Cado in te

Avvertimento: questa storia presenta tematiche delicate, violenza (rapporto non con) e linguaggio volgare. Se siete di stomaco delicato passate oltre, altrimenti buona lettura!
Cado in te
Aveva usato tutta la propria agilità nonché la spinta data dalle grandi ali draconiche, con gli occhi brucianti per l’aria gelida e sferzante, e le parole che venivano ingoiate dal vento, aveva lanciato su di lui un incantesimo per frenarne la discesa.
Due corpi in caduta libera, sfrecciavano nei cieli sopra le montagne di Andaìn, bianco e nero, ali maestose contro ali spezzate, in lontananza ignaro e imponente, fluttuava il Castello del Re.
“Apri gli occhi maledetto mezzorecchie!” Pensava imprecando mentalmente Callisto, nel tentativo di raggiungere il corpo dell’altro, mentre precipitava privo di sensi.
La pianura sottostante si faceva sempre più prossima, così come inevitabile sembrava essere lo schianto, qualcosa nell’incantesimo detto a mezza voce dallo stregone non doveva aver funzionato e Callisto in quei lunghissimi istanti di vuoto, ebbe un doloroso deja vù, rivide se stesso mentre cercava di salvare Isabeau che si era lanciata volontariamente nel vuoto, scivolandogli via dalle braccia...