Lucas sentí di nuovo una fitta al cuore e si domandó se un giorno si abituerà mai a Eliott, alla sua voce così dolce da non sembrare nemmeno reale, al suo sguardo che ogni volta lo fa sentire come l’unico essere degno di essere guardato, ai suoi discorsi profondi, al suo modo di divertirsi, fare, vivere. Voleva dire qualcosa, ma il rumore del suo cuore sovrastò quello dei suoi pensieri e non riuscí a dire una parola.

Eliott non smise un secondo di guardarlo, gli domandò se gli avesse mai parlato del suo progetto. Lucas rispose di no, il che era vero, e fece finta di non aver mai visto il suo sito e di non sapere di cosa si trattasse.

“È una storia d’amore, si chiama Polaris. Mi trovavo qui a pensare, quando ho ideato la trama. I due protagonisti sono innamorati, ma non possono incontrarsi perché hanno paura del mondo dell’altro. Uno ha paura del buio e l’altro della luce”

“Quindi il prato all’esterno è il mondo di un personaggio, e il tunnel dell’altro?” disse Lucas facendo finta di niente.

“Esatto”

Eliott inizió ad incamminarsi verso la galleria, Lucas non era sicuro del perché, ma lo seguí lo stesso. Avrebbe potuto seguirlo anche tra le fiamme. Come si chiama questa emozione? Lucas ci pensò per qualche secondo, poi Eliott si girò verso di lui.

“È così silenzioso qui, se mi concentro posso anche sentire cosa stai pensando”

“Ah sì? E cosa starei pensando adesso, Eliott?”

“Che vorresti uscire da qui per guardare le stelle”

“Non è del tutto sbagliato, in effetti. È buio qui, potrebbe essere pericoloso”

“Ah, è questo? Hai paura del buio?”

“Cosa?? Non ho paura del buio!!” 

“Invece penso di sì”

Lucas prese una mini rincorsa e diede una spinta a Eliott, che accettò la sfida e ricambió il suo gesto. Iniziarono a ridere e continuarono a spingersi come due bambini, finché, indietreggiando, Eliott finí con le spalle al muro della galleria. Erano a pochi millimetri di distanza. 

Lucas rimase immobile a fissare le sue labbra, ogni cellula del suo corpo voleva provarle, sentire se erano davvero così morbide come pensava. Eliott chiuse gli occhi e, finalmente, uní la sua bocca a quella di Lucas. Lucas sentì un mare in tempesta dentro sè, aveva ancora gli occhi aperti per lo sbalordimento, ma li chiuse e senza pensarci mise le sue braccia attorno al suo collo. Il bacio, caldo e dolce, non coinvolgeva soltanto le loro labbra: i loro corpi accompagnavano il tutto, come in una danza. Le mani di Eliott accarezzavano i capelli di Lucas il quale si strinse così forte a lui che se qualcuno li avesse visti da lontano, li avrebbe scambiati per una sola figura.

Lucas, che era in punta di piedi per poter arrivare a Eliott, non sentiva alcuna fatica. Anzi, si sentiva più leggero, come se quel bacio l’avesse liberato da tutte le catene con cui si era legato per non lasciare libero il vero se stesso. Le loro lingue si sfioravano e giocavano tra di loro, proprio come fecero i loro corpi pochi secondi prima del bacio. 

Ora che le loro labbra si erano congiunte, non volevano più separarsi. 

Coinvolte in un ballo di cui la musica sembra non voler terminare mai, tutto era armonioso. Perfino ciò che li circondava sembrava danzare insieme a loro.

Nel momento in cui si staccarono per prendere fiato, capirono il senso delle loro stesse labbra: quelle di Eliott furono create per avvicinarsi a Lucas, e quelle di Lucas per non lasciarlo andare mai. 

 

 

   
 
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