- Non può essere...-
sussurrò
Jeff, premendosi le dita sulla ferita. Il ragazzo sorrise:- E invece
è così,
Jeffrey, sono qui.
Evelyn guardò preoccupata il
nuovo arrivato. Era un giovane uomo, all'apparenza sui vent'anni, dai
capelli
castani e degli occhi color smeraldo. Tuttavia, ciò che
più saltava all'occhio
erano le cicatrici sul volto: il giovane ne aveva due, una sul naso e
una sul
mento.
Più un sorriso inciso uguale
a quello di Jeff.
- Chi sei?
Il ragazzo aprì la bocca per
rispondere, ma Jeff lo anticipò:- Eve, lui è...
Mio fratello maggiore Liu.
Dopodiché, il killer si
accasciò a terra svenuto.
Liu preferì rimandare le spiegazioni
al risveglio del fratello, tuttavia raccontò a Evelyn una
parte della storia,
fino ad arrivare al momento della sua aggressione da parte di Jeff:-
...
Nonostante tutto questo, queste cicatrici, il fatto
che abbia tentato di
uccidermi, e che abbia ucciso i nostri genitori... io non sono
arrabbiato con
lui. Non più, almeno.- si fermò, sorrise -
Dopotutto, è mio fratello...
- Liu... Mi dispiace
tantissimo... Tu non hai fatto nulla di male... È colpa
mia.- la voce di Jeff,
proveniente dal divano, era stanca.
Il fratello si accoccolò sul
pavimento, accanto a lui:- Ormai sono passati cinque anni... Possiamo
considerare chiusa la questione.
Jeff assentì, poi lo colse un
dubbio:- Liu, perché al cimitero c'era la tua tomba?
Il castano sorrise:- Perché
è
meglio che la gente pensi che ci sia solo un Woods impazzito, non due.
-Anche tu mandi a dormire la
gente? Liu the Killer? Ma non mi dire.
Lui scosse il capo:- No, mi
chiamano Homicidal. Homicidal Liu. Si farebbe troppa confusione.
Eve rifletté. Un assassino
psicopatico in casa forse poteva accettarlo, ma due non ne era affatto
sicura.
Anche se il nuovo arrivato è
davvero figo? Prima di cacciarlo di casa devi assolutamente fargli un
ritratto,
Eve. Senza storie.
La ragazza si schiarì la
voce, decisa a guadagnare un po' di tempo:-
Sono molto felice per la riunione di famiglia, ma...
Nessuno ha legato
Toby, alla fine.
Liu si alzò di scatto,
imbarazzato. Senza dire nulla, si caricò il ragazzo sulle
spalle e uscì di
casa. Jeff provò a sedersi, passando una mano sulle bende
che coprivano la
ferita. Si voltò verso la ragazza:- Eve, prometto che ti
aggiusterò la porta
del bagno, però lascia che Liu stia qui, per favore...
Evelyn sorrise annuendo. Non
era male come compromesso.
Jeff tornò a stendersi, poi
si tirò il cappuccio sugli occhi.
Liu... Sono felice sia
tornato.
All'improvviso, Jeff liberò
un occhio dal cappuccio e si voltò verso Evelyn:- Ehi,
Eve... Ammettilo, mio
fratello ti piace.
Lei si bloccò, sperando di non
arrossire:- Ma che dici, Jeff... Lo conosco da un quarto d'ora al
massimo!
Ebbe l'impressione che il
sorriso del killer si allargasse:- Però vuoi fargli un
ritratto, questo è poco
ma sicuro.
La ragazza andò nel panico.
Scosse il capo, poi sospirò:- Non posso farci niente... Ho
un debole per gli
albini e i ragazzi con gli occhi verdi.
Jeff si osservò la mano:-
Quindi hai un mezzo debole per me, visto che sono un mezzo albino.
-...
Liu si sedette nel parco,
coprendosi le cicatrici con la sciarpa. Non sapeva cosa fare. Da un
lato era
felice di aver ritrovato Jeff, dall'altro temeva di poter fargli del
male. Non
poteva essere un caso il fatto che fosse arrivato nella stessa
città in cui si
trovava Jeff.
Sullie... Che cosa hai fatto?!?
Rifletté. Scappare sarebbe
stato inutile, non avrebbe fatto altro che ferire il fratello. Oltre al
fatto
che non aveva il pieno controllo del suo corpo... D'altro canto, voleva
passare
del tempo con Jeff. Voleva capire quanto il ragazzo fosse cambiato in
quei
cinque anni.
-Ho lasciato Toby davanti
alla centrale di polizia... Se ha un po' di cervello, se ne
andrà senza causare
problemi o farsi arrestare.
- Ma quello non ce l'ha, un
cervello. È questo il punto.
Liu osservò il fratello:- Non
ti ricordavo così sarcastico, Jeff.
- Non sono sarcastico, è la
verità.
Il diciottenne si stiracchiò,
osservando la ferita:- Gli antidolorifici hanno fatto effetto...
Benissimo.
Vado a riparare la porta.
Evelyn e Liu rimasero soli.
Il ventiduenne studiò la ragazza, che non pareva minimamente
turbata dal fatto
di avere in casa due serial killer ricercati. Del resto, aveva steso
uno dei
due suddetti killer ricercati con una padella, o almeno così
affermava Jeff.
Liu sospettava che il fratello fosse in astinenza da Disney, ma aveva
preferito
tacere.
-... E adesso? Che facciamo?
Evelyn continuò a disegnare,
ma si degnò di rispondere:- Tu puoi fermarti, se ti va.
Sappi che non ho camere
per gli ospiti o letti extra... Ma il mio vicino sta cercando di
affittare la
casa.
- Io non posso uscire, lo
sai...
- Neanche io.
Liu la fissò. Il pensiero che
Evelyn fosse in realtà Rapunzel fuggita dal regno di Corona
ormai era impresso
nella sua mente, mancavano solo il camaleonte e il cavallo bianco.
Si costrinse a mandare avanti
la conversazione:-... Perché no?
Lei inclinò il capo
osservando il disegno:- Agorafobia... O ptsd, non sono sicura su quale
sia il
termine esatto. Non esco.
-... Ho un sacco a pelo.