Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |       
Autore: Graffitisuimuri    07/02/2019    3 recensioni
Sera di capodanno.
Inuyasha e Kagome.
Ex compagni di liceo nonchè ex fidanzati.
dopo anni passati ad ignorarsi si ritroveranno costretti a condividere un minuscolo spazio: sarà un bagno di sangue o riusciranno finalmente a chiarirsi?.
Dal testo:
<< Hey, Mary Poppins, cosa cerchi la dentro? >>
 Vorrei rispondere “la mia dignità” ma sembra troppo drammatico perfino per i miei gusti per cui tiro fuori un pacchetto di mentine. Sorride ironico << mi spiace deluderti Kagome ma quest’ anno nessun bacio a mezzanotte >>.
 Odioso, è veramente odioso.
 Faccio roteare gli occhi, pensando che la me adolescente doveva essere proprio imbecille per essere innamorata persa per un tipo così.
Gli lancio il pacchetto che lui afferra al volo. << Fammi un regalo di anno nuovo: strozzatici >> 
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hojo, Inuyasha, Kagome, Kikyo | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tutta colpa di un paio di calze - parte 1.


"I let it fall, my heart,
And as it fell you rose to claim it
It was dark and I was over
Until you kissed my lips and you saved me
[...]
When I lay with you

I could stay there
Close my eyes
Feel you here forever
You and me together nothing gets better"




 

Quando il mio sesto senso mi dice di non fare qualcosa devo sempre,  dico sempre, ascoltarlo.
Se l’ avessi fatto adesso non mi troverei, la sera di Capodanno, a mezz’ora dal  countdown, rinchiusa in uno sgabuzzino.
No, se avessi ascoltato a quest’ ora sarei a casa, nel mio letto, sotto le coperte. Magari avrei visto un film su Netflix e prima dell’ una sarei sicuramente crollata.
E adesso non mi troverei chiusa in una stanza di 4x4 con il mio ex.
E non un ex qualunque, ma L’ Ex per eccellenza.
Quello che speri di non rivedere più.
Quello che ti ha fatto passare mesi stesa sul letto a rimpinzarti di gelato disciolta in una valle di lacrime.
Esatto, proprio lui.
Ma facciamo qualche passo indietro.
Sicuramente vi starete chiedente come ho fatto  a finire qui dentro.
Beh, è una storia molto divertente.
Tutto è cominciato con delle calze sfilate.
Calze sfilate a causa di uno  vestito di pailette.
Uno stupido vestito di pailette che Ayame mi aveva costretto a comprare proprio in occasione del veglione.
Era successo che le succitate calze si erano impigliate nelle cuciture che tenevano ferme le applicazioni argento del sempre succitato vestito e il minuscolo buco che si era creato era mano a mano diventato un immensa voragine.
Quindi l’ unica soluzione era quella di trovare un bagno e sfilarle, tanto ormai erano diventate inutilizzabili.
Così avevo bisbigliato all’ orecchio di Ayame che sarei andata alla ricerca della toilette, ma dubito che mi abbia prestato attenzione dato l’ elevato tasso alcolico nel sangue, in più era completamente assorta nella conversazione con un tipo – un certo Koga – che pareva essere il proprietario dell’ immensa villa in cui si stava svolgendo la festa.
Ovviamente, sfortunata come ero entrata nella stanza sbagliata e la porta si era bloccata senza nessun motivo apparente. Avevo bussato per buoni dieci minuti ma nessuno pareva sentirmi. Il che non era probabile dato il volume della musica.
Avevo pensato che peggio di così non potesse andare, ma evidentemente mi sbagliavo.
Perché qualche minuto dopo la maniglia aveva cigolato, facendo accendere in me un barlume di speranza che si era spento nel momento in cui avevo visto la persona sull’ uscio.
Lui: Inuyasha No Taisho.
Il mio ragazzo del liceo, colui che aveva ridotto il mio povero cure di adolescente a brandelli.
Ero rimasta impietrita, tanto che non avevo fatto in tempo a parlare che la porta si richiuse dietro di lui con un tonfo.
Un tonfo che era suonato alle mie orecchie come un requiem.
E niente, adesso siamo bloccati qui insieme con a disposizione un minuscolo spazio. Come minimo finirà in un bagno di sangue.
 
Voglio morire.
 
<< E tu che ci fai tu qui? >> anche Inuyasha è sconvolto, lo posso intuire dal suono della sua voce e dallo sguardo di puro stupore nei suoi occhi.
Non gli rispondo, mentre continuo a fissarlo sperando che possa essere un allucinazione prodotta dalla parte malata del mio cervello.
Perché non  posso essere veramente rimasta chiusa all’ interno di  un minuscolo sgabuzzino con il mio ex ragazzo.  No, deve essere certamente il mio subconscio che mi fa brutti scherzi, intontito dall’ alcool, il fumo e la musica a tutto volume.
Magari qualcuno mi ha messo qualche acido nel drink.
 
 
<< Hai per caso perso la lingua? >>.
 
No, non è il frutto di una mia proiezione mentale perché nemmeno nella migliore delle allucinazioni sarei riuscita a riprodurre quel tono così maledettamente irritante.
<< Tz, vedo che i tuoi modi non cambiano mai. Comunque io potrei farti la stessa domanda >>.
 
Ci fissiamo in cagnesco per alcuni minuti.
Con un certo fastidio noto che Inuyasha non è cambiato per niente, sia nei modi di fare che nell’ aspetto.
Porta ancora i capelli lunghi come quando stavamo alle superiori, il suo fisico è ancora quello tonico e atletico di una volta, senza per questo risultare “massiccio”. Sul viso, come allora, non c’è alcun accenno di barba e negli occhi neri come la pece ha ancora lo stesso sguardo ironico che tanto mandava in bestia i nostri professori.
Uno strano senso di familiarità mi invade catapultandomi a qualche anno prima quando sembrava che le cose tra noi due non potessero andare meglio. E questo rende la sua presenza ancora più intollerabile di quanto già non sia.
 
<< Beh, io adesso andrei >> la sua voce spezza in flusso dei miei pensieri riportandomi al presente, anche se ancora non riesco a ricacciare indietro questa sensazione di fastidio che mi attanaglia lo stomaco.
Si gira di spalle e comincia ad armeggiare con il pomello della porta mentre io mi appoggio al muro. Una parte di me spera che riesca in qualche modo a farci uscire da qui in modo che ognuno possa ritornare dai rispettivi amici e dimenticare questo brutto episodio. L’ altra invece è già rassegnata all’ idea di dover passare tutta la notte in compagnia di Inuyasha.
Il che non sarà affatto facile, questo è certo.
 
 
 
 
 
<< E’ inutile che ci provi. Non si apre >> .
 
Sono passati vari minuti e la porta non accenna ad aprirsi. Inuyasha ha provato di tutto, dalle spallate, ai calci. Ha tentato di contattare qualcuno per farsi venire a salvare ma niente. Sembra quasi che l’ universo voglia per forza tenerci rinchiusi qua dentro.
<< Maledetta porta! >> sbotta assestandogli un ennesimo calcio, poi anche lui si siede portando una gamba al petto e lasciando l’ altra distesa. La stanza è talmente piccola che anche se è seduto di fronte a me il suo piede destro sfiora la mia caviglia sinistra. Non creca minimamente di celare la sua frustrazione, continua ad agitare la gamba piegata e a contrarre la mascella. Tutto il suo corpo urla “voglio andare via di qua! “ il che per qualche motivo mi innervosisce.
Sono quasi sul punto di mettermi ad urlargli in faccia che nemmeno io sono felice di essere rinchiusa qui con lui quando, improvvisamente, decide di interrompere il silenzio che minuto dopo minuto stava diventando sempre più pesante.
 
<< Allora, come ti va la vita? >> .
 
La domanda mi lascia sbigottita.
Noi siamo qui, rinchiusi in questo minuscolo spazio, in una delle serate che entrerà nella top five delle “serate peggiori di sempre” e vuole fare conversazione?.
Deve essere impazzito.
No, sicuramente è impazzito.
 
<< Perché ti interessa? >> .
 
Inuyasha fa le spallucce.
 
<< Siamo qui no? Tanto vale tenerci occupati. O vuoi rimanere in silenzio fino a domani mattina? >>.
 
<< Io con te non ci parlo >>.
 
Sbuffa, palesemente irritato.
 
<< Dopo tutti questi anni ce l’ hai ancora con me. Lo sai che il rancore fa invecchiare precocemente? >>.
 
A stento mi trattengo dall’ afferrare una delle scope appoggiate al muro e sbattergliela violentemente in testa.
Forse l’ unica cosa che mi fa desistere è la consapevolezza che con la mia coordinazione non arriverei nemmeno a sfiorarlo. Mi disarmerebbe in meno di dieci secondi, non a caso era il capitano della squadra di katana della scuola.
Però mi piacerebbe, mi piacerebbe molto.
 
<< Sei un idiota >>.
 
Ridacchia.
Cosa avrà mai da ridere poi?.
 
<< Lo trovi divertente? >> gli domando piccata.
Non so come faccia a ridere in un momento del genere, in una situazione del genere ma è irritante. Estremamente irritante. Tutto in lui ha il potere di mandarmi fuori dai gangheri.
 
<< Molto.  Non sei cambiata di una virgola dalle superiori, anche allora ti irritavi con poco >>.
 
<< Oh certo, hai mai considerato che sei tu che mi irriti? >>.
 
Fa roteare gli occhi e incrocia le braccia al petto.
 
<< Certo, è sempre colpa mia eh? >>.
 
<< Ti stupisce? >>.
 
Cala il silenzio.
Lo so, non sto reagendo in modo maturo, affatto.
Dovrei cercare di smorzare questa situazione che già è abbastanza pesante, non peggiorarla.
Ma è più forte di me, non riesco ad essere gentile con lui.
 
Peggio di cosi non può proprio andare.
 
La lampadina sulle nostre teste comincia a fibrillare, prima lentamente poi a intervalli sempre più ravvicinati per poi spegnersi definitivamente con un sibilo.
Adesso siamo totalmente al buio.
Mi verrebbe voglia di prendere a testate nel muro.
 
Come non detto.
 
A tentoni vado alla ricerca della borsetta che avevo appoggiato poco distante dai miei piedi. Non dovrebbe essere un impresa difficile trovarla viste le dimensioni della stanza.
Ad un tratto le mie dita intercettando qualcosa, qualcosa di liscio.
Qualcosa di liscio come la coda di un topo …
 
Mi lascio scappare un urlo e ritiro velocemente la mano.
 
<< Ma si può sapere perché urli eh? >>.
La flebile luce bianca della torcia di un telefono rischiara l’ abitacolo. Inuyasha mi guarda con un espressione perplessa in viso, mentre tra le dita stringe il suo cellulare.
 
<< C-C’era u-un topo >> balbetto stringendo ancora la mano contro il petto.
Inuyasha sospira scuotendo la testa.
 
<< Non era un topo cretina! Era la mia mano! >>.
 
Mi do mentalmente dell’ idiota, come ho fatto a pensare a una cosa così stupida?.
Apro la bocca, poi la richiudo, poi la riapro ancora. Vorrei dire qualcosa di intelligente, ma evidentemente per stasera i miei neuroni hanno espletato tutte le loro funzioni perché non pronuncio nemmeno un suono.
Imbarazzata come poche volte nella mia vita afferro la borsetta e comincio a frugare all’ interno ricerca di solo Dio sa cosa.
 
<< Hey, Mary Poppins, cosa cerchi la dentro? >>
 
Vorrei rispondere “la mia dignità” ma sembra troppo drammatico perfino per i miei gusti per cui tiro fuori un pacchetto di mentine. Sorride ironico << mi spiace deluderti Kagome ma quest’ anno nessun bacio a mezzanotte >>.
 
Odioso, è veramente odioso.
 
Faccio roteare gli occhi, pensando che la me adolescente doveva essere proprio imbecille per essere innamorata persa per un tipo così.
Gli lancio il pacchetto che lui afferra al volo. << Fammi un regalo di anno nuovo: strozzatici >> Inuyasha a questa mia battuta ridacchia per niente offeso e ne fa scivolare tre o quattro sulla mano che poi porta alla bocca. Credo che abbia capito che questo è un mio personalissimo modo di sventolare bandiera bianca.
In fondo ha ragione lui, sono passati anni,  giunto il momento di sotterrare l’ ascia di guerra e andare avanti.
Devo essere matura.
Ecco, un nuovo proposito per l’ anno nuovo: più maturità per Kagome Higurashi.
 
 
<< Sango mi ha detto che ti stai frequentando con Hojo >>.
 
È proprio in vena di chiacchiere stasera.
 
Inarco il sopracciglio.
Mi chiedo come faccia a saperlo, dato che è molto tempo che non parliamo. E’ molto tempo che non parlo con nessuno dei vecchi amici delle superiori in realtà. E il motivo era sempre lui: Inuyasha. Superare la nostra rottura per me non è stato facile e progressivamente mi sono allontanata da tutti i nostri amici in comune. Sapevo da quelle poche parole che avevo scambiato con suo fratello Koaku qualche mese prima, dopo averlo incontrato per caso alla stazione della metro, che le cose tra lei e MIroku si erano finalmente stabilizzate e che avevano deciso che appena possibile sarebbero andati a vivere insieme.
Avevo anche pensato anche di inviarle una mail per farle i miei auguri, ma non avrei saputo da dove iniziare ne in che modo giustificare la mia sparizione per cui avevo desistito.
 
<< Mmh … si, diciamo che siamo usciti qualche volta >> che poi dire “qualche volta” è un eufemismo bello e buono. Sono mesi che Hojo e io ci frequentiamo come una coppia, eppure per qualche strano motivo sono sempre restia a presentarlo come il mio fidanzato.
Non che sia un cattivo ragazzo, anzi è forse una delle persone più buone che io abbia mai conosciuto ed è uno dei pochi amici della mia adolescenza, se non l’ unico, con il quale non avevo tagliato i ponti dopo la fine del mio rapporto con Inuyasha.
Erano anni che aveva una cotta per me e al suo ennesimo invito ad uscire non avevo saputo dire di no. Così avevamo cominciato frequentarci e senza volerlo mi ero ritrovata coinvolta in una semi relazione con lui.
L’ unico motivo per il quale adesso non si trova qui con me è che si trova ad Osaka per festeggiare l’ anno nuovo con alcuni suoi parenti.
 
<< E stai bene con lui? >>
 
Tutto questo interessamento per la mia vita privata mi stupisce, anche perché non sembrano semplici domande di cortesia. Sembra davvero incuriosito, quasi interessato all’ argomento.
Lo so, tutto questo non ha senso.
 
<< Io … io credo di si. Hojo è una delle persone più buone che io conosca. Lui vuole davvero rendermi felice >>   mormoro. Lui non sembra molto convinto della mia spiegazione, ha un aria piuttosto perplessa. << E tu invece, qualche nuova fiamma all’ orizzonte? >>. Domando cercando di sviare il discorso dalla mia non proprio rosea vita amorosa. Inuyasha scrolla le spalle << sono appena stato elegantemente scaricato >> lo dice con una certa ironia nella voce, ma mi accorgo che questo è solo un modo per dissimulare una certa tristezza.
 
 Per un attimo mi si stringe il cuore.
 
Ad essere del tutto sinceri non sono propriamente all’ oscuro della vita sentimentale del giovane No Tashio. I social sono uno strumento potente e Instagram ti offre milioni di possibilità di stalking. Così, un giorno, mi ero ritrovata sulla sua pagina Instagram – ovviamente la mia era solo curiosità, figurarsi se mi potevo veramente interessare della sua vita sentimentale - e scrollandola avevo trovato tra le ultime foto caricate quella di una vacanza in montagna.
Su uno splendido sfondo innevato svettava la figura di Inuyasha:  in una mano reggeva una lucida  tavola nera da snowboard, in dosso aveva una tuta da sci rossa e grigia e in testa un berretto nero. Così imbacuccato si potevano scorgere solo una porzione dei suoi capelli lucentissimi e neri che sporgevano dal cappello e quei due grandi carboni ardenti dei suoi occhi che invece di fissare l’ obbiettivo guardano in direzione della donna accanto a lui, una bellissima ragazza dai lunghissimi capelli corvini. Lei aveva un braccio stretto in torno alla sua vita e una mano appoggiata al suo petto. Nemmeno lei guardava l’ obbiettivo, ma ricambiava lo sguardo di Inuyasha con tenerezza.
Quello sguardo così dolce che si stavano scambiando aveva risvegliato in me una serie di ricordi che mi avevano fatto contorcere lo stomaco. Ma essendo io un essere masochista ero andata comunque a cercare altre informazioni su di lei.
Così avevo scoperto che si chiamaa Kikyo Nakamura, frequentava un prestigiosissimo corso di arte all’ università di Los Angeles e a tempo perso faceva la modella per qualche rivista. Non che fosse strano data la sua innegabile bellezza: i grandi occhi color caffè, le ciglia lunghe, le labbra rosse e quei lineamenti così delicati che la facevano sembrare quasi eterea.
Avevo pensato che Inuyasha avesse trovato l’ altra metà della mela. Ma evidentemente non è così.
 
 
<< Ah, oddio  mi spiace molto >>  e stranamente mi dispiace davvero. Nonostante tutto il male che quest’ essere mi ha fatto non posso che provare una certa compassione per lui.
In fondo tutti meritiamo qualcuno con cui essere felici.
Inuyasha sospira e scuote leggermente la testa << non ti preoccupare, deve essere il karma che mi sta punendo per la serie di scelte di merda fatte negli ultimi anni >> i suoi occhi tornano improvvisamente a fissare i miei anche se non con la stessa spavalderia di prima. Sembra imbarazzato in un certo senso.
 
 << A essere onesti ti ho pensato molto in questo periodo>>.
 
Sgrano gli occhi.
Questa si che è una vera bomba.










lo so, lo so Capodanno è passato da un pezzo ma questa storia giaceva abbandonata nel mio computer da troppo tempo ed era venuta l' ora di pubblicarla.
E' lunga circa otto pagine Word per cui ho deciso che era giusto dividerla in due parti per non tediarvi troppo con una lettura esageratamente lunga.
spero che questo primo pezzo vi sia piaciuto e che in qualche modo vi abbia fatto anche spuntare un sorriso.
Prometto di pubblicare la seconda parte in questi giorni.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci.
Graffiti.




















 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Graffitisuimuri