05/02/2019
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<< Allora? Con lui come va? >> chiede riferendosi a me Emily.
<< Tutto bene, ormai sono quattro anni a breve. Sua sorella si è trasferita l'altro giorno e ci ha lasciato casa sua, volendo a breve si può pensare di andare a vivere lì insieme. Tanto bene o male siamo già stati "conviventi" quando la sorella è andata in vacanza. >>
Sto con Aron da tre anni, ci siamo innamorati quando avevamo 18 anni io, 21 lui, durante un'estate molto pesante. Trovare lui è stato come respirare una gran boccata di aria fresca Andavo ancora al liceo all'epoca, essendo stata bocciata in terza superiore. Lui lavora in un ufficio da quando lo conosco, ha iniziato presto. Abitando vicini non passiamo giornata senza vederci.
<< E a curriculum? Ne stai spedendo? >> aggiunge Grace.
<< Sto continuando a portarne ma nessuno per ora mi ha richiamato. Serve esperienza, il punto è che nessuno me ne lascia fare! >> dico alzando un po' il tono di voce.
Quest'anno ho scelto di prendermi un anno per fare qualche lavoretto e mettermi i soldi da parte per costruire un futuro da sentire mio.
Mentre parlo con le mie due amiche, Emily e Grace, mi distrae una voce alquanto familiare.
<< Naomi! >>
<< Austin, da quanto! Come stai? E lo spettacolo com'è andato? >>
Da sempre ogni anno aiuta in uno spettacolo che organizza il paese, quando era più piccolo recitava anche.
Non è di qua, ha vissuto qui qualche anno, infatti questo spiega il perché conosca tutti qui, poi si è trasferito in un paese non molto distante da questo, ma è riuscito a mantenere dei buoni rapporti con tutti.
<< Sono troppo grande per queste cose ormai, non so perché mi ostino a stare dietro a questi mocciosi. Te? Ti accompagno a casa? Parliamo un po' almeno. >>
Guardo le altre e ci salutiamo, questa sera la macchina l'aveva presa Grace, tanto in ogni caso stavamo andando alla macchina essenso anche mezzanotte passata.
John mette in moto la sua e mi accompagna, mi racconta di non aver continuato a studiare, di esser rimasto lo stesso, lavora in una pasticceria e un giorno vuole mettersi in proprio.
Arriviamo davanti a casa.
<< Vuoi bere qualcosa? >>
<< Cosa propone la casa? >> chiede sorridendo.
Entriamo e gli preparo un bicchiere di Mirto, ci sediamo sul divano e continuiamo a raccontarti i cambiamenti che hanno avuto le nostre vite. I miei genitori questa settimana sono partiti per lavoro. Siamo noi due.
<< E con Chris? State ancora insieme? >> mi chiede sorseggiando il suo liquore.
<< Sì, iniziamo a parlare di convivenza e cose così solo che al solo pensiero sono terrorizzata. Diciamo che dopo tre anni di relazione volendo o non volendo è difficile scappare dalla routine. E su questo non sono cambiata, sai come sono, non sopporto la monotonia. Andare a vivere insieme significherebbe averne definitivamente. >> spiego versandomi nel bicchiere anche io da bere.
John scoppia a ridere raccontando un aneddoto di quando andavamo a scuola insieme, che dopo aver litigato con Aron un giorno ero furiosa perché non mi chiedeva mai di far qualcosa di diverso. Che i viaggi che facevamo erano sempre farina del mio sacco. E altre cose di questo genere.
Effettivamente a quei tempi stavamo insieme da un anno e già litigavamo per questo.
<< No, pero' parlando seriamente non so se avrei il tuo coraggio. Significherebbe dover convivere con le abitudini l'uno dell'altro. Hai sempre avuto tanta voglia di costruire la tua relazione con lui, ma se non ne sei sicuro al 100% non dovresti farlo. >>
Per Austin in passato ho avuto un'infatuazione, il tutto prima di conoscere il mio attuale ragazzo. Ma è durata ben poco, non era ricambiata, lui era perso di un'altra nostra compagna, Sharon, che hai tempi era fidanzata. E lui era un amico del suo ragazzo, ma questo non lo bloccò al provarci spudoratamente con lei. Ovviamente lui non sa nulla della cotta che ho avuto per lui in passato, anche se ora è irrilevante non voglio comunque prendere quel discorso. Ho patito un bel po'.
Andiamo avanti a parlare fino a tardi, alle tre ci rendiamo conto di aver esagerato, ma cosa tira cosa, discorso tira discorso e così via.
<< L'anno prossimo se riuscirò a mettermi i soldi da parte mi piacerebbe andare all'accademia. A proposito, ti ricordi quando in classe parlavamo delle varie scuole e tu eri fermamente convinto di non voler continuare a studiare? Vedo che ci sei riuscito >> gli dico dandogli una gomitata.
<< A volte ci ripenso, vorrei riuscire a mettermi in proprio ma significherebbe da un lato rinunciare a tutto il mondo dell'arte. >>
<< Te l'ho sempre detto che sarebbe stato meglio continuare. >>
Tempo di due parole alternate a qualche sigaretta e magicamente è passata un'altra ora.
<< E' ora che io vada. Non perdiamoci di vista, sono stato bene a parlare con te. >>
Fumiamo un'ultima sigaretta e ci salutiamo.
Dopodiché mi fiondo sotto le coperte e mi addormento in men che non si dica.
S.A.
E' la prima storia che pubblico, siate clementi con me, vi prego.
Sarei davvero contenta se mi faceste sapere cosa ne pensate.
Alla prossima!