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Autore: Ivanag74    06/02/2019    6 recensioni
Erano pronti a tornare casa, alla loro amata fattoria, ma come sarebbe stata la loro convivenza adesso che anche Georgie sapeva di non essere la loro vera sorella e l'amore confessato dai due ragazzi nei suoi confronti? Si chiedeva tra se' lo zio Kevin....
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sequel dell'anime di Lady Georgie ispirato completamente al cartone senza tenere conto dello svolgimento avvenuto nel manga. Titolo collegato alla puntata n.21 (colloquio tra Mary e zio Kevin) con finale personalizzato. Buona lettura.

Questi personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di Yumiko Igarashi e Mann Izawa; questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.

 

IL DESTINO E' GIA' SEGNATO

Dal ponte della nave già si intravedeva la sua Australia e Georgie ebbe un tuffo al cuore, quanto le era mancata, le corse a piedi nudi e le belle cavalcate sui prati sconfinati, la sua amata fattoria...così i suoi pensieri volavano dolci accompagnati dal vento, mentre la nave pian piano si avvicinava alla sua amata terra. - Finalmente siamo a casa - , una voce che le fece vibrare l'anima le si era avvicinata, era quella inconfondibile di Abel, uno sguardo, un sorriso e improvvisamente sentì il suo volto avvampare. Non riusciva a spiegarsi questo suo nuovo stato d'animo, da quando erano partiti dall'Inghilterra, durante il viaggio, le era capitato spesso che quando Abel le si avvicinava o le diceva qualcosa, arrossiva e le batteva forte il cuore, ma cosa le stava capitando? Nel frattempo anche Arthur si era avvicinato ai suoi fratelli per ammirare la sua amata Australia che diventava sempre più vicina, e aveva notato anche il rossore improvviso sulle guance di Georgie quando Abel le si era avvicinato,e così capì che qualcosa nel cuore della ragazza stava cambiando. Aveva lasciato l'Australia per poter dichiarare a Georgie i suoi veri sentimenti, ma le circostanze e la prigionia dai Dangering glielo impedirono, dopo il suo salvataggio, capì che la ragazza non avrebbe mai corrisposto il suo amore, per lei era sempre e solo il suo adorato fratello, Georgie apparteneva da sempre ad Abel e quel cambiamento ne era la prova. Così decise definitivamente di essere per lei solo il suo caro fratello Arthur, sempre pronto a sostenerla e a proteggerla; e poi un altro angelo albergava ormai nel suo cuore. Abel invece non si era accorto di niente, rassegnato ormai al pensiero che Georgie provasse per lui solo sentimenti fraterni. Ci aveva sbattuto fortemente il muso su quella amara verità, lei non lo voleva, lo aveva respinto perché innamorata di Lowell J. Gray. Georgie gli aveva raccontato che era stata costretta a lasciarlo ad Elise perché lui era molto malato e che nonostante avesse lavorato tanto, non era stata in grado di poterlo fare curare adeguatamente, e che quello era stato l'unico modo per salvargli la vita, ma sapeva anche che lei ne era ancora innamorata. Infatti anche dopo la sua confessione d'amore, la ragazza aveva continuato a chiamarlo fratello, rendendosi conto che lei lo avrebbe amato solo in quel modo e che non poteva costringerla ad amarlo come invece amava Lowell. Lui però continuava ad amarla in silenzio disposto a sopportare ancora quel tormentato rapporto di fratellanza pur di starle vicino, sarebbe stata ancora molto dura ma si promise di riprovarci. La nave attraccò al porto di Sidney, e lì c'era lo zio Kevin ad aspettarli, avvertito da una lettera che i ragazzi gli avevano spedito un po' di tempo prima. - Zio Kevin come stai? - la voce sorridente della sua piccola Georgie gli riempì di gioia il suo vecchio cuore, poi lei lo abbracciò con forza. Anche Abel e Arthur salutarono affettuosamente il loro vecchio zio. Ecco i suoi ragazzi erano lì davanti a lui, erano degli adulti ormai, cresciuti troppo in fretta nonostante la loro giovane età, per tutto quello che era capitato a loro in Inghilterra, pensò lo zio Kevin. Erano pronti a tornare a casa, alla loro amata fattoria, ma come sarebbe stata la loro convivenza adesso che anche Georgie sapeva di non essere la loro vera sorella e l'amore confessato dai due ragazzi nei suoi confronti? Si chiedeva tra se' lo zio Kevin. Poi ricordò le parole che lui stesso disse a Mary quando era preoccupata dei sentimenti di Abel nei confronti di Georgie: - Il destino è già segnato e deve fare il suo corso,è già tutto scritto, noi possiamo solo stare a guardare che gli eventi facciano la loro strada - e con questo pensiero si rispose. Il viaggio verso casa proseguì tranquillamente, Georgie come era solita fare non riusciva a smettere di parlare, raccontando allo zio Kevin la sua esperienza avventurosa di mozzo; ed i fratelli che l' ascoltavano pure, ne rimasero meravigliati nel sentire con quanto coraggio si era tuffata tra gli squali per salvare la piccola Catherine che era caduta dalla nave. Finalmente erano arrivati alla fattoria; la ragazza con gli occhi pieni di commozione vide che era rimasto tutto uguale a come quando l'aveva lasciata, anche se si sentiva che mancava la figura di mamma Mary. Abel rimase sconvolto da quel vuoto nella loro casa, ma non disse nulla per non far preoccupare i suoi fratelli. Lo zio Kevin tanto premuroso, aveva preparato per loro la cena, così mangiarono e poi stanchi anche del lungo viaggio affrontato, ognuno si defilò nella propria stanza con i propri pensieri. Il mattino seguente si svegliarono tutti e tre contemporaneamente con lo stesso unico pensiero, andare al cimitero a pregare per i loro genitori, e così fecero appena finito di fare la colazione. Per Abel ritrovarsi dinnanzi alla tomba della sua cara mamma fu uno strazio, e non potendo più contenere il suo stato d'animo cedette al suo dolore sentendosi responsabile della sua morte per averla abbandonata. Allora Arthur avvicinandosi a suo fratello lo abbracciò forte per consolarlo. Georgie assistendo a quella scena straziante, pianse anche lei, ma rimanendo un po' in disparte - Scusa mamma, involontariamente ti ho causato tanto dolore, grazie per esserti presa cura di me. - pensò tra se' Georgie. Anche se la mamma le aveva buttato in faccia la cruda verità delle sue origini in modo duro e violento , non riusciva a portarle rancore, perdono' il suo gesto di rabbia pensando che ella aveva agito in quel modo credendo di proteggere i suoi amati figli. Adesso più che mai i tre ragazzi si sentivano così uniti tra loro. Dovevano andare avanti e superare quel dolore che adesso li univa e cercare di ricostruire insieme quella che un tempo era stata la loro famiglia, ne sentivano il bisogno. Iniziò così la loro convivenza, con quella speranza nel cuore; ma di fatto non fu facile per nessuno dei tre. La situazione era cambiata, loro erano cambiati , non erano più i tre ragazzini spensierati che giocavano e si rincorrevano come una volta , certo si volevano bene, ma gli eventi da loro vissuti non gli permetteva di vivere con la stessa leggerezza. Georgie sentiva dentro di se' che qualcosa nel suo cuore stava cambiando, si agitava ed emozionava quando Abel le si avvicinava. Dal canto suo Abel come per tanti anni aveva dovuto fare, cercava di comportarsi da fratello con lei, lottando amaramente con i suoi veri sentimenti, e invece Arthur era sempre taciturno e assente , si capiva che la sua mente era rivolta altrove. I giorni passavano così, ognuno con i propri tormenti, fingendo che tutto andasse come si erano promessi di fare. Per fortuna, il doversi occupare della loro fattoria ed aiutare con i lavori anche quella dello zio Kevin li distraeva un po'. I due ragazzi si occupavano dei lavori nei campi e degli animali, mentre Georgie si occupava della casa e appena poteva aiutava i fratelli con gli altri lavori. Un giorno mentre Abel e Arthur stavano lavorando insieme al campo dello zio Kevin, Abel vide che suo fratello aveva lo sguardo perso nel vuoto e gli chiese : - Arthur sei felice?- Arthur guardò sorpreso suo fratello per quella domanda e gli rispose - Perché me lo chiedi? - - Perché ti vedo sempre distante da noi - - Ma no che dici, certo che sono felice, sono libero nella mia terra, sono nella mia amata fattoria con le persone che amo... - - Però ti manca qualcosa...o qualcuno, dimmi se sbaglio? - Arthur girò la testa dall'altra parte e Abel capì.... - E' Maria Dangering che ti manca vero? - e lui annuì, - E non sei più innamorato di Georgie?- - Si io la amo ancora e l'amerò per sempre !- rispose Arthur ma poi continuò vedendo l'espressione turbata di Abel: - Però adesso quello che provo per lei è davvero amore fraterno. Ho capito che lei mi vedrà sempre solo come suo fratello, e ho imparato ad accertarlo. Quando ero prigioniero dei Dangering, nonostante l'inferno in cui vivevo, Maria mi ha fatto sentire amato… era l’unica cosa bella di tutto quel tormento...quando sei venuto a salvarmi , lei ha detto che mi ama...e quelle parole continuano a martellarmi nella testa. Sono un uomo, ho bisogno di sentirmi amato proprio come te fratello mio...- - Mi dispiace Arthur capisco la tua sofferenza, vorrei poter fare qualcosa per alleviare il tuo dolore- - Anche tu Abel stai soffrendo... lo so che sei ancora innamorato di Georgie e che questa convivenza con lei è difficile per te... però credo che per te la felicità non sia tanto lontana.. - - Cosa vorresti dire? - - Niente... scusa ora rimettiamoci a lavorare... - non aveva intenzione di rivelargli che Georgie stesse cambiando sentimenti per lui, sarebbe stata lei stessa a dirglielo quando si sarebbe sentita pronta ad aprirgli suo cuore. Abel non disse più niente, ma le parole di Arthur lo resero pensieroso. Al tramonto finirono di lavorare e tornarono a casa in silenzio... Georgie aveva preparato la cena come tutte le sere, e quella volta sembrava particolarmente serena e allegra, era davvero dolce vedere con quanta tenerezza si prendeva cura di loro, pensarono entrambi. La serata finì tranquillamente, parlando degli avvenimenti di quella giornata, poi quando fu il momento di andare a dormire si diedero la buonanotte e ognuno andò nella propria stanza. Abel però fece un po' fatica ad addormentarsi, le parole che Arthur gli aveva detto nel pomeriggio lo impensierirono un po' : - Credo che per te la felicità non sia tanto lontana... - cosa volevano dire? Passarono alcuni giorni da quella conversazione tra i due fratelli, e Abel sembrava non pensarci più... Come tutte le mattine Georgie si svegliò di buon'ora, quel giorno faceva molto caldo, così decise di metter su una camicetta appena un po' scollata e che metteva in risalto il suo splendido decoltè, e andò in cucina per preparare la colazione, salì su uno sgabello un po' alto per prendere le tazze che erano sulla credenza, Abel entrò in cucina dandole il buongiorno, lei si voltò per rispondergli e lo vide con la camicia aperta dove si intravedeva il suo petto muscoloso, com'era bello!! Vederlo vestito in quel modo improvvisamente la fece arrossire e perdere l'equilibrio così cadde dallo sgabello, - Georgie... stai attenta!! - Abel con riflessi fulminei la prese al volo tra le sue braccia bloccando la caduta. Ritrovandosi stretta a lui, tra quelle braccia così forti e il suo profumo inebriante di mimosa, le fece desiderare che lui la baciasse, proprio come quando le aveva dichiarato il suo amore a casa dello zio Kevin, così lo guardò profondamente. Abel rimase spiazzato da quel inaspettato contatto e dallo sguardo profondo di Georgie, e tenerla così stretta a sé gli fece sentire un forte impulso di baciarla, il cuore gli batteva così forte che sembrava uscirgli fuori dal petto, così i loro visi pian piano si stavano avvicinando, ma il momento magico finì immediatamente, perché le tazze che erano cadute, rompendosi avevano svegliato Arthur. Infatti il ragazzo ancora assonnato subito si affacciò alla porta della cucina, e mentre sbadigliava disse: - Che gran baccano!!! Cosa combinate voi due!? - e subito Abel si affrettò a metter giù Georgie e a rispondergli - Niente, lo sai che Georgie è la solita imbranata! -. A quelle parole di Abel lei ci rimase un po' male, si inginocchiò per raccogliere i cocci dal pavimento, e un broncio le si dipinse sul viso. Allora Abel vedendo l'espressione triste della sorella, si inginocchiò per aiutarla a raccogliere i cocci facendole un sorriso talmente dolce che avrebbe sciolto un iceberg,allora il broncio sparì dal viso lei e poi gli sorrise di rimando. Adesso però toccò ad Abel arrossire, non solo per il sorriso che lei gli fece, ma anche per la visione del suo decoltè che si intravedeva dalla sua camicetta. Durante il giorno non si videro, ognuno preso dal proprio lavoro, e Abel rimase a pranzo a casa dello zio Kevin, ma la sera per l'ora della cena ritornò a casa sua, e così rivedendosi un gran imbarazzo colse entrambi. Arthur pur notando che i suoi fratelli si comportavano stranamente, fece finta di niente...cosi finito di mangiare e rassettare la cucina, ognuno si ritirò nella propria stanza. Quella notte sia Abel che Georgie fecero fatica ad addormentarsi, pensando all'emozione che li aveva travolti quella mattina. Abel pensò a quella luce negli occhi di Georgie - Possibile che anche lei mi vuole...? -. Ma soprattutto Georgie ne rimase fortemente turbata, quel desiderio fisico che aveva provato nel vederlo vestito così nonostante lo avesse visto tantissime volte nella sua vita... bensì fosse molto innamorata di Lowell, per lui non aveva mai provato nulla del genere, ormai aveva preso consapevolezza che non vedeva più Abel come suo fratello, ma lo vedeva come un bellissimo uomo da cui si sentiva anche fortemente attratta. - Chissà se mi vorrà ancora? Forse no! Ho ferito i suoi sentimenti quando eravamo a Londra...forse adesso lui mi considera davvero solo come sua sorella - e con questi pensieri si addormentarono. Il mattino seguente Georgie decise di andare al campo dello zio Kevin a portare il pranzo per i due fratelli e poi di fermarsi ad aiutarli con il lavoro. E così fece....preparò dei deliziosi sandwichs al formaggio, li mise in un cestino poi prese il cavallo e partì. Quando arrivò, chiamò Abel e Arthur che stavano preparando i covoni di fieno, faceva molto caldo, e i due ragazzi lavoravano a torso nudo; quando li vide così quasi si sentì di mancare. Arthur era bellissimo, ben modellato, non eccessivamente muscoloso, ma Abel le toglieva il respiro, un lungo brivido le attraversò la schiena, aveva un magnifico corpo scolpito sicuramente dal duro lavoro di marinaio, era così virile e affascinante, gli ricordava tanto papà Eric. Quante volte da ragazzini li aveva visti così mezzi nudi e li aveva spogliati dei loro vestiti per fare il bucato senza provare vergogna , ma allora, erano i suoi adorati fratelli. Adesso la situazione era completamente diversa, il fatto di essere cosciente di non essere la loro vera sorella la spiazzava, e non sapeva come comportarsi. Se da una parte ci provava a comportarsi come tale, dall'altra c'erano questi sentimenti che cambiavano dentro di lei, e quando si avvicinarono un po' arrossì. Si misero seduti sul prato all'ombra di un albero, e iniziarono a mangiare, e sia Abel che Arthur, apprezzarono molto i sandwichs che Georgie aveva preparato. Mentre mangiavano, lo sguardo di lei si posò sulle cicatrici sul corpo di Abel. Ne aveva una lunga sul petto, una sulla schiena, una sul braccio sinistro e una sulla spalla destra, quella dello sparo di Irwin, di quando liberarono Arthur. Sapeva che Abel aveva subìto un' aggressione da parte degli uomini del Duca Dangering, ma non aveva mai visto i segni sul suo corpo. Poi lo sguardo si spostò sulla cicatrice sul polso sinistro di Arthur, di quando aveva tentato il suicidio durante la prigionia, e sapeva che ce n'era un'altra nascosta al lato sinistro della testa, a causa di un proiettile sparato dagli stessi uomini che avevano aggredito Abel, quando scoprì i traffici del duca . Le venne un groppo alla gola e le lacrime iniziarono a rigarle il viso, e non potendole nascondere, i due ragazzi che la videro si preoccuparono per quel improvviso pianto. - Georgie cosa ti succede? Perché sei così triste...? - le chiesero all'unisono Abel e Arthur prendendo contemporaneamente entrambi le mani di Georgie. Lei si sentiva in colpa, se non fosse scappata per andare in Inghilterra, loro non l'avrebbero seguita e i Dangering non gli avrebbero fatto del male. Così confessò loro questo pensiero...allora Arthur le rispose dolcemente: - Ascoltami Georgie...non devi preoccuparti stiamo bene! Per fortuna siamo vivi e insieme nella nostra casa, questa è la cosa più importante! - e poi aggiunse anche Abel altrettanto dolcemente - Se tu non fossi andata in Inghilterra, non avresti mai ritrovato il tuo vero padre,e il Duca Dangering e suo figlio avrebbero continuato con i loro loschi affari. E' vero che portiamo sui nostri corpi i segni della loro malvagità, ma siamo riusciti a sconfiggerli!! Ha ragione Arthur l'importante è essere qui, insieme, non essere triste per noi. - Le parole di Abel e Arthur la commossero ancora di più e si gettò al collo di entrambi abbracciandoli forte. Dopo che si fu calmata, finirono di mangiare e ripresero il lavoro, e Georgie si fermò tutto il pomeriggio ad aiutarli. Ad una certa ora dovette andare via perché doveva fare ritorno a casa per preparare la cena. Durante il percorso che la portava a casa, vide il fiume e decise di fermarsi un po' per rinfrescarsi e lì vide, l'albero cavo, e le venne in mente il flashback di una notte tempestosa di qualche anno prima: un fulmine, un abbraccio, e una forte emozione; così capì che la verità era riaffiorata nel suo cuore, doveva parlare ad Abel. Tornò a casa e preparò la cena, nel frattempo anche i due fratelli avevano fatto ritorno. L'atmosfera in casa era decisamente migliorata, erano tutti un po' più sereni, così mangiarono tranquillamente. Finito di rassettare la cucina, Georgie chiese ad Abel se il mattino dopo poteva accompagnarla dalla signora Potter per fare la spesa, e lui prima di risponderle guardò suo fratello Arthur per sentire se era d'accordo e il fratello gli rispose: - Vai pure Abel...tanto il lavoro al campo dello zio Kevin è quasi finito...posso continuare tranquillamente da solo. - Allora Abel acconsentì e Georgie ringraziò entrambi. Arthur aveva capito che quello era un pretesto della ragazza per rimanere un po' da sola con Abel...così pensò tra se' - Ecco è giunto il momento per Georgie di aprire il suo cuore ad Abel...sono felice per te fratello mio, finalmente potrai coronare il tuo sogno d'amore...e per me arriverà mai la felicità ? -. Infatti il mattino dopo, Abel aveva già preparato il carro per uscire, e stava aspettando Georgie che finisse di prepararsi... - Eccomi arrivo...Ho quasi finito... - sentì dire da dietro la porta quando andò a bussare alla stanza di Georgie. In realtà la ragazza, faceva un po fatica ad uscire perché le era venuta una certa agitazione, poi si fece coraggio e finalmente uscì. - Stai bene? - le chiese preoccupato Abel e lei gli fece segno di sì. Salirono sul carro e partirono rimanendo entrambi in silenzio, quando furono in prossimità del fiume, la ragazza gli chiese di fermarsi perché aveva sete, e lui acconsentì. Scesero dal carro e lei andò a bere, poi si sedette sull'erba fresca e invitò Abel a sedersi accanto. Mentre Georgie guardava il cielo azzurro, un raggio di sole illuminava i suoi lunghi capelli dorati facendoli risplendere e i suoi dolcissimi occhi verdi brillavano come smeraldi, era cosi bella che sembrava un angelo, Abel rimase a guardarla estasiato. Poi lei si girò verso di lui e i loro occhi si fissarono facendo accelerare il battito dei loro cuori , Georgie prese a parlare guardando un punto dall'altra parte del fiume... - Abel guarda là - indicando l'albero cavo, - Sì lo vedo...ho un ricordo speciale di quell'albero... - rispose lui, - Sì lo so! Anche io....Sai quella notte...quella tempestosa di quando venni a cercarti.... - disse Georgie, lui la guardò sorpreso non si aspettava che quel ricordo fosse speciale anche per lei. - Sai...quando tu mi abbracciasti sdraiandoti su di me...io rimasi sorpresa dall'intensità di quella stretta, non mi avevi mai abbracciata in quel modo, sentii dentro di me un'emozione che non avevo mai provato prima, era così travolgente che mi resi subito conto che non era fraterna, rimasi così turbata e confusa che mi vergognavo tanto per aver provato una cosa del genere per mio fratello, almeno io credevo che tu lo fossi davvero e così cacciai quel sentimento in un angolo nascosto del mio cuore, ovviamente ignoravo che tu già sapevi la verità sulle mie origini, non potevo immaginare quanto tormento provavi per non dirmela e dei tuoi sentimenti che dovevi nascondere, per questo mi tenevi così stretta a te. Quando incontrai Lowell e mi baciò, mi innamorai di lui, sentivo quel sentimento puro e non provavo vergogna; mentre quello che avevo provato per te sapevo che era sbagliato, per questo lo avevo rimosso. Quando mi avete raccontato la verità sulle mie origini e tu ti dichiarasti a casa dello zio Kevin, non ero pronta ad accettarti come un uomo innamorato, ti vedevo ancora come il mio adorato fratellone, il mondo a cui ero tanto legata improvvisamente mi era crollato addosso, ero così disperata, avevo bisogno del sostegno dei miei fratelli… -. Abel l'ascoltava attonito e in silenzio. Georgie continuò a parlare - Anche quando eravamo a Londra so di averti ferito, mi dispiace tanto non era certo mia intenzione farlo, ma ti vedevo ancora come la mia famiglia. Cercavo erroneamente la tua approvazione sulla mia relazione con Lowell... - - Adesso però le cose sono cambiate, quando siamo andati a salvare Arthur, ho avuto così tanta paura di perderti, ho sentito dentro di me che quel sentimento che avevo nascosto piano piano è riaffiorato in maniera molto forte nel mio cuore... Abel quello che sto cercando di dirti è che io... - prendendogli una mano e guardandolo fisso negli occhi blu oceano, - ...io ti amo... -. Il ragazzo frastornato dalle parole che aveva appena udito chiese ancora alla ragazza - Georgie...davvero tu mi ami? - - Sì...ti amo...e mi sono resa conto che ti ho sempre amato...ho sempre amato i tuoi caldi abbracci e il tuo petto confortevole...sei sempre stato il mio rifugio - rispose lei con le lacrime che le scendevano sulle guance. - Oh amore mio... - disse Abel stringendola forte a sé iniziando anche lui a piangere, - Non sai quanto ho sognato questo momento, non ho fatto altro che pensare a te solamente, l'unica immagine che fissavo nella mia mente era la tua fin da quando eri bambina... - e il suo petto prese a sussultare dai singhiozzi, e lei capì di tutti gli anni di sofferenza che gli si erano accumulati nel cuore per causa sua...rimasero così stretti l'uno nell'altro finché il ragazzo si calmò, - Abel... - disse lei , - Sì...dimmi - rispose lui continuando a tenerla stretta a sé, - Arthur come la prenderà quando saprà di noi!? Prima di partire per l'Inghilterra, lo zio Kevin mi disse che anche lui è innamorato di me....e io non vorrei mai che lui soffrisse per causa nostra, sarei disposta a rinunciare al nostro amore per il suo bene ... ha già sofferto troppo... - allora Abel le rispose - E' vero che Arthur ti ama tanto...ma so di certo che lui ti ama come un fratello adesso, non preoccuparti, non ferirai i suoi sentimenti, e poi so che un' altra persona occupa il suo cuore... - - ...Maria Dangering!!!... - disse quasi urlando Georgie rendendosi conto improvvisamente che i silenzi di Arthur erano sicuramente legati a lei e non a se' stessa, perché non ci aveva pensato prima!? - Sì...lei - le rispose Abel, - Arthur sta soffrendo tanto, lei gli manca molto...vorrei poter fare qualcosa per lui...vorrei tanto vederlo felice come lo sono io in questo momento... - Georgie si staccò da Abel e vide che i suoi occhi si velarono di tristezza, così gli disse - Scriverò a mio padre e gli chiederò di venire qui in Australia e di portare con sé Maria, vedrai, sono sicura che mi dirà di sì!! - - Georgie...amore mio sei fantastica - le sussurrò lui accarezzandole dolcemente il viso, si guardarono intensamente e poi un lungo bacio appassionato li unì suggellando finalmente il loro amore tanto desiderato. Felici come non mai per il loro ritrovato amore, avevano preso consapevolezza che ormai niente e nessuno li avrebbe più separati. Erano pronti a manifestare al mondo intero quanto si amavano, senza avere la paura e la vergogna, di mostrarsi finalmente come dei fidanzati e non più come fratello e sorella. Così si recarono dalla signora Potter per fare la spesa come da programma. Lei era una brava donna, ma un po' pettegola, infatti la signora Potter già sapeva che Abel e Georgie non erano fratelli, dopo la morte della signora Buttman, si era saputo che la ragazza era stata trovata e adottata da loro quando era ancora in fasce, e che quando aveva saputo la verità era scappata in Inghilterra per ritrovare le sue origini. Quando la signora li vide davanti a se', mano nella mano come due fidanzati, rimase un po' sorpresa, però poi si complimento' con i due ragazzi, in fondo li aveva sempre trovati una bella coppia anche quando credeva fossero fratello e sorella. Poi tornarono a casa e trovarono Arthur ad attenderli...il ragazzo rimase un po' spiazzato nel vedere i suoi fratelli in atteggiamento così intimo, ma provava per loro sincera felicità. Arthur si avvicinò ad Abel e con sguardo profondo e commosso l' abbracciò forte sussurrandogli - Sono davvero felice per te fratello mio. - poi abbracciò Georgie dicendole - Ti voglio bene sorellina, sono sicuro che con Abel sarai felice. - Georgie lo strinse forte a se' e delle lacrime le rigarono il viso, era tanto felice per se' stessa e desiderava con tutto il cuore che anche il suo caro, generoso e comprensivo fratello lo fosse. Aveva passato dei tempi davvero terribili durante la prigionia, ed era arrivato il tempo che anche lui trovasse gioia e felicità, e sapeva bene chi solo glieli poteva dare. Cosi' scrisse una lettera al suo caro papà, spiegandogli la situazione e invitandolo a fare ritorno in Australia. Sono passati cinque mesi da quando Abel e Georgie si sono dichiarati il loro reciproco amore, adesso i due ragazzi assieme ad Arthur si trovano sul carro che li sta conducendo al porto di Sidney per andare a prendere il Conte Gerald che sta arrivando dall'Inghilterra. Sono arrivati appena in tempo, che la nave ha attraccato al molo. Il Conte Gerald sta scendendo le scale della nave, quando Arthur scorge con sorpresa che la figura di una ragazza a lui famigliare accompagna il conte..... - Mariaa!! Mariaa!! - il ragazzo corre con lacrime di felicità verso la ragazza, e anche lei gli corre in incontro piangendo... - Arthur!!! Arthur caro!!! - si abbracciano - Non ti lascerò mai più...resta sempre qui con me - le dice lui stringendola forte a se', e anche lei - Sì resterò per sempre con te... - e poi un intenso bacio li unisce. Georgie e Abel si guardano felici, poi lei corre ad abbracciare il suo caro papà. Adesso tutto è diventato perfetto... Dopo un po' di tempo nella piccola chiesa del villaggio é stato celebrato il matrimonio di due bellissime coppie, così finalmente si è coronato il sogno d'amore di questi giovani ragazzi. Georgie la felicità. Fine.

* Grazie a tutti coloro che hanno letto la mia storia. Un abbraccio.

   
 
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